Gli incentivi contestati da Ivan, interessato all’acquisto di una Volkswagen ID.3. E i timori di chi teme che gli rubino il cavo mentre ricarica. Vaielettrico risponde.
Gli incentivi contestati: “Volevo acquistare l’ID.3, poi…”
“Buongiorno, innanzitutto complimenti: senza la vostra dedizione e attenzione (anche alla parte educativa) non sarei stato convinto, quanto sono, a passare all’elettrico. Perso il treno delle piccole VW, fuori produzione e introvabili, mi è capitata una e-Golf scontata. Tuttavia sull’onda della nuova ID.3 city (che ha comunque un’autonomia maggiore) a 34.400 euro, tolti 10.440 euro di eco-bonus la differenza era troppo poca per preferire la e-Golf. E qui casca l’asino! Perché i concessionari VW (tre finora) la ID.3 City te la vogliono vendere solo con parte dell’eco-incentivo e alla fine si arriva a circa 28.000 euro, ben lontano da quello che mi sarei immaginato. Inoltre i 2.000 euro di sconto concessionario sono da applicare sull’imponibile, come chiarito dal Ministero. Quindi se lo applicano sul prezzo finale dell’auto devono scontare 2.440 euro, ma tutti fan finta di non saperlo. I bonus sono due: l’eco-bonus 6.000 euro (a totale carico dallo stato) e il contributo rilancio (agosto 2020) che prevedere 2.000 euro statali e l’obbligo per il concessionario di erogare lo stesso importo sotto forma di sconto. Ma, come da chiarimento (FAQ 46), quello concesso dal concessionario deve essere applicato all’imponibile (cioè prima di addizionare l’IVA) o alternativamente 2440 (2000+IVA) sul prezzo finale. FIAT, tra tutte, si è dimostrata la più onesta in merito da diversi venditori, credo che i venditori abbiano ricevuto una formazione specifica. Questo il link al sito di eco-bonus. Anche se non è un’esperienza positiva spero possa essere utile! Grazie“. Ivan
Gli incentivi contestati: che cosa serve secondo noi
Risposta. Vediamo se la Volkswagen ha voglia di replicare al lettore. La verità è che gli incentivi hanno originato una serie di malintesi interpretativi che hanno finito per indispettire molti clienti. Nell’ultimo numero di Quattroruote, a pag. 43, un lettore di Livorno, Gianluca Gravina, racconta di avere rinunciato ad acquistare una 500 elettrica nella versione “La Prima“. E di essersi sentito proporre un incentivo di soli 4 mila euro, senza lo sconto concessionario. La Fiat è poi intervenuta, consentendo anche a chi acquista questa versione di fruire dell’incentivo della legge 77/2020. Il nostro punto di vista è questo: le Case auto dovrebbero fornire ai concessionari un cartellone da esporre, in cui spiegano con trasparenza come e quali incentivi sono in vigore. Il migliore antidoto alla scarsa conoscenza e anche all’eventuale voglia di qualcuno di giocarci sopra. Questo con tutto il rispetto di chi le auto le vende, mestiere molto difficile di questi tempi.
Possono staccare e rubare il cavo mentre ricarico?
“Sono in procinto di acquistare un’auto elettrica e sto valutando con i test drive i modelli che mi interessano. Ma mi ha assalito un dubbio che riguarda la carica presso le colonnine poste in strada: ma il cavo ha un sistema di blocco in modo che lo possa togliere solo il titolare? O lo può togliere chiunque? Perché sarebbe alquanto fastidioso farselo rubare mentre è in ricarica. Primo perché al momento mi sembra che non sia così facilmente reperibile presso i negozi di ricambi auto (sempre poi che non ti capiti un giorno festivo. Secondo, ma non ultimo, i prezzi dei cavi in questione che ho visto costare parecchie centinaia di euro. Forse adesso non sono ancora molto appetibili dai ladri. Ma quando un domani le auto elettriche saranno più diffuse, non vorrei tornassimo come all’epoca delle autoradio estraibili da tenere sottobraccio. Valerio Onofri (Bologna)
Risposta. No, non torneremo ai tempi dell’autoradio estraibile da portarsi con sé. Solo “il titolare”, come Lei lo chiama, può sbloccare il cavo al termine della ricarica, con la app o con la card. In questi anni abbiamo ricevuto migliaia di segnalazioni di ogni genere, ma mai dell’inconveniente che Lei paventa. Solo, in un paio di casi, del problema opposto: ovvero che per un malfunzionamento della colonnina il cavo non si staccasse più. Con necessità di far intervenire l’assistenza. Situazione molto seccante per chi la vive, ma di un’involontaria comicità, degna di di entrare nella serie “Ridere dell’auto elettrica“.
Ho acquistato la e-up nel 2020 da un concessionario VW di Luino, mi ha trattato più che bene.
Ho appena chiesto un test drive ed un preventivo per una ID.3, sempre da lui, e dopo avermela fatta provare per bene, il preventivo riporta perfettamente sia gli incentivi statali che quelli regionali.
Quindi, il problema non sono le case madri o gli importatori, ma la correttezza del venditore che ci si trova davanti. Plaudirei al venditore che candidamente mi dicessi “non mi sono ancora informato, lo faccio e le faccio sapere, invece di inventarsi la regola.
Ciao
Una bella Jepp wrangler a gasolio con 28 Mila euro , aua, …chi compra un’auto elettrica e senza cervello
anche chi insiste sempre con lo stesso commento e i soliti insulti un gran genio proprio non è. Questa è l’ultima volta: o Lei propone tesi ragionate, oppure se ne va su altri siti a offendere chi non la pensa come Lei.
Aua? Che versione è? Hahahahaha
Sono andato in Renault per chiedere il prezzo di una Zoe, un venditore mi ha detto circa 19000 € con incentivi, dopo 10 minuti nella stessa concessionaria un altro venditore mi ha detto 25mila. Fa bene Tesla che fa tutto on-line, sono i venditori che rovinano le case automobilistiche
Segnalate i venditori disonesti o incapaci, è un nostro diritto e ne va delle nostre tasche. Poi speriamo vengano richiamati dalle loro aziende per le spiegazioni dei loro comportamenti.
E’ per questa cosa che adesso a casa abbiamo una E-Corsa invece di una Zoe, fatto il preventivo alla Renault, tornati dopo due giorni per procedere all’acquisto hanno candidamente detto che si erano sbagliati ed il prezzo giusto era aumentato di 5000€….
Per quanto riguarda gli incentivi, a novembre 2020 ho acquistato una Renault Zoe consegnata a gennaio nella concessionaria di Mantova e non ho avuto nessun problema. Anzi, il venditore mi ha chiarito alcuni miei dubbi.
Sicuramente alcune case automobilistiche incentivano ancira la vendita delle termiche.
Per il passaggio di proprietà dell’auto usata vale la regola del codice civile secondo cui le spese del contratto di vendita e quelle accessorie sono a carico del compratore.
Detto ciò, se venditore e acquirente hanno dimenticato di indicare chi paga il passaggio di proprietà dell’auto, bisogna rifarsi a quanto disposto da un articolo del codice civile [1] che disciplina il contratto di vendita. Esso stabilisce che tutte le spese necessarie alla vendita e le altre accessorie sono a carico del compratore «se non è stato pattuito diversamente». Quindi, fermo restando che le parti possono anche accordarsi di imputare i costi del passaggio di proprietà al venditore, se ciò non risulta è l’acquirente a dover pagare.
La legge Dini, dice che l’acquisto dei commercianti viene fatto a tariffe agevolate, non dice chi deve pagarle, mentre il codice civile si. Sopra ho fatto il copia incolla di alcuni articoli apparsi in siti di avvocati (www.laleggepertutti.it)
Luigi si cerchi legge Dini e capirà perché il mini lo paga il cliente
Con 28 Mila euro ti compri una jeep wrangler così vai dove cavolo ti pare
Chi ha un elettrico va lo stesso dove gli pare..in piu senza costi di manutenzione e tagliando, carburante, bollo , e da me parcheggio.
Giusto qualche numero alla mano, 260km= 4,20€ di corrente .
Con la jeep quanto fai ?
Io parlo di esperienza con 3 rivenditori (non per acquisto di auto elettriche ma a benzina-GPL) i quali si sono inventati che il mini passaggio lo debba pagare il cliente che ridà indietro l’usato per l’acquisto del nuovo (la legge dice il contrario), si inventano spese come la “deceratura”, il triangolo, la “sanificazione” e altro, ma allora il prezzo “chiavi in mano” della casa madre che senso ha? Poi ognuno di noi pensa quello che vuole, ma io parlo con lo scritto nero su bianco, altri a sentimento.
In questo forum i venditori di auto sembrano tutti imbroglioni, ma non ci sofferma mai su l’Ignoranza è maleducazione del cliente. Vi ricordo che per prenotare gli incentivi va allegato il contratto sul portale. Se lo sconto casa madre non è corretto (2440 euro ) la pratica viene rifiutata. Quindi volete farmi credere che un concessionario falsifichi un contratto? Oppure un cliente non sa che il concessionario deve fare uno sconto minimo di 2440? Beata ignoranza…
L’abbiamo ribadito più volte: non abbiamo nulla contro i venditori di auto, ci mancherebbe. E ribadiamo che un maggiore sforzo di trasparenza da parte delle Case aiuterebbe tutti, concessionari e clienti, ed eviterebbe inutili tensioni.
I venditori sanno quello che vogliono sapere e quello che non sanno lo inventano facendo passare per ignorante il cliente, addirittura rinnegando gli articoli del codice civile. Quindi non sarei così benevolo nei confronti dei venditori.
200-300. € per il cavo fra poco i ladri si ingeneranno per rubarli , in europa era successo col freddo nei supercharged tesla che non bloccavono il cavo e qualche ladro sé fregato il cavo , in italia il ladro non rischia niente dopo 2-3giorni è gia fuori , se il ladro lo prendono in svezia esempio va in galera la differenza è li porcavaccqzozza poi il cavo tesla siamo sui 500€ se non sbaglio , anche per dispetto possono tagliare ul cavo.
Se tagliano il cavo crepano fulminati…
Come è scritto nell’articolo il cavo si blocca durante la ricarica, è proprio impossibile da rubare. Potrebbe costare qualsiasi cifra, ma non c’è proprio verso di rubarlo
Tagliare con cosa….mica è un cavo di una ciabatta, in’oltre io no proverei a tafliarenunncavo dove passano 20 e passa kwh
Nei Supercharger, come in tutte le colonnine Fast in DC, il cavo è fisicamente parte della colonnina, “rubarlo” è totalmente inutile, dall’altro lato non c’è connettore.
Forse aveva letto un’altra notizia?
Comunque il prezzo dei cavi è tra i 150 e i 200€, e probabilmente caleranno ulteriormente con la diffusione delle EV, quindi tranne che per fare un torto, non vedo grossi motivi per rubarli.
I cavi in ricarica sono bloccati. Impossibile staccarli, come si legge nell’articolo. Che lei ovviamente non ha letto.
Se vogliono farti un dispetto, piuttosto che tagliare il cavo se non sono pazzi suicidi ti bucheranno le gomme, righeranno la carrozzeria, romperanno i vetri ecc.
Se forzano il cavo comunque si stacca nonostante il blocco…. Però si rompe….
Il problema è che se provano a tagliare il cavo della mia E up, quando ritorno alla macchina dovrò stivare nel baule sia il cavo che il cristiano che rimane attaccato !
In riferimento all’articolo devo dire che molti concessionari non solo Volkswagen ma anche di altre marche, quando acquistai la mia (giugno 2020), oltre a non sapere dei vari ecobonus erano completamente confusi.
Il fatto è che bisogna essere informati ed avere i decreti /bandi in mano da metterglieli sotto all’occorrenza.
Alla fine con i vari ecobonus qui in Veneto mi sono portato a casa la E up a 10,500 e se fosse stato per il venditore non sarei riuscito ad ottenere gli ultimi 4500 della regione perché la domanda deve essere fatta a parte e lui non lo sapeva.
Ma il venditore non può essere informato su tutto alla fine non lavora al Caf , vero che il concessionario dovrebbe formare del personale ma non potrebbe star sempre dietro a tutti i decreti che sfornano ogni mese a volte anche a settimana.