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Gli strani numeri che dà l’Enea

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Un esperto dell’Enea parla di auto elettrica in un’intervista a Teleborsa. Dice cosa piuttosto scontate su prezzi e autonomia. Poi si avventura in numeri che…

“Presto si ricaricherà a 300 kW…”

L’esperto si chiama Fernando Ortenzi  ed è un ricercatore dell’ente che si occupa proprio di  mobilità sostenibile. “Oggi gli ostacoli alla diffusione dell’auto elettrica sono dovuti prevalentemente ai costi del veicolo ed alla infrastruttura”, premette, “Oggi una macchina elettrica costa dai 10 ai 15 mila euro in più di un veicolo convenzionale. Cifra quindi non trascurabile, ma si stima che nei prossimi anni, con una maggiore diffusione dei veicoli, tali costi diminuiranno”.  Ma non sarà sempre così, secondo Ortenzi: “Al contempo le sempre più stringenti limitazioni dell’Unione europea dal punto di vista della produzione della CO2, faranno aumentare i costi dei veicoli tradizionali. Tanto che è possibile ipotizzare in un futuro non troppo lontano, che questa differenza fra veicolo convenzionale ed elettrico diminuirà tantissimo“. Ma il problema, lo sappiamo, non è solo questo: “L’infrastruttura è chiaramente un altro problema: la diffusione dei veicoli elettrici passa per un aumento dell’autonomia e per una potenza di carica di queste batterie che aumenterà sempre di più”, spiega l’esperto dell’ENEA. Aggiungendo che le eCar presto “avranno bisogno di 300 kW per ricaricarsi e non esistono reti elettriche nazionali in grado di erogare queste potenze”.           (Il filmato sotto è tratto da YouTube)

Secondo l’Enea servirà un 50% di energia in più

Ma Ortenzi non si ferma qui: Il problema dell’infrastruttura va guardato da più punti di vista”, aggiunge, precisando che il problema riguarda non solo l’istallazione di stazioni di ricarica, ma anche la capacità della rete. “Bisogna tener conto che oggi il consumo di energia dovuto ai veicoli, è quasi il 40-50% del totale. Ciò significa che con tutti i veicoli elettrici in circolazione contemporaneamente, bisognerebbe aumentare di quasi il 50% la produzione di energia elettrica”, ha detto Ortenzi. Aggiungendo che “questo comporta un grande problema infrastrutturale, che è più importante dell’installazione della singola stazione di ricarica”. C’è però un “modo di arginare questo problema” ha poi precisato l’esperto di ENEA, parlando di “stazioni di accumulo a terra”. “Assieme alla stazione di ricarica – ha detto – si può installare una batteria in modo da non andare a stressare troppi la rete elettrica. Ed è questa una delle attività su cui anche ENEA sta lavorando”.

Il NOSTRO PARERE. Non sappiamo da quali fonti Ortenzi abbia preso la notizia che oggi quasi il 40-50% del totale dei consumi di energia è dovuto ai veicoli. E soprattutto non è assolutamente ipotizzabile per i decenni a venire che tutti i veicoli diventino elettrici: oggi sono poche migliaia su un totale di 38 milioni, quindi campa cavallo…. Il problema, quindi, non è la produzione di energia, può essere la gestione dei picchi di ricarica. E ci rallegra sapere che l’Enea sta lavorando su stazioni di accumula a terra. Ma è vero anche che con il vehicle to grid possono a loro volta aiutare la rete a stabilizzarsi nei momenti più critici, restituendo l’energia accumulata. Quanto alla necessità di ricaricare a 300 kW, direi che siamo in una fascia che riguarderà poche supercar. La Mercedes EQC appena presentata, per esempio, ricarica al massimo a 110. Giusto segnalare le criticità delle auto elettriche, ma senza esagerare. E senza spaventare con numeri discutibili assai.

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