Il futuro della nautica è elettrico per Jacopo Giliberto, giornalista del Sole 24 Ore e pioniere delle barche elettriche. Cinque anni fa ha convertito la sua barca. Una scelta con gioie e dolori.

Jacopo vive a Milano, ma come ogni buon veneziano ha la barca ormeggiata in laguna. Utilizzando la sintassi nautica locale il giornalista ci offre la giusta classificazione: un sandalo sampierotto da 7 metri. La topa elettrica come la chiama in modo affettuoso. “Circa sei/cinque anni fa mi son detto: è ora di cambiare motore. Scarto quelli termici e punto sulla sperimentazione. Così mi sono comprato un bel motore elettrico, Il più potente fra quelli commercialmente disponibili: il Torqeedo da 2 kW”.
Il bilancio di Jacopo dopo 5 anni

Per Jacopo si tratta di un esperimento con tanti lati positivi, ma dopo 5 anni è l’ora di fare un bilancio. “Le batterie sono da cambiare e per affrontare il traffico in laguna, simile a quello di una grande città, serve un motore da 4 kW. A Venezia il discorso è diverso dalla navigazione sul lago o dal tender della barca a vela. Serve un motore con prestazioni di rilievo”. Ci vuole potenza.
La propulsione elettrica costa 3 volte tanto
Un nuovo motore da 4 kW con pacco batteria da 48 V costa: “Se pensiamo alla Torqeedo ci avviciniamo a circa 10 mila euro, quando riesco a prendere un 9 CV a 3 mila. Con quello elettrico si arriva quasi al valore della barca, il valore di una utilitaria”. Giliberto ha pensato anche ad un’alternativa: “Prendo il motore della Torqeedo e recupero le batterie da un’altra parte. Ma nessuno ti dà un pacco batteria al litio adeguato, con rivestimento sicuro, stagno. Al piombo acido andiamo sui 250 kg, il peso di quattro persone. Siamo ogni oltre limite”.
Il prezzo delle batterie non scende

I prezzi sono troppo alti. Questo l’ostacolo maggiore: “In particolare quelli delle batterie. Le Torqeedo sono spaziali e certificate, ma costano come 5 anni fa. Eppure il costo di produzione e il prezzo internazionale delle batterie al litio è diminuito negli ultimi anni”. Alternative? “Poche perché difficilmente te le garantiscono per uso marino”.
Politiche commerciali adeguate
Giliberto rappresenta quel popolo numeroso, curioso ed interessato che vuole prendere “la scossa”, ma deve fare i conti con un settore ancora agli albori: “Abbiamo la mancanza di politiche commerciali e di incentivi”. La transizione è questione ecologica, quindi l’intervento pubblico sarebbe auspicabile.
Per Jacopo il futuro è elettrico: i vantaggi
Il motore elettrico costa caro, ma offre tanti benefici: “E’ il futuro, fantastico. Offre il vantaggio di leggerezza, semplicità, flessibilità, silenzio. L’ecologia passa in secondo piano. Dal punto di vista economico i costi di gestione sono molto ridotti per via della poca manutenzione necessaria. Pesa di meno e rispetto al termico, per il quale invece una gran parte dell’energia serve per il suo funzionamento e non per la propulsione, è più efficiente”.
A chi conviene l’elettrico?
A chi oggi conviene l’elettrico? “Un motore fuoribordo da 2 a 4 kW con batteria da 12 V è funzionale per chi usa la barca in modo sporadico, per chi fa il giretto con la famiglia, per fare i tuffi con i figli. Un grande beneficio è l’eliminazione di gran parte della manutenzione”.

Conviene anche a chi ne fa un uso intensivo e determinato: “L’ormeggiatore del porticciolo del Marina, il battello turistico e del trasporto pubblico, anche a Venezia, dove i benefici sono la facilità d’uso e l’abbattimento dei costi di manutenzione e carburante”. Va bene anche per la barca a vela:“Ottimo per le manovre in porto. Il motore elettrico non starnutisce, non sputtazza è millimetrico. Ma con bonaccia e nei lunghi trasferimenti si rischia di restare fermi”.

Per le crociere manca l’autonomia
Non è indicato per le crociere : “Per lunghi percorsi e per le barche plananti che richiedono tanta energia”. C’è da dire che esistono delle barche che con dei mega motori offrono potenza ed autonomia. Ma costano tanto, parliamo di centinaia di migliaia e milioni di euro: “Sono soluzioni per chi ha molti soldi e la necessità di esibire la coscienza ecologica. Il piccolo diportista con gommone da 4 metri non può spendere 10 mila euro”.
Misure premianti per chi va in elettrico

Servono le norme come nei laghi tedeschi ed austriaci dove il motore termico è bandito? “Ai divieti sono preferibili gli incentivi, per esempio misure premiali come assegnare con precedenza i posti barca a chi naviga con il motore elettrico”.
Pur con tutti i problemi elencati la nautica elettrica ha molto spazio da conquistare. Più concorrenza, più incentivi, più investimenti sono la chiave per liberare le nostre acque dai motori termici.
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Bella la foto di Ernesto ….il futuro della mobilita eletrica pe rla nautica e molto vicino
Venite a trovarci al Salone di Genova Cantiere Ernesto RIva ed ER Innovation
Siamo in grado di produrre il pacco secondo le esigenze . Prego di contattarmi per tutti chiarimenti.
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Cordiali saluti da Croazia,
Grazie, ma sarebbe utile avere qualche informazione in più sulla vostra azienda
Io credo nell’elettrico!!!!
Credo alla centrale nucleare in italia
Credo al Bluleon Fly Cat un catamarano di concezione future-performance (credo al taxy no wave per laghi€lagune
La centrale nucleare (a fusione) è in cielo.
Spese per la costruzione: zero
Garanzia: 5 miliardi di anni
Grazie per aver pubblicato la foto di Ernesto la barca elettrica che da 2 anni stupisce tutti per le sue eccezionali prestazioni e bellezza. Ernesto non e stato in gioco ora e accompagnato da Elettra la barca senpre in legno e full electric che sta dimostrando che la mobita elettrica per servizi pubblici (taxi sui bacini chiusi e per servizi commuter) sono possili. Venite al Salone di Genova a teovarci
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Non si e’ ancora capito che a Venezia il traffico acqueo, pure con tutte le sue peculiarità, e’ a tutti gli effetti uguale a quello automobilistico e, come quello se non di più , ha bisogno di incentivi ed agevolazioni per poter essere cambiato. Una necessità non un optional e deve intervenire l’amministrazione con norme ad hoc. Ma anche gli utenti devono darsi una mossa anche per poi non essere costretti ai cambiamenti. Perché non associarsi ( cosa estremamente difficile) e costituire una “ rete di imprese” o qualcosa di simile per poter presentare un progetto collettivo al fine di poter accedere ai contributi europei o a quelli della legge speciale?
Bella l’idea id un network o rete di imprese. Ci vuole chiaramente una scossa. Lo abbiamo scritto una una quindicina di articoli. E qualcosa si muove https://www.vaielettrico.it/a-venezia-ordinanza-via-libera-ad-elettrici/ e invitiamo chi può alla manifestazione di domenica con i produttori di barche elettriche ad illustrare i loro modelli https://www.vaielettrico.it/blue-horizon-day-l8-settembre-mostra-di-e-barche-a-venezia/
Solca silenziosamente il lago Maggiore un catamarano elettrico dedicato al relax e agli ecoparty “La Zattera”, un natante confortevole, stabile e dotato di moderne tecnologie di navigazione.
A bordo del catamarano c’è un cocktail bar dove gli ospiti si rilassano tra un attracco e l’altro, ammirando il lago in navigazione.
Niente inquinamento acustico, emissioni di Co2 e nessun impatto per l’ambiente: l’energia per alimentare i motori elettrici è prodotta in parte dalle celle solari fotovoltaiche disposte sul tetto dell’imbarcazione in grado di accogliere gruppi fino a 60 persone.
Una realtà diversa dal rumore e dalle vibrazioni dei battelli di linea che rendono insopportabile per i densi fumi di scarico l’utilizzo del ponte basso di poppa.
Questi mezzi sono destinati ad un turismo diverso da quello mordi e fuggi che vuole visitare velocemente le tre isole del golfo Borromeo in una giornata.
È tempo di silenzio, relax e di dialoghi tra le persone.
Giusto Alberto e sono numerose le esperienze di turismo elettrico, anche full electric di cui abbiamo scritto: in Emilia Romagna https://www.vaielettrico.it/turismo-elettrico-17-la-diga-di-ridracoli-in-battello-ed-e-bike/ In Calabria https://www.vaielettrico.it/turismo-in-calabria-a-lorica-sul-lago/ Venezia https://www.vaielettrico.it/turismo-elettrico-25-venezia-senza-tornelli-e-confusione/ e sul fiume Adda https://www.vaielettrico.it/turismo-elettrico-14-addarella-il-catamarano-elettrico-sul-fiume-adda/ più tanti altri che abbiamo recensito in Italia e all’estero. Un settore che come ha detto anche Jacopo nell’intervista è maturo. Qui non siamo agli albori c’è la tutta la tecnologia e la convenienza economica ed ecologica.