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Più autonomia (17%) con la frenata elettrica di ZF

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ZF ha presentato a Next Generation Mobility Day di Shanghai il primo sistema di frenata elettrica, dove la forza frenante è generata da quattro motori elettrici nelle ruote anziché da un sistema idraulico. I quattro motori sono azionati da una connessione by wire e secondo l’azienda l’innovazione presenta vantaggi di costo, flessibilità, efficacia e, nei veicoli elettrici, miglior recupero di energia in frenata.

La frenata “a secco” con 4 motori elettrici nelle ruote

Il sistema frenante è stato sviluppato per il mercato globale nei centri di ricerca di ZF in Cina, Stati Uniti e Germania.

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«Il nostro sistema frenante a controllo puramente elettrico rappresenta un’aggiunta significativa al nostro portfolio di sistemi interconnessi per lo chassis _ dichiara Holger Klein, CEO of ZF Group _. Con tali sistemi by-wire, stiamo aprendo la strada a una nuova era del vehicle control».

I segnali del freno dal pedale al motore elettrico sono trasmessi in modo puramente elettrico (brake-by-wire) ma secondo l’azienda la sensazione di frenata è la stessa di un freno idraulico. La sicurezza della trasmissione e del processamento dati così come la fornitura di energia ai motori elettrici è garantita dalla duplicazione (ridondanza) di tutte le connessioni e dei sistemi, come nei sistemi by-wire in aviazione.

Spazio di frenata ridotto, meno polveri sottili nell’aria

Rispetto ai tradizionali sistemi, il nuovo sistema di frenata elettrica brake-by-wire, come l’Integrated Brake Control (IBC), consente di ridurre gli spazi di frenata e ridurre i costi di  manutenzione per la sostituzione dei liquidi.

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In occasione di una frenata automatica di emergenza, a una velocità di 100 km/h, lo spazio di frenata può essere di 9 metri inferiore rispetto a quello di un sistema frenante tradizionale. Le vetture elettriche, poi, riescono a guadagnare fino al 17% in più di autonomia grazie a un migliore recupero dell’energia in frenata.

La frenata elettrica messa a punto da ZF offre anche vantaggi ambientali, riducendo praticamente a zero le coppie di attriti residue dovute al contatto minimo tra le pastiglie e i dischi. Il risultato è di minori emissioni di polveri PM2,5 metalliche dovute all’abrasione del freno.

Infine si riducono «in modo significativo i costi di assemblaggio e logistici durante la produzione del veicolo».

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4 COMMENTI

  1. Speriamo che legga questo articolo anche il dr. Alberto Bombassei…e ci dica se anche Brembo sta studiando prodotti analoghi pronti per uso sportivo amatoriale e .. magari…per la grande produzione di serie

    Ovviamente la migliore rapidità d’intervento di un sistema elettrico rispetto all’ idraulico (che nei tubi ha sempre tempi di dilatazione…e sensibilità a temperatura ambiente…oltre alla necessità di sostituire il liquido quando ha superato la “vita utile”) è sicuramente un plus…oltre a ridurre fortemente l’usura impropria dei materiali di attrito… immagino perché SE anche la corsa in apertura pasticche è “pilotata” magneticamente. non restano a strisciare sul disco a frenata conclusa come nei normali sistemi idraulici

    Io… aspetto e spero…

  2. Addio tubi in treccia e olio freni dot 5, benvenuti motori elettrici che pigiano il freno al posto mio. Quello che mi sfugge su 2 piedi è come questo possa avere un impatto sull’usura delle pasticche diverso rispetto a un freno dotato di abs arrivando al contempo a una riduzione degli spazi di frenata, la frenata è sempre data dalla pasticca che sfrega sul disco e disco e pasticca sono sempre lì. Probabilmente un’ottimizzazione della frenata è il tempo di intervento del motorino elettrico che potrebbe essere leggermente migliore rispetto a un meccanismo idraulico/meccanico ma non so se questo vale anche per la miglior componentistica in circolazione già oggi …

    • Probabilmente le pastiglie sono “attaccate” al sistema che fa pressione, per cui nel momento di ritorno le pastiglie si distaccano completamente dal disco. Però non capisco perché in tutte le auto che ho avuto le pastiglie non abbiano mai avuto dei sistemi di ritorno in posizione di riposo…il cilindretto spinge, ma non tira.

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