Giulio Loris è come uno dei tanti lettori di Vaielettrico che hanno condiviso la loro quotidianità a base di mobilità elettrica sulle nostre pagine. Anche lui ricarica a casa, fa i conti con l’autonomia, ama la silenziosità del motore e la mancanza di vibrazioni e puzza di idrocarburi. L’unica differenza è il mezzo: non l’auto ma la barca elettrica.
Elettrificare una barca è semplicissimo e bastano 2mila euro. E Giulio ci “gira” in lungo e in largo per la città . Nei percorsi più lunghi usa la vela. Ha pure progettato e costruito una barca innovativa che presenterà al Salone di Venezia. Appuntamento da non perdere.

Giulio ricarica a casa, la barca è ormeggiata a pochi metri e la batteria estraibile
A Venezia è possibile ricaricare a casa, soprattutto con la batteria estraibile. E’ il caso di Giulio che ci spiega i motivi della scelta del motore elettrico: «Una questione di praticità , carico a casa la batteria e poi la monto con estrema semplicità nella barca ormeggiata vicino casa». Più facile che fare il pieno di carburante al serbatoio del motore termico.
La propulsione elettrica è indicata per la città , «la “giro” in lungo e in largo con una batteria e si può averne una di scorta». Ma attenzione, non mancano le criticità . «Bisogna saperli usare questi motori, dopo aver appreso la tecnica sono riuscito a navigare da Ca’ d’Oro agli Alberoni. Una distanza non trascurabile, ma in un’ora e mezzo». C’è ancora da lavorare sull’autonomia.
«Un motore elettrico costa 2200 euro contro i 1200 del termico. Poi c’è da pensare alla batteria. Io dopo 4 anni registro che mantiene ancora bene la carica, ma si sono allungati i tempi di ricarica. Bisogna vedere quanto dura e una batteria costa quanto un motore termico».
Sull’autonomia Giulio sottolinea che oltre il perimetro urbano «io uso la vela». Ma non siamo tutti velisti? «Una questione culturale. In Nuova Zelanda tutti vanno a vela da quando sono bambini. Si può fare e la vela è il sistema più ecologico che esista».

Perché scegliere un motore elettrico: tutti i vantaggi e i benefici della propulsione a batteria
Giulio conosce ed è convinto dei benefici della scelta elettrica. «La qualità della navigazione è impagabile. La silenziosità del motore è importante: si può discutere e parlare, non ci sono vibrazioni, la qualità è 10 volte superiore».
Non è una questione economica: «Per questo uso urbano i motori termici non consumano tanto. La scelta elettrica non è legata al risparmio, ma al comfort. Ho provato un pannello solare pieghevole che stendo sulla prua, ma può contribuire al massimo per il 20% della capacità della batteria, è integrativo ma non risolve».
La marca del motore? «Ho scelto ePropulsion, l’ho conosciuto in Germania, in un lago della Baviera dove lo usano in tanti. Sono soddisfatto». Un motore più potente? «Non posso spostare 50 chili di batteria per la ricarica, senza considerare che il peso incide negativamente sulle prestazioni della barca».

Una barca a vela innovativa progettata da Giulio, sarà presentata al Salone Nautico
L’esperienza di navigazione ha convinto Giulio a progettare una barca a vela, compreso l’armo velico, che rispetta la tradizione. Ci ha lavorato il maestro d’ascia Mattia De Marchi, ma è innovativa. «Una barca leggera e veloce, ma non per vincere le gare. In questo modo si muove meno acqua e serve meno energia. E’ più sostenibile, ho curato l’abitabilità e reso semplice l’uso dell’armo velico in modo da smuovere i pigri e convincerli a usare la vela».
La chiave è la leggerezza: «Con un motore di un kW in tre persone a bordo abbiamo raggiunto i 5 nodi, una velocità interessante».

Va bene l’elettrico, ma diventa ottimale con l’integrazione velica. La barca sarà esposta al Salone di Venezia.