Giappone: mancano i marinai, ecco i traghetti autonomi

traghetti autonomi

Mancano i marinai ed ecco i traghetti autonoma. Guardare al Giappone significa spesso intravedere il futuro che raggiungerà presto anche l’Europa e l’Italia. Nel Sol Levante l’invecchiamento della popolazione sta già producendo una carenza strutturale di manodopera anche nel settore marittimo.

Non è solo un tema demografico: è anche culturale, perché le nuove generazioni mostrano aspirazioni diverse, come si è visto in agricoltura dove l’impiego di robot sta diventando una necessità più che una scelta.

Lo stesso scenario si ripete nel settore marittimo. E la risposta, per il Giappone, è chiara: traghetti senza equipaggio. Il primo è stato varato di recente e rappresenta solo l’inizio di un percorso ambizioso che punta ad automatizzare il 50% del traffico marittimo entro i prossimi quindici anni. Si chiama Olympia Dream Seto ed è il simbolo di una trasformazione che potrebbe toccare anche noi.

A bordo di Olympia Dream Seto: 500 passeggeri, 60 auto (o 10 autobus) per più di un’ora di navigazione

Le imbarcazioni autonome non sono una novità assoluta: ne avevamo già scritto nel 2021 con il progetto Roboat, anche se l’esperienza di Amsterdam resta confinata ai canali, un contesto protetto, con barche di piccole dimensioni e tragitti molto brevi. Con Olympia Dream Seto il salto è invece sia qualitativo sia quantitativo.

I numeri: capacità di 500 passeggeri, 60 auto (o 10 autobus) e traversate superiori all’ora. Pur essendo più piccoli dei traghetti che collegano l’Italia con Sardegna e Sicilia, parliamo comunque di mezzi di dimensioni rilevanti — 66 metri di lunghezza — e di una complessità operativa ben diversa rispetto ai prototipi sperimentati finora.

A rendere possibile tutto questo è un mix di intelligenza artificiale e tecnologie avanzate, in particolare la sensoristica, che consente alla nave non solo di mantenere la rotta, ma anche di rilevare e aggirare ostacoli e altre imbarcazioni.

traghetti autonomi
Olympia Dream Seto, immagine da Marine Traffic di KOHDA SAN

E non si tratta di un prototipo. Dopo aver superato tutti i test, il 3 dicembre scorso ha ottenuto il via libera dalle autorità e il 10 dicembre è salpato ufficialmente. Olympia Dream Seto ha così coperto la tratta Okayama–Shodoshima, sulla costa sud-occidentale del Giappone: circa un’ora e dieci di navigazione completamente autonoma.

Traghetti autonomi per 400 isole. Meno incidenti con la IA

Il contesto è fondamentale: la prima tratta autonoma collega la terraferma a una piccola isola di 25 mila abitanti. Ma in Giappone sono oltre 400 le isole abitate che dipendono dai traghetti per il trasporto di persone e merci, un’infrastruttura essenziale dal punto di vista economico e sociale. La carenza di equipaggi è ormai cronica e la crescente difficoltà nel reperire personale marittimo spinge il Paese a puntare con decisione sui traghetti autonomi.

La motivazione di questo investimento è ben spiegata nel sito della Nippon Foundation che sostiene il programma. «Con il Giappone alle prese con una popolazione in calo e sempre più anziana, stanno emergendo carenze di personale in numerosi settori. Il trasporto costiero, caratterizzato da condizioni di lavoro impegnative, non fa eccezione: oltre la metà dei membri degli equipaggi ha più di cinquant’anni, e questo sta diventando un problema serio».

robot navale
Roboat, la barca elettrica e a guida autonoma ad Amsterdam

Sul collegamento sottolineano dalla fondazione che le «400 isole abitate al largo della costa, molte delle quali sono raggiunte dai traghetti solo due volte al giorno, al mattino e alla sera. Garantire questi collegamenti è quindi una questione cruciale per la vita quotidiana degli abitanti». Altra criticità di rilievo: «Si stima inoltre che il 70-80% degli incidenti marittimi coinvolga un errore umano, rendendo la riduzione degli incidenti un’altra priorità». Oltre tagliare i traguardi in Giappone si vuole esportare la tecnologia nel resto del mondo. Aspettiamoci collegamenti senza equipaggio anche nelle nostre tante piccole isole.

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