Home Auto Gioie e dolori di ricarica con la 500e

Gioie e dolori di ricarica con la 500e

41
CONDIVIDI
gioie e dolori di ricarica

Gioie e dolori di ricarica con la 500e, in un viaggio invernale. Ce le racconta Pier Francesco, spiegando che il problema non è l’auto, ma i capricci delle app che…

gioie e dolori di ricarica               di Pier Francesco Batzella

“Sono il soddisfatto possessore da oltre 6 mesi di una 500 elettrica, utilizzata quasi esclusivamente in un contesto cittadino. Dopo l’esperienza estiva in Sicilia, decido di metterla alla prova anche su percorso invernale, organizzando, in occasione del Carnevale di Viareggio, un weekend a Lucca.

gioie e dolori di ricarica
La app di Nextcharge, per individuare le colonnine.

Gioie e dolori di ricarica in un viaggio in Toscana 

360 km lungo la S.S.1 Aurelia che, con una endotermica, si percorrono in circa 4 ore, rispettando i numerosi limiti di velocità del tratto Roma-Grosseto, sistematicamente presidiato dalle Forze dell’Ordine. Ormai sono un guidatore elettrico, anche se cittadino, e l’ansia da autonomia è quasi guarita. L’organizzazione del viaggio, molto più semplice di quello estivo siciliano, avviene con una rapida occhiata al tracciato ed alle postazioni ultra-fast disponibili. Forte dell’esperienza estiva, oltre alla disponibilità di tutte le app dei maggiori provider, mi sono munito di una card dell’integratore Nextcharge, il migliore per l’individuazione delle colonnine. E di un abbonamento flat Enel-X (45€/mese per 145 kWh), che utilizzo con la Card virtuale disponibile nella app JuicePass sul cellulare. Un venerdì mattina di inizio febbraio, con 3°C, alle 8,40, tra gli ultimi pendolari in movimento verso i  posti di lavoro, in compagnia di mia moglie, imbocchiamo l’Aurelia. Direzione: Grosseto.

gioie e dolori di ricaricaPrime due ricariche ok, con l’app di Enel X Way

La statale fino a Grosseto è tempestata di limiti, che abbassano la velocità media. In poco più di 2 ore percorriamo 180 km e arriviamo alla prima ricarica prevista, una hyperfast di Enel X Way. È “brandizzata” Q8, in una stazione di servizio presso lo svincolo della statale sulla Rosellana. Avviamo senza problemi la ricarica con l’app JuicePass e in 26 minuti ricarichiamo i 25kWh necessari a portare la batteria dal 18 all’85%. Potenza effettiva: 58kW. Ripartiamo per Lucca, ma è necessaria un’ulteriore sosta rapida a Cecina. Dove, dopo altri 100 km, ripristiniamo l’autonomia da 32 a 72% per arrivare senza patemi d’animo. La ricarica di Cecina è vicina allo svincolo dell’Aurelia. La potenza di ricarica non è esagerata, ma ad una media di 41kW completiamo l’operazione in 15 minuti. Ripartiamo per Lucca e arriviamo alle 13:25. In definitiva: impiegate 4h e 45m per fare 360 km in tranquillità e nel rispetto del Codice. La tariffa flat ha reso la cosa vantaggiosa: consumati solo 40 dei 145 kWh mensili disponibili nell’abbonamento.

gioie e dolori della ricarica
Sosta con la 500e al Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano.

Nelle ricariche in DC potenza media di 41 kW

Lucca è a misura d’uomo, per cui l’auto rimarrà parcheggiata in albergo per tutto il week end: anche Viareggio si raggiunge con 25 minuti di treno. Riprenderemo l’auto solo la sera prima della partenza, quando utilizzeremo una colonnina cittadina in AC per la ricarica per il ritorno. Il caricatore AC della 500 ha una potenza massima di 11kW, nelle 2 ore e 40 necessarie per arrivare al ristorante e cenare riusciremo a caricare solo 25 kWh. Portando la carica all’ 87%, ma sufficiente a rimetterci in viaggio. Il ritorno prevede una deviazione per visitare Borgo a Mozzano, con il medievale Ponte del Diavolo. Circa 50 km in più sul percorso. Dopo la sosta, la prima ricarica sarà di nuovo all’Enel X di Cecina: ci arriviamo 130 km dopo l’ultima ricarica con batteria al 19%. La postazione non offre granché. Dopo 20 minuti e 14 kWh ricaricati, (potenza media di 41 kW), ripartiamo con batteria 50% per una sosta più comoda all’area ENI di Scarlino: c’è un‘Ultrafast Ionity.

gioie e dolori di ricaricaArrivo alla Ionity: istruzioni solo in inglese e non c’è app che funzioni…

Fino a qui tutto era filato liscio e senza intoppi, ma nella comoda e veloce stazione di ricarica direttamente sulla S.S. Aurelia le cose non vanno come dovrebbero. Arriviamo e parcheggiamo in uno dei 4 stalli disponibili, dove la colonnina stranamente si presenta in inglese e non c’è verso di riconfigurarla in italiano. Forse questo avrebbe già dovuto mettermi in guardia, ma, non spaventato dalla lingua, seguo i comandi sul display. Il primo problema è il mancato riconoscimento della Card digitale ENEL. Provo e riprovo, niente: mi arrendo al non poter utilizzare la tariffa flat ed estraggo la Card Nextcharge. In questo caso la procedura si completa, ma non viene erogato nulla. L’ansia cresce, ma ho ancora la via d’uscita dell’app IONITY: anche con quella non parte l’erogazione. Ormai sono quasi nel panico e ipnotizzato dai comandi della colonnina ripeto le operazioni come un automa: CONNECT PLUG, READ CARD, WAIT TESTING, 0kWh, FINISHED, RETURN PLUG.

Secondo problema: non funziona l’interoperabilità e il prezzo…

Abbiamo perso 20 minuti quando mia moglie propone di cambiare colonnina. A quel punto magicamente un display in italiano mi chiede di connettere l’auto e avvicinare la carta (quella virtuale dell’app viene rifiutata). E parte l’agognata ricarica. approfittiamo del bar della stazione di servizio nei 20 minuti necessari per caricare 22 kWh, a una potenza media di 65 kW. Ci consentiranno di portare al 76% la batteria. Purtroppo il mancato funzionamento dell’interoperabilità tra Enel X-IONITY mi costringere a pagare ben 17,87 €, un esoso costo per kWh di 0,81 €. Riprendiamo la strada verso casa: dopo 180 km ci fermiamo per l’ultima ricarica a Montalto di Castro, in una EWIVA nei pressi dell’Hotel “Ospite Inatteso”. Anche qui l’interoperabilità con la Card virtuale non ne vuole sapere. Utilizzo nuovamente la Nextcharge con esborso non trascurabile. Per i 24 kWh necessari per salire dal 18% al 79%, in 23 minuti (potenza media 66 kW), 26,35 €, con un costo medio per kWh che supera l’euro (1,09 €!)

gioie e dolori di ricaricaGioie e dolori di ricarica: quanto ho speso, che cosa è andato storto

All’arrivo a casa abbiamo percorso 834 km, consumo totale di 155 kWh ad una media di circa 18,6 kWh/100 km. Il confronto tra il consumo di quest’estate, intorno ai 14/14,5 kWh, conferma che l’utilizzo invernale è meno efficiente. Le altre considerazioni vanno alla rete di ricarica. La distribuzione delle colonnine fast/superfast/ultrafast non è un problema, siamo già in grado di affrontare viaggi anche con piccole auto che non nascono con questo obiettivo. Basta una leggera variazione al paradigma mentale che  associa al viaggio al concetto “Verdoniano” della misura del tempo casello-casello. Invece siamo ancora in alto mare negli strumenti per gestire la ricarica. Sono necessarie troppe card e svariate app per muoversi in tranquillità e superare ogni inconveniente. La semplificazione di usare una semplice carta di credito è lontana. I costi delle ultrafast sono esorbitanti e abbattano i vantaggi economici, se non usate con abbonamenti flat. E si insinua il dubbio che queste difficoltà giovino agli operatori, che possono vendere a prezzi stratosferici nelle situazioni in cui il conducente non ha altre scelte.

TAG: gioie e dolori di ricarica

Apri commenti

41 COMMENTI

  1. Buongiorno a tutti,
    vi ringrazio per le osservazioni e utilizzo un unico commento per provare a rispondere un po’ a tutte le vostre osservazioni.

    Prima però, devo fare una premessa che è comunque presente tra le righe del racconto: sono assolutamente conscio del fatto che la 500 è un’auto le cui caratteristiche sono quelle di una autovettura cittadina e non da viaggio e, personalmente non l’ho acquistata per viaggiare; tra l’altro, nell’acquisto, sono inclusi in omaggio 20 gg di noleggio gratuito di qualsiasi auto della gamma FIAT, che mi consentirebbero di effettuare il viaggio in tutt’altro modo.
    Detto questo effettuo questi viaggi come un gioco, per verificare cosa vuol dire viaggiare in elettrico oggi con un’auto di piccole dimensioni, anche se potrei farlo tranquillamente con altri mezzi.

    Vengo quindi alle principali osservazioni lette.
    PREZZO: l’importo che qualcuno cita di 30000 euro non è assolutamente veritiero; tra valutazione di una GPL decennale, sconti ed incentivi l’importo pagato è del 30% in meno
    COSTI E CONSUMI: il costo “stradale” del kWh più conveniente al momento mi risulta quello flat di Enel-X di 45€/145kWh che significano 0,31€/kWh. Considerando il consumo medio misurato di 18 kWh/100km significa 5,58 €/100km. Con un costo medio attuale della benzina di 1,8 € (e in autostrada non è così!) significa 3,1 l/100km cioè 32 km/l e non mi risulta che ci siano termiche in grado di avere tali consumi. Ovviamente questi calcoli hanno senso solo sul consumo stradale perchè la ricarica giornaliera con pannelli FV, a costo praticamente nullo, chiude ogni discussione.
    ABBONAMENTI: è ormai chiaro che senza CARD e abbonamento non si va tranquilli da nessuna parte; ma perchè io, che ricarico sistematicamente a casa, devo PAGARE per aver una card fisica che, in un mondo sempre più digitalizzato, mi garantisca di non trovarmi in difficoltà una colonnina sì e una no? (P.S. la card ENEL-X l’comunque acquistata per la prossima prova …)

    Noto invece che nessuno osserva che al termine di un piccolo viaggio come questo con un’auto elettrica non hai lasciato impatti sull’ambiente mentre ho in testa l’immagine dell’autista di una termica Euro 6, con una produzione di CO2 variabile tra i 110/220 gr/km, che all’arrivo apre il bagagliaio e scarica le sue 90/180 bottiglie di ossido di carbonio da far tranquillamente trangugiare ai suoi figli (o un po’ meno, 22/50, nel caso di una plug-in).
    Il minimo sacrificio necessario oggi, in attesa che la tecnologia colmi i divari esistenti tra elettrico e termico, serve essenzialmente a lasciare un mondo migliore ai nostri figli per i quali, al contrario, non ritengo sia fondamentale percorrere 400 km in 4h invece di 4h e mezzo.
    E la tecnologia fa passi da gigante in tempi rapidissimi e non ci vorrà molto tempo per arrivare al momento in cui racconteremo dell’auto termica come mio nonno mi raccontava dei giri in calesse.

    • >ABBONAMENTI: è ormai chiaro che senza CARD e abbonamento non si va tranquilli da nessuna parte; ma perchè io, che ricarico sistematicamente a casa, devo PAGARE per aver una card fisica che, in un mondo sempre più digitalizzato, mi garantisca di non trovarmi in difficoltà una colonnina sì e una no? (P.S. la card ENEL-X l’comunque acquistata per la prossima prova …)

      Acquistare la card non è obbligatorio (puoi sempre usare solo l’app), ma è comunque una comodità, perché semplifica non poco l’operazione e ti permette di caricare con tranquillità anche se hai il cellulare scarico o non c’è campo. Alcuni operatori poi ti danno la card gratis, altri ti chiedono una spesa tutto sommato accessibile (per Enel X se non erro sono 16€), che comunque rappresenta un investimento ridicolo se pensi che può servirti sempre ovunque tu vada (anche all’estero).

    • Buongiorno Pier Feanco, le vorrei far notare che le ricariche alle colonnine avvengono prelevando la corrente elettrica dalla rete, nel 2022 il contributo delle rinnovabili è crollato dal 43 al 26%. Oltre il 70% dell’energia elettrica prelevata dalla rete ha una fonte primaria da idrocarburi. Pertanto, non è esattamente come l’ha rappresentata lei. Non è che un provvedimento della UE che ha forza di legge possa mutare la realtà delle cose. Le auto elettriche , se non alimentate direttamente con il fv, inquinano ed in maniera non trascurabile.

      • La correggo: 31,1% di rinnovabili l’anno scorso, causa siccità a crollo dell’idroelettrico. Quest’anno torneremo sopra il 40% e nel 2030 è prevista una quota del 72%

      • “Le auto elettriche , se non alimentate direttamente con il fv, inquinano ed in maniera non trascurabile”
        Prima di sparare cavolate del genere, si faccia un pochino di cultura
        Il motore termico della sua auto, ha un rendimento, in regime di lavoro normale, non sul banco prova, del 30%, quando va bene.
        Ora, vada ad informarsi su qual’è il rendimento di una centrale elettrica a metano, poi ne riparliamo.

        • Le cavolate le spara lei. Si vada ad informare su quali sono le perdite dalla produzione in centrale fino alla batteria dell’auto elettrica e vedrà che il rendimento è simile. Vi lamentate delle fake news sulle auto elettriche e poi ne spargete a larghe mani sui motori a combustione? Mi sarei aspettato una maggiore coerenza. Per inciso si va, quando va bene dal 60/70% in condizioni ideali delle centrali a gas ad un valore poco sotto il 30% nella batteria, tra perdite di trasformazione, di carico, di impedenza nel caricamento della batteria ed infine dal rendimento del motore elettrico. Forse non le è chiaro che l’energia elettrica è una finte di energia secondaria e non si può confrontare il rendimemto delle centrali o peggio ancora del motore elettrico con quello di uno a combustione interna.

          • Eh no, mio caro, se vuoi fare i conti giusti, inserisci tutti i numerini al loro posto, se ne perdi distrattamente per strada le cose non vanno.
            Se vuoi considerare le perdite di rete dalla centrale, consideriamo anche i consumi per portare il tuo bel liquido giallo sia esso benzina o gasolio, dalla raffineria al distributore
            Con un camion cisterna che percorre 2km con 1 litro di gasolio quando va bene, il rendimento della tua auto termica diventa ridicolo, sotto il 10%.
            Senza considerare che una centrale lavora al punto di massimo rendimento costante, mentre il motore della sua auto termica non funziona quasi mai nel suo punto di massimo rendimento.

            Considerato poi che la centrale che produce energia elettrica per la mia casa e la mia auto, si trova sul tetto di casa mia, le perdite sono infinitesimali.
            E le emissioni sono nulle.

      • Buongiorno Carlo,
        le considerazioni da lei esposte, aldilà delle percentuali di rinnovabile passate presenti o future, sono spesso utilizzate dai detrattori dell’alimentazione elettrica come se la benzina “nascesse” all’interno delle pompe dei distributori. Il processo di estrazione, lavorazione e trasporto dei prodotti petroliferi, molto più complesso di quello relativo alla distribuzione elettrica è altrattanto inquinante e richiede anch’esso la valutazione di un ulteriore incremento alla produzione di CO2 di un veicolo termico che non è incluso nei valori riportati dalle case o sui libretti di circolazione.
        Se vuole un confronto completo degli impatti ambientali tra endotermico ed elettrico può prendere visione a questo link
        https://www.autocaracciolo.it/auto-elettriche-vs-auto-a-carburante-quale-inquina-di-piu/
        di uno studio completo che tiene in considerazione tutto il ciclo di vita delle auto (produzione, utilizzo, manutenzione e smaltimento) e potrà giudicare da solo come stanno realmente le cose.
        A me resta la certezza che chi mi segue non è costretto a respirare miasmi velenosi e cancerogeni.

        • Buonasera Pier Franco, io non ho mai detto che l’auto elettrica inquina di più. E’ chiaro che l’auto elettrica inquina di meno di una a combustione interna e la percentuale aumenta all’aumentare della frazione di rinnovabili; ma, se la mia obiezione è un classico dei detrattori dell’alimentazione elettrica, è vero anche che la risposta è un classico dei fautori dell’alimentazione della stessa.
          Lei ha esordito dicendo che il suo viaggio in elettrico non ha avuto impatti per l’ambiente. Mi dispiace dirlo ma non è vero che non abbia avuto impatti. Vogliamo dire che sono in misura minore , si ma di quanto? qual è la soglia per cui un valore di inquinamento si può considerare accettabile? Le faccio un esempio concreto di quanto il ragionamento è fallace. “Il processo di estrazione, lavorazione e trasporto dei prodotti petroliferi, molto più complesso di quello relativo alla distribuzione elettrica è altrattanto inquinante”. peccato che in molti casi risulta essere lo stesso processo che alimenta le centrali termoelettriche. Prendiamo un motore a combustione interna che utilizzi il metano. Il processo di estrazione , lavorazione e trasporto che necessità l’auto a combustione interna non è lo stesso(con l’unica eccezione del trasporto che è comunque marginale in questo caso) di quello che si rende necessario in una centrale a metano e il rendimento finale più o meno simile con l’aggravante di un peso molto maggiore da portare dietro ? Forse le cose andrebbero viste con una visione meno ideologica. Allo stato dell’arte non c’è una grande differenza tra un’auto che brucia metano nel motore a combustione interna ed una elettrica che va al 70% con fonti primarie da idrocarburi (con in aggiunta la quota parte di carbone e senza considerare che la parte di rinnovabili derivante dai termovalorizzatori tutto è tranne che green). Io sono un ingegnere che lavora nel campo da anni e non un fan del motore termico. Allo stato attuale quella portata avanti è una guerra santa che, a mio avviso, non ha ragione di essere perchè il gioco(leggasi impatto a livello socio-economico di questa transizione a tappe forzate) non vale la candela(leggasi minore impatto ambientale)

          • Ammettiamo che tutto ciò che dici sia vero. Ed ammettiamo che ad oggi la differenza a livello di impatto ambientale tra auto endotermica ed elettrica sia trascurabile (ci sono numerosi studi che comunque dicono che è vero il contrario già oggi). C’è però un piccolo aspetto che fa un’enorme differenza. E cioè che continuando a comprare auto che bruciano idrocarburi non si va da nessuna parte. Comprando un’auto elettrica sono GIÀ pronto ad utilizzare energia con percentuale di rinnovabilità sempre maggiore (quand’anche non sia già al 100% oggi, grazie all’uso di fotovoltaico e/o di energia la cui origine è certificata provenire da fonti rinnovabili). Pertanto personalmente ritengo che non abbia senso l’immobilismo di dire “vado a benzina/gasolio tanto inquino poco di più” (ammesso e non concesso, ripeto, che sia vero). È solo un alibi di comodo, per giustificare il continuare a fare i nostri porci comodi solo perché magari non abbiamo voglia di impegnarci un minimo nel cambiamento. Perché c’è di molto peggio nella vita che, per dire, fermarsi qualche minuto in più quando si fa un viaggio di piacere per far caricare l’auto, se dietro ci sono dei benefici tangibili.
            Sennò allora tanto vale continuare a buttare bottiglie di plastica nel mare: tanto bottiglia più, bottiglia meno, cosa vuoi che cambi?

          • La smetta per favore di scrivere balle. L’elettricità da idrocarburi (carbone compreso) non raggiunge il 60 % in Italia. Le ronnovabili nel 2022 hanno coperto il 31%, l’import dall’estero (nucleare e idroelettrico principalmente) il 14%.

          • Buonasera Carlo,
            mi scusi ma potremo stare qui a esporre per giorni ognuno le proprie idee. Nello studio del link che le ho postato sopra c’è una stima delle tonnellate di CO2 emesse alla fine di un ciclo di vita completo di auto a benzina, diesel, metano, gpl e elettriche dopo 500.000 km: si va dalle 108 t di un’auto a benzina alle 37 di un’auto elettrica (che scendono a 8 se caricata solo con energia elettrica green). Ritengo che non esista confronto, mentre tutto il resto si chiama “Resistenza al cambiamento”.

          • Il metano che viene attivato nelle bombole per autotrazione, viene compresso a circa 200bar, cosa che non succede per le centrali.
            Ora, qual’è l’aggravio di energia per comprimere il gas a tale pressione?

    • Perché semplicemente non me ne frega niente del ambiente. Perché le grande industrie possono inquinare è io devo subire le restrizioni? Perche aerei, navi , trasporto pubblico non diventano loro puliti poi mi rompono a me? A questo punto non me ne importa niente del inquinamento.

      • E si perché le navi e gli aerei e le industrie per chi lavorano.
        Lavorano per quello che usi e acquisti tutti i giorni, comunque loro stanno facendo la transazione perché anche loro fanno degli oblighi da soddisfare, quindi prima di puntare il dito su quello che devono fare gli altri, si metta di fronte allo specchio e obblighi quello che vede di fronte a cominciare a fare sul serio, per lasciare un mondo migliore, a tutti, e non è solo l’auto ma il comportamento di tutti i giorni.

  2. Ciao Pier Francesco. Mi permetto di riportarti la mia piccola esperienza di abitante della provincia di Livorno, la descrivo in quanto ho utilizzato più volte le colonnine che hai indicato sia a Cecina che le Ionity di Scarlino e ti assicuro che, con la card Enel X Way non hanno mai perso un colpo, il tutto, in questi ultimi mesi, a 31 cent a kWh. Avresti potuto anche opzionare le 4 postazioni HPC a Livorno, da 300 kW, preferibili alla fast di Cecina, molto più lenta, e la distanza tra le due è di soli 30 km. Te lo scrivo perché noi abbiamo una elettrica da 3 anni e una ibrida da 5, e la ibrida non la usiamo quasi più, settimana scorsa viaggio da 380+380 km in elettrico e ricaricato in autostrada. Ormai neanche programmiamo più i viaggi, perché anche in Toscana le HPC offrono ampissime possibilità, sia in autostrada che fuori, di ricarica, senza particolari sbattimenti.

  3. Premesso che ho una full elettrica e una a benzina. Per la città l’elettrica è semplicemente fantastica e conveniente. La ricarico a casa (anche con i pannelli FV) e i costi sono contenuti. Leggendo la tua esperienza mi rendo conto il problema non è la macchina. Sono le colonnine. Potenze di ricarica “virtuali”, interconnessione impossibile (mi viene quasi il sospetto che quando deve usare una colonnina con prezzi maggiorati la tariffa Fiat non è momentaneamente disponibile…) e poi ci mettiamo stalli rotti e invasione di cavallette… SOpra i 200 Km uso la mia macchina a benzina.
    Non sono un pentito ne un’integralista del termico ma la praticità, almeno al momento, della rete di distribuzione è evidente…

    • per me quasi le stesse condizioni carico da casa impianto fotovoltaico e seconda auto full ibrida auto ev veramente eccezionale per città e giretti limitrofi che vuol dire un uso al 85 / 90 %
      ma in tre anni non mi è passato per la testa di utilizzare una colonnina la politica delle ricariche è lontana anni luce da come dovrebbe essere sembra fatta apposta per scoraggiare l’acquisto delle elettriche .

  4. Ma lo sa chi scrive che con Enel X si può usare anche l’app (Enel X, ex Juice Pass) per far partire la ricarica anche su Ionity e Ewiva, se non riesce ad usare la carta virtuale, in modo da sfruttare il proprio abbonamento flat? C’è un bel pulsante enorme “avvia ricarica” nell’app…

    Oltre al fatto che si può sempre richiedere la card fisica, che funziona su tutte le colonnine interoperabili (mi sono fatto l’idea che la card virtuale invece funzioni solo sulle Enel X).

    • Stavo per scrivere la stessa cosa. Avviando da app la ricarica è tutto più semplice. Anch’io presi sia la card enelx che becharge perché leggendo sui vari forum sembravano indispensabili (assieme all app nextcharge – mai usata) ma poi scoprendo che dall’app enelx posso avviare ed interrompere comodamente la ricarica mentre mi avvicino alla colonnina ho smesso di usarle e con la flat da 145kwh ho definitivamente risolto ogni ansia. Stupisce che un utilizzatore tanto temerario da fare lunghi viaggia con la 500e (che anch’io posseggo da alcuni mesi) non ne fosse al corrente.

      • Buonasera Alessandro, buonasera Mauro,
        sono uno strenuo sostenitore della mobilità elettrica ma probabilmente non sono riuscito a trasferire correttamente il mio messaggio.
        Conosco benissimo le situazioni da voi esposte ma ritengo che tutto ciò che ruota intorno al mondo delle colonnine di ricarica necessiti ancora di molto lavoro in termini di semplificazione per spazzare via dal tavolo degli scettici anche il problema della complessità della ricarica. Tutto qui

  5. Pier Francesco:
    Ti prego segui i consigli scritti su VaiElettrico, non perdi tempo ed approfitti della esperienza di tutti noi.
    1) Munisciti di una tessera FISICA di EnelX.
    2) Se la colonnina non va: provane una altra visto che ne ne hai ben 4.

  6. 5 ricariche per un giro intraregione.
    Dai su, è inutile girarci attorno: spendere 30mila euro di macchina per fare un viaggio simile è grottesco , non è proprio il suo, se vuoi viaggiare usala solo in città. Con un’auto a benzina facevi il pieno prima di partire e non avevi problemi e programmazioni da fare.
    State facendo un’opera di dissuasione più che di convincimento! Usandole così fuori dalle loro possibilità le screditare!

      • Infatti la mia opinione è che le piccole elettriche sono le auto ideali per chi non avrebbe bisogno dell’automobile! Mezzi pubblci, taxi che, presi sporadicamente, costano meno di un’auto di proprietà, auto ad “ore” che si trovano in molte città, biciclette, monopattini… Perché no?

        Tutt’altro discorso per le elettriche con autonomie “serie” che possono andare effettivamente bene per il 90% delle persone e creano complicazioni solo a chi ha sovente necessità di fare viaggi di di oltre 500 km in giornata senza troppo tempo per le soste.

        • In quante città italiane i mezzi pubblici possono soddisfare il bisogno di mobilità prettamente cittadina delle famiglie? A 360 gradi, intendo, non solo per il tragitto fisso casa-lavoro o per la commissione sporadica…
          Io vivo in provincia di Torino. A Torino città in effetti i mezzi pubblici offrono un buon servizio. Basta muoversi in cintura ed è finita…

  7. Bravo Pier interessante resoconto che non mi sorprende anzi conferma appieno le mie teorie
    E tieni presente che ho sia una piccola elettrica per l’uso quotidiano che una full ibrida per i giri più impegnativi. Facciamo due conti e lasciamo perdere i tempi persi per la ricarica e tutti i casini con le innumerevoli app e prepagate convenzioni e rotture di scatole varie e il non trascurabile esborso aggiuntivo per una ev ma 834 km e 155 kW giusto
    Diciamo di prendere una media di 0,7 ero a kW
    Spesa 108 euro circa mi confermerai
    Con la full faccio normalmente ben più dei 20 con un litro anche fino a 25 ma utilizzo i 20 e quindi 42 litri che ho fatto il pieno ieri a meno di 1,8 al LT uguale a 76 EUR tempo per il pieno 5 minuti e facendo conti con margini di sicurezza differenza risparmio 36 euro
    Mi chiedo e come ti dicevo ho una ev ma come si può pensare che con tutti questi casini e con costi di ricarica modello furto legalizzato si ritenga possibile incentivare l’uso delle ev per migliorare, così facendo difficilmente riusciremo raggiungere degli obbiettivi accettabili ma per quanto mi riguarda sono costretto alle due auto. Sarebbe interessante una tua opinione
    E sapere se le mie considerazioni sono o non sono credibili
    Claudio

    • 0,7€/kWh è totalmente fuori di mercato.
      A casa, pago 0,15€)kWh, quindi il primo pieno ha quel prezzo.
      Poi, con EnelX, pago 0,31€/kWh, flat da 45€ per 145kWh di energia.
      Ora, rifai i calcoli, grazie.

      • complimenti Andrea le tue tariffe di casa evidentemente sono bloccate da tempo e ti auguro possano durare a lungo ma ti sarei enormemente grato se mi dessi il nome del tuo fornitore visto che attualmente pago quasi 0,40 e mi ritengo quasi fortunato io ho solo presunto un costo più o meno medio dei prezzi pagati da Pier non dei tuoi che sono apparentemente molto vantaggiosi beato te . comunque resto in attesa del nominativo del tuo fornitore luce domestica a 0,15 grazie ancora

        • Cliente Dolomiti Energia da 5 anni.
          Per la ricarica pubblica, solo uno sprovveduto o non informato paga a consumo.
          E come se qualcuno fosse rimasto con telefonate con scatto alla risposta e tariffazione a tempo.

          • sembra che la mia risposta non ti sia arrivata ma rimedio subito ti ringrazio comunque dell’informativa e devo dire che questo fornitore risulta essere interessante ma anche sincero nelle offerte cosa non da poco ad ogni modo ad oggi in base al preventivo pagherei a fronte di un consumo annuo di 5000 kw (veritiero) 2033,19 che al kw vale 0,406686 che con le arie che tirano non è niente male e si avvicina di parecchio al mio costo ma direi che è molto lontano dal tuo 0,15 spero che questo tuo contratto duri a lungo . offerta valida fino al 08-03-2023

  8. Caro Pier Francesco,
    capisco la sua frustrazione perché ho avuto problemi simili con le colonnine EnelX durante la mia prima vacanza con la mia auto PHEV, nell’estate del 2019. In quell’occasione notai che il problema si manifestava quando la rete telefonica 4G aveva una segnale debole, oppure era assente e lo smartphone si agganciava alla rete 3G.
    Dopo quella prima esperienza, ho acquistato la carta RFID di EnelX e un paio di altri operatori.
    Usando la carta fisica di Enel X non ho mai avuto problemi, anche con gli operatori in roaming (esempio Ionity), incluso le stazioni Ionity situate in Francia.

  9. Mi vengono in mente due titoli per questo servizio
    Tu chiamalo se vuoi… Futuro!!
    Oppure
    Vita, storie e pensieri della Ricarica.

  10. “La semplificazione di usare una semplice carta di credito è lontana. I costi delle ultrafast sono esorbitanti e abbattano i vantaggi economici, se non usate con abbonamenti flat”.
    Proprio vero gli operatori si sono subito adeguati all’aumento ma adesso che sono diversi mesi che il prezzo é tornato normale IP prezzo é da ladri..

  11. Viene sottolineato un aspetto che sarà rilevante nel prossimo futuro e delineato da un report McKinsey dello scorso anno: la crescita e profittabilita della rete di ricarica. In pratica per rendere profittevole le ricariche DC, visto il limite al tasso di utilizzazione dovuto al sistema, si potrebbe sia disencentivare l’installazione di nuove colonnine sia spingere il alto prezzo del kWh. Venuto meno il supporto pubblico sarà un business che dovrà autosostenersi.

  12. Io con la card di EnelX ho ricaricato a tutte le colonnine che ho utilizzato, sia Enel X, che Ionity, Free to X, Be Charge ecc. E l’interoperabilità ha sempre funzionato.
    Non ho mai avuto problemi ad utilizzare l’abbonamento flat di Enel X. Però utilizzo sempre una card, delle app non mi fido….

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci qui il tuo nome