Home Vaielettrico risponde Gita in montagna in VW ID3: basterà una ricarica in pausa pranzo?

Gita in montagna in VW ID3: basterà una ricarica in pausa pranzo?

27
ricarica pausa pranzo

Basterà una ricarica in pausa pranzo per portare a termine una gita  in montagna con gli amici, chiede Giorgio, possessore di una VW ID3 con batteria da 62 kWh? Inviate i vostri quesiti a info@vaielettrico.it.

ricarica pausa pranzo

“Possiedo una ID.3 Pro a 62 Kw (credo la stessa di Paolo Mariano) e la usiamo generalmente per brevi percorsi. Adesso con tre vecchi amici contiamo di farci una giornata in montagna (circa 180 km da casa), girare un paio di valli alpine che frequentammo in gioventù e tornare a casa in serata. 

C’è una formula per calcolare i tempi di ricarica?

C’è quindi la necessità di fare una ricarica in un impianto che avremmo individuato vicino a dove pranzeremo. Il mio problema è che non so quanto durerà la ricarica, se in misura all’incirca pari alla pausa pranzo, oppure no. Essendo l’unico “elettrico” dei quattro, ho la necessità di dimostrare che l’auto elettrica è una valida alternativa anche in questa particolare occasione. Esiste una formula che mi dica ad esempio, se arrivo con il 25% di batteria e trovo una colonnina a 22 Kw, quanto ci metto a riportare la batteria al 90%?
Sperando di essere stato chiaro, ringrazio anticipatamente se vorrete illuminarmi.
Giorgio Penolazzi 

Risposta- E’ impossibile dire quanto tempo le occorrerà per ricaricare l’auto senza sapere che tipo di colonnina utilizzerà per la ricarica durante il pranzo, dove sosterà e come ci arriverà (autostrada? strade statali?), a che velocità viaggerà, e quale dislivello dovrà affrontare. Insomma, per darle un consiglio avremmo bisogno di più informazioni e più dettagliate.
Ma proviamo a ragionare in termini generali concentrandoci sulla ricarica in pausa pranzo. E ricordandole che non è necessario fare il pieno a ogni ricarica, ma basta ripristinare l’autonomia sufficiente per rientrare a casa senza ulteriori soste.

Dipende dalla colonnina a dal caricatore della sua ID3

Se utilizzerà una colonnina pubblica in AC, la sua ID3 ricaricherà alla potenza massima di 11 kW. A spanne aggiungerà una  sessantina di km di autonomia ogni ora di sosta, quindi circa 120 km nel tempo medio di un pranzo (due ore).  Se preferisce può calcolare, nelle stasse due ore, di incamerare circa 20 kWh di energia.  Se per la ricarica utilizzerà invece una wallbox domestica o l’impianto privato del ristorante, alimentato in monofase, la potenza massima di ricarica sarà di 7,4 kW (probabilmente anche inferiore), quindi i valori, nelle stesse due ore, scenderanno rispettivamente a un’ottantina di km e 14-15 kWh al massimo.
Dubito che in montagna possa trovare una colonnina ultrafast. Ma in un grosso centro (Cortina, Madonna di Campiglio, Cormayeur) sono già attive colonnine in DC che erogano fino a 50 kW di potenza; nel qual caso durante il pranzo potrà effettuare perfino una ricarica completa da 0 al 90%.

E’ proprio necessario riportare la batteria al 90%?

Se però la sosta pranzo è prevista a metà gita, percorsi quindi i primi 180 km, la sua batteria non ci arriverà a zero; avrà ancora un 30-40% di carica residua. Le basterà un rabbocco (i 120 km o 20 kWh di cui parlavamo) per rientrare a casa senza patemi. Considerando anche che al ritorno viaggerà in discesa consumando un 30% in meno, come  minimo.

-Iscriviti alla nostra newsletter e al nostro canale YouTube

Apri commenti

27 COMMENTI

  1. Sono Giorgio che ha posto il quesito. Ringrazio la redazione e chi ha postato commenti e suggerimenti fattivi. Alcuni commenti mi suggeriscono ABRP che ho provato stamattina e francamente non mi è sembrato semplicissimo (tenete conto che io uso – raramente – Nextcharge e ho 63 anni e poca familiarità con smartphone app eccetera). La colonnina è ad Agordo a 22 Kw ma l’auto carica a max 11, come da risposta redazionale. Mi sembra di capire che la “formula” che cercavo è semplicemente: 11 kw in un ora, 22 in due ore e così via (interpreto così la risposta della redazione di circa 20Kwh di energia). Grazie a tutti

  2. Io farei così: imposto su ABRP il percorso con partenza da casa al 100%, giro e arrivo al ristorante previsto per pranzo. Durante il pranzo ricarico, poi esco riprendo l’auto e vedo subito se la carica raggiunta è uguale o superiore alla percentuale consumata prima. Se ad esempio sono arrivato col 30% significa che mi basterà raggiungere il 70% per rientrare a casa tranquillo perché avrò la discesa. Se ci sto comodo riparto senza problemi, altrimenti reimposto ABRP e seguo le indicazioni qualora dovessi fermarmi per un rabbocco.

  3. Provi a simulare il percorso complessivo con ABRP, inserendo anche i dati relativi al peso extra (bagagli e passeggeri) e la temperatura esterna media prevista durante il percorso. Se parte con la batteria carica al 100% e il percorso non comprende lunghi tratti un autostrada, probabilmente le previsioni di ABRP saranno che le basterà un modesto rabbocco.

  4. il vantaggio di avere una megane ev è di ricaricare fino a 22 kw in ac. quindi in montagna mi basta andare a pranzo in qualche posto vicino a colonnine ac per fare anche 300 km al giorno senza nessuna ansia

  5. Sono stato in montagna questo inverno con temperature vicine allo 0, con percorso in gran parte in autostrada, e climatizzatore acceso per tutto il viaggio, percorso con punte di velocità sui 130 Km\h. Ma non per soli 180 Km, bensì per quasi 600. Nessun problema con la mia megane e-tech da 60 kW. Il computer di bordo ha pianificato perfettamente il viaggio, con 2 soste di ricarica veloce, la più lunga fatta all’ora di pranzo e la seconda più breve per merenda o caffè e sgranchimento. Non ho dovuto fare calcoli perchè ha fatto tutto l’auto. Rispetto ai viaggi precedenti fatti con auto a metano o benzina ho impiegato circa 45 minuti in più. Ma se ci fossero state più colonnine ultrafast avrei impiegato anche meno tempo. Comunque, una sosta un po’ più lunga per il caffè è stata persino piacevole, nella bellissima Trento, dove avrei preferito stare molto più a lungo.

  6. Se vai in montagna e sai che a destinazione (180km) puoi ricaricare a 11 kW, io non mi farei tanti problemi, parto col 100%, arriverò con il 30-40%, ricarico un paio d’ore (il tempo di pranzare, circa 20 kW), riparto, in discesa mi ricarico e proseguo nel mio itinerario, informandomi comunque se lungo il tragitto ci siano delle colonnine, nell’eventualità ce ne fosse bisogno.

  7. 44k di auto (di cui 20k ingiustificabili, meno di 5 anni fa con sta cifra si prendeva un’auto con gli interni in pelle di panda, legno pregiato/carbonio, e tanti di quegli optional da richiedere un libro per elencarli) e per una gita che si potrebbe fare pure con una Balilla del ’32 devo “pensarci e pianificare” ?
    Ma vi rendete conto dell’assurdità di tutto questo ?
    Finchè le infrastrutture saranno queste, c’è poco da fare, si dovrà far piani anche per una “gita” manco fosse lo sbarco in Normandia (e parlo di viaggetti nelle vicinanze del range massimo, non le robette da 50km che puoi fare pure in bici); se la meta è fuori dalle solite zone più battute….ah c’è la colonnina ? quante ? posso prenotarla ? e il roaming ? e la flat ? ah no, c’è nel paese accanto…ok, cambia destinazione…ah ma e il ristorante ? Non è quel che volevi ? eh dai, pazienza, devo rabboccare…ok, mollo l’auto alla colonnina, un paio di km a piedi e ti raggiungo….ah, vuoi fare una deviazione ? eh aspetta, devo ricalcolare, si un attimo, ok, devo fare un rabbocco di 15′ a 5km da dove devi andare, ok ? poi stasera mi faccio un paio d’ore alla Lidl e domattina è carica, perfetto.
    Tutto nel relax più totale.

    • Eh, hai ragione, siamo proprio strani noi BEVitori…
      Ma cosa vuoi farci? Come si dice dalle mie parti, “ogni caiòun al g’ha la sò pasiòun” (= ogni cogl1one ha la sua passione), e a noi piace studiare il percorso da fare fino alla nostra meta (…beh, questo lo facevo anche con il diesel di prima, dai…) e verificare le colonnine per l’eventuale rabbocco (e questa è in effetti una cosa tipica di noi BEVitori), cosa che però personalmente faccio solo se alla meta la carica residua è molto vicina o sotto al 50% e considerando come sarà il ritorno (diretto o con deviazioni, in salita o in discesa, ecc.).
      Credo comunque che un giorno ringrazierete questi strani pionieri BEVitori che vi stanno spianando la strada verso BEV più economiche, con maggiore autonomia e migliore efficienza, e con sistema di ricarica semplificati – niente più collezioni di app e RFID card di millemila gestori – e disponibili in tutti gli autogrill di tutte le autostrade e in tutti i parcheggi di tutti i paesi e paesini, anche quelli più piccoli.
      Ma noi siamo fatti così, e non ci sarà bisogno che ci ringraziate.

    • In effetti, da come la descrivi, sembra un po’ come quando dovevi scegliere la tariffa del cellulare:
      ” Ma le interurbane? Ma lo scatto alla risposta e quelli successivi? E il roaming se vado all’estero?”

      Per fortuna qui si parte già meglio e, per quando anche le capre troveranno solo eletrroni in concessionaria, niente sarà così complesso.

      • -” Ma le interurbane? Ma lo scatto alla risposta e quelli successivi? E il roaming se vado all’estero?-

        Ma soprattutto: “mi ami? Ma quanto mi ami? Mi pensi? Ma quanto mi pensi?”

        ( la capirà solamente chi ha almeno 40 anni…)

        • “mi costi, ma quanto mi costi”.
          Anche per una telefonata dovevi essere ricco.
          Eppure oggi abbiamo non un telefono bensì un mondo di telecomunicazioni in tasca.

        • Tra l’altro mi è anche venuto in mente un aneddoto di poche settimane fa.
          Un mio amico mi dice: ” Nei prossimi giorni, mi raccomando, non chiamami”.
          “Come mai?” Faccio io.
          ” E sai vado a trovare parenti in Svizzera, prenderò una scheda locale e al massimo chiamo io” dice lui.

          Ora la Svizzera partecipa al roaming esattamente come gli altri stati europei.

          Ciò per dire che alla fine parlare (o commentare), articolare discorsi e chiedere anche su argomenti che a noi sembrano banali, fa sempre e comunque bene… Sempre che uno sia disposto ad ascoltare e comprendere.

    • “per una gita che si potrebbe fare pure con una Balilla del ’32”
      Ci si continua a dimenticare che gli utenti BEV sono SEMPRE ex utenti o correntemente utenti ICE. Invece gli utenti ICE che commentano rarissimamente sono mai saliti su una BEV e se anche l’hanno fatto, ne sanno meno di mezza e parlano con le idee degli altri.
      Sono 10 anni, sostanzialmente, che si vendono le auto BEV con numeri superiori allo 0,00x.
      Cioè l’equivalente dell’anno 1920. E cosa succedeva nel 1920?
      https://www.focus.it/cultura/storia/storia-dell-automobile-quando-c-era-un-auto-ogni-230-abitanti

    • Francamente non capisco l’utilità di questo pippone. Nessuno ti obbliga ora a comprarla e quando, e se, verrai obbligato la tecnologia sarà così avanti che probabilmente le auto elettriche arribìveranno a 1000 km di autonomia e avranno prezzi abbordabili. Se un problema ha una soluzione è inutile preoccuparsi, se un problema NON ha una soluzione, è inutile preoccuparsi…

    • Pensa te che io vedo l’assurdità nell’emettere in atmosfera carburanti combusti e che nelle ICE non ci ritorni il carburante quando si frena o si percorra una discesa.

  8. a volte mi chiedo se abbiano veramente un auto elettrica , io mi sto preparando al prossimo viaggio solo perche devo fare circa 5mila km e vedo che abbonamenti vadano bene per Italia Slovenia Austria Germania , altrimenti parto e basta se devo fare solo 1000 o 1500km , in Italia avete veramente una buona rete di colonnine le ho trovate in posti insoliti in paesini di poche centinaia di abitanti come san pietro di valdobbiadene , farra di soligo e angoli nascosti su parchi o supermercati .

  9. In discesa se la pendenza é sufficiente, anzi, si ricaricherá la batteria. Si percorrono quasi piú km in montagna che in pianura.

  10. Si potrebbero adottare due metodi…il primo può pianificare il viaggio con app per ricarica che impostato i dati saprà dire dove ricaricare e con i tempi stimati e potrà scegliere la colonnina più comoda in base al percorso…..oppure lasciare fare alla id3, imposta il navigatore e quando vi sarà necessità la macchina indicherà le colonnine del gruppo wecharge sul percorso..questa seconda opzione la uso abitualmente ormai ed è puntuale basandosi sullo stato auto ,se però ci saranno dislivelli importanti sulla cima potrebbe indicare di ricaricare ma iniziata la discesa ricalcolerà il tutto… vedrà che i suoi amici apprezzeranno i tornanti fatti in elettrico🖖

  11. Come dice la redazione è difficile rispondere senza sapere il percorso ma, come già saprai, puoi provare a simulare il viaggio con “A Better Routeplanner”.

  12. Da utente elettrico (Zoe) e montagnino, segnalo anche che bisogna tenere conto, in fase di discesa, un significativo recupero di energia.
    In ogni caso consiglio all’utente l’uso di ARBP per verificare la sostenibilità del percorso (e ottenere l’indicazione del tempo di ricarica necessario).

  13. In effetti mi aspetto che ormai di qui a non molto, visto il trend, qualcuno chieda i numeri da giocare al SuperenaLotto a “vaielettrico risponde” .

    Però c’è un precedente.
    Come sappiamo tutti, il Signor Massimo quest’anno ha vinto la lotteria di capodanno

    https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2023/01/07/lotteria-italia-ecco-i-5-biglietti-doro.-a-bologna-il-primo-premio-da-5-milioni-di-euro_4cf3af5f-4fd9-4e61-951e-09809db05e94.html

    Quindi la statistica gioca a favore di eventuali suoi consigli “fortunati”.
    Aspettiamo gli sviluppi. 🙂

  14. GODITI LA GITA ,fai quello che devi per divertirti ,il tempo di ricarica e’ circa 2 ore ? benissimo 2 ore di sosta per contemplare e gustarsi il pranzo ( lentamente ) e poi via di nuovo verso un mondo piu’ pulito ! l’auto elettrica non ha bisogno di essere giustificata !

    • Esatto! Inoltre, probabilmente è meglio tenere una caria sotto l’80% dopo il pranzo per effettuare le discese.

Rispondi