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Gaiago, il primo sharing elettrico residenziale

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Arriva lo sharing elettrico residenziale: l’ha inventato la start up milanese Gaiago progettando un servizio di mobilità condivisa per piccole comunità, come gli ospiti di un albergo, i dipendenti di un’azienda, gli abitanti di un palazzo.

Compri casa in un modernissimo complesso residenziale a impatto zero, e ti trovi l’auto elettrica in sharing; assieme ai pannelli solari, le pompe di calore, le pareti ventilate, gli elettrodomestici intelligenti pilotati a distanza dai più moderni sistemi di domotica. Secondo i parametri condivisi per le certificazioni ambientali dell’ associazione Green Building Council un edificio dotato di sharing elettrico residenziale può migliorare le sue prestazioni energetiche totali, quindi il suo valore intrinseco,  anche del 7-8%.

La Kia Soul EV

“Una comunità socialmente responsabile”

Prove generali in aprile, e non in California o Svezia, bensì a Milano, prima città al mondo a lanciare un progetto di sharing elettrico residenziale. Per l’esattezza si dovrebbe definire sharing condominiale, ma l’inventore del nuovo servizio, un finanziere con il vizietto dell’innovazione, preferisce non evocare l’immagine rissosa del condominio. “La mia idea _ mette subito in chiaro _ è dare a una comunità socialmente responsabile un servizio di mobilità spicciola, sostenibile e condivisa”.

La nuova Nissan Leaf

Il servizio è già stato progettato nei minimi dettagli, app comprese; ha già un nome GaiaGo, un suo sito, e a giorni piazzerà una trentina di Ev (Kia Soul, Renault Zoe e Nissan Leaf) con relativo impianto di ricarica, nei garage di altrettanti palazzi (non certo popolari) di Milano. Poi sbarcherà a Roma, zona Prati, per coronare il progetto del primo hotel etico italiano.

In prospettiva, si rivolgerà all’Europe intera con l’obiettivo di mettere in strada, pardon in garage, 2 mila auto elettriche in sharing elettrico residenziale nel giro di due anni. E il prossimo 14 marzo si presenterà ufficialmente con il convegno “Smart City, Mobility Platform” organizzato nel quadro della Milano Digital Week.

Come è nata l’idea? Dall’altra parte del filo ci risponde il fondatore Giorgio Meszely: «E’ nata dalla naturale convergenza di tre mondi: quello assicurativo, quello della mobilità sostenibile e quello del real estate. Tre mondi che la rivoluzione digitale permette di integrare, innovandoli profondamente. La convergenza si chiama Gaiago». Detta così, sembra un rebus.

Auto, polizze e real estate in sinergia

Giorgio Meszely

Ma Meszely entra nel dettaglio. «L’innovazione sta stravolgendo tanto il business immobiliare quanto quello dell’automotive, e di conseguenza quello assicurativo. Se il paradigma non è più il possesso, bensì l’uso, non basta più offrire un prodotto assicurativo standard. Bisogna costruire un servizio disegnato sul modello di una comunità di utilizzatori anziché su tanti singoli proprietari». Con qualche problema di tipo normativo, però. Proprio l’aver sciolto il nodo assicurativo (chi è il titolare della responsabilità per un’auto condivisa, nella proprietà e nell’uso?) ha permesso al team di Gaiago di  progettare un modello di business per lo sharing elettrico residenziale.

Meszely viene infatti dal mondo delle polizze auto che già rivoluzionò 12 anni fa con la sua H3, una  fabbrica di soluzioni assicurative hi-tech per il retail auto. Oggi il gruppo H3 ha un milione e 200 mila polizze attive, un portafoglio diretto che vale 50 milioni, più altri 450 milioni indiretti.

Il collante? L’innovazione digitale

«Nel progetto Gaiago abbiamo impegnato tutte le nostre competenze tecnologiche e operative _ dice _. In quattro anni abbiamo sviluppato le App open source che interfacciano il servizio e le soluzioni assicurative che consentono di coprire i rischi rc auto cumulativi di una comunità di privati. E abbiamo offerto il pacchetto agli sviluppatori immobiliari, sempre più attenti a creare valore aggiunto per le loro realizzazioni».

La App su cui si regge il progetto Gaiago non è solo il tradizionale strumento per prenotare, bloccare e sbloccare il mezzo. E’ un vero e proprio aggregatore di dati sui percorsi effettuati e le modalità di utilizzo: l’ equivalente della scatola nera che molte compagnie propongono ai loro clienti per costruire prodotti assicurativi personalizzati.

Un volano per lanciare il mercato EV 

Meszely è convinto che lo sharing elettrico residenziale di Gaiago impatterà sullo sviluppo della mobilità green italiana come le innovazioni di H3 hanno impattato su quello assicurativo del retail auto ritagliandosi il 10% circa del settore danni.  Perché, spiega, «può essere la condivisione a generare un mercato evoluto e consistente per i veicoli a zero emissioni». Senza il quale l’Italia continuerà a scontare prezzi di vendita e tariffe di noleggio a lungo termine fino al 30% più alte rispetto al resto d’Europa.

Agli attuali costi e con gli attuali vincoli tecnologici, pensa Meszely, il volano del mercato non sarà la domanda dei privati , con o senza incentivi, né quella delle flotte aziendali e dello sharing free floating che già conosciamo. Sarà invece quella della piccola mobilità urbana condivisa all’interno di comunità circoscritte. Oggi interessa una nicchia di “privilegiati”, ma domani potrebbe interessare anche i beneficiari di grandi progetti di social housing, ai quali offrire non una sola vettura, ma una piccola flotta di auto elettriche in sharing.

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2 COMMENTI

  1. Sono un residente in un borgo residenziale nei pressi di Torre a mare, Bari, e molti residenti hanno gia’ il fotovoltaico; sarei interessato allo sharing residenziale. Andiamo?

    • Caro Vito, vada pure. Contatti Gaiago dal link riportato nell’articolo e provi a proporsi

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