In Germania i conservatori, ma aderenti ai Popolari europei, tornano al potere con Friedrich Merz e si riparla di incentivi alle auto elettriche. Un paradosso visto che i Verdi non fanno più parte dell’alleanza. Nell’accordo di governo della CDU/CSU con i socialdemocratici si legge: «Promuoveremo la mobilità elettrica con incentivi all’acquisto».
Marcia indietro dopo lo stop che aveva fatto calare le vendite di auto elettriche
Alla fine del 2023 il governo di centro sinistra, allargato ai Verdi e ai Liberali, aveva cancellato gli incentivi. Quasi immediato il contraccolpo sul mercato (leggi).

La coalizione chiamata a semaforo per i tre colori politici aveva motivato la cancellazione del bonus ambientale a causa dei vincoli di riduzione dei costi dopo una sentenza sul bilancio della Corte Costituzionale Federale.
Ma l’annuncio della chiusura di due stabilimenti Volkswagen, la prima volta nella storia dell’azienda, e il drastico calo delle immatricolazioni delle auto elettriche (-36,8% a luglio 2024 su base annua) aveva provocato la riattivazione degli incentivi, ma solo per le imprese (leggi).
Le mutate condizioni politiche nazionali e il movimentato scenario internazionale hanno provocato un rivoluzionario cambio di passo nell’approccio alla spesa pubblica allentando il manicale controllo del debito pubblico.
Questo nuovo vento politico sarà benefico per gli incentivi da dedicare alla mobilità elettrica. Mancano ancora i dettagli ma si parla di proroga dell’esenzione della tassa automobilistica fino al 2035. Verrà poi introdotto un programma per le famiglie con reddito medio-basso per l’acquisto delle auto elettriche.
In Germania anche gli industriali chiedono gli incentivi per l’elettrico
«La Germania ha bisogno di un governo operativo il prima possibile, anche per riconquistare la leadership in Europa e far fronte alle numerose sfide internazionali». Parole della presidente dell’Associazione tedesca dell’industria automobilistica (Vda), Hildegard Muller.

La rappresentante del mondo automotive poi si concentra e chiede una «rinnovata attenzione agli incentivi fiscali per promuovere le auto elettriche».
E’ una richiesta, ma ci sono già i giudizi positivi sui primi annunci: «La proroga dell’esenzione dalla tassa di circolazione per le auto elettriche fino al 2035, l’aumento del tetto massimo del prezzo di listino lordo per la tassa sulle auto aziendali e l’introduzione di una speciale detrazione per ammortamento rappresentano importanti impulsi e supportano l’espansione della mobilita elettrica».

Azioni anche per far calare il prezzo della ricarica
L’intervento deve essere integrale e integrato se si vuole promuovere la mobilità elettrica. Via libera, quindi, a interventi per far pagare meno l’elettricità.
«La prevista riduzione generale della tassa sull’elettricità al minimo europeo rappresenta un contributo importante alla riduzione dei prezzi di ricarica» ha sottolineato Muller.
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Parlare di incentivi senza sapere come verranno effettivamente erogati e a quali condizioni lo vedo un po prematuro.
Le vendite delle BEV in Germania stanno risalendo per via di una guerra dei prezzi che le case produttrici tedesche hanno improntato per arginare il crollo di vendite di elettriche, con scontistica nei listini e promozioni.
Non per niente le maggiori vendite di BEV in Germania vedono nella Top Ten la predominanza di marchi del gruppo Volkswagen e qualcosa di BMW, Tesla Model Y vende meno della Cupra Born.
I Dazi di Trump nella loro totale follia fanno comunque scosso i mercati e risvegliato qualcosa. Non che i tedeschi non fossero nazionalisti anche prima ma di certo tutta questa paradossale accozzaglia di provvedimenti trumpiani ne ha stuzzicato ancor di più i sentimenti.
L’Europa, in generale, resta ancora invece dormiente con un livello di burocratizzazione senza eguali paragonabili a dei dazi interni.
Non ci sarebbe nulla di male infatti che gli incentivi tedeschi fossero ristretti alle produzioni del vecchio continente che può vantare circa 104 fabbriche e diversi marchi tra cui anche gruppi cinesi.
Avrebbe anche senso fare incetivi all’acquisto per le produzioni europee, questo sarebbe un modo piuttosto pragmatico per rispondere al dumping e agli aiuti di Stato dell’economia cinese, almeno in campo automotive che rappresenta un asse tra i fondamentali dell’economia europea.
Basti pensare che nel 2024, con la Cina, l’Europa a esportato per 213,3 miliardi di euro, mentre ha importato beni per 517,8 miliardi di euro, è evidente che così non può funzionare.
Ne parlano gli industriali tedeschi non vedo perché non si debba affrontare il tema. E si conoscono gli interventi che verranno valorizzati: il sostegno alle fasce sociali meno abbienti. Bisogna sottolinearlo a prescindere dalle vendite che gli incentivi sono necessari per tante persone oggi si possono permette solo auto usate. Il differenziale di prezzo è troppo alto, non va bene. Giusto che intervenga lo Stato per sostenere le famiglie con meno capacità di spesa.
gli incentivi alle auto forse li avrebbero riavuti comunque, su pressione della loro industria auto, ma ho trovato interessante la storia del pacchetto complessivo, non solo alle auto
il loro Governo prececente era caduto anche sulla motivazione che il loro partitino del Liberali si opponeva alla proposta della coalizione di governo di rompere lo storico vincolo di bilancio, che era per tradizione molto rigido e frugale in Germania, al punto da limitare gli investimenti strategici, perché ogni singola annata doveva restituire i fondi per le somme investite nell’anno in ogni settore
incredibilmente, leggo Germania era rimasta indietro in investimenti di ammodernamento di ferrovie, strade, infrastruttture di rete di distribuzione elettrica e altro
Merz, dopo la campagna elettorale per prendere voti anche alle destre aveva perculato il programma energetico dei Verdi e le spese per la rete elettrica, e il governo Scholtz ribadendo l’austerità del vincolo di bilancio e di non voler spendere neppure in infrastrutture, ha fatto una inversione di 180 gradi su entrambi le questioni, in pratica dando ragione al governo precedente che su queste era stato messo in difficoltà
ufficialmente ha motivato il cambio di decisioni con lo spavento preso per le politiche anti-europeiste di Trump.. cioè Merx ha deciso (o colto l’occasione) per avere fondi da spendere per i settori della Difesa
ma per rompere il vincolo di bilancio, servivano i 2/3 per modificare la Costituzione; allora si è dovuto accordare prima con SPD, che ha ceduto sulle spese alla Difesa, in cambio di avere le spese per le infrastrutture (treni, ponti, strade, etc); non potendosi accordare sulle spese per la Difesa con la desta estrema ( filopuntiniana, contraria a misure di Difesa strategaca dalla Russia)..
..per arrivare ai 2/3 si è dovuto accordare anche con i Verdi, i quali prima lo hanno perculato vendicandosi sui giornali per gli slogan che aveva usato in campagna elettorale, e poi hanno giustamente preteso di includere negli investimenti di lungo termine, anche spese per le infrastrutture di rete elettrica e per facilitare la transizione energetica a 100% rinnovabili
come risultato, in tempi brevi, prima di formare il nuovo Governo ( che difficilmente avrebbe avuto 2/3 e che se ho capito formalmente non includerà i Verdi) hanno modificato la Costituzione, aggiungendo la possibilità di fare debito per investimenti di lungo termine, e aggiungendo il vincolo in Costituzione di raggiungere un sistema energetico decarbonizzato nel 2045
come investimenti di lungo termine, hanno previsto 1000 miliardi suddivisi in 12 anni, di cui 500 alla Difesa, 300 alle Infrastrutture, 100 ai Comuni, 100 alla rete elettrica e transizione energetica
considerando che le rinnovabili già mature si pagano da sole, e ormai anche gli accumuli di rete, e restano da coprire spese a margine, i 100 miliardi per ammodernare la rete e per incentivare la fase inziale di tecnologie ancora non pienamente mature ( es. pompe di calore per le abitazioni) dovrebbero essere abbondanti
per i trollini che le sparano grosse, precisiamo che il nuculare si conferma (giustamente) escluso anche da questo programma energetico appena riaggiornato della Germania, non hanno tempo e soldi da perdere con le sparate ideologiche su filiere obsolete
..lo stesso Merz, avendo fatto la figura di chi dice una cosa in campagna elettorale e poi ne fa un’altra, è fortemente motivato a creare investimenti energetici non a pioggia, ma che funzionino, per non essere poi criticato
Come puoi paragonare il caos Meloni con la minuziosa organizzazione tedesca!!!!!
In Germania le situazioni le studiano.. si basano molto più di noi italiani sui dati di mercato e le previsioni in prospettiva.
Sicuramente rafforzare la propria industria automotive in campo NEV aiutando le vendite sul mercato interno fa da sostegno alla presenza sui mercati europei e soprattutto internazionali; non è un caso se in Cina la casa che resiste meglio è BMW con una rinnovata gamma BEV mentre le case più legate al mondo “termico” annaspano.
Il governo sostiene con incentivi sulle vendite E sullo sviluppo di una rete di ricarica Economica (vera motivazione condivisa per acquisto di BEV) al di là di retoriche “di bandiera” come da noi in Italia.
C’è di buono che il supporto fornito alle proprie industrie si rifletterà anche sull’indotto della componentistica Made in Italy (!) ed il NS governo avrà ben poco da vantarsi della tenuta del comparto visto che le loro azioni non sono riuscite a rafforzare alcunché (anzi! Ci han fatto escludere da investimenti diretti da parte di costruttori cinesi…come per la Polonia che ha perso le linee produttive di Leapmotor a favore della Spagna !).
Per fortuna che l’ Advisor Altavilla ci ha fortemente sponsorizzato con BYD per fornire gli stabilimenti in Ungheria e Turchia!
Segnali di inversione di rotta (su F.E.R. , BESS, terreni demaniali disponibili in zone idonee..etc) combinati con importanti investimenti di TERNA, ENEL e ENI fanno sperare che pure da noi stia crescendo la consapevolezza che certe politiche “green” sono una questione di sopravvivenza commerciale nell’ immediato più che nella difesa dell’ ambiente e della salute, ancora percepito come rischio lontano (anche se siamo come la famosa Rana 🐸 nell’ acqua a temperatura crescente! Quando tutti saranno coscienti che il pianeta bolle .. sarà troppo tardi! )
È una grande cavolata: in Germania le vendite stanno andando benissimo, anche grazie alle ottime offerte delle case automobilistiche.
Se ripristinano gli incentivi all’acquisto, rialzeranno di nuovo i prezzi.