Gli incentivi ai veicoli e motori elettrici sono soldi buttati perché non si usa energia pulita e rinnovabile per caricare le batterie. Opinione di Paolo. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it
Senza energia rinnovabile non conviene investire sulla mobilità elettrica. Soldi buttati. E giusto?
“Finché le batterie non si caricano con energia pulita, eolica, idraulica o solare, sono soldi che si possono impiegare meglio. Oggi come oggi sarebbero solo soldi buttati“. Questo è il punto di vista di Paolo che commenta l’articolo sugli incentivi elettrici ai motori marini per le barche, parliamo di 3 mila euro e per un totale di 3 milioni di euro ovvero bruscolini. Questo ragionamento si applica anche a auto, moto, scooter, camion, trattori, ma pure e-bike e monopattini. Ma è giusto quello che sostiene Paolo?
Eppure cresce di continuo la produzione di energia da fonti rinnovabili
Risposta (Gian Basilio Nieddu). E’ tutta energia sporca quella che alimenta le batterie? Vediamo uno degli ultimi comunicati di Terna, il soggetto più informato sul tema, riferito al mese di settembre: “Fabbisogno mensile pari a 25,7 miliari di kWh; copertura della domanda da fonti rinnovabili al 43,8%: prosegue il recupero della produzione idroelettrica, +49,8% rispetto ad agosto 2022; da settembre 2022 a oggi incremento di 4.770 MW di capacità rinnovabile installata; in riduzione la produzione di energia da fonte termica: -20% rispetto allo stesso mese dello scorso anno e -16,6% nei primi otto mesi dell’anno, con un risparmio complessivo di 3,3 miliardi di metri cubi di gas rispetto al 2022″. Già oggi, insomma, poco meno della metà dell’energia che entra nella batteria di un’auto elettrica è pulita. Poiché però la percentuale di elettricità da fonti rinnovabili aumenta ogni anno, l’auto elettrica comprata oggi sarà ogni anno più pulita. Una termica inquinerà sempre lo stesso fino alla rottamazione E’ ancora convinto il nostro Paolo che gli incentivi siano soldi buttati?
E le emissioni locali dove le mettiamo?
Un tema fondamentale spesso trascurato è quello delle emissioni locali che vengono quasi azzerate con la scelta elettrica anche quando l’energia viene prodotta da centrali a carbone (per di più in via di dismissione). Un dato fondamentale perché si tratta di ridurre tutta una serie di emissioni nocive diffuse con i motori termici. Quelle più pericolose per la salute umana e in particolare per i soggetti più deboli come bambini e anziani.
Ecco cosa scrivono 14mila pediatri italiani in una lettera indirizzata ai sindaci dove chiedono interventi per migliorare la qualità dell’aria: “L’esposizione precoce all’inquinamento atmosferico è collegata a esiti negativi durante la vita fetale e alla nascita, all’aumento della mortalità infantile, a disturbi dello sviluppo neurologico, all’obesità infantile, alla compromissione della funzione polmonare, all’asma e all’otite media”. Tutti argomenti che dovrebbero far valutare positivamente incentivi che contribuiscono a ridurre la presenza di inquinanti nelle nostre città.
Che poi alla fine bstetebbe agire sull’iva.
Vero che lo stato non la prenderebbe o comunque ne prenderebbe di meno a seconda delle deduzioni, però nemmeno dovrebbe erogare incentivi. Magari stando lì ogni volta a diventare matti per fare decreti e leggi varie. Alla fine erogare incentivi per poi riprendersi l’IVA tutto sommato è una partita di giro. Quindi per sommi capi vale anche al contrario. O no? 🙄
Ci penso spesso anche io. Mettiamo l’IVA al 10% sulle auto elettriche, e abbiamo immediatamente uno sconto trasversale consistente e applicato a tutti, senza impazzire con click day, 180 giorni di tempi massimo di consegna, e altre assurdità della solita barocca burocrazia.
E lo stesso potrebbe essere fatto per pompe di calore, inverter e pannelli fotovoltaici.
Ma verrà mai in mente a qualcuno dei nostri politici?come la Gioggia, che si è vantata alla COP28 di aver fatto non si sa cosa per il clima in questo suo primo anno…
Rimane sempre un dubbio: che si tratti di Iva ridotta o incentivi erogati i prenditori non ne approfitteranno per colmare quel gap con un aumento dei listini?
Personalmente penso che quasi nessuna delle auto elettriche valga minimamente il prezzo di listino, poi sì l’incentiva aiuta l’acquisto ma diventa un regalo all’imprenditore.
La mia bellissima auto l’ho presa di seconda mano di un anno a poco più della metà del valore… ecco quello per me sarebbe stato il vero prezzo da nuova.
Per lavoro ho riscontri fuori dal mercato dell’auto… più i bilanci sono buoni, più piangono (con le dovute eccezioni naturalmente).
Proprio in questi giorni parlavo invece con un dipendente del settore auto, raccontava di cose innenarrabili dal punto di vista degli utili aziendali.
Cosa voglio dire con questo? semplicemente che gli incentivi si potrebbero usare per migliorare il Paese e non il conto in banca di pochi.
Che poi sarebbe la logica del libero mercato… libero!
Saltando di palo in frasca, avrei bisogno di contattarti direttamente perchè necessito di info tecniche sulla id3. Approfondite. Penso che tu sia la persona giusta per darmele, ferma restando la tua cortese disponibilità.
Come ti trovo?
clafricros@memsg.top
E’ una temporary email che dura 48 ore. Poi da li ti rispondo col mio indirizzo reale.
Scritto, grazie! 🙂
Contr’ordine!
Mandato, ma di dice
Sorry, we were unable to deliver your message to the following address. Unable to deliver message after multiple retries, giving up.
Ci riprovo, ma temo che faremo il bis.
Uhm, qualcosa non va, prova con vfjxhskfd@zeroe.ml
inoltrato anche qui.
Guardi bene la sua bolletta e vedrà che oltre il 40% delle fonti è rinnovabile, ed un’altro 40% proviene da centrali a metano che hanno un impatto ambientale infinitesimale rispetto alla filiera del petrolio.
Poi in tema di soldi buttati pensi ai 63 miliardi di euro che questo governo quest’anno ha elargito come sussidio ai fossili (20 in più dello scorso anno).
Al netto che in linea di principio è se i soldi piovessero dal celo questa divisione di incentivazione proposta da Baccarini sarebbe corretta , rimane il problema del piccolo particolare che già dalla nascita nessuno stato ha soldi suoi ma appartengono ai cittadini che pagano le tasse e nel caso specifico dell’Italia non solo usano soldi dei cittadini ma ci hanno pure caricato sopra qualche debituccio
Detto ciò ed esclusivamente per correttezza lasciamo che il contribuente votante decida ( con il voto , SIG ) come preferisce distribuire i debiti , pardon gli incentivi
E se le scelte di voto non coincidono con le nostre ( a me capita da una vita) si chiama DEMOCRAZIA
Onestamente sto andando controcorrente in quanto gli incentivi andrebbero usati selettivamente .
Sono di Milano e ho scoperto che ATM , ha una flotta di autobus ,anche a gasolio , che consumano 30 MILIONI li litri anno , drra da un manager ATM .
Ora mi chiedo , ha più senso incentivare a cambiare l auto il pensionato che con la sua Panda fa 5000 km anno o incentivare l acquisto di bus elettrici ?
L’elettrificazione degli autobus a Milano sta correndo: “Ad oggi sono 170 i bus elettrici in circolazione su 11 linee, per l’esattezza: 42, 45, 50, 51, 54, 60, 81, 82, 84, 86 e 88. Entro la fine del 2023 ne entreranno in servizio altri 75 per raggiungere un totale di 250 mezzi elettrici. Saliranno così a 18 le linee bus completamente elettriche”. Ben 18 linee elettriche già oggi. Ben presto tutto il trasporto pubblico sarà elettrico a Milano.
Sono due strade parallele, non creiamo alternative. Vanno bene tutti gli incentivi al trasporto pubblico e a quello privato e non sono in contrapposizione
Bene ,allora iniziamo ad incentivare chi fa più km e inquina di più .
Tassisti ,agenti di commercio , venditori , assistenza ferramenta idraulici ecc
Non serve buttare via incentivi a chi fa 5000 km anno ,
Al limite a quest’ ultimo si fa un minibonus per impianto GPL
Abbiamo il dato dal km alla revisione , possiamo mettere scatola nera .
Si può fare
Il concetto delle emissioni locali suona un po’ come “Teniamo l’Italia pulita, buttiamo i rifiuti in Svizzera!” , Enzo Salvi docet!
Penso che chi scrive ha li stesso fervore e dente avvelenato di chi controbatte ed ENTRAMBI risultate, a volte, ridicoli e poco credibili.
nain!! nain!! tornare a studiare! schnell !
(gerco da eco-nazi avvelenato fazioso ridicolo e poco credibile)
emissioni “locali” si intendono quelle nelle città
è un luogo dove polveri e Nox non si disperdono velocemente e dove sarebbe meglio non aggiungerne altri con le auto termiche
questa la base, poi ci sarebbe un concetto successivo già un po più complicato:
oltre che spostate dalle città, le emissioni vengono ridotte in senso assoluto per almeno 3 fattori favorevoli (come accennava l’articolo e come discusso qui da vai-elettrico tante volte):
– bruciare fossili nelle centrali per alimentare le EV anche al netto delle dispersioni varie è più efficente che bruciarli nei motori a pistoni (se ne comprano e bruciano parecchi di meno)
– le centrali elettriche sono integrate sempre più anche dalle fonti rinnovabili
– le centrali in italia vanno quasi completamente a metano (altro vantaggio relativo in termini di emissioni); inoltre i fumi sono trattati e monitorati meglio degli scarichi delle singole auto
X Gabriele – si scherza per non essere sempre seriosi, l’incipit voleva essere ironico, sugli integralismi ideologici, buona domenica anche a te
Se lei ne capisse un minimo di come si genera l’elettricità in Italia non scriverebbe stupidaggini del genere
Quando il mix energetico nazionale migliora dell’1% aumentando le rinnovabili, TUTTE le BEV d’Italia, indipendentemente dall’anno di produzione o dalla loro età o standard o chilometri percorsi migliorano istantaneamente dell’1% il loro inquinamento.
Cosa ovviamente impossibile per le termiche.
Basta come motivazione?
Ho dato un’occhiata sul sito ” energy charts ”
nel mix europeo di energia degli ultimi anni le rinnovabili sono cresciute mediamente proprio dell’ +1% all’anno
però il dato da quest’anno è in accelerazione, nel 2024 potrebbe passare a circa +2% all’anno
per il 2023 il dato provvisorio medio europeo dei primi 11 mesi dell’anno è 34,3% del carico elettrico originato da fonti rinnovabili
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Germania
qui le rinnovabili sono cresciute più in fretta, negli ultimi anni nel loro mix anche del +5% all’anno
quest’anno il 57% dei consumi elettrici in Germania sarà soddisfatto da energie rinnovabili ( 61 % della produzione interma fatta con rinnovabili)
il loro prezzo medio del kwh all’ingrosso delle borsa energia nei primi 11 mesi del 2023 è circa:
> 98.e x Mwh ( 9,8 cents x Kwh )
quest’anno hanno anche già dimezzato il consumo di carbone/lignite rispetto al 2022, oltre che compensato la chiusura delle centrali, e per il 2024 si prepararo a risparmiare anche sulle importazioni di gas e petrolio
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Italia
in italia il miglioramento medio è poco meno di +1% annuo (sembra meno a causa di una irregolarità da siccità dell’idroelettrico negli anno 2021-2022)
meglio che niente, e anche qui i dati recenti sono in accelerazione, vedremo tra poco i dati finali dell’anno 2023 per l’Italia
quest’anno dovremmo arrivare a circa 35% dei consumi soddisfatti da energie rinnovabili ( 42% della produzione interna fatta con rinnovabili )
il prezzo medio del kwh alla borsa energia ha uno scarto rispetto alla Germania, nei primi 11 mesi del 2023 è circa:
> 128e x Mwh ( Pun medio 12,8 cents x Kwh )
Quindi nulla di nuovo.
Si conferma che dobbiamo passare alle rinnovabili se vogliamo abbassare il costo a kWh sotto i 10 centesimi di € se si guardano i dati tedeschi.
Altro che le centrali nucleari invocate nella COP28 e alla frase “…La transizione deve essere ecologica, non ideologica…” del nostro capo di governo che pare più dire “altro che transizione dobbiamo continuare ad inquinare perché se no soldi allo status quo non ci saranno più “.
Io ho avuto quest’impressione e sono in attesa dei benedetti decreti attuativi che mi permetterebbero d’installare un benedetto impianto fotovoltaico prosumer in un edificio diverso da quello residenziale dove verrebbe consumata l’energia prodotta sfruttando il trasporto sulla rete nazionale.
@Bob
forse cambieremo prospettiva anche su quali siano gli ordini di grandezza “normali”: oggi per l’italia si parla di aggiungere 80 GW nominali di rinnovabili come se fossero tantissimi, ma gli studi parlano di sino a 300-350 GW nominali
in Germania:
oggi hanno circa 70 GW di potenza nominale eolica e 79 GW di potenza nominale di solare, oltre a un aiuto da altre rinnovabili ( es Biomassa )
il loro programma è aggiungere +25 GW nominali ogni anno di rinnovabili installate per arrivare a circa 700 GW al 2045
https://energy-charts.info/charts/remod_installed_power/chart.htm?l=it&c=DE
qui una simulazione “grafica” intuitiva della generazione elettrica di una loro settimana tipo nel 2024, ipotizzando il caso peggiore ( 2 giorni su 7 praticamente senza vento) :
mostra un mix del 2045 con oltre il 95% fatto di rinnovabili;
le intermittenze sono coperte con una serie di strategie e l’integrazione da fonti non rinnovabili è meno del 5%;
questo con le solo tecnologie note ad oggi
https://energy-charts.info/charts/remod_power_profiles/chart.htm?l=it&c=DE
la simulazione è pure “datata” (del 2021), ad esempio mi pare sottostimi i pompaggi idroelettrici in Norvegia con scambio di energia tra nazioni organizzati nel 2023
@R.S.
Non ho scritto che voglio il nucleare o le fonti non rinnovabili attuali. Ho solo confermato che possiamo seguire la strada della Germania e se mi dici che hanno in programma di coprire il fabbisogno energetico da fonti rinnovabili per il 95%, perché non possiamo farlo noi?
Chi pensa che il nucleare è una strada percorribile per me sbaglia. Per quello che ne sono ci legheremo ancora di più mani e piedi a potenza regionale come la Russia e pur tralasciando il problema di stoccaggio delle scorie, per quello che ne so ci sono scorte di uranio per poco più di un secolo. Poi che facciamo? Mettiamo i criceti a fare girare le turbine delle centrali nucleari?
Le rinnovabili come eolico e fotovoltaico ci sono già oggi e ci saranno anche tra 100, 1000 anni e più.
Ciao Bob,
si avevo inteso, e la penso come te, specie con i dati e i costi che abbiamo ad oggi punterei tutto sulle rinnovabili
a volte “replico” giusto per aggiungere delle informazioni a tema e altri link a questo sito dettagliato di dati sul’energia in europa 🙂
per quel 5% residuo vedo che l’europa si sta buttando sull’ idrogeno verde, ho visto articoli che parlano di una spinta notevole per avere tutto pronto (gas-dotti internazionali tra stati europei, africa, azerbaigian, serbatoi, impianti, idrolizzatori) già al 2030 (sarebbe molto in anticipo sul programma)
anzi c’è persino il rischio che questa filiera venga sovradimensionata portandola al 20% del carico europeo sotto la spinta dei vecchi player del gas che vogliono continuare ad essere della partità, e magari sperano poi di produrre in parte anche idrogeno non verde, ad es da metano aggiungendo la discussa cattura carbonica
per fortuna le rinnovabili costano sempre meno, dovrebeb aiutare il mercato stesso a tenerle come scelta prioritaria
il fotovoltaico “utility” (grosse intallazioni) oggi produce a circa 4 cents a kwh, con la previsione dei prossimi anni di arrivare a 2 cents a Kwh
cercare in rete “prezzo moduli Market Cina” (ma vale anche per i moduli americani)
un impianto domestico costa circa 2-2,5 volte di più al kwh di un impianto utilty, e anche così resta competitivo
aggiungere le batterie a livello utility costa 5 cents a Kwh (10 cents a livello domestico), anche questi prezzi sono in diminuzione rapida (sia batterie LPF senza nickel e cobalto, che le ancora più sostenibili battereie agli ioni di sodio già vendute in Cina e on-line), mentre altre strategie di mix per coprire le intermittenze costano molto meno
l’eolico ha forchette di prezzi più ampie (ce ne sono tanti tipi) ma siamo ancora tra 4 e 10 cents, e anche questo dato è in diminuzione negli anni
ecco, lo ho scritto per dare qualche spunto a chi leggesse
ciao e buona domenica!
Migliorano dell’1% in quel fasci oraria e di quale periodo dell’anno, il dato medio non è rilevante come il dato puntuale
Ogni secondo di produzione rinnovabile migliora la media, si qualsiasi intervallo di tempo, è semplice matematica.
Caro Marco, la semplice matematica della media, non le svela caricare una EV di notte grazie al fotovoltaico non è semplicemente possibile…la matematica va oltre che applicata anche capita 😉
Ah, ha assolutamente ragione che le cose van capite!
Infatti si parla di rinnovabili, fotovoltaico l’ha citato lei. Ci sono l’eolico, l’idroelettrico, e c’è anche l’accumulo col quale si il fotovoltaico può erogare elettricità anche di notte.
Ottimo Marco, le lascio verificare dall’app di terna il mix energetico odierno, è di facile comprensione in forma grafica
Ah ecco perchè ce lo racconta, ha trovato le immagini da guardare!
Leggendo le domande e obiezioni a proposito di incentivi da parte dei frequentatori del forum in questi anni spesso mi sono imbattuto nell’affermazione “basta incentivi alle EV con i miei soldi” e Paolo, mi sembra di capire ma mi corregga se sbaglio, afferma la stessa cosa formulando una domanda.
Intanto posso invitare Paolo ad effettuare una ricerca sul internet digitando “Cronologia degli incentivi alla rottamazione” e si accorgerà quanti soldi i vari governi hanno messo a disposizione per incentivare l’acquisto di auto termiche, e lo sta facendo tuttora. Inoltre se dobbiamo dire basta agli incentivi, facciamolo anche per tutto il resto. Un’esempio che mi viene in mente è all’assegno unico. Perché devono utilizzare anche i miei soldi per incentivare le famiglie ad avere figli quando io di figli non ne ho? La risposta la conosciamo tutti vero? Oppure c’è bisogno di aggiungere altro?
Vogliamo parlare degli incentivi alle auto termiche con emissioni di CO2 da 61 a 135 g/km, “bruciati” (letteralmente) in pochi mesi, nonché dei miliardi di euro di “sostegni” ogni anno al settore trasporti per continuare a consumare combustibili fossili?
Quelli sì che sono soldi pubblici buttati “in fumo”.
Personalmente vorrei che almeno il valore limite di incentivazione delle auto termiche venisse fatto scendere dagli attuale 135 gr/km ad almeno 125-120 gr/km
– si manterrebbe l’incentivo sulle utilitarie termiche ( valori tipici 110-124 gr/km ), le uniche termiche che ad oggi ha ancora un senso produrre considerando il ciclo di vita complessivo; l’incentivo ha una finalità sociale per chi con basso reddito ambisce lo stesso ad avere un’auto nuova e al minimo prezzo d’acquisto possibile
– si eviterebbe di dare incentivi invece a grosse berline che con una serie di truccchetti in fase di omologazione (es. dispositivi e mappature antiinquinamento che poi verranno manomessi e olii motore molto annacquati, che se non sostituti di frequente poi portano a bronzine e altri organi motore danneggiati) vengono fatte rientrare a forza nel limite dei 135 gr (molto teorci)
ad es, una Alfa Giulia Td (Audi, VW, Merrcedes, etc), ora rientra nei 135 gr di poco, ma non mi sembra una vettura che giustifichi incentivi di tipo ecologico o economico
con i soldi risparmiati idealmente si potrebbe creare una secondo scaglione maggiorato a 4000.e o 5000.e di incentivazione (in aggiunta allo scaglione classico da attuale di 3000e) riservato alle Bev compatte (segmenti A e B, fissando la soglia a auto di lunghezza entro 4,15.m, oppure mettendo una soglia sul peso a circa 1560.kg, oppure 1480.kg se si volesse tagliare fuori i B-suv e tenere solo fino alle berline B)
Io metterei un incentivo basato sul prezzo per le BEV
>40K niente
>30K e 25K e <30K 6.000€
<25K 10.000€ significherebbe far costare immediatamente le segmento A e B come una Panda.
Per le termiche sarei molto più stringente: <120 gr/km ti do qualcosa di simbolico (tipo esenzione del bollo per 5 anni), altrimenti NIENTE.
“nain!! nain!! tornare a studiare! schnell!”…
“Se lei ne capisse un minimo di come si genera l’elettricità in Italia non scriverebbe stupidaggini del genere.”
I soliti atteggiamenti insopportabilmente professorali, assunti da chi professore non lo è per niente.
Bah!
Si ma ero ironico, pensavo si capisse,
anche il messaggio di Gabriele sembrava semi-serio
Come proposta sarebbe interessante, spingerebbe case automobilistiche e concessionarie ad abbassare i prezzi anziché ad alzarli.
Guido, direi che avrebbe più senso se veramente si volesse incentivare una riduzione degli inquinanti da trasporto privato.
Per me l’assurdo è che i di 2.000 € in caso di rottamazione è uguale per tutte le motorizzazioni che si acquisteranno. Mi spiego, definiti i limiti sul costo d’acquisto:
0-20 g/km Max 42.700 €
21-60 g/km Max 54.900 €
61-135 g/km Max 42.700 €
L’unica differenza è che si hanno diritto con o senza rottamazione a
3.000€ acquistando auto 0-20 g/km
2.000€ acquistando auto 21-60 g/km
L’assurdità di questo sistema è che in realtà punta a far vedere auto 21-60 g/km visto la possibilità d’acquistare auto più costose. Sarebbe stato più lecito definire lo stesso importo max per tutte le motorizzazioni o maggiore per il range 0-20 g/km.
Ancora meglio se i 3.000€+2.000€ fossero destinati per le solo 0 g/km, ovvero tutte le BEV e le uniche auto ad idrogeno (fuellcell) che però sono escluse perché costano troppo.
@Guido
idealmente farei come da tua idea, sarebbe un investimento;
e anche aggiungendo un malus all’immatricolazione progressivo per le auto termiche con emissioni più alte di una utilitaria, come in Francia, per fare cassa sulle auto termiche premium e per dare un segnale
In Germania mi pare bel 2023 hanno speso miliardi di euro in incentivi
Da noi il budget annuale è di circa 190 milioni per le BEv e 240 milioni per le Plug-In, tra l’altro se ho capito ne sono in realtà stati spesi pochi
e non ho capito se i fondi non spesi li hanno riassegnati a rinforzare il bonus (rottamazione) per le termiche, che invece è andato via come il pane, la prima tranche esaurita già a febbraio
Sapendo la situazione nostra, in cui chiedere al governo attuale di riformulare gli incentivi si rischia che li peggiorino ulteriormente, mi accontenterei anche di modifiche piccole “incrementali”
quest’anno mi pare in italia si saranno vendute circa 60.000 BEV, e in buona parte BEV sopra la soglia di incentivazione (Model Y, Audi Qtron, etc)
volendo spingere di più le compatte BEV (entro 25-30.000e o soglia di peso o di lunghezza), diciamo incentivare almeno 50.000 compatte BEV nel 2024 (lo so, è un puntare ancora basso, speriamo ne venderanno di più nel 2024)
e immaginando di destinare 300 milioni specificamente a loro, ipotizzando 5.000e (+ a volte altri 2000e se con rottamazione) x 50.000 vetture, siamo a 300 milioni circa
poi altri 100 milioni da destinare per le BEV non compatte, incentivate a 3000.e, che forse ancora non verrebbero esauriti
e altri circa altri 80 milioni alle ibride; questo nell’ipotesi di per andare circa a pari con i fondi stanziati nel 2023
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C’è da dire che poi le Regioni hanno aggiunto altri incentivi a “spot”, ad es. di recente il Veneto altri 7 milioni di euro; ma anche qui, spalmati tra elettriche, ibride e anche termiche