La Germania fa il tutto esaurito nell’ultima asta per 2,5 gigawatt di nuove installazione di eolico “a terra”, un risultato che non si otteneva da sette anni. Ora la gara per le centrali off shore, dove verranno aggiudicati altri 2,5 gigawatt. Più della metà di quanto prevede il governo italiano da qui al 2030 per l’eolico galleggiante.
In Italia, è una corsa a ostacoli. Sulla carta – nel senso che lo scrive nei documenti ufficiali – il governo sostiene di voler spingere sulle rinnovabili. E promette di raggiungere gli obiettivi europei al 2030 di decarbonizzazione, accelerando le nuove installazioni.
Ma la realtà dei fatto è un’altra: a partire dagli ultimi provvedimenti approvati, tutto fa presumere che si vada in senso contrario. E’ accaduto con il fotovoltaico, di fatto bloccato nelle nuove installazioni dal decreto Agricoltura.
Ma ancora più difficile sarà l’installazione di nuove pale eoliche con il decreto sulle “Aree idonee”. Di fatto ha consegnato alle Regioni la decisione finale sul via libera ai progetti. Regioni che si sono contraddistinte per la loro opposizione ai progetti, in particolare in mare aperto. Come dimostra il recente caso della Sardegna.
La Germania vuole arrivare a 30 gigawatt di off shore al 2030, l’Italia solo 2,1 gigawatt
Tutto questo mentre all’estero si procede in tutt’altra direzione. E’ il caso della Germania dove l’ultima asta che metteva in gara 2,5 gigawatt di potenza installata “a terra” ha fatto il tutto esaurito: sono stati assegnati 2,4 gigawatt, con un risultato che non si verificava da 7 anni.
E fra pochi giorni, sempre in Germania, saranno resi noti i risultati per altri 2,5 gigawatt, in questo caso da assegnare per impianti off shore. Fa ancora più specie, perché si tratta di un valore superiore a quanto ha previsto il governo italiano nella revisione del Piano per l’ambiente e il clima – dove prevede gli obiettivi da raggiungere al 2030 – appena consegnato a Bruxelles.
Nel Piano, il governo ha previsto soltanto 2,1 gigawatt di potenza installata, mentre per la stessa data (il 2030), il governo tedesco pensa di arrivare a 30 gigawatt di installazioni in mare, per salire a 40 gigawatt nel 2035. E’ vero che al momento c’è un solo impianto eolico off shore in funzione in Italia (davanti al porto di Taranto). Ma è anche vero che a detta degli esperti, il potenziale sulla carta è di oltre 230 gigawatt.
Di questo passo sarà dura recuperare il distacco dal resto d’Europa. Nel 2023, l’energia eolica – secondo i dati del think tank Nomisma – rappresentava il 9% della generazione di energia in Italia, rispetto al 7% del 2022. Mentre nell’Unione Europea è arrivata al 19% contro il 15% dell’anno precedente.
Trollini
qui sotto Tonino / Paolo M. ha mandato 2 messaggi (3 contando un altro messaggio più sotto, penso sempre lo stesso) simili con nuovi account in breve tempo, ha anche ripetuto le stesse fessaggini e frasi (“obsoleto”, etc), incurante delle repliche, gli basta spammare
Non stai argomentando, insinui la presenza di trollini perchè non hai niente da dire, probabilmente sei un installatore di pannelli solari. Poco importa il lavoro è lavoro. Ma di Paolo M. ci sono solo io. Garantito
ho argomentato sotto rispondendo a “Sergio”, lo ho anche ricordato sotto al messaggio di “Tonino”, ma “Paolo”, che ha postato poco prima di “Tonino” le stesse frasi, è troppo pigro per leggere
però ha piacere a postare bestialità come quelle del disboscamento, o del consumo di suolo, o che l’eolico sarebbe obsoleto, vecchio slogan di Sgarbi
Il mare della Germania fa cagare non è da paragonare minimamente a quello della Sardegna, quindi se vogliono mettere pale eoliche in acqua facciamo pure. In Sardegna non le vogliamo. Se il problema sono le due centrali a carbone possiamo aumentare il fotovoltaico, è pieno di tetti e capannoni vuoti , si piazzino pannelli fino alla copertura delle quantità prodotte dal carbone ma non si deturpi una regione che vive di turismo e di allevamento. Le pale eoliche sono già obsolete, inquinano e non servono a nulla, solo a inquinare in maniera irreversibile territori meravigliosi in tutta la penisola.
agrivoltaico (pannelli a terra disposti a file in terreni pascolo o non usati, basta lo 0,6% dei terreni agricoli non coltivati) ed eolico off-shore, non deturpano niente
con i pannelli sui tetti ci fai poco come quantità di installazioni, e costano anche di più; mi spiace ma che i politici non lo dicano è segno che stanno prendendo in giro
leggi qualche commento sotto, ho messo qualche calcolo su quanti GW “nominali” servirebbero (non equivalgono ai GW medi)
il mare della sardegna è rovinato solo dalla cementificazione speculativa, e vicino ai porto dalle chiazze di petrolio del lavaggio delle cisterne delle petroliere
La risposta è “eolico off-shore”.
Quando dalla Sardegna sbarca a Livorno provi a girarsi e vedere se scorge l’ OLT ormeggiato “off shore”… Se ci riesce … è un mago!
Ovviamente una regione seria, anche se autonoma. deve studiare dove son possibili tecnicamente e ambientalmente le installazioni, con consulenze di specialisti di entrambi i settori.
Nel cuore della Sardegna poi ci sono bacini che oltre che costituire preziose riserve d’acqua potrebbero essere integrate col fotovoltaico galleggiante, integrando ulteriormente le capacità elettriche della regione e abbattendo i costi di manutenzione dei primi.
La Sardegna è troppo bella per lasciarla a coloro che la vogliono alimentata da fonti inquinanti e priva di energie RINNOVABILI che ne bloccheranno ulteriormente lo sviluppo economico e sociale.
Mi spiegate a che servirebbe produrre tutta questa energia elettrica?
Per le macchinine elettriche?
Quelle macchine che non ti portano da nessuna parte a meno che non divori 135 kwh per fare 1000 km solo se la macchina è nuova. Quelle macchinine che se ti va bene non brucciano come dei zolfanelli, immettendo gas nocivi e metalli pesanti.
Quelle macchinette con delle batterie che per durare a lungo non devi usarle per più di 50 km al giorno. Quelle macchinette che comunque sia, continuano a viaggiare con un solo passeggero come si fa solitamente per le auto a benzina o a gasolio.
Per inquinare meno e avere un mondo più sostenibile?
E’ risaputo che vi siano grossi problemi di sostenibilità connessi alla produzione di turbine eoliche, moduli solari fotovoltaici, veicoli elettrici e batterie agli ioni di litio, come ad esempio; l’uso di minerali di conflitto, tossicità, disponibilità limitata o problemi di governance della catena di fornitura di elementi di terre rare, cobalto e litio in primis. Inoltre, la globalizzazione e le catene di fornitura internazionali rendono sempre più difficile identificare la provenienza dei materiali e quali condizioni di lavoro siano presenti nei luoghi di estrazione. Luoghi dove spesso le violazioni dei diritti umani, il lavoro minorile, gli ambienti di lavoro pericolosi e tossici, sono solo alcuni degli immensi problemi collegati alla produzione di tecnologie di energia rinnovabili.
Per offrire la possibilità di un mondo più verde alle generazioni future?
Come no! Magari incentivando l’installazione di parchi solari, dove ettari di terreno vengono disboscatti per far spazio a migliaia di pannelli di silicio (come in Grecia) o meglio ancora, abbandonare completamente le coltivazioni di grano, riso, ulivi, frutti (come sta avvenendo in tutto l’Italia) per installare sempre e comunque pannelli solari e costringerci un domani a mangiare alimenti che chiamarli tali sarebbe un complimento. Posso solo immaginare quanto sarà verde questo pianeta tra 50, 100 anni. Distese di pannelli e di pale eoliche che diventate velocemente obsoleti ma nessuno sa ancora come andranno smaltite, distese di terra senza un filo di verde che aiutino questo povero pianeta ad arricchire la sua aria sempre più povera. Cimiteri di auto elettriche che rilasciano le loro verdi sostanze inquinanti nelle falde acquifere.
Per fermare il climate change?
Dopo aver sventrato la terra, mi dite che razza di clima potrà esserci una volta che avremmo esaurito i materiali neccessari per la costruzione delle batterie, le pale eoliche e gli accumulatori?
Che tempo farà una volta che avremmo stroncato gli equilibri millenari delle correnti marine e innescato l’erosione di alcuni tratti di costa? Siamo sicuri che dopo aver disboscato intere foreste, alle prime piogge non vengano giù anche le montagne, attraversando le case dei paesi costruite ai loro piedi?
O cosa?
Questo è un argomento estremamente delicato che andrebbe affrontato seriamente, osservando e valutando attentamente l’impatto di certe scelte.
Non si tratta di un problema politico, nè tantomeno, di un problema economico o ecologico, si tratta di un problema sociale enorme che deve risolvere e garantire alle prossime generazioni un futuro che vada la pena di essere vissuto.
Non siamo in grado di risolverlo fintanto che ci saranno solo interessi di natura egoistica, economica e speculativa.
Per quanto riguarda la Sardegna, non credo proprio che l’installazione delle gigantesche pale eoliche possa portare grandi benefici in quella fantastica isola.
Non li portò la deforestazione per costruire i binari e men che meno li portò il carbone utilizzato per far andare i treni, prima borbonici e poi italiani.
Come allora non ci sarànno ricchezze da spartire con quell’isola e i suoi abitanti, l’installazione di cosi tante pale eoliche (2300 alte più di 200 mt.), che dai soli progetti presentati dovrebbero produrre 56.700 megawatt in terra e 37.710 megawatt in mare, porterà loro la devastazione irrimediabile di quell’antico territorio.
Soluzioni?
Andiamoci piano.
Quante sciocchezze. Con questo modo di ragionare non avete alcuna speranza.
Agli obiettivi del governo italiano non crede nessuno. È come uno sportivo che dice di puntare alle olimpiadi del 2028 e poi passa le giornate sul divano a mangiare patatine. Ma dove vogliamo andare…
Vorrei capire perché in Sardegna dobbiamo installare pale eoliche e pannelli fotovoltaici per dare elettricità a 15 milioni di persone quando noi siamo solo 1.7 milioni di abitanti ricordano anche che noi sardi paghiamo la corrente il 30×100 in più di tutte le altre regioni
E perchè non dovreste? Perché dovreste continuare ad andare a carbone quando potreste andare a rinnovabili vista la posizione?
Perché pagare il 30% in più quando potreste pagare di meno?
perché usereste l’idroelettrico dei vicini quando vi serve
e come avete fatto nell’ultimo mezzo secolo
Comunque se volete ..
potete tornare alla candela del medioevo ..
il campanilismo regionale forse è peggio di quello comunale ..
comunque siete in buona compagnia con “gli intelligentoni” di Rimini ..
e non vi lamentate che una petroliera in più “per disgrazia” vi rovinerà le coste facendo danni incalcolabili ..
quando potevate evitarla o ridurne il rischio ..
fossi in voi mi batterei proprio per questo ..
invece che per stupidate campaniliste .
che non sono da voi !
“volete più rinnovabili in Sardegna ??
bhe noi Sardi Vogliamo meno petroliere che transitano vicino alle nostre coste !!”
mappa naviganti in mediterraneo
le frecce arancioni sono petroliere !
https://www.nauticalalmanac.it/it/navigazione-marittima/ais-posizione-delle-navi
Esatto. E perché la Sicilia continua a produrre arance per mezza Europa quando sono nemmeno in 5 milioni. Perché al lavoro io dovrei costruire pezzi per motori aeronautici se poi non prendo mai un aereo. Finalmente qualcuno che ha logica
Probabilmente perché fa parte del normale scambio tra regioni.
Va bene l’autarchia ma è molto meglio quando ognuno partecipa con le cose di cui abbonda.
Poi quando serve, anche i Sardi usufruiscono di quello che c’è nel resto del Paese. Per esempio:
https://x.com/ItalianAirForce/status/1810308618803085740?t=3bF-_3Im4n0D27Ig_8pp4Q&s=19
E questo è solo l’ultimo di tanti casi che capitano nell’arco di tutto l’anno.
Perché la Sardegna è in una posizione strategica, ha un enorme quantitativo di vento e sarebbe veramente stupido non sfruttarlo, l’eolico in mare, in zone poco e non interessate a pesca, non danno fastidio a nessuno e producono tantissima energia, necessaria alla transizione energetica, in più permette di abbassare i costi energetici (Sardegna in primis) porta posti di lavoro ed investimenti.
Voglio rigirare la domanda, perché non sfruttare l’immensa risorsa eolica che la Sardegna possiede?
(Ti giuro il tuo ragionamento mi sembra come dire agli Emirati arabi di smettere di estratte tutto quel petrolio dato che loro ne consumano dell’ 1%, è un ragionamento stupido)
> consumi elettrici attuali dell’isola sono circa 1,5 GW di potenza MEDIA sulle 24h sui 365 gg
> le centrali a carbone attuali, e quelle a metano che vorrebbero fare, prendono anche incentivi nazionali del tipo capacity-market, sennò l’eletricità costerebbe ancora di più; e per metanizzare l’isola, non pensare che non ci saranno opere invadenti, anzi colate di cemento
> elettrificando i servizi, l’isola arriverà a consumare 3 GW, contando anche la nautica 4 GW, e non so quanto altro ipotizzando dei desalinizzatori per produrre l’acqua dolce, come in Spagna; non sarebbe male avere più acqua, giusto?
> se potesse tornare anche un po’ di attività economica ( industrie e centri di ricerca) calcolane 6 GW di potenza MEDIA
> tradotti nel modo di funzionamento delle rinnovabili, sono circa 25-30 GW di potenza NOMINALE installata; sono le stesse cifre previste e in corso di intallazione in Sicilia
> e magari anche una quota aggiuntiva diptenza per il carico nazionale, di eolico off-shore, in acque lontane dalla costa, a 25-35 km, perché stabilizza la rete nazionale funzionando di notte
> tanto l’isola anche con i nuovi lettrodotti ha collegamenti elettrici con l’Italia risicati, al massimo nei momenti di potenza di picco Corsica o altri gli “ruberebbero” (usando i termini dei detrattori) 2 GW su 30 GW, ma nei momenti di minimi gli elettrodotti al contrario stabilizzano la rete sull’isola abbassando il costo del kwh medio
> le installazioni di parchi rinnovabili, governate con contrattazione, portano molta energia e abbassamento dei prezzi, e anche benefici indiretti:
– agrivoltaico contrasto alla desertificazione dei terreni
– entrate tramite affitto dei terreni ai Comuni
– lavoro qualificato di manutenzione per 30 anni
– in parte, anche lavoro per le installazioni
– l’acquisto di una quota dell’azionariato dei progetti è offerto agli abitanti
– altre compensazioni economiche per il territorio
– attarzione per le attività economiche citate sopra
===============
personalmente, verificherei le installazioni di eolico su terra, ostacolando solo quelle in contesti dubbi, se non desiderate dai Comuni interessati (perchè invece alcuni Comuni gradiscono)
e approfitterei al volo, anzi sperando che facciano in fretta, di tutte le altre (parchi agrivoltaici, fotovoltaico sui tetti, eolico su terra in aree selezionate, eolico off-shore se olrei 25 knm dalla costa), potrebbe essere un rinascimento economico per l’isola, non più basato solo sul cemento del turismo e delle villette al mare
sta succedendo qualcosa di analogo in Portogallo (in scala più grande in Spagna), hanno migliorato la loro situazione socio-economica
ho poca memoria… come si chiamava lo stabilimento sardo di produzione di alluminio…. chiuso per costo eccessivo della corrente e delocalizzato altrove ?
è per caso questa?
https://www.regione.sardegna.it/notizie/sider-alloys-la-regione-chiede-certezze-sulla-reale-volonta-di-ripresa-dell-attivita-produttiva
2 anni fa la Germania era in una situazione di sofferenza notevole sul fronte energetivo. La chiusura delle centrali nucleari in concomitanza con i problemi di approvvigionamento dovuti alla guerra aveva fatto emergere quello in cui soffrono di più: le decisioni rapide.
Nonostante il termine blitzkrieg sia una delle parole tedesche più note, la Germania è un pachiderma nelle grandi decisioni.
Era un’occasione d’oro per l’Italiia così abituata invece a barcamenarsi nella confusione.
Ma il popolo italico vuole avere di nuovo l’occasione di ammirare i tedeschi. E ci sta riuscendo benissimo.
il caso della Sardegna è effettivamente esemplare: non c’ è gas e non ci sarà, non c’ è idroelettrico e non ci sarà, l’eolico off shore “deturpa ed è pericoloso per l’uccellino migratore”, il nucleare non c’ è
(per fortuna dal mio punto fi vista.. ) e non ci sarà ma le due esistenti centrali a carbone che coprono la stragrande maggioranza del fabbisogno dell’isola.. quelle vanno bene. Condivido che le istallazioni selvagge vicino ad abitazioni siano da evitare ma anche il rifiuto a prescindere con quelle motivazioni è di una miopia clamorosa. ci sarebbe tanto da dire sull’agrivoltaico su tutto il territorio nazionale ma non mi pare il caso di dilungarsi.
=== Aste a offerte negative !
gli investitori in eolico per vincere le aste relative a un sito geografico, non solo rinunciano agli incentivi, ma competono tra loro a chi offre più soldi allo Stato per avere la concessione del progetto
in questo caso erano 2 aste per 1,5 GW + 1 GW di parchi off-shore e per vincerle gli investitori hanno dovuto offrire circa 1,3 milioni di euro per ogni MW installato;
per il parco off-shore da 1,5 GW, gli investitori hanno pagato allo Stato 1,9 miliardi di euro (!); poi costruiranno a loro spese il parco eolico e venderanno l’energia a prezzo di mercato, senza incentivi
==== in Italia?
il governo vieta le rinnovabili più economiche, quelle che non necessitano di incentivi, e da cui come in Germania si potrebbe persino ricavare soldi alle aste per l’attribuzione, e limita e paga con incentivi eccessivi (poi pagati in accise dell’elettricità) le latre rinnovabili, rovinando il mercato dei prezzi delle installatazioni per chi volesse installare di sua inziativa senza incentivi
=== Germania consumo elettrico annuo
440 TWh oggi (Italia 300 TWh)
700 TWh previsione al 2045 con elettrificazione servizi
(Italia previsione a circa 500 TWh)
=== Quota di rinnovabili rispetto al consumo elettrico
la quota % di rinnovabili aumenta +4 all’anno
2021–2024: 45% > 50% > 56% > 60% (1°semestre 2024)
= obiettivo 80% al 2035 (ma ci arrarrivano prima)
= obiettivo net-zero al 2045 (compresa elettrificazione servizi)
= 47 miliardi nei prossimi anni per potenziare la rete
=== Tasso di installazione di rinnovabili
solare circa tra +5 e +10 GW all’anno
eolico fino ora circa +4 GW all’anno
eolico annuo al momento in esplosione:
autorizzati in aste 2024: +15 GW on-shore + 8 GW off-shore
=== Potenze nominali installate ad oggi
Rinnovabili
62 GW eolico on-shore (Italia circa 12 GW)
_9 GW eolico off-shore (Italia in progetto)
_9 GW biomassa (Italia 1,5 GW)
89 GW solari (Italia 30 GW – nb: da noi la resa x GW è maggiore)
_5 GW idroelettrico acqua fluente (Italia 10 GW)
_0 GW idroelettrico con invasi (Italia 5 GW)
Accumuli ( stabilizzatori del mix)
10 GW batterie
10 GW pompaggio idroelettrico (circa come Italia)
Scambio con estero
– Import annuo 64 TWh
– Esport annuo 52 TWh
Termoelettriche ( produzione e stabilizzatori del mix)
36 GW metano (Italia 45 GW)
32 GW carbone e lignite (Italia 7 GW)
_4 olio minerale (Italia 1,5 GW)
=== Problema temporaneo con le rete
leggo che al momento la rete tedesca è sottodimensionata rispetto al cambiamento che stanno avendo così rapido; ad esempio l’energia rinnovabile abbondante nel Nord per arrivare al Sud deve fare in parte il giro dalla Polonia, dove il PUN è più alto
in questo mese hanno finanziato e varato un piano di potenziamento di 9 linee di trasmissione elettrica e anche leggi apposite per velocizzare i lavori
È proprio triste vedere cosa fa questo governo di inetti che fa solo l’interesse di ENI.
Vorrà dire che finché ci saranno centrali nucleari in Francia compreremo lì l’energia, poi la compreremo dalla Germania a caro prezzo perché dovrà passare tramite l’Austria e noi grazie all’ambizioso (Sic!) Piano Mattei, dovremo continuare ad usare per ogni esigenza, trasporti, riscaldamento edifici ecc. il gas algerino che nessuno in Europa ci vorrà comprare perché nel frattempo gli altri si saranno adeguati al Fit for ’55 e noi no. Con la conseguenza che ci prenderemo anche le beffe con le multe che dovremo pagare per non esserci adeguati ad una o più direttive europee.
ono in potenziamento gli elettrodotti da Spagna verso Francia, per far passare l’energia Spagnola attraverso la Francia sino all’europa centrale
non vedono l’ora di condividere i loro esuberi di rinnovabile, perchè il commercio farebbe bene anche a loro: se satrano la lopro rete e hanno troppo spesso prezzi energia quasi zero, gli investimenti in nuovi impianti sul loro territorio rallenterebbero, con un danno ad una economia fiorente a cui si sono abituati
anche la Svizzera, che sta potenziando i suoi impianti, mi sembra contenta di fare affari con noi, fornendoci energia, avevo letto in rete una loro dichiarazione in merito, di soddisfazione reciproca
poi se ci svegliamo e diventiamo anche noi produttori ed esportatori di energia rinnovabile, ancora meglio 🙂
Come non cantava Gianna Nannini:
Questo Paese è una camera a gas (metano).
Mi sembra che il nucleare francese sia uscito piuttosto malconcio dalle elezioni di ieri. Certo la situazione è complessa ma con un parlamento così non mi sembra che per i prossimi 5 anni ci potrà essere una grande spinta al rinnovamento del parco centrali.
in effetti, sul tema energia, le deste francesi blateravano di nuove mega-iper-centrali nuove, su questo Macron purtroppo oli rincorreva rilanciando, mentre anni fa parlava di rinnovabili; e allo stesso tempo questi sfidanti promettevano un calo delle bollette, e le due cose (altre centrali e bollette basse) cozzano tra loro
la popolazione ha votato di più i sinistri; tra le varie, con i piedi per terra spingono per “banali” ed economiche rinnovabili
In Germania hanno una rotta ben chiara in mente ELETTRICITÀ.
Dopo la storia del NST 1 e 2, mi pare anche comprensibile, puntano su energia proprietaria ed a basso costo. VW è largamente il primo produttore europeo di BEV ed il terzo del mondo (almeno nel 2023).
Mi sembra ovvio che loro puntano sulle FER non avendo ne petrolio ne gas a casa.
Strano è che noi NON facciamo altrettanto. Comunque la strategia tedesca pagherà nel medio periodo.
VOI di vaieletttrico state addossando colpe di inefficienza e ” fossilismo” al governo italiano ____ e fate bene ____ forse gli interessi di qualcuno son difficili da eliminare . SEEEEEEEE si facessero gli interessi di tutti gli Italiani al governo si prenderebbero decisioni differenti –