Futura è il catamarano elettrico, con cella a combustile per l’idrogeno e pannelli fotovoltaici che nasce nel centro di Bologna. Al Dipartimento di Ingegneria Industriale dove gli studenti, guidati dal professor Nicolò Cavina, sono i protagonisti di UniBoAT ovvero UniBo Argonauts Team. Primo obiettivo partecipare a Monaco Solar and Energy Boat Challenge (leggi qui).
Il cockpit: un telaio di auto da corsa
Una sfida circolare quella di Futura, tributo al cantautore bolognese Lucio Dalla, grazie all’uso di materiali di recupero. A iniziare dalla struttura dell’imbarcazione. Per il cockpit è stato riutilizzato il vecchio telaio di una vettura da corsa monoposto, alleggerito dopo studi approfonditi di resistenza strutturale. Le carene sono il frutto del recupero di laminati in carbonio. Un lavoro possibile grazie al supporto di Carb2Life, spin-off dell’Università di Bologna che lavora sulla produzione di componenti in fibra di carbonio a partire da pezzi di scarto. Apporto prezioso visto che normalmente questi materiali andrebbero smaltiti.
Gli studenti sono stati in prima fila nella progettazione e costruzione: dalla batteria al sistema di controllo fino al cockpit. Assistiti dai dottorandi Guido Scocozza e Saverio Ottaviano, rispettivamente team leader e direttore tecnico del progetto.
Futura fotovoltaica e a idrogeno
Il progetto seguito dal professor Cavina è interessante per il mix di fonti di alimentazione. A bordo del catamarano si contano: un pacco batteria prototipale, una cella a combustibile e tre pannelli fotovoltaici ad alta efficienza. Utili per integrare l’energia disponibile durante la gara. Ricordiamo che all’appuntamento di Monaco si premia, oltre il risultato agonistico, il livello di risparmio nell’uso dell’energia. Tra gli aspetti più interessanti, tutti da scoprire dopo la gara di Monaco, l’elettronica di potenza sviluppata in casa.
I ricercatori promettono “soluzioni e componenti che massimizzano l’efficienza di conversione energetica“. Sul fronte innovazione si sottolinea l’apporto di Alma Automotive, spin-off dell’Alma Mater e principale sponsor industriale del progetto. Ha contribuito con una “sofisticata logica di controllo che gestisce i flussi energetici che alimentano il motore elettrico (anch’esso modificato per aumentarne le prestazioni), adattandosi in modo intelligente alle diverse tipologie di gara previste“.
Il progetto UniBoAT – promosso dall’Università di Bologna – è nato nell’ottobre del 2019 con l’obiettivo di sviluppare un sistema di propulsione a zero emissioni per un catamarano monoposto. Promesse mantenute. Futura ora è a Riccione, nell’ omonimo centro velico, dove è in corso la serie di test e prove sperimentali. Un approdo in mare – il Comune di Riccione con il centro velico ha fornito il supporto necessario – dopo aver superato i primi test in acqua dolce. Ora prua verso Energy Boat Challenge, appuntamento dal 6 e al 10 luglio allo Yacht Club de Monaco, a Montecarlo.
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