Giugno elettrico 2022: Tesla Model Y tallona la 500e

Giugno elettrico 2022: in un mercato ancora fiacco, spicca l’ottima performance della Tesla Model Y, a un passo dallo strappare alla 500e il primato nelle vendite.

Giugno elettrico 2022: 6.190 EV, meno che nel 2021

giugno elettrico 2022
La top delle auto elettriche più vendute in giugno e nel primo semestre 2022 Fonte: Unrae.it.

Gli incentivi non bastano a far decollare un mercato che rimane fiacco. Si sono vendute 6.190 EV, contro le 7.029 del giugno 2021. La quota sul totale è risalita al 4,7%, ma siamo ancora lontani dai numeri che si registrano in Francia e Germania, dove ormai siamo oltre il 10%. Spicca il dato della Tesla, che ha ripreso le consegne puntando questa volta sul Model Y, che ha immatricolato solo 12 auto in meno rispetto alla 500e: 769 contro 781. L’altra Tesla, il Model 3, è in quarta posizione, alle spalle della solita Smart ForTwo. Ancor una volta non decollano le vendite della Volkswagen, con solo la ID.3 nella top ten (appena 170 immatricolazioni). In posizioni di rincalzo anche la Renault, anche se con tre modelli tra le 10 più vendute: la Twingo (5°), la Zoe (7°) e la Megane (8°).

Se non si apre alle società, il mercato non decolla

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La top delle ibride plug-in più vendute in giugno e nel primo semestre 2022.Fonte: Unrae.it.

Complessivamente si tratta comunque di dati deludenti, legati anche all’esclusione delle società dal bonus statali: “Le performance di mercato delle auto elettriche – sottolinea il n.1 dell’Unrae, Michele Criscisono prova evidente della necessità di includere le persone giuridiche tra i beneficiari degli incentivi. Enti, aziende e noleggi insieme rappresentano nel loro insieme, il 52% del mercato di auto con la spina, ad oggi escluse dai contributi per motivi puramente di budget”. Tutto il mercato dell’auto continua comunque a registrare risultati negativi. Le macchine a benzina e diesel perdono rispettivamente il 18% e 21%, fermandosi al 29,2% e 20,7% di quota. Tengono le vendite di veicoli Gpl (+1,3%), con una quota in salita al 9,7%, mentre l’ennesimo tracollo (-62%) porta il metano all’1,1%. Stabili le vendite di ibride plug-in, al 5,5%. Le ibride al 29,1% (8,7% “full” hybrid e 24,3% di “mild” hybrid).

Visualizza commenti (31)
  1. Raffaele Kawasaki

    Buongiorno

    Per mia curiosità le vendite di “tesla” che appaiono nel mese di giugno sono la somma della trimestrale aprile+maggio+giugno?

    Ricordo che il costruttore statunitense, almeno in passato, era solito consegnare a fine trimestre, avendo di fatto volumi bassissimi nei 2 mesi iniziali per poi schizzare alla fine dello stesso.
    Se riesco provo a recuperare i dati di vendita delle trimestrali 2022 e magari a confrontare i dati.

    Come sempre grazie

  2. mi scusi io mi posso permettere un bel diesel italiano pari classe model y con 32000 euro e autonomia di 800 km ma non mi posso permettere gli oltre 60000 euro di una model Y mi devo sparare dal dispiacere?
    Poi si può sommare o sottrarre quello che si vuole ma con due nuovi stabilimenti attivi Tesla perde vendite in Europa e quindi è un bel flop.
    E’ evidente che l’effetto Tesla=figo è finito, adesso la gente ha ben altri problemi.

    1. Guido Baccarini

      Ancora non ha capito che Tesla vende sul pronto e non produce da ordine?
      Repetita stancat.

      1. per il sig. Massimo questa è la prima volta che parlo del mio bel diesel, (rigorosamente italiano), se lei è così convinto, poi dovrebbe usare argomenti migliori invece di accusare me di ripetermi. Peraltro è un forum libero e potrei anche ripetermi..
        Per sig. Guido: premesso che io non inizio mai e nemmeno mi permetto di dire a un’altro :- ancora non ha capito…..
        Mi spieghi come fa a Musk a avere una fabbrica in più in Europa dal 2022 e non avere il pronto (e poi venduto), nemmeo un po’ superiore al 2021…Mancano i materiali? .allora spieghi come fanno alla alla Fiat con la 500!

        1. Lei ha scritto due volte lo stesso commento. Me lo sono sognato? E se non è così, e non è così, le chiedo perchè. Il forum è libero, caro Piero, ma è casa nostra. Immagino che anche a casa sua tutti siano ben accolti, purchè non mettano i piedi sul tavolo.

        2. Abelardo Provolini

          Veramente sono io che non capisco:

          lei ha risposto a un mio commento (piu’ sotto, sui numeri di Tesla).

          Che interpretiamo in modi diversi, e ci puo’ stare, ma non capisco che cosa c’entri il suo diesel, che comunque e’ gia’ una macchina per chi e’ piu’ ricco di me.

          Quindi, sinceramente, non saro probabilmente mai un cliente di Tesla – forse di robotaxi, se arriveranno! E se i nostri tassisti li lasceranno circolare, che non mi pare scontato…

          La fabbrica in Germania ha iniziato la produzione da qualche mese, e produce forse 4000 auto al mese… non credo che sia strano che una fabbrica completamente nuova, con personale appena assunto debba passare per una fase di rodaggio. Se avranno fallito o avuto successo lo vedremo forse a fine anno.

        3. Guido Baccarini

          Piero,
          Lei ha fatto 3 commenti consecutivi (più uno uguale) gongolandosi del flop Tesla, mi permetto eccome di essere brusco, vista la sua insistenza ignorante ( nel senso letterale).
          Tesla nel prima semestre 2022 ha venduto 564.743 veicoli, contro i 386.000 del 2021 stesso periodo,
          nonostante i problemi dello stabilimento di Shanghai con i lockdown imposti.
          Se per lei crescere del 46% pari periodo e avere sospeso gli ordini perché la consegna è quasi ad 1 anno è un flop, non oso immaginare che dovrebbero dire le altre case automobilistiche.
          La fabbrica in Germania ora è arrivata a 1000 auto a settimana a 3 mesi dall’inaugurazione.
          Sa quanto produce un’analoga fabbrica concorrente dopo 3 mesi?
          Ribadisco: sa cosa significa vendere sul pronto o produrre su ordine? Significa che non è il mercato che fa il prezzo, ma il venditore, talmente è forte la richiesta. Senza incentivi, aggiungiamo.
          +46% = flop ? E insiste pure?

          PS: oggi Tesla ha chiesto allo stato del Texas di espandere la Gigafactory di Austin. Cosa vorrà dire?

    2. Piero,
      Tesla in Cina sta ottimizando la produzione, in modo di poter produrre 21.000 macchina LA SETTIMANA, questo per poter soddisfare la richiesta.
      Germania e Texas fra un paio di mesi butterano sul mercato un sacco di macchine, per il momento la domanda è molto superiore alla disponibilità, ma molto.
      mi dica lei, come fa parlare di un FLOP?
      saluti

  3. Il dato strano è che continua l’amore degli italiani per le ibride plugin. Guardando i dati di giugno 2021, sia BEV che Plugin erano al 4.7%. Un anno dopo le elettriche sono ferme sempre lì (4.8%) mentre le plugin saltano al 5.5%. Finora i dati dicevano il contrario, con le elettriche che quasi annullavano la distanza con le plugin.

    Ma il dato semestrale conferma questa tendenza. Le elettriche, su base primo semestre, passano dal 3.4% del 2021 al 3.6% del 2022 mentre le plugin passano dal 4.3% al 5.4%.

    Ragionando su base semestrale, elettriche e plugin fanno il 9%, il restante 91% è tutto benzina, diesel, gpl e ibrido “senza spina”.

    Apparentemente, si potrebbe obiettare, le plugin godono di incentivi più generosi rispetto alle elettriche. Ma comunque i dati non tornano. Alla prima posizione la Jeep Renegade PHEV che rientra anche negli incentivi per le elettriche. La Jeep Compass ha venduto meno di 1000 unità ma nel semestre arriva a 7000 e quindi il “mese degli incentivi” peggiora la media mensile anziché migliorarla. Ne approfitta invece la Cupra Formentor che con gli incentivi fa raddoppia in un sol mese il totale venduto nel 2022.

    Come spiegare il maggior successo delle PHEV, considerando che chi le compra ha quasi certamente la possibilità di ricarica a casa altrimenti non avrebbe senso spendere così tanto per un veicolo? Così, su piedi, si potrebbe pensare al solito discorso dell’autonomia ma poi l’occhio mi cade sulla top 10 e noto che per le plugin ci sono modelli sicuramente molto amati, Renegade, Compass, Formentor sono sicuramente i più apprezzati sul fronte stilistico, mentre sul fronte elettrico … dove sono i suv? Se si esclude la costosissima Model Y, l’unico altro suv è la Peugeot 2008 che come suv è parecchio penso (per potenza ed autonomia). E nella classifica generale c’è la Dacia Spring che è un’auto che è meglio non far sapere in giro di aver acquistato per il rischio di finire bullizzati. VW ID.4, brutta come solo VW riesce quando si applica al massimo, non compare in alcuna classifica.

    In sintesi: mancano suv elettrici belli a prezzi inferiori ai 40k e con prestazioni e caratteristiche interessanti, manca in pratica una Jeep Renegade elettrica con prezzo da 38k e specifiche serie. Ad oggi gli italiani, escludendo le Tesla, guardano all’elettrica come alla citycar seconda auto.

    1. Esattamente, impossibile darti torto. Fino a che con la cifra che serve per acquistare una Zoe si può “quasi” acquistare una x1 con motore tradizionale l’unico motivo per il quale al momento ci si può orientare sulla prima è per acquistare una seconda auto, non avere necessità di fare km per lavoro e forse neanche per andare a spasso, avere tempo da perdere e avere soldi da buttare.

  4. caprone manicheo

    Con un governo (e la maggioranza dell’informazione) dichiaratamente contro l’elettrico dove vogliamo andare.

    Ci vorrebbero delle elezioni che diano al maggioranza a chi ha a cuore la salute del pianeta e delle persone.

    1. Curiosa questa invocazione della demicrazia per la questione ambientale che mi risulta completamente avulsa da un contesto democratico. L’auto elettrica viene imposta dall’alto senza chiedere il consenso dei cittadini(e ci sono decine di commenti entusiasti in merito). I politici e il governo inseguono il onsenso, per cui se sono dichiaratamente contro l’auto elettrica significa che questa maggioranza non esiste. Come la si vuole ottenere la maggioranza? Per imposizione dell’unione europea? La gente ha a cuore il suo benessere economico, se essere green vul dire rimanere a piedi e vivere in miseria la maggioranza non l’avrete mai, soprattutto nel contesto storico che stiamo vivendo. Le auto endotermiche costano uno sproposito per limiti sempre più stringenti sulle emissioni e sull’imposizione di adas in modo da estromettere intere fasce di popolazione dall’accesso alla mobilità privata e cercare, senza riuscirci, di spingere le vendite dell’elettrico. Vogliamo seriamente parlare di democrazia?

      1. Certo è che nell’era della’automobile esisteva già quella elettrica ma hanno obbligato solo ad avere quelle a combustione quindi basta con ste enormità che sono scritte anche nel resto. Commento che sarebbe solo da non pubblicare per essere sempre gentili

        1. Carlo Petruccit

          Per sua informazione: l’automobile elettrica esisteva ed aveva un buon mercato fino ai primi anni del ‘900 in quanto più affidabile e pratica dei primi motori a combustione, oltre ad essere più sicura come sistema di accensione(visto che le prime auto con motore a combustione venivano azionate con la manovella, un sistema molto pericoloso quando introdussero i motori pluricilindrici per il colpo di ritorno). Quando i motori endotermici divennero più affidabili ed introdussero il sistema di accensione automatico a poco a poco sono sparite per legge di mercato e non per imposizione come vuol far credere.
          Intanto bisognerebbe avere una maggiore cultura automobilistica; infine rimango ancora più perplesso di come si invochi la democrazia e contestualmente si incita a censurare i commenti non graditi. Intanto la prima contestazione che ha portato non è vera(semmai è vero l’esatto contrario), poi vorrei sapere quali sono le enormità che sono scritte anche nel resto. Non è vero che i prezzi delle auto endotermiche sono lievitate per le restrizione delle normative euro e imposizione degli adas? E’ una enormità dire che l’auto elettrica è imposta dall’alto? E’ un’altra enormità aver affermato che intere fasce di popolazione sono estromesse dall’acquisto di auto nuove? Provi a confutarle nel merito, si accorgerà che forse proprio enormità non sono.

          1. mario milanesio

            aggiungerei:
            è una enormità riconoscere che il 19% del problema delle emissioni deriva dalla folle mobilità endotermica?
            e ancora
            è una enormità riconoscere che le emissioni sono la causa sceintificamente assodata del disastro climatico in corso, rispetto al quale sta accadendo nè più nè meno di quanto immaginato e spiegato da frotte di scienziati da almeno 30 anni?

            domanda: come ne usciamo?
            abbiamo visto con i vaccini, lo rivedremo in questo e molti altri argomenti afferenti la transizione:
            aver allevato bambinoni con l’idea che tutto è tecnologicamente permesso, che tutto è inquinabile, che il mondo è una grande mela da rosicchiare
            si sta scontrando con la dura realtà che il mondo, oltre a essere una grande mela rosicchiabile…
            è anche una grande mela da mantenere, altrimenti cade a terra dall’albero e poi non rosicchia più nessuno.

            Ora: chi lo spiega ai bambinoni cresciuti
            che le pratiche consumistiche
            non si possono più mandare avanti?

            al di là di puerili complotti
            io grandi idee e soluzioni non le ho.

          2. Dai su fate i conoscitori ed ovviamente il termico è stato più “affidabile” per questo l’elettrico non è andato avanti ma davvero scrivete certa roba. Il termico ha un valore di mercato enorme rispetto all’elettrico per questo non ha senso rispondere ad altro ed anche censurare. Con i vostri commenti si peggiorano solo le cose quindi non ha senso discuterle.

        2. Carlo Petruccit

          Caro sig. Leandro, qui un pò di informazioni sulle auto elettriche a cavallo tra ‘800 e ‘900. I veicoli elettrici a batteria nel corso dei primi anni del XX secolo per un certo tempo vendettero di più rispetto ai veicoli a benzina. A causa dei limiti tecnologici tra cui la mancanza di una qualsiasi tecnologia di controllo della carica e della trazione (a transistor o a valvola termoionica) persero interesse. In seguito questi veicoli vennero venduti con successo come town car (veicoli di quartiere o di paese) a clienti delle classi agiate, e venivano spesso commercializzati come veicoli appropriati al sesso femminile, a causa della loro operatività semplice, pulita e poco rumorosa, che non necessitava di frequenti rabbocchi dell’acqua del radiatore, dell’olio o sostituzioni delle candele o fermi mensili o annuali in officine specializzate come per il grafitaggio e la pulizia motore. Questi sono i motivi e non gli improbabili complottismi e dietrologie. “Il termico ha un valore di mercato enorme rispetto all’elettrico per questo non ha senso rispondere ad altro ed anche censurare”: ecco se questi sono gli argomenti concordo con lei è del tutto inutile discutere. Mi tolga una curiosità: di quale enorme valore del termico sta parlando quando si riferisce al mercato dell’automobile dei primi del novecento, sarei proprio curioso di saperlo.

          1. Certo certo continui a credere a quello che vuole giustificando tutto dietro la parola complotto e dietrologia, non a caso siamo quel che siamo e non ha senso discutere, i vostri “contributi” sono distorsivi e dannosi per questo la censura è più che utile. Una bugia detta tante volte diventa una verità!

      2. mario milanesio

        @Carlo
        “… La gente ha a cuore il suo benessere economico, se essere green vuol dire rimanere a piedi e vivere in miseria la maggioranza non l’avrete mai…”

        …con la miopia dei governanti che guidano, interessati alla rielezione.

        anche il bambino vuole le caramelle tutto il giorno, mattino pranzo e cena e anche merenda.
        sta nella saggezza dei genitori centellinargliele per preservare la salute dentale
        e anche il portafoglio famigliare.

        fuor di metafora
        la gente guarda all’oggi e poco al domani.
        in Italia la gente non sa nemmeno cosa sia la parola “domani” (generalizzo).

        poi si ritrova regolarmente a piagnucolare, e nascono i complottismi, e i piagnistei italici “ce l’hanno con noi”.

        L’auto elettrica nono è la soluzione del problema delle emissioni,
        ma fare finta che il problema non ci sia,
        o demandarne la soluzione a non ben precisate magie tecnologiche che non esistono ancora, e intanto il tempo passa
        è stupido come permettere al bambino di ingozzarsi di caramelle
        nell’attesa che venga inventata la caramella che non caria i denti.

  5. Allora la “bolla” Tesla? non si aspettava Giugno perché loro vogliono fatturare a metà e fine anno?
    Un bel flop non c’è che dire!

    1. beh… facendo un ordine adesso la consegna di una model 3 sarebbe a Maggio/Giugno del 2023… non mi pare abbiano problemi a vendere quello che producono ai prezzi che vogliono

    2. Abelardo Provolini

      Veramente non mi pare abbia fatto malissimo…

      Ha venduto solo 12 Model Y in meno delle Fiat 500 che costa la meta’.

      E sommando Model 3 e Model Y ha venduto 769 + 374 = 1143 auto contro 983 dell’anno passato, quindi 160 auto in piu’ nel mese. La 500, per dire, ha venduto meno dell’anno scorso.

      Non e’ sicuramente una crescita miracolosa, ma non lo e’ per nessuno…

      1. Matteo Bramucci

        Model3 perde oltre 2mila pezzi (su 3mila) nei primi 6 mesi.
        Davvero un successone!!!!!!

        1. infatti oltre ai problemi contingenti è finito l’effetto “chich” dell’elettrico e della Tesla in particolare.
          Chi vuole risparmiare compra la 500 e chi vuol fare il figo attende tempi migliori.

        2. Abelardo Provolini

          Non e’ un successone, ma ha perso vendite piu’ o meno come tutti gli altri.

          E se la 3 ha perso ~2000 vendite, la Y ne ha guadagnate ~1700. Quindi non mi pare che Tesla abbia perso rispetto ai concorrenti…

          Evidentemente, e con mio sommo dispiacere, gli italiani che possono, fra una berlina e un SUV, preferiscono il SUV…

          1. mi scusi io mi posso permettere un bel diesel italiano pari classe model y con 32000 euro e autonomia di 800 km ma non mi posso permettere gli oltre 60000 euro di una model Y mi devo sparare dal dispiacere?
            Poi si può sommare o sottrarre quello che si vuole ma con due nuovi stabilimenti attivi Tesla perde vendite in Europa e quindi è un bel flop.
            E’ evidente che l’effetto Tesla=figo è finito, adesso la gente ha ben altri problemi.

  6. Abelardo Provolini

    Ma e’ veramente una sorpresa che le vendite siano ancora basse?

    Se e’ vero che le liste di attesa sono lunghissime, allora, anche chi si e’ impegato a comprare a maggio, per dire, verra’ contato come vendita solo alla consegna, che presumibilmente arrivera’ fra qualche mese.

    Quindi secondo me e’ presto per dire che “gli incentivi non bastano”…

    Se il problema fosse sul lato della domanda, concorderei, ma se l’offerta e’ carente…

    1. Le variabili sono tante fra carenza di prodotto, “conoscenza” media dell’italiano sull’elettrico puro, voglia di spingere delle case con sconti etc…

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