Furti di rame, dalle colonnine e non solo: ormai è un’emergenza europea. Nuovi allarmi arrivano da Francia e Portogallo, ma anche in Spagna, Germania e Olanda la situazione è preoccupante. E l’Italia stessa è ancora sotto attacco.
Furti di rame: nelle ricariche portoghesi è una strage (Fatima compresa)

All’inizio erano i cantieri edili e le ferrovie i bersagli preferiti. Ma negli ultimi tempi i ladri di rame si sono accaniti sulle colonnine di ricarica, tagliando e asportando i cavi. E lasciando a secco chi vorrebbe ricaricare. La situazione del Portogallo è drammatica: su X c’è chi, come Alexandre Moleiro, si è preso la briga di stilare un censimento dei blitz criminosi andati a segno nel solo mese di agosto (foto sopra). Con località e numero delle colonnine mutilate. Nel Supercharger Tesla di Fatima sono state colpiti 20 dei 32 caricatori e, vista la località, c’è chi si chiede per quale miracolo della Madonna siano stati risparmiati gli altri 12. Ma anche all’Intermarché di Caprarica Almada il bottino è stato piuttosto rilevante: le colonnine mutilate sono state 12. Giustamente Moleiro si chiede come mai sui media questo vero e proprio flagello non abbia la risonanza che merita. Domanda che ci si potrebbe porre anche per l’Italia, dove almeno una banda attiva in questi furti è stata arrestata a inizio aprile dalla Polizia, grazie anche alla collaborazione di Enel X.
Situazione critica anche in Francia: “Intervenga la UE”

Ad essere colpiti sono soprattutto i Paesi del Sud Europa, ma anche in Francia la situazione comincia a preoccupare. E non solo nelle stazioni di ricarica. Il 28 agosto, un furto di cavi è andato a segno sulla linea Parigi-Lione, paralizzando il traffico ferroviario.
Ma le colonnine restano il bersaglio preferito dei ladri di rame: “Parallelamente alla moltiplicazione delle stazioni di ricarica, anche i furti sono decuplicati fino a raggiungere un tasso quasi industriale durante l’estate del 2025. Molti gestori hanno visto il loro cavo scomparire da un giorno all’altro“, scrive la giornalista Raphaelle Baut sul sito Numerama. Aggiungendo poi: “L‘oro rosso è molto ambito e i terminali sono bersagli facili. È davvero ora che l’Europa metta le mani fuori dal…perché questo è tipicamente il caso in cui la Commissione UE potrebbe agire, piuttosto che su regolamenti che nessuno ha mai chiesto“.
- LEGGI anche “Electra, un’altra “scossa” al mondo della ricarica pubblica” e guarda il VIDEO



Quelli che mi sconvolge non è il furto in sé quanto olfatto che non siano riusciti a trovare una soluzione tecnica!😂😂😂
Appunto, basterebbe inserire un canale con inchiostro indelebile, tipo i panetti di banconote.
Molto più semplice: cavo in alluminio, funziona egualmente bene tanto si parla di pochi metri, è leggerissimo e nessuno lo ruba
http://corvigo.blogspot.com/2014/08/cavi-elettrici-in-alluminio.html?m=1
Sì, nell’immediato mi sembra che sia l’unica soluzione possibile. Poi bisognerebbe studiare il fenomeno furti e vandalismi, capire chi li pratica e perché, ma per ora bisogna semplicemente che il gioco non valga la candela.
@roberto
Quello che mi sconvolge NON è il fatto che non sono riusciti a trovare una soluzione tecnica…ma il furto in se stesso!!!
Ma quanti morti di fame ci sono in Europa??? Possibile che si debbano attaccare al rame???
Pensa che al mio vicino di casa ( villetta in costruzione) prima gli hanno rubato le grondaie e le tubature in rame e dopo quelle in acciaio!!!!!!!!!! Ora ha messo quelle di plastica marrone scuro…..e incredibilmente sono ancora lì!!!!! Pensavo di dovermi cinesizzare con ste EV… Ma se continua cosi di dovrò africanizzare…..
Sono anni che funziona così. Già parecchio tempo fa ho visto rubare le grondaie in rame anche al cimitero. In appartamenti in costruzione sono stati sfilati i cavi elettrici. Il problema è noto ma a nessuno importa, ancora poco tempo fa hanno rubato i cavi delle ferrovie, li hanno presi ma oltre ad un ammonimento nulla. Facciamo in modo che questo genere di furto diventi estremamente pericoloso poi vediamo che succede
E hai ragione…sai perché sto paese sta andando in malora???…..certezza della pena, nepotismo e mancanza di meritocrazia….
Immagino la risposta della commissione europea: “uhh… ehmm… dunque…”
Cosa c’entra la Commissione europea?
Secondo l’articolo francese, la Commissione europea dovrebbe imporre una legislazione comune a tutti i Paesi comunitari per contrastare i furti di rame.
-Immagino la risposta della commissione europea-
Non è vero! per una volta si sono impegnati:
COMUNICATO STAMPA
Bruxelles, 31 Agosto 2025
L’Unione Europea tramite il Direttorato Generale per la Giustizia e i Diritti Fondamentali istituisce le “Zone di Rame Protetto” per la tutela culturale delle minoranze coinvolte dal fenomeno e la salvaguardia infrastrutturale.
Nel quadro delle politiche di inclusione, sostenibilità e sicurezza, la Commissione Europea ha approvato oggi la creazione delle cosiddette Zone di Rame Protetto (ZRP), aree appositamente designate in cui gli individui che per indole o cultura sono dediti alla raccolta non autorizzata di rame potranno esercitare la propria attività in modo regolamentato, sicuro e rispettoso delle infrastrutture pubbliche.
Questa misura, frutto di un’approfondita analisi costi-benefici e di un dialogo interculturale, nasce con l’obiettivo di:
– Preservare la sicurezza pubblica, evitando danni a strutture critiche come ferrovie, colonnine elettriche e tralicci.
– Promuovere l’inclusione sociale, riconoscendo l’esistenza di pratiche tradizionali legate alla raccolta di metalli.
– Ridurre i costi di riparazione, stimati in oltre 1,2 miliardi di euro annui a causa di furti non regolamentati.
– Favorire la transizione ecologica, incentivando il riciclo controllato dei materiali.
Le ZRP saranno localizzate in aree industriali dismesse, dotate di sistemi di sorveglianza, accesso controllato e rame di provenienza certificata, fornito da enti pubblici e privati in eccedenza. I partecipanti saranno registrati, formati e monitorati, garantendo così un equilibrio tra libertà culturale e responsabilità civile.
“La cultura non può essere un alibi per il vandalismo, ma può diventare parte della soluzione,” ha dichiarato la Commissaria europea per la Coesione Sociale. “Con le Zone di Rame Protetto, l’Europa dimostra che anche l’assurdo può essere affrontato con razionalità.”
La sperimentazione partirà da ottobre 2025 in cinque Stati membri, tra cui Italia, Francia e Romania, con l’obiettivo di estendere il modello entro il 2027.
Per ulteriori informazioni:
http://www.europa.eu/rameprotetto
Non sapevo che avessero ampliato la definizione di FUA 😉