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Non solo Cina: 1 pannello solare su 5 sui tetti d’Europa è fabbricato in Italia

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Non solo Cina: il 22% dei pannelli installati sugli edifici e immobili in Europa è di fabbricazione italiana. Lo si legge nel capitolo dedicato all’Italia del rapporto sullo stato dell’Unione dell’energia della Commissione Ue, dove si mette in evidenza come il nostro Paese sia “tra i primi due maggiori produttori europei” nel solare

Come volevasi dimostrare: abbandonare i combustibili fossili per le rinnovabili non migliora solo l’ambiente e contribuisce alla lotta al cambiamento climatico. E’ una “rivoluzione industriale” che crea occupazione e nuove professioni. 

Una realtà documentata anche dall’ultimo rapporto Istat sulla produzione industriale, dove il comparto energetico è uno dei pochi settori in crescita in un contesto drammatico: 18 mesi consecutivi di numeri in calo.

Il settore energetico va in controtendenza anche grazie all’apporto delle “tecnologie pulite”. come racconta il report della Commissione europea. La crescita dell’ultimo anno è mezzo delle nuove installazioni non ha solo permesso il sorpasso nella produzione elettrica da energie rinnovabili sui combustibili fossili, ma ha alimentato ulteriormente la filiera per la produzione di pannelli, lamine, inverter e moduli per il fotovoltaico.

Il risultato è un posto sul podio per la clean energy italiana: il 22 per cento del fotovoltaico integrato negli edifici di tutta Europa proviene dall’Italia, che sale così tra i primi due maggiori produttori della filiera del solare.

Pannelli, lamine e moduli collegati agli immobili della Ue prodotto dalla filiera del solare in Italia

Un risultato positivo che non deve far dimenticare come una parte del sistema energetico italiano sia ancora molto legato ai combustibili fossili. Sempre il rapporto Ue sottolinea come le fonti fossili rappresentino l’80 per cento del mix energetico italiano (non solo produzione di elettricità), ben sopra la media europea del 69 per cento.

Altra nota dolente italiana riguarda le prestazioni energetiche del parco immobiliare, anche in questo caso inferiore alla media Ue. Il dato disponibile è quello del 2022, è bene precisare, in cui il consumo finale di energia degli edifici residenziali è comunque diminuito del 5 per cento.

Un dato che dovrebbe migliorare ulteriormente con i dati del 2023, quando arriveranno a compimento gli ultimi cantieri per l’efficientamento degli immobili che hanno usufruito del Superbonus e i primi legati ai progetti del Pnrr.

“Efficienza degli immobili, Italia in ritardo”

E per fortuna, visto che il rapporto della Commissione ricorda che non ci saranno sconti con l’introduzione della direttiva “Case Green”: “Gli sforzi per l’efficienza energetica dovranno fare un ulteriore passo avanti per raggiungere l’obiettivo di riduzione del consumo energetico finale dell’11,7 per cento entro il 2030“.

Vale per tutti i Paesi Ue, ma vale soprattutto per l’Italia.

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4 COMMENTI

  1. Per la precisione, i produttori italiani sono in realtà dei system integrator, che acquistano i componenti all’estero e li assemblano. Purtroppo, c’è ben poca tecnologia italiana in questi prodotti.

    • In Italia, pomodori, vino ed olio d’ oliva a parte, siamo produttori di ben poche materie prime a livello “industriale”.
      L’ Italia da decenni importa materie prime e idrocarburi per produrre qualsiasi cosa.

      Il fatto di assemblare in Italia è già un fattore positivo per l’ occupazione e l’ indotto.

      Se poi i sistemi costruiti vengono gestiti da SW elaborato in Italia… meglio ancora.

      Neppure i famosi prodotti Apple sono “costruiti in USA con materie USA”… però lo sono i software…

      Ultimamente è quasi impossibile costruire qualcosa Senza componenti di varie provenienze…

      Il ChipsAct a me fa quasi tenerezza…. Neppure Taiwan riesce a realizzare i suoi fantastici microprocessori (TSMC) senza sub-componenti cinesi (o di altri paesi asiatici) e macchinari ASML olandesi… Ma Senza le loro specifiche competenze accumulate in vari decenni non si ottiene lo stesso risultato.

      Fabbriche (anche TSMC e Samsung) fuori Taiwan hanno spaventosi scarti di lavorazione che rendono poco convenienti le produzioni dei microprocessori più avanzati.

      Tornando O.T.
      magari chi sta pensando di installare un impianto Fotovoltaico….chieda pannelli fotovoltaici Made in Italy… Farà 3 volte bene: a sé stessi, ai lavoratori, all’ ambiente.

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