Home VaiEnergy Gas, bollette meno care con un tetto al prezzo. La mossa di...

Gas, bollette meno care con un tetto al prezzo. La mossa di Bruxelles

17

Vuoi leggere questo articolo senza pubblicità? Entra qui e abbonati a Vaielettrico Premium
ADV

Un nuovo tetto al prezzo del gas, che ha raggiunto il livello massimo degli ultimi due anni. La Commissione europea presenterà una proposta per fermare la speculazione sui mercati finanziari. E abbassare le bollette per cittadini e imprese. Ma anche per ridurre la distanza con le quotazioni del gas sul mercato americano. Al momento, inferiori di 3-4 volte rispetto a quanto viene pagato in Europa.

Come nel 2022, al culmine della crisi del gas. Quando i prezzi raggiunsero livelli storici, superando i 300 euro al megawattora. Contro i 12-15 euro di media all’anno, nel periodo precedente all’emergenza Covid e alla guerra in Ucraina. Fu Mario Draghi, allora premier in Italia, a guidare il fronte dei favorevoli a un tetto al prezzo del gas. Che all’epoca fu fissato dalla Ue a 180 euro al megawattora.

Una mossa squisitamente politica, visto che il tetto stabilito da Bruxelles non venne mai nemmeno sfiorato. Ma il fatto che la Ue avesse deciso di fare tutto quello che era possibile per bloccare la speculazione, bastò per invertire la curva dei prezzi. Secondo indiscrezioni anticipate dal Financial Times, la mossa verrà ripetuta a fine marzo.

Quando verrà presentato nel dettaglio il Clean industrial deal. E’ un provvedimento per sostenere l’industria Ue alle prese con la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Anche se sarebbe meglio dire, Donald Trump contro il Resto del Mondo.

gas pichetto

Anche nel 2022, Bruxelles decise di imporre un tetto al prezzo del gas su proposta di Mario Draghi

Non c’è dubbio che il contesto sia mutato rispetto a tre anni fa. Allora, la corsa “folle” dei prezzi era dovuta alla forte domanda dell’Europa. Dopo la decisione della Commissione Ue di tagliare le forniture dalla Russia. Nonché dalla necessità di riempire il più possibile gli stoccaggi. In pratica, le riserve dove si immagazzina gas in estate. Per averne più che disponibile in inverno anche in caso di clima estremamente freddo.

Ora le forniture di gas da Mosca sono azzerate via tubo. E relativamente minime attraverso le navi che trasportano il Gnl. Ma un inverno più freddo rispetto agli ultimi due ha intaccato gli stoccaggi. E in vista della primavera (quando andranno nuovamente riempiti) chi opera sulle materie prime si è posizionato al rialzo. A ciò si aggiungono giornate senza vento nel Mare del Nord, con un contributo ridotto dell’energia eolica.

In tutto questo si inserisce la politica commerciale aggressiva dell’amministrazione Trump. Il quale ha minacciato l’Europa di ulteriori dazi se non compra il Gnl prodotto negli Stati Uniti. Bisognerebbe dire, se non compra altro gas. Visto che gli Usa sono già il principale fornitore, avendo per buona parte preso il posto della Russia.

gas russo

La protesta di associazioni e gruppi economici: “C’è il rischio di minare la fiducia dei mercati”

Bruxelles se la deve vedere anche con un avversario sul fronte interno. Una dozzina di associazioni e gruppi economici ha avvisato che un tetto al prezzo minerebbe “la fiducia dei mercati” nei confronti della Ue.

Tra questi – come ha rivelato Bloomberg – c’è Europex, l’associazione delle borse europee dell’energia. Ma anche AFME, il gruppo di pressione dei mercati finanziari. Sono tra i firmatari di una lettera sul tema inviata al presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Anche alcuni Stati membri, come Germania e Paesi Bassi, sono scettici.

Ma cosa temono? Nella lettera, visionata dal Financial Times, si legge: “Riteniamo che questa misura potrebbe avere conseguenze negative di vasta portata per la stabilità dei mercati energetici europei. E la sicurezza dell’approvvigionamento in tutto il continente”.

Un ulteriore rischio – sostengono – è che qualsiasi intervento sui prezzi possa compromettere la strategia dell’UE di risposta alle politiche tariffarie Usa. Secondo Amund Vik, ex segretario dello Stato norvegese per l’energia, la priorità dell’Europa dovrebbe essere un’altra. “Garantire forniture adeguate per l’industria e il riscaldamento domestico“. Piuttosto che fissare tetti ai prezzi che non risolvono il problema della scarsità di energia.

Un intervento necessario per cittadini e imprese

Ma è anche vero che i prezzi sono più che raddoppiati rispetto al marzo dell’anno scorso. E che e le opzioni da qui a dodici mesi sono ben al di sotto del prezzo attuale, sotto i 48 euro al megawattora. Da qui il sospetto della Commissione sul sovrapprezzo dovuto alla speculazione finanziaria.

Un problema di non facile risoluzione vito che, in ogni caso, c’è l’urgenza di un intervento per ridurre le bollette energetiche dei cittadini e delle imprese. Questione particolarmente grave in Italia, il Paese della Ue che più di altri dipende dal gas per il suo fabbisogno di elettricità. Gli operatori controbattono che un tetto troppo basso avrebbe conseguenze immediate sulle forniture. Perché i carichi di Gnl che prenderebbero altre destinazioni, verso in mercati disposti a offrire prezzi più alti.

– Iscriviti alla Newsletter e al nostro canale YouTube –

Apri commenti

17 COMMENTI

  1. Ed ecco che ora la finanza speculatrice ,la mamma degli oligarchi nostrani minaccia l’ Europa di sanzioni , come Trump o Elton . Proprio così , i ladri minacciano gli stati . Complimenti al successo dei nostri politici.

  2. Con la prontezza che contraddistingue noi europei… cerchiamo di mettere in tetto ai prezzi quando già sono triplicati…e quando comunque la concorrenza internazionale può dirottare altrove le forniture dove possono pagare prezzi di mercato…
    Gli andamenti speculativi legati a eventi condizionanti son sempre esistiti… Sappiamo da anni ormai che ci sono contrasti tra i big USA e Cina che possono in qualsiasi momento far impazzire le quotazioni…
    E addirittura dobbiamo essere “contenenti” perché attualmente tutte le economie sono rallentate da questi contrasti perché altrimenti la domanda energetica globale aumenterebbe enormemente…

    L’ unica via d’ uscita è quella di creare più velocemente possibile tutta la capacità energetica necessaria con f.e.r. e possibilità di scambio intraeuropeo (e magari trovare il modo di remunerare anche gli eccessi non accumulabil al valore minimo di mercato per mantenere le aziende energetiche .. un “vaso di compensazione” che ci costerebbe cmq meno..

    In futuro la sfida la vincerà chi sarà in grado di aumentare costantemente l’ energia generata (f.e.r. .. a basso costo) in tempi brevi in proporzione all’ aumentare delle necessità ..
    Noi italiani…saremo ancora attaccati alla canna del gas..altrui.

    • Il nostro governo invece di cercare soluzioni reali continua ad aggrapparsi al sogno del nucleare che, ammettendo si possa cominciare a costruire domattina, arriverebbe non prima di 15-20 anni e intanto che si fa? Si continua a rimanere con il cappio al collo.
      L’unico modo per eliminare questo ricatto è continuare a ridurre i consumi di gas su tutti i fronti: produzione di energia, riscaldamento domestico, consumi industriali.

      • Il governo, le imprese collegate sognano di mettere le mani sui miliardi di euro necessari a far partite le opere per creare uno o più reattori SMR…come per il ponte sullo stretto di Messina…
        Per gli italiani “sognatori” e tutti quelli che (come me) non ci dormono su … resteranno gli “incubi da svegli” dei costi a nostro carico… soprattutto perché non credo che arriveranno a termine ed in funzione… solo devastazioni ambientali e dei conti pubblici

        • Se hai notato il governo si è guardato bene dal definire DOVE vuol fare questi reattori, proprio per non perdere le prossime elezioni.
          Nel momento in cui si arriverà al dunque inizieranno a spuntare come funghi i comitati del NO, quindi secondo me non si farà nessun reale avanzamento fino alle prossime elezioni.

          Non si è riusciti neanche a definire dove costruire il deposito nazionale, figurati se tirano fuori la lista delle 10-15 location dove installare le nuove centrali o SMR. Perderebbero ISTANTANEAMENTE tutti i voti di quella provincia o addirittura regione.

          Nulla vieta che nel frattempo possano stipulare contratti vincolanti da cui potremo recedere solo dietro enormi penali. Tanto è certo che un eventuale cambio di governo bloccherebbe subito tutto dopo una campagna elettorale basata tutta sul No al nucleare.

          • la “comica” è che tempo fa sempre gli imprenditori di Confindustria si proponevano di “ospitare” reattori SMR nei comprensori industriali in caso di rifiuto dei comuni…. come se i loro terreni fossero qualcosa extra-legem … contro la legge vigente, la volontà popolare… assurdo !

            comunque… il problema non è neppure nucleare si/no…
            il problema è Adesso … che entro pochi mesi se non si cambia parecchio nel sistema di costi energetici (e nelle possibilità di investire F.E.R. in Italia) inizierà una de-industrializzazione spaventosa…

            alle prossime elezioni parlamentari gli conviene arrivarci già in formato ” dittatura assolutista ” stile bielorusso… oppure chiedere un “passaggio ” all’amico Elon verso Marte 🚀👩‍🚀

      • Dici che ci faranno una bella sorpresa? Come quelli che per compleanno ti aspettano in silenzio al buio per farti gli auguri?

  3. Ma…. sinceramente non capisco perché negare un fatto che chiunque percorra chilometri su chilometri in autostrada può
    vedere, che si trovino in Piemonte,Croazia, Macedonia o Bulgaria
    le tesla le vedo spesso sulla corsia di destra e procedono piano pianino con i camion, questo è un fatto e non capisco perché negarlo, io percorro le autostrade di mezza Europa e posso confermare questa cosa come potrebbe farlo chiunque altro, poi non entro nel merito di quanto costi perché la cosa nn mi interessa minimamente, ho letto questo articolo solo perché parlava di ciò che ho visto con i miei occhi in numero oramai considerevole di volte.

    • Senti, 2 settimane fa ero sul tratto dell’autostrada del sole da Bologna a Milano. Viaggiavo a 110 km/h ; per pioggia) su di una Bravo 1.6 mjt. Alla mia sx mi ha sorpassato una Tesla Model Y che viaggiava abbondantemente sopra i 130 km/h.
      Non è questione di auto elettrica o termica. È solo questione di autista e suoi stili di guida.

    • In autostrada il pianificatore Tesla è tarato su una velocità di crociera di 115/120km/h. Se vai oltre, la stima della % batteria all’arrivo molto probabilmente andrà a ridursi e potrebbe anche dover ricalcolare le soste rifornimento. Ecco uno dei motivi per cui spesso le Tesla vanno piano in autostrada. Io comunque me ne sbatto e vado a 130/135, quindi non siamo tutti così.

    • A parte avere sbagliato articolo (qui si parla di gas), sta invertendo come spesso accade il rapporto causa effetto o sta traendo deduzioni arbitrarie dovute al bias.
      Perché tutti ricordano le Ferrari nelle corsia di destra o la fiat 500 (quella del 1957) in corsia di sorpasso ma non il contrario, perché è la normalità.
      Così come dire che lo spray antidinosauri è efficacissimo in quanto da quando lo sì usa non si è mai visto un dinosauro.
      Io ho la patente da 40 anni meno qualche mese e una Tesla da 4 e non ho cambiato le abitudini autostradali: anzi, vado più forte ora , dato che il tachimetro ha un arrotondamento di 1 km/h (quello di legge) e prima sbagliava alla grande in eccesso.
      Tra 200 km ai 130 e i 110 ci ballano 16 minuti e avere cambiato corsia 50 volte oppure 3: dipende quanto pesano quei 16 minuti e il rischio intrinseco di 47 cambi corsia e il dovere guardarsi le spalle continuano, ognuno fa le sue scelte in base al proprio carattere e esigenza che guarda caso condizionano anche le scelte della macchina. Sarà un caso? Noi pensiamo di no.

    • Ho il sentore che tu sia uno di quelli che sta sempre in terza corsia ed odi quelli che con piccole auto si spostano nella tua per poter sorpassar, Inoltre odi pure quelli sempre in seconda corsia, li vorresti in prima. Guido (anche) un furgone con 1200km di autonomia e 130kmh autostradali, senza fretta mi accodo ai camion a 95kmh. Sono sempre arrivato a destinazione ed a casa sempre in orario, L’unica cosa che credo di aver rinunciato è il brivido del pericolo scampato.

Rispondi