Germania e Italia alleate contro i limiti sulle emissioni delle auto nuove imposti dalla UE già nel 2025. Limiti che, di fatto, porterebbero la quota delle elettriche al 25%, aprendo le porte, in caso di sforamenti, a pesanti multe ai costruttori.
Germania e Italia alleate: “No alle multe, i soldi servono alle aziende per investire”
La convergenza italo-tedesca è stata confermata in un incontro a Berlino tra il ministro federale dell’Economia, Robert Habeck, e l’omologo italiano, Adolfo Urso. Habeck è un esponente di primo piano del partito dei Verdi, ma in questo caso antepone le esigenze del made in Germany ai progetti di decarbonizzazione di Bruxelles. Parlando dell’esigenza di “agire pragmaticamente durante la transizione“. Il ministro agisce con il pieno sostegno del Cancelliere Olaf Scholz, che a più riprese si è detto favorevole al rinvio delle sanzioni che scatterebbero dal prossimo anno: “Credo che non ci dovrebbero essere penalità per le aziende tedesche e per gli altri costruttori europei se non raggiungono gli obiettivi di CO2“, ha detto Scholz. “Il denaro deve rimanere nelle aziende per modernizzare la loro produzione“. Appoggiando Habeck nel chiedere un approccio più pragmatico, invece che insistere sull’applicazione alla lettera dei regolamenti approvati nel 2021. Cosa che continua a fare la Francia, contraria ad ogni rinvio.
Obbiettivo minimo: rinviare le sanzioni di almeno un anno
Habeck non vuole allontanarsi dall’obbiettivo di un progressivo calo delle emissioni. Ma ritiene la soglia media dei 93,6 grammi fissata per il 2025 troppo onerosa, in particolare per i costruttori di casa, che faticano parecchio a crescere nell’elettrico. Senza un consistente apporto di auto a batterie, si parla del 25% del totale venduto, la soglia appare irraggiungibile e le sanzioni inevitabili.
A oggi si ritiene realistico raggiungere nell’anno prossimo a livello europeo una quota del 20-21% di EV, non di più. Ovviamente sul governo di Berlino pesano fortemente le pressioni della lobby dell’auto made in Germany, che adombra la possibilità di licenziamenti di massa in caso di mantenimento dei limiti.
L’obbiettivo più realistico per il governo tedesco è lo slittamento di almeno un anno degli obbiettivi tuttora previsti per il 2025, dando così altro tempo ai costruttori per organizzarsi. La Volkswagen, per esempio, nell’ultima parte dell’anno prossimo lancerà la ID.2, definita “spaziosa come una Golf ed economica come una Polo“.
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D’altronde da gente che ha realizzato il dieselgate cosa ci dobbiamo aspettare?
E’ hanno fatto fuori pure i motori a metano (i migliori della categoria).
La crisi dell’auto, bev o ice, è reale, e i posti di lavoro sono troppo sacri per impiccarsi a una regolamentazione poco coerente. Un anno in più può dare fiato alle Case, come si farebbe con chi è in ritardo con le rate del mutuo, e non cadrebbe il mondo. Però con termini chiari: vogliamo vedere un effettivo cambio di rotta. Potrebbe aiutare una tassa sulle Ice, sul modello “chi inquina paga”. Un superbollo che potrebbe convincere una quota discreta di consumatori a passare all’elettrico.
È no, troppo comodo adesso! Invece i limiti del 2025 vanno mantenuti perché gli europei devono capire realisticamente l’impatto vero che ha su di loro la strategia scellerata del Green Deal che questa UE sta portando avanti senza criterio.
Le scelte ideologiche dettate da questo integralismo Green che ha fatto dell’ambientalismo talebano il nuovo business cinese deve mostrarsi con tutte le sue ripercussioni.
L’UE continua a mettere regole ma di piani realistici con tanto di fondi a pieno supporto non ce ne sono.
Il mercato non puoi imporlo, a meno che non vogliamo diventare una dittatura, e le BEV ad oggi il mercato non lo dominano ne lo tengono.
Un bravo capitano reimposta la rotta se necessario mantenendo comunque il punto di arrivo, solo gli idioti turano dritti fino a schiantarsi e l’UE farà così.
Con gli attuali limiti 2025 le aziende non produrranno più elettriche, che non vendono, ma meno termiche. Il risultato sarà aumento delle attese, dei prezzi e dell’usato. Per contro licenziamenti nelle aziende perché si produrrà di meno e nell’indotto e tutta l’automotive europea ringrazierà l’UE per queste scelte lungimiranti.
Quindi no, l’UE non deve cambiare le proprie decisioni perché deve crollare sotto il peso della sua incopentenza.
All’Europa sarebbe bastato spingere bene sul full-hybrid perché ne aveva tutte le competenze invece Bruxelles ha scelto la tecnologia di cui l’Europa era più dipendente dalla Cina, come non applaudire a tanta stupidità.
Northvolt sta fallendo e questo la dice lunga su quanto sua insensato l’approccio Green di questi burocrati. Non c’hanno capito nulla e continuano a non capire, cosa ancora più grave.
Mi dispiace solo che pagheranno tanti altri lavoratori oltre a quelli che in parte già stanno pagando, questo è il risultato dell’ideologia green di Bruxelles.
Fortunatamente con la votazione appena avvenuta in Europa la VDL adesso e appesa ad una maggioranza diversa meno greencentrica, quindi non solo il 2025 ma e quasi sicuro il rinvio al 2050 del termine ultimo per la vendita delle auto termiche.
“…non solo il 2025 ma e quasi sicuro il rinvio al 2050 del termine ultimo per la vendita delle auto termiche…”
non direi, sia per i numeri della maggioranza e per la sua composizione, sia per i commissari in essa presenti, sia per il discorso della Von der Leyen.
soprattutto, e senza augurarmelo,
perchè le catastrofi naturali andranno ad aumentare nei mesi e anni a venire.
e per quell non c’è Trump o sovranista o negazionista che tenga.
Noi pensiamo esattamente l’opposto. E pensiamo che sia lei quello accecato dall’ideologia
Veramente chi impone obblighi e divieti in maniera ideologica è l’UE, e lei applaude. Faccia un pò lei chi è quello accecato dall’ideologia
La crisi climatica è un’ideologia? L’inquinamento delle città è un’ideologia? La dipendenza dai carburanti fossili è un’ideologia? (ma cosa sto a risponderle a fare?)
Tutte le cose possono essere affrontate in maniera ponderata o ideologica. Non è la crisi climatica ad essere ideologica è il modo di affrontarla senza lucidità e senza pensare alle conseguenze ad esserla. Nel discorso del commentatore non ho rilevato nessuna posizione ideologica.
Come affronterebbe in modo “lucido” questa situazione?
Report dell’Onu: emissioni senza freni, la catastrofe è più vicina
IPCC: tempo scaduto, addio fossili dal 2040 o sarà la catastrofe
Le profezie di Bill Gates: dopo la pandemia, catastrofe clima
Don’t look up?
“All’Europa sarebbe bastato spingere bene sul full-hybrid” perché, le full-hybrid a cosa sono alimentate, forfora di unicorno?
Una full-hybrid consuma meno, questo è indiscutibile, ma meno significa solo “meno”, non MOLTO meno.
Come fa una full-hybrid a consumare meno? Usa una batteria (molto piccola) e un motore elettrico.
Direi che ci siamo già risposto.
La Volkswagen faceva la e-up 5 anni poi ha smesso perché diceva che era antieconomica.. che falliscano sti prenditori senza vergogna, con i governanti senza midollo che li assecondano sempre.
In UE potrebbero anche rimandare le multe e “accontentare” governo e sindacati tedeschi. Ma questo risolverebbe la crisi di VW? Io credo che la fossa ormai se la sono scavata da un pezzo a Wolfsburg.
Non ci sarà aiuto statale/comunitario che tenga nel lungo periodo se si continuano a sfornare auto non competitive.
Mi sa tanto della solita presa per i fondelli per il sistema Italia da parte di quello tedesco. Loro lo fanno per dare tempo a VW di mettere in commercio una BEV che potrà competere con la concorrenza, il nostro governo con l’illusione che poi si allunghi anche oltre il 2025 l’entrata in vigore dei nuovi limiti, senza nessuna visione industriale/paese. Ma, se in Italia produciamo circa 350 mila autovetture e già da quest’anno Stellantis farà produrre BEV nei vari stabilimenti italiani (riducendo con ogni probabilità la produzione sotto le 300 mila unità) che senso ha fare questo regalo ai tedeschi? Forse si vuole dare l’illusione all’elettorato no transizione che quest’ultima potrà saltare? La vedo dura. In ogni caso oggi ho letto un’articolo dove in due dei possibili scenari di alterazione del clima (il terzo quello che vede un aumento a soli 1,5°C è il meno probabile che si riesca a raggiungere) mostra una situazione preoccupante. Quello più catastrofico prevede cambiamenti radicali già per il 2.100 (praticamente 75 anni da ora) con incremento dei mari di oltre 10 metri, estinzione di molti animali (addio orsi polari) e tempo di assorbimento dei danni dopo 30.000 anni. Tenuto conto che la civiltà umana ha circa 5.000 anni, mi sa che tra gli esseri viventi che si estingueranno in meno di 200 anni ci possiamo mettere anche il genera umano.
Il genere umano non si estinguerá, al massimo si avrá una forte riduzione degli abitanti terrestri umani, l’attuale civiltá sparirá.
COMPAGNI DI MERENDE
Quelli che giocavano a pallone ieri pomeriggio, invece di fare i compiti, stamattina presto, telefonano alla scuola, annunciando una bomba.
Carabinieri, polizia, polizia locale, forestali, guardia costiera, guardia di finanza, pompieri, protezione civile, sanitari, parroco, imam, volontari: tutti arrivati. Tutti pronti.
La bomba non si trova, ma le lezioni sono state sospese, la scuola è stata evacuata, le indennità pagate, e i fannulloni saltano la verifica.
E aspettiamo le reazioni alle restrizioni per i riscaldamenti domestici…
Ma ovviamente la seconda che hai detto… E nessuno mi toglie dalla testa che tutte le notizie di crisi e gli annunci di licenziamento e CHIUSURA di fabbriche siano per lo più strumentali ad evitare le multe del 2025 dell’ UE.
ovviamente … se si analizza il settore dell’auto dal punto di vista finanziaro e non industriale, l’anno scorso è stato uno dei piu reditizzi per il settore 😉 .. meditate gente
Dopo gli “errori fatali” di valutazione commessi dai manager delle case automotive europee in questi ultimi anni, se fossi in Bruxelles accetterei il rinvio delle sanzioni solamente a fronte di un impegno scritto di immissione massiccia di modelli elettrici e di investimenti consistenti nell’elettrico (comprese campagne di sensibilizazione della clientela e di promozione dell’elettrico), a partire da subito.
“…un impegno scritto…”
come Fabbrica Italia?
per carità, allora meglio mantenere le regole attuali.
anche perchè
alle aziende chiederei di esprimere pubblicamente le ragioni che le hanno condotte a essere in difficoltà
sapendo della cosa da almeno un DECENNIO.
così, per pulizia comunicativa e trasparenza industriale.
‘Economica’ come una polo.. 30k…
Multare i costruttori di auto perché non vengono vendute abbastanza bev è come multare i salumifici perché non sono tutti vegani.
I costruttori di auto producono in base alle richieste del mercato e non mi sembra di vedere una campagna di informazione sull’auto elettrica promossa dall’Europa per “invogliare” l’acquisto di auto elettriche a scapito di quelle endotermiche.
In compenso vediamo campagne di disinformazione sull’auto elettrica da parte di esponenti del governo italiano.
tiziano, secondo degli esposti è tutta colpa dell’italia pure quello che decidono all’estero e in UE: siamo il TOP dei lobbisti mafiosi e il mondo ci teme.. 😎😱
se ne è parlato per diverso tempo nei commenti della comunicazione sbagliata promossa dai REGNANTI di europa: per fortuna qui non ci sono talebani elettrici pro-scontro e c’è stata una discussione serena. 😇
Quindi tutte le limitazioni al traffico sempre più frequenti, più lunghe più estese, fino a includere i benzina euro 4 e i diesel euro 5, non “invogliano” l’acquisto di auto elettriche a scapito di quelle endotermiche? Beh, allora spero che questi blocchi arrivino fino alleuro 6 per sia benza che diesel, magari così qualcuno comincia a svegliarsi
Concordo. Quando la gente avrá auto che non potrá usare si dará la sveglia.
L’unica lettura realistica di questo è che le limitazioni imposte per legge danno di gran lunga meno fastidio delle limitazioni imposte da una batteria da dover ricaricare.
Probabilmente perché, se comunque l’auto si deve fermare, almeno le limitazioni di legge vengono preannunciate e quindi sono prevedibili.
e se l’auto ICE deve star ferma 15 giorni di fila…. ? con certe condizioni climatiche presenti e future è/sarà possibile….
Le batterie progrediscono rapidamente, pure i punti di ricarica…
a breve non sarà così “drammatico” il tempo di ricarica… e, se il governo si decide, neppure il costo…
In quel caso ci sono smartworking e consegna a domicilio.
Comunque sempre preferibili alle ricariche.
quanti sono quelli che possono fare smartworking e mangiare con consegna a domicilio? io ne conosco pochissimi … Anzi, a me è toccato lavorare pure durante il COVID quando gli altri erano tutti in lockdown…
Comunque ho capito… a te non interessa nulla… ti piace perder tempo e far perdere tempo su questo sito… non stai cercando informazioni su cose che non sai o non riesci a comprendere….
Se rispondo è solo per far capire qualcosa ad altri che magari sono veramente interessati .
“Il denaro deve rimanere nelle aziende per modernizzare la loro produzione“
Nelle aziende o nel portafoglio dell’azionista?
Infatti il punto sta tutto qua:
“L’utile operativo, che sconta il peso dei costi operativi e di oneri da ristrutturazione per 2,2 miliardi di euro, si è contratto del 41,7% a 2,85 miliardi, risultando nettamente inferiore ai 3,89 miliardi attesi dagli analisti, mentre il margine operativo si è ridotto al 3,6%, il livello più basso in oltre 4 anni. L’utile netto è così risultato in calo del 63,7%, a 1,58 miliardi di euro.”
Quest’anno dovranno dividersi “solo” 2 miliardi di utili, quindi bisogna licenziare.
Chissà se, dopo essersi suddivisi gli utili, saranno disposti ad accollarsi anche i danni.
Utili privati e perdite pubbliche, la Fiat ne ha fatto un’eccellenza insegnata nei migliori consigli di amministrazione