Giuseppe non ha resistito alle offerte di un concessionario e ha ceduto alla tentazione di acquistare una superbike elettrica, la Zero SR/F. Ce ne racconta pregi e difetti. Chi desidera fare altrettanto può inviare il suo racconto, corredato da qualche foto, a info@vaielettrico.it.
di Giuseppe Marone
Quando iniziai a scrivere questo report avevo in mente un titolo piu’ iconico, tipo “i miei primi 1000 km…”, poi i chilometri sono volati, sono arrivati rapidamente i primi 2000, poi i primi 3000 ed ora mi sono deciso: e’ giunto il momento di raccontare qualcosa.
Vorrei dare a questo primo report un carattere piu’ emozionale, per condividere le mie prime impressioni di guida, riservandomi di scrivere un rapporto piu’ analitico successivamente.
Un regalo di compleanno, all’ennesima primavera
“Se non ora quando?” e’ il titolo di un bel libro di Primo Levi che ho letto durante il lock-down da Covid-19. Avendo ormai un po’ di primavere sulle spalle, quel titolo e’ diventato un leit-motiv della mia vita, e mi ritorna in mente ogni volta che devo prendere una decisione. Sta di fatto che, dopo aver partecipato ad almeno tre test-ride di Zero Motorcycles, in occasione del mio …ennesimo compleanno decido che e’ giunto il momento di passare all’azione e di regalarmi una vera moto elettrica. In realta’ cio’ che avevo in mente era qualcosa di piu’ modesto, ma quel giorno Roberto, il venditore della MotorGreen di Grugliasco (TO), mi fa un’offerta cui non ho saputo dire di no e dopo averci pensato non piu’ di 10 secondi, esco dalla concessionaria con un contratto firmato per una splendida SR/F color Bordeaux in versione Premium!
Sembra una moto normale: di più belle non ce n’è
A mio modesto avviso, la SR/F esteticamente e’ la piu’ bella delle elettriche in commercio, con il bel telaio a traliccio a vista che maschera bene l’imponente batteria e la rende molto simile ad una motocicletta “tradizionale”: solo un osservatore smaliziato, dopo qualche momento di osservazione, si rende conto che c’e’ qualcosa che non quadra e questa non e’ una moto “normale”!
La posizione in sella e’ ottima, ed apprezzo subito l’altezza della sella di soli 785 mm, che mi consente di poggiare perfettamente i piedi a terra. Negli ultimi 30 o piu’ anni, ho guidato quasi esclusivamente moto tipo enduro-stradali o cross-over, per cui faccio un po’ fatica ad abituarmi all’assetto di questa naked: mi trovo molto piu’ appoggiato in avanti sul manubrio e con le pedane piu’ vicino alla sella.
La Zero SR/F e’ equipaggiata di componentistica di prim’ordine, all’altezza di una moto di questa categoria fra cui forcella Showa, freni Nissin e pneumatici Pirelli Diablo.
La versione Premium e’ equipaggiata del rapid charger per la ricarica veloce che pero’, essendo posizionato nel “serbatoio” alza il baricentro e sottrae spazio: nel “serbatoio” rimane un piccolo spazio in cui possono stare appena uno smartphone, il libretto e pochi altri oggettini.
La scoperta: anche d’estate è “fredda”
Passando subito alla fase dinamica, l’accelerazione e’ bruciante, superiore a qualunque mezzo abbia mai guidato, e la progressione soprattutto in uscita di curva e’ impressionante!
Con i suoi 82 kW di potenza max e soprattutto con i suoi 190 Nm di coppia (!) il divertimento e’ assicurato! Chi sostiene che i mezzi elettrici non offrono emozioni e’ costretto a ricredersi. Si apprezzano poi la totale mancanza di vibrazioni e, ovviamente, la silenziosita’: solo ora mi accorgo di quanto sia rumoroso il mio casco…
In questa torrida estate ho poi apprezzato un altro grande vantaggio della moto elettrica rispetto all’endotermica, soprattutto in citta’: la moto e’ “fredda”, totalmente priva delle vampate di calore che si leverebbero da un motore endotermico in queste circostanze.
Questa prerogativa non si apprezza in un confronto fra auto elettrica vs. termica, ma nella guida estiva di una moto costituisce un altro bel punto a favore dell’elettrico.
Pesa di più, ma buttarla giù non è un problema
Sta di fatto che, per un motivo o per l’altro, la mia povera Honda Africa Twin CRF 1000 e’ da febbraio ferma con le ragnatele in garage e finora, non avendo avuto modo di fare viaggi lunghi, non ne sento assolutamente la mancanza…
La Zero SR/F, con i suoi 226 kg, non e’ certo una piuma, anche se in linea con moto termiche di pari prestazioni. Il baricentro basso e le masse volaniche ridotte la rendono comunque agile e facile da “buttare giu’”. (Leggi anche)
Nelle manovre da fermo il controller assicura un controllo sicuro e la moto puo’ essere spostata comodamente a 1-2 km/h. A questo proposito, sarebbe apprezzabile la presenza della retromarcia.
Però manca il freno di stazionamento
Si avverte anche la mancanza di un freno di stazionamento: essendo priva di cambio, la moto tende ad andare via quando si e’ in sosta su strade in salita (per consultare una cartina, lo smartphone, etc.) oppure quando si parcheggia in pendenza. Per questo ho adottato una soluzione empirica, ma efficace.
L’assenza del pedale del cambio sulla sinistra non mi turba, mentre sulle prime mi manca un po’ la leva della frizione, ma bastano pochi km per rendersi conto che e’ un inutile retaggio del passato. I freni sono molto efficaci e ben modulabili. Trovo un po’ rigide le sospensioni, ma probabilmente il setting di serie e’ per un pilota piu’ pesante e devo ancora ottimizzarlo per le mie esigenze.
Il cruscotto (configurabile) e’ molto ben leggibile e’ consente di leggere in un batter d’occhio le informazioni essenziali. Sono presenti le indicazioni fondamentali per un mezzo elettrico: SoC, “indovinometro” (autonomia residua), efficienza istantanea, di viaggio e totale. Mi manca un po’ l’indicazione della velocita’ media di viaggio.
Potenti e ben modulabili i freni. Anche nelle lunghe discese in montagna, adottando una mappatura a limitato freno motore, i freni non danno segni di affaticamento. Ad ogni modo, in modalita’ ECO e con una guida tranquilla, il freno posteriore puo’ quasi essere dimenticato.
In modalità eco il freno non si tocca
La moto dispone di 5 mappature/modi: ECO, RAIN, STANDARD, SPORT e Custom, che fantasiosamente Zero chiama: CANYON Mode! Il modo ECO copre il 70% delle mie esigenze: l’accelerazione e’ gia’ bruciante e consente di recuperare il massimo di energia in decelerazione. Il freno motore diventa importante e in citta’ consente praticamente di fare a meno del freno posteriore. Diciamo che questa modalita’ e’ simile all’e-pedal delle auto elettriche, anche se l’effetto frenante e’ limitato alla ruota posteriore. In questo modo la velocita’ e’ limitata a 120 km/h ed e’ questo il vincolo maggiore in tangenziale.
Sotto la pioggia o in condizioni di strada sdrucciolevole (foglie bagnate, ghiaia etc.) e’ ovviamente preferibile la modalita’ RAIN. E’ simile alla precedente ma con un freno motore meno efficace che evita scivolate alla ruota posteriore. La modalita’ STANDARD consente prestazioni piu’ brillanti. Ha un freno motore piu’ simile a quello di un motore a 2 tempi o pluricilindrico 4 tempi di media cubatura. Il modo CANYON consente un setting completamente customizzabile e lo sto ancora sperimentando. Per quanto riguarda il modo SPORT, devo confessare che non ho ancora avuto il coraggio di provarlo a fondo!
Per ora ho utilizzato la moto prevalentemente per tragitti tra urbano ed extraurbano, o in viaggi di piccolo cabotaggio (max 120 km). Essendo una naked sento un po’ la mancanza di borse, bauletti etc. per ospitare i bagagli. Anche se Zero ha un buon catalogo di accessori (tra cui borse posteriori), per ora preferisco godermi la moto cosi’ com’e’, valutando successivamente eventuali modifiche e aggiunte. Ci starebbe bene anche un piccolo cupolino in plexiglas per proteggersi dall’aria, ma quelli proposti dal catalogo accessori non mi soddisfano un granche’.
L’efficenza è ok, la ricarica così così
Per quanto riguarda l’autonomia, non ho ancora fatto dei crash-test esaustivi e preferisco parlare in termini di efficienza in Wh/km, un dato cui ho un accesso diretto: il cruscotto infatti mi puo’ fornire indicazioni di Efficienza Istantanea, Efficienza Viaggio ed Efficienza Vita. In termini molto grossolani potrei dare questi numeri: circa 50 Wh/km in citta’, 60 Wh/km in extraurbano, 70-80 Wh/km in tangenziale/autostrada (ma senza esagerare con il polso destro!). Bisogna sempre ricordarsi che la potenza cresce con il cubo della velocita’ quindi in autostrada i consumi possono aumentare in modo significativo. Ad ogni modo oggi la moto riporta una “efficienza di vita” (consumo medio) di 59 Wh/km. La capacita’ effettiva della batteria e’ di 12.6 kWh, fatevi un po’ voi i conti…
Effettuo la ricarica prevalentemente a casa tramite un charger a corrente regolabile. Se non ho particolarmente fretta, solitamente ricarico a 6-8A. La moto consente di specificare un target percentuale di ricarica; se non ho in previsione viaggi lunghi, solitamente fisso un target di ricarica dell’85%. Per quanto riguarda le stazioni di ricarica, devo dire che nel nord-ovest (Piemonte e val d’Aosta) non ho mai avuto particolari problemi, anche se la copertura del territorio e’ un po’ a macchia di leopardo, con aree molto ben coperte, altre poco o niente. Solo in citta’ (Torino) mi e’ capitato un paio di volte di trovare la mia stazione di ricarica preferita gia’ occupata.
Devo dire che il problema maggiore che ho riscontrato e’ che nel caso di viaggi lunghi si e’ praticamente costretti a portarsi appresso il cavo di ricarica Type 2, che e’ piuttosto ingombrante. Per le auto elettriche questo non e’ un problema, ma per una moto (perdipiu’ naked) questa e’ veramente una scocciatura!.
Quando posso, infatti, nei viaggi lunghi cerco di organizzarmi in modo da fare la ricarica in stazioni con il cavo “tethered”, ma questo non sempre e’ possibile perche’ la diffusione delle stazioni di questo tipo e’ abbastanza limitata. A questo proposito, cerco di utilizzare app che specificano questo dettaglio. P.es., meglio OpenCharge (che pero’ non e’ aggiornatissima) rispetto a Evway o NextCharge.
Per questo lancio un appello ai produttori di moto elettriche (e cavi): cercate di prevedere un piccolo spazio sulla moto (sotto la sella, nel “serbatoio”, etc.) per ospitare un cavo Type2, magari di fortuna e provate a sviluppare un cavo, magari monofase, corto e di amperaggio limitato (12-16A), che pero’ si possa facilmente alloggiare all’interno della moto stessa.
Per quanto riguarda l’illuminazione, il faro anteriore e’ potente e l’illuminazione e’ buona ma non ottima: si avverte una leggera non-uniformita’ della luce nella posizione abbagliante, che consente comunque una guida notturna sicura.
L’app fornita da Zero comunica con la moto via Bluetooth e consentirebbe di settare il modo Canyon, nonché di accedere ad altre info sulla moto e sui viaggi. Purtroppo la comunicazione e’ estremamente problematica e pur avendo provato con 2 device diversi raramente riesco a comunicare con la moto.
Cosa non mi e’ piaciuto di Zero SR/F
Della moto in se’ assolutamente nulla, ma certamente sarebbe utile che la moto venisse fornita almeno con un cavo di ricarica o con il caricatore d’emergenza (Tipo 1). Il software poi e’ sicuramente perfettibile, in particolare la comunicazione BlueTooth andrebbe decisamente migliorata, magari introducendo una porta RS232/USB per la comunicazione con un laptop per i casi disperati. Personalmente, poi, preferirei avere un pulsantino indipendente per la selezione delle mappature e un comando a parte per tutte le altre operazioni di setting e configurazioni.
Cosa mi e’ piaciuto di Zero SR/F
Tutto il bello dell’elettrico: il piacere di un mezzo pulito, la silenziosita’, la coppia paurosa, ma sempre gestibile, la progressione dell’erogazione, l’efficienza della frenata rigenerativa. La SR/F si distingue poi per un bel design da moto “classica”, con un bel telaio a vista a traliccio nero. I piccoli di statura (come me…) poi apprezzeranno l’altezza della sella di appena 785 mm.
E cosa mi piacerebbe avere su Zero SR/F
I classici desideri degli e-motorist: piu’ autonomia e/o piu’ leggerezza!
Sarebbe anche utile un freno di stazionamento: non essendoci il cambio, la sosta o il parcheggio in pendenza possono creare qualche problemino. Anche la retromarcia potrebbe essere apprezzabile nelle manovre da fermo (ho sentito rumor di una sua presenza opzionale sulla versione 2022). Lamento poi l’assenza di un cavo compatto da viaggio, di cui ho accennato piu’ sopra e di qualche ripostiglio in piu’ per cavo e accessori.
LEGGI E VEDI ANCHE: Zero SR/F, l’antidopo alla nostalgia del brum brum
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Cerco di rispondere a tutti in un colpo:
– @ale e Vincenzo: con gli incentivi l’ho pagata 17.9 k€, con il rapid charger carico a circa 11.5kW. Autonomia: il viaggio piu’ lungo che ho fatto con una singola carica finora e’ di 175 km (SoC residuo circa 5%), dislivello positivo circa 2400m.
– @Arturo: interessante gadget! Da prendere!
– @Luigi: conosco Rudy (Credendario) di San Giusto: abita a una dozzina di km da casa mia.
– @Ross: Metzeler e’ la mia copertura preferita sulla “termica”: al prossimo cambio ci pensero’.
esteticamente è anche carina, la componentistica non sembra nemmeno malaccio (anche se non sono riuscito a vedere dei brembo ma con un freno motore cosi si può anche fare a meno..) però mamma mia che prezzi!
27k euri per la versione con il “”rapid charger”” da 6kw è veramente tanto per una moto (specie come questa che ha i classici limiti dell’ev) che spesso è uno sfizio e non un mezzo da “lavoro”.
ed è un vero peccato, perchè con un prezzo molto più abbordabile secondo me venderebbe molto.
ciao Giuseppe,
per il freno di stazionamento io ho optato per questo
https://www.aliexpress.com/item/1005003877684550.html
e funziona molto bene.
Costo del bene?
Autonomia?
Scheda tecnica del costruttore https://www.zeromotorcycles.com/it-it/model/zero-srf/ (ma bisogna vedere se quello della recensione è il modello piú recente o una rimanenza degli anni scorsi, o un usato / dimostrativo..)
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Secondo me il nome della modalitá canyon proviene dal gergo dei biker USA, ho notato che è un termine che si trova spesso in articoli e video motociclistici.. Notevole l’idea dell’elastico per tirare la leva del freno 😉 Per le partenze in salita bisogna bilanciare freno e acceleratore come con altri modelli elettrici ? (in genere azionare il freno taglia l’acceleratore..) Visto che Giuseppe ha comprato la moto in provincia di Torino, per eventuali personalizzazioni segnalo un famoso appassionato di due ruote elettriche nel Canavese presente anche in rete.
Concordo cm utente Zero motor sulle osservazioni circa mancanza freno di posizione e retromarcia 👍 app Zero difficile da gestire e agg.nti nn puntuali del sw Per il resto telaistica perfetta, componenti di ottimo livello…sl Pirelli Diablo troppo rigide x uso prevalente urbano Ho montato Metzeler a mescola differenziata e ho risolto bene come tenuta ma pure consumi (elettriche ‘bruciano’ gomme specie retro x coppia…esagerata🌪️