Futuro segnato per la Leaf: non ci sarà una 3°serie

Futuro segnato per la Leaf: non ci sarà una terza serie per il primo modello elettrico Nissan, secondo quanto anticipa l’informatissimo Automotive News

futuro segnato per la Leaf
PIONIERE / La prima Leaf, lanciata nel lontano 2010.

Futuro segnato per la Leaf (e anche per la i3, la Zoe…)

Uno ad uno, escono di scena i modelli che hanno fatto da pionieri nell’auto elettrica. Qualche giorno fa fa si è saputo che la BMW, dopo avere raggiunto i 250 mila esemplari prodotti, sta per cessare la produzione della i3, lanciata nel 2013. E il futuro è segnato anche per la Renault Zoe (lanciata nel 2012), destinata a lasciare spazio alla nuova R5 elettrica. E ora si apprende che anche la Leaf uscirà di scena, probabilmente sostituita da un modello di dimensioni più contenute (e con un nome diverso). Dopo anni di successo (e di permanenza ai vertici delle classifiche), negli ultimi tempi le vendite della Leaf si sono ridimensionate in tutto il mondo. In Italia, per esempio, nella prima metà del 2022 ne sono state immatricolate solo 409, con il 17° posto tra le elettriche più vendute. E anche a livello europeo la Leaf è uscita da tempo dalla top ten delle EV più richieste.

futuro segnato per la LeafUn’autonomia modesta rispetto alla nuova concorrenza

Non c’è una data sicura per l’uscita di scena della Leaf, dato che la Nissan si è rifiutata di commentare l’indiscrezione. Qual che è certo è che questo modello, fortemente voluto da Carlos Ghosn (il presidente poi arrestato e fuggito in Libano), ha segnato la storia dell’auto elettrica. Arrivando sul mercato con quasi due anni di anticipo rispetto alla prima Tesla di serie, il Model S. La prima versione, lanciata nel 2010, aveva un’autonomia di  circa 120 km, con una batteria da 24 kWh (poi sostituita con una da 30). Nel 2017 è arrivata la nuova serie, completamente ridisegnata anche come carrozzeria. E con una duplice opzione di batterie: da 40 kWh, con 270 km di autonomia, e da 62 kWh, con 385 km. Un dato, quest’ultimo, evidentemente deludente, per un costruttore dell’esperienza di Nissan.

Visualizza commenti (13)
  1. La mia esperienza: complice la congiuntura particolarmente favorevole (dopo il primo lockdown, in estate 2020, concessionario che voleva vendere le pronta consegna + incentivi + nuovi modelli che hanno ridotto di colpo l’appetibilità della Leaf), ho portato a casa una 40kWh Tekna a poco più di 20k€+permuta di utilitaria diesel di 8 anni, senza rottamazione.
    A quel prezzo è stato il migliore acquisto che potessi fare:
    – L’uso previsto era, ed è, pendolarismo giornaliero (100km) e spostamenti del weekend con la famiglia (5 persone);
    – Abbiamo un’altra auto per cui non avevo bisogno di autonomie elevate o di spazio maggiore (avrebbero spostato di poco il bilancio annuale di chilometraggio elettrico);
    – Kona 40kWh era fuori scala – preventivi alla mano, mi sarebbe costata quasi 10k€ in più;
    – Per ID3 avrei aspettato un bel po’ di mesi per la consegna (anche in quel caso pagando di più);
    – Corsa e 208, appena uscite, a un prezzo di poco maggiore mi avrebbero dato una leggera autonomia in più, con meno spazio a bordo (che me ne facciamo di 50km in più di autonomia se poi quando ci serve per andare a trovare i nonni a 70km da casa non ci stiamo?);
    – Tesl… ok, scherzavo.
    Ovviamente ero consapevole da subito che la massima distanza ragionevolmente percorribile senza patemi sarebbe stata intorno ai max 180km in inverno e ai max 250km in estate senza ricarica (e circa una volta e mezzo con una ricarica DC).
    Più che la batteria non climatizzata il problema maggiore a mio parere è il connettore ChaDeMo per la ricarica DC: la maggior parte delle fast ha solo CCS, e le (relativamente) poche con ChaDeMo la condividono comunque con una CCS: quando una è in uso l’altra è inaccessibile, per cui se alla colonnina trovo un’altra auto collegata alla CCS devo aspettare o andare. Anche in questo caso, quando ho acquistato l’auto ero pienamente consapevole di questa cosa.
    Per il resto, l’auto è “concreta”: alcune sbavature nelle finiture (come i sedili in similpelle con il lato non visibile – verso la consolle centrale – in feltro ruvido, che a toccarlo sembra un tappetino più che un sedile), tecnologia vecchiotta ma affidabile (app a parte), consumi bassi (vivo in montagna con percorso tipico extraurbano con poca autostrada e viaggio sui 14kWh/100km in estate e poco più in inverno), confortevole e spaziosa per la categoria, ProPilot ottimo in extraurbano e in coda, senza ovviamente voler competere con Tesla.
    Risultato: 25000km sui circa 35000km annui di famiglia in elettrico – auto più moderne, tecnologiche, costose e con batteria più grande non avrebbero inciso molto su questo dato. Quando, fra molti anni, cambierò anche l’altra auto sarà sicuramente per un’elettrica con tutte le caratteristiche che mancano alla Leaf, sperando che rimanga sul mercato qualcosa che non sia un SUV.
    Nel frattempo incrocio le dita sperando che per quando la batteria della Leaf sarà da buttare, se il resto dell’auto sarà ancora in grado di macinare chilometri, si possa andare facilmente dal concessionario per sostituire o ricondizionare il pacco batterie (si trovano in rete notizie sparse relative al basso costo della sostituzione per la Leaf rispetto ad altri modelli, ma non so quanto siano affidabili, e non mi pongo il problema ora sapendo che in pochi anni le cose con molta probabilità cambieranno radicalmente).

    La conclusione di questo sproloquio: è chiaro che la 62kWh a prezzo pari, o di poco inferiore, a modelli simili, sia praticamente invendibile. Se invece si riesce a trovare una buona occasione e per l’uso che se ne deve fare si può convivere con i limiti del modello, è una valida e concreta segmento C.

    1. Nello Roscini

      C’è una società australiana che sta sviluppando una batteria per la leaf
      CLIMATIZZATA

      la relativa “semplicità” di quest’auto poterebbe dargli una longevità che andrà ,secondo me,
      beln oltre le tradizionali termiche

  2. Patrick Droulers

    LMolto importante quando un modello esce di scena conoscere le cifre della sua produzione a maggiore ragione se questo modello ha avuto un ruolo di apri pista

  3. Nissan e’ fornitore di molte vetture, cioe’ produce per altri “motori” sotto. La Leaf e’ robusta e pratica, ma servono migliori consumi e minori costi, ottenuti proprio via altri marchi.

  4. Però se le case produttrici iniziano a togliere di produzione i modelli più popolari per fare spazio a modelli sempre più premium col cavolo che raggiungeremo la transizione energetica

    1. Guido Baccarini

      La Leaf con batteria da 62kWh purtroppo non è una vera evoluzione delle precedenti. Nelle varie prove di autonomia non si piazza benissimo (per essere gentili). Credo però il problema più grosso sia il fatto che la batteria è climatizzata… con sistema passivo: cioè non è climatizzata. Non puoi fare due ricariche in DC consecutive in estate, questo la limita assai nei lunghi spostamenti e in inverno risente pesantemente del freddo, più di altre che sono invece climatizzate con fluido. Da chi è stato pioniere dell’elettrico ci si sarebbe aspettato molto di meglio, sembra invece che NON abbiano fatto tesoro del vantaggio. E non aiuta il prezzo: costa come una Kona o una ID.3 (per dirla tutta, di listino costa appena 8.000€ in meno di una Model 3… e 6 mesi fa una Model 3 SR+ costava appena 3.000€ in più)

      1. Soffre in estate, ma in inverno forse soffre la ID 3 per i suoi eccessivi consumi causa pompa di calore. Riguardo ai prezzi le idee sono molto confuse, io ho preso una meravigliosa Leaf 62 k Tekna, quindi top di gamma, allo stesso prezzo che la Volkswagen mi offriva una T-rock grazie a ben 9.000 euro di sconto sul prezzo di listino….

        1. Guido Baccarini

          “Riguardo ai prezzi le idee sono molto confuse,”
          Io ho scritto “di listino “. Se Nissan sconta 9000€ non è solitamente un buon segno (o solo una pessima abitudine che personalmente detesto). Hyundai, VW etc sull’elettrica non fanno sconti. Non volevo disprezzarla, sia chiaro, se realmente costa 35.000€ il giudizio migliora, il prezzo non è mai un dettaglio.
          Rimango dell’idea che potenzialmente potevano essere i migliori per la parte specifica delle elettriche (consumi, efficienza, mitigazione problemi).

        2. Pezzini greta

          Che il consumo eccessivo venga imputato alla pompa di calore mi pare anomalo,dato che appunto dovrebbe limitare i consumi..certo che se una cosa non c’è non consuma …mi riferisco alla climatizzazione batteria..ma se tutte le case costruttrici si muovono in tale direzione ci sarà il suo motivo..ho id3 58kwh e..pompa di calore😁(sono di parte😅)…ho provato nel 2016 la leaf..un salotto di auto..onepedal strepitoso…poi sono arrivati altri modelli..non ha saputo mantenere il suo primato e lo ritengo un peccato veramente.. è grazie a quei pionieri se oggi sempre più guidiamo elettrico…un plauso a quei acquirenti e a Nissan🖖

      2. Luca Dell'Oca

        “appena 8000€ in meno”…

        Dai Guido, ok sei innamorato della tua M3, ne siamo tutti felici, ma non puoi buttarla dentro sempre in ogni paragaone su. Facessero un’auto di pari segmento allora potremmo parlarne, ma non è che “ogni” auto elettrica debba sempre essere paragonata a una Tesla.

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