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Genova vuole solo elettriche in centro

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<Stop alle auto in centro a Genova, ci andremo solo con mezzi elettrici>. Il sindaco Marco Bucci, ha riassunto così sull’edizione locale di ‘Repubblica‘ il Piano per la mobilità (Pums) del capoluogo ligure, redatto dal prof. Enrico Musso.

Aree di interscambio per i vecchi motori

Musso guida il C.I.E.L.I., il Centro Internazionale per i Trasporti e la Logistica dell’Università genovese. Ha studiato lungo la complicata mobilità nel cuore della città della Lanterna e ha scodellato un piano che mette assieme innovazione e sostenibilità.

Enrico Musso

L’idea centrale è di avere delle aree di interscambio in cui lasciare le auto con i motori tradizionali e da lì raggiungere le zone più centrali del capoluogo solo in elettrico. Soprattutto col trasporto pubblico.

Proprio in queste settimane di inizio 2018 è in via di sperimentazione il nuovo autobus elettrico messo a disposizione dell’ATM in comodato dalla ditta umbra Rampini, in funzione sulla linea 518, interna all’ospedale San Martino (guarda il nostro articolo) . Si tratta di una vettura da 7,8 metri, analoga nelle dimensioni a quelle in uso per molte linee collinari, con motore da 122 kW e un’autonomia dichiarata di 150  Km (guarda anche il filmato sotto). Il percorso da compiere è piuttosto sfidante per un mezzo spinto soltanto da un propulsore a batterie, con un continuo saliscendi. Ma questa è Genova ed è giusto che il test avvenga nelle condizioni più difficili.

 

Una città elettrica è più accogliente per i turisti

«L’elettrico costa molto, ma dobbiamo cercare di andare avanti. Ora valutiamo questi due mesi di prova e poi vediamo come proseguire il servizio, mi piacerebbe che in città ci fosse molto elettrico, soprattutto per le zone del centro più congestionate dal traffico>, ha spiegato al quotidiano locale Il Secolo XIX il vice-sindaco (con delega alla mobilità) Stefano Baleari. Aggiungendo che i bus hanno come obiettivo quello di poter operare una giornata in autonomia. Ovvero: non devono avere la necessità di ricaricare in linea, ma solo notturno in rimessa. E questo è ciò che il Comune intende verificare in questi due mesi.

Il sindaco Marco  Bucci

Interessante notare che il Pums è visto anche in chiave turistica, per rendere più godibile una città bellissima come Genova anche ai numerosi visitatori: <Una nuova mobilità ha senso anche per godere della parte leisure>, ha chiosato il sindaco Bucci. Da questo punto anche un robusto di servizio di car-sharing e scooter sharing in elettrico potrebbe aiutare parecchio. Ora il primo cittadino deve convincere il Consiglio comunale a seguirlo. Non sarà facile: i genovesi, già scettici di loro, non hanno dimenticato i flop delle sperimentazioni di veicoli elettrici fatti all’inizio del secolo, quando ancora l’efficienza delle batterie era risibile ( guarda l’articolo di Primo Canale).

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