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Gli autisti di Uber: elettrico più conveniente del diesel

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Gli autisti di Uber cominciano a pensare che l’elettrico sia più conveniente del diesel. E che nelle auto medie il risparmio nel mantenerle sia circa del 14%.

Gli autisti di Uber sempre più interessati

Stiamo parlando di autisti “padroncini”, che lavorano con macchine proprie per la nota società di noleggio con conducente via app. Molti di loro sono stati intervistati in capitali europee come  Parigi, Berlino, Madrid, Bruxelles e Lisbona per un nuovo studio reso pubblico da Transport & Environment (T&E). La convenienza è legata a una condizione fondamentale: che la ricarica avvenga di notte a corrente alternata. Oppure, se in corrente continua, con tariffe privilegiate. Già oggi a Londra la task force istituita dal sindaco per costruire la rete di ricarica calcola che il 70% delle domande di installare colonnine private AC viene da autisti di Uber. Si tratta di una flotta enorme: circa 88 mila autisti attivi già nel 2018.

gli autisti di Uber
Confronto nei costi di esercizio di un’elettrica e di un diesel in 5 capitali europee

Se si rispettano queste condizioni (di ricarica a costi contenuti) il risparmio in una città come Parigi arriva anche al 24%, che in soldi significa circa 3 mila euro. Questo grazie al fatto che il costo dell’energia elettrica in Francia è particolarmente basso. È chiaro che, risparmiando sui costi di esercizio e con gli incentivi presenti un po’ in tutti i Paesi europei, si riesce a colmare rapidamente ul gap nel prezzo iniziale d’acquisto.

100 km in elettrico costano non più di 3 euro e mezzo

Teniamo presente che la percorrenza media di un autista di Uber è superiore di 5 volte quella di un automobilista normale. E quindi la differenza nel costo/km si spalma su distanze decisamente più lunghe. Chi ha un diesel può fare facilmente un confronto, sapendo quanto gli costa percorrere 100 km. In elettrico siamo sui 3 euro e mezzo, ai prezzi italiani dell’energia. Ancor meno nelle capitali citate sopra.

gli autisti di Uber
Le 5 misure con le quali incoraggiare il passaggio all’elettrico di autisti e tassisti: licenze esclusive, hub di ricarica dedicati, possibilità di ricaricare in strada, accesso alle corsie dei bus, incentivi economici per l’acquisto.

Resta l’incognita del degrado delle batterie, che alla lunga può influire sull’autonomia, col pericolo per un autista di perdere tempo prezioso nelle ricariche. Non esiste su questo un dato univoco, la perdita di capacità cambia a seconda dei modelli e delle batterie. C’è poi il dato ambientale su cui riflettere: T&E calcola che nell’intero ciclo di vita le emissioni di CO2 di un’auto elettrica siano inferiori di due terzi rispetto a un diesel. È per questo che Yoann Le Petit di T&E chiede che non solo gli autisti di Uber, ma anche i taxi, si convertano presto all’elettrico. #TrueCostOfUber

— Leggi anche: auto a metano pulite? Proprio no, dice T&E

 

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