Gli italiani vogliono ricaricare con carta di credito. È quel che rileva uno Studio di The European House Ambrosetti e Visa, uno dei grandi player del settore.
Gli italiani vogliono ricaricare con carta: il 94,6%, dicono Ambrosetti e Visa
La quasi totalità dei possessori di veicoli elettrici preferirebbe pagare presso tutti i punti di ricarica con lo stesso metodo di pagamento (92,6%). Ritiene che tutti i punti di ricarica dovrebbero accettare carte di credito/debito (94,6%) e che questo faciliterebbe l’accesso alla mobilità elettrica (93,0%). È quanto emerge dall’ultimo Studio “Pagamenti elettronici per la ricarica dei veicoli elettrici“, che analizzare il punto di vista degli italiani sul pagamento presso i punti di ricarica. In particolare, il 65,8% dei possessori di un veicolo elettrico ritiene che l’attuale sistema di accettazione sia scomodo. Il motivo? Non è possibile pagare con un unico mezzo presso tutti i punti di ricarica. Al tempo stesso, il 56,8% considera che l’attuale sistema sia complesso, in quanto è necessario sapere in anticipo quale azienda opera in ogni punto. E disporre dell’apposita app, anche se il realtà con l’interoperabilità è possibile con con un unico gestore accedere a decine di network.
“Pagare alla colonnina dev’essere facile come bere un caffè”
Tra le proposte di nuove soluzioni per risolvere le criticità dell’attuale sistema, tutti gli utenti intervistati considerano la carta di credito/debito come il mezzo migliore. La scomodità del processo di ricarica risulta un fattore frenante nella transizione verso l’elettrico. Per il 12,9% dei non possessori di un veicolo, l’incertezza riguardo le modalità di pagamento rappresenta il principale ostacolo all’acquisto. “La diffusione delle auto elettriche è in crescita. E crediamo che gli utenti debbano avere le stesse opzioni di pagamento delle ricariche tramite carte fisiche o digitali, così come avviene alla pompa di benzina tradizionale“, sottolinea Stefano M. Stoppani, country manager Visa Italia. “Ricaricare l’auto dev’essere facile come pagare un caffè. Per questo collaboriamo con il settore affinché integri standard che forniscano ai consumatori maggiore convenienza e possibilità di scelta“. In realtà diversi network, tra cui Ewiva, Neogy, Ionity e Atlante (qui), già prevedono la possibilità di pagare con carta di credito.
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non voglio parlare di prezzi ne di abbonamenti ma del perché a mio parere sarebbe utile avere questa possibilità tutto nasce dal fatto che gli operatori del settore sono troppi e poco integrati quindi per poter accedere alle ricariche decine di app e non saprai mai in caso di emergenza se saranno sufficienti quindi vedi una colonnina qualsiasi con bancomat o carta ti avvicini al contactless paghi carichi e vai con o senza app di riferimento costa di più ok ma non resto a piedi costerebbe sicuramente di più un carro attrezzi sicuramente molti mi diranno be basta scaricare l’applicazione inserire la carta di credito impostare tutti i tuoi dati mettere la password comperare l’abbonamento etc etc etc , tutti super esperti e quelli che non sanno leggere i messaggi cosa facciamo non vogliamo fargli acquistare la bev forza aiutiamo tutti un sistema in più è meglio di uno in meno
La ricarica d’emergenza è sicuramente un caso d’uso in cui il supporto della carta di credito ha senso, nessuna opinione contraria.
Semmai molti le diranno di usare un pò più punteggiatura la prossima volta 😉
Hai ragione Luca e io vado di fretta,ma siete tutti lettori intelligenti spero sempre che riusciate a capirmi, no anzi ne sono sicuro
Essendo un neo utilizzatore di veicolo elettrico, sono ancora molto ignorante in materia ma leggo tanti commenti del tipo: “a chi utilizza veicoli elettrici, non serve” e sottoscrivo, senza abbonamento ricaricare sarebbe un salasso. Mi viene in mente una cosa però, magari scriverò una castroneria: La ricarica con carta potrebbe essere comoda per un turista?
Plug&charge…. Ma attenzione…. Devo poter facilmente indicare il mio abbonamento!
Ma l’abilitazione al plug&charge non è abbinata “in automatico” all’abbonamento se quest’ultimo è giá stato attivato ?
Su VW è uno step aggiuntivo, ma si passa alla macchina l’abbonamento che si possiede in quel momento. Se ho il payperuse, passerò quella chiave all’auto, se ho uno degli altri livelli prepagati, quello in uso è quello che verrà caricato sull’auto e comunicato alla colonnina.
Prevedo una volta che il mercato BEV diventerà predominante, un intervento della UE sulle tariffe (specialmente roaming) come per il mobile. L’ignoranza dell’argomento poi, fa propendere all’utilizzo della CdiC per buona parte della popolazione come ad una risoluzione del proprio problema se mai comprasse BEV. E comunque il 13% non sposterebbe l’attuale situazione delle vendite Italiane.
A parte quello che dice Marco Rossi (un sondaggio promosso da Visa è viziato in partenza dal come formuli la domanda), è abbastanza evidente che pagare con la CC risolve unicamente il problema di chi fa ricariche assolutamente occasionali: infatti significa che pagherai la tariffa Pay Per Use, la più alta in assoluto, totalmente fuori mercato, QUINDI non sei un utilizzatore di BEV a cui serva sveltire/semplificare il processo di ricarica e che ha davvero bisogno di attenzioni… Perchè se sei un cliente che necessita di ricariche sistematiche (perchè non può fare ricarica casalinga), allora CERTAMENTE ha un abbonamento (per pagare meno) che già utilizza una card!!! Dove non devi nemmeno digitare un PIN…
Facciamo il Plug&Charge per tutti, piuttosto: con SEPA o Carta o Paypal o quello che si vuole.
Condivido quanto scritto dal Sig. Rossi qui sopra, il sistema più corretto è quello di Tesla, ma visto che siamo ancora indietro oltre alla carta di credito abiliterei anche la carta di debito (bancomat).
Ci si sta arrivando, Volkswagen ha plug&charge su diversi network (a memoria Ionity, EwWay e un altro che mi sfugge), e credo che altri ci stiamo lavorando. Esiste un protocollo aperto per farlo (c’è un ottimo articolo di Paolo su questo sito di qualche mese fa) quindi una volta messo in piedi non dovrebbe essere un problema farlo funzionare in roaming, manca più che altro la volontà di accettare pagamenti da altri network (che spesso hanno tariffe molto differenti).
Io l’ho provato due volte con la id.3 su rete ionity, ti cambia la vita in effetti specie se si viaggia parecchio e per di più all’estero.
Lol, Visa fa un sondaggio in cui gli intervistati vogliono usare una Visa per pagare.
Chiedendolo oltretutto anche a chi la ricarica non l’ha mai provata in vita sua.
Eh beh.
Dal Paese dove ci sono le code ai caselli per il pagamento in contanti e le corsie telepass sono vuote è tutto.
PS: la soluzione alla giungla della app è il plug&charge, ma ovviamente per chi vende solo martelli tutti i problemi appaiono come chiodi (traducendo un detto inglese).
Ho appena letto l’articolo, e sto pensando esattamente la stessa cosa, sia riguardo all’ovvietà della risposta, sia soprattutto alla composizione del campione a cui è stata posta la fatidica domanda, con tutta probabilità composto da persone che non hanno mai usato e men che meno posseduto un’auto elettrica.
Peccato non sia fornito il link allo “studio” per verificare la composizione del campione, perché un semplice calcolo ci dice che, con oltre 36.000.000 milioni di patenti B (dato al 31/12/2019, fonte https://www.corrierenazionale.it/2020/07/22/aumentano-i-patentati-in-italia-sono-392-milioni/) e poco più di 209.000 auto elettriche circolanti (dato al 30/09/2023, fonte http://www.motus-e.org), un campione di 1000 persone scelte in modo perfettamente casuale conterrebbe meno di 6 possessori di auto elettrica, cioè meno dello 0,6%.
La risposta ottenuta temo rifletta quindi semplicemente l’abitudine di pagare il carburante con carta di credito, non una vera preferenza frutto di esperienze vissute di ricarica di auto elettriche.
Dimenticavo: la risposta migliore in termini di comodità è indubbiamente il Plug&Charge, a patto però:
— se verranno mantenuti gli abbonamenti, che questi siano riconosciuti automaticamente dalle colonnine per permettere all’utente di usufruirne
— se invece gli abbonamenti dovessero venire aboliti in favore della esclusiva modalità “a consumo” (come per i carburanti, del resto), che il costo al kWh della ricarica non sia quello della attuale modalità “a consumo” (meglio conosciuta come “a strozzo”…), bensì venga rimodulato all’interno del range del costo al kWh degli attuali migliori abbonamenti, cioè tra 0,35 e 0,45 €/kWh e comunque al massimo il 25-30% in più rispetto al costo dell’energia elettrica per uso domestico.
Effettivamente se i prezzi fossero nel range che hai indicato penso che non ci sarebbero tanti problemi nella ricarica dato che appunto sarebbe come con i vari distributori. Ovvio che se nelle tappe che fai di solito trovi la colonnina che costa 0.35€/Kwh e da un’altra parte trovi quella che è a 0.45€/Kwh ti fermi dove costa meno, come succede ora con benzina e diesel, se nel tragitto che si percorre abitualmente ci sono prezzi diversi ti fermi dove costa meno.