In aprile, il fotovoltaico ha coperto per la prima volta il 10% della produzione globale di energia, superando il nucleare. Lo si legge in un post su X del think tank Ecco. In Italia, secondo i dati di Terna, la produzione da rinnovabili ha raggiunto il 48,2% del totale, in calo rispetto al 51,2 di un anno fa (anno record per l’idroelettrico)
Prosegue la crescita inarrestabile del fotovoltaico a livello globale. Secondo i dati rielaborato da Ecco, il think tank indipendente sulla transizione energetica e il cambiamento climatico, gli impianti fotovoltaici a livello globale hanno coperto il 10% della produzione complessiva. E’ la prima volta che accade ed è in pratica il doppio della quota dell’aprile 2022, quando la produzione si era fermata al 5,2%.
Nella Ue continua il calo del gas naturale
Con questo dato, gli impianti solari hanno sorpassato in produzione sia l’eolico che il nucleare. Si insediano così ai piedi del podio, dietro carbone, gas e idroelettrico. Del resto il 2024 si era chiuso per il fotovoltaico con una crescita del 29% della potenza installata, portando la quota complessiva delle energie pulite nel mondo al 41%. Una crescita proseguita nei primi mesi del 2025.
In particolare, anche la transizione elettrica all’interno dell’Unione europea è proseguita a ritmo sostenuto nel 2024. Con l’energia solare che ha superato per la prima volta quella del carbone. Mentre la produzione da gas naturale che è diminuita per il quinto anno consecutivo.
Anche in Italia, il fotovoltaico ha fatto registrare un nuovo record di produzione, in crescita del 19,4%
In Italia, è stato pubblicato il report di aprile da parte di Terna. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 48,2% della domanda elettrica (in calo rispetto al 51,2% di aprile 2024). “Si registra un aumento della produzione fotovoltaica (+19,4%) e geotermica (+0,5%), mentre calano idroelettrico (-28,5%) ed eolico (-6,8%)”.
Tradotto, questo significa che la crescita del fotovoltaico ha coperto sia il netto calo dell’idroelettrico (che nel 2024 aveva registrato una produzione record per le abbondanti piogge) sia la frenata dell’eolico.
== Eolico nel 2025
l’energia elettrica generata da Eolico dovrebbe raggiungere e poi superare di slancio quella del parco nucleare mondiale (circa 2770 TW-h annui)
== Fotovoltaico nel 2025,
anche l’energia generata dal FTV dovrebbe raggiungere e poi superare di slancio quella del parco nucleare mondiale; e la crescita del FTV è anche più rapida ed esplosiva dell’eolico
== GRAFICO energia totale generata annua, con previsione per il 2025
https://www.pv-magazine.com/wp-content/uploads/2025/01/Picture2-1200×782.png
== NB parco centrali nucleari si è espanso negli anni ’80 dopodiché è rimasto stabile:
– nel 2006 ha generato 2762 TW-h totali,
– nel 2024 ha generato 2767 TW-h totali
(dati fonte Ember 2025)
mentre FTV (ora anche integrato con accumuli) e Eolico hanno appena iniziato la loro espansione e questo fa prevedere i potenziali enormi, ben oltre i risultati che raggiungeranno nel 2025, si intuisce meglio in questo altro grafico
== GRAFICO potenza installazioni aggiunte ogni anno
https://www.pv-magazine.com/wp-content/uploads/2025/01/thumbnail_Picture1-1536×1139.png
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DECARBONIZZARE ovvero +2000 TW-h di elettricità ogni anno
per decarbonizzare i 180.000 TW-h di energia primaria mondiale, tenendo solo una quota di combustione da biomassa (bilancio zero Co2), dovremo eliminare la combustione di petrolio, carbone, metano, sostituendola con elettricità decarbonizzata; l’elettrificazione risulta molto più efficente della combustione, e allora di elettricità ne servirà per esempio “solo” 60.000 TW-h annui per fare gli stessi servizi
al momento abbiamo 30.000 TW-h annui di elettricità,
di cui circa 12.500 TW-h a basse emissioni, in dettaglio
circa 9750 TW-h da rinnovabili (in crescita esponenziale)
circa 2750 TW-h da nucleare (stabili, senza crescita)
per arrivare da 12.500 a 60.000 TW-h di elettricità decarbonizzata in diciamo 25 anni, significa aggiungere +2000 TW-h all’anno di energia generata, che tradotto in potenza installata, significa:
AGGIUNGERE CENTINAIA DI GW POTENZA ALL’ANNO
e il grafico postato sopra dovrebbe far aprire gli occhi su quale tecnologie disponibili e accessibili siano la nostra unica possilità di decarbonizzare in tempi utili
A parte che il titolo “Fotovoltaico batte nucleare” come se ci fosse una gara è molto cringe, ma il fotovoltaico fa il 10% solo sulla parte dei consumi elettrici (pag. 9 dell’Energy Report 2025 – IEA) e non sui consumi complessivi per il quale resta attorno al 2% (come riportato dal World Energy Outlook 2024 – IEA)
La definizione corretta è “incidenza sui consumi di energia primaria”. In ogni caso la quota percentuale del nucleare è sempre identica, essendo un sottoinsieme dei consumi elettrici.
Il problema è che l’articolo riporta testualmente “il fotovoltaico ha coperto per la prima volta il 10% della produzione globale di energia” che non è corretto. Non è “globale”. E a dirla tutta è il 10% sui consumi elettrici per l’Europa (per USA, India e Cina il 10% è “previsto” nel 2027, sempre indicato nel report)
Comunque questo continuo fare paragoni con il nucleare è molto indicativo.
Unione Europea (senza includere altri paesi virtuosi “europei ma non EU”) – elettricità 2024
FTV — 11,1%
Eolico –17,4%
Idro — 13,2%
Bioenergie – 5,5%
Geotermia – 0,3%
fonte EMBER
https://ember-energy.org/latest-insights/european-electricity-review-2025/2024-at-a-glance/
Per il dati planetari del 2025 vedremo a fine anno, installazioni di FTV ed Eolico sono così rapidamente in crescita che il 10% di elettricità da FTV visto del mese di Aprile potrebbe già essere indicativo
Massimo, sul fatto del sottoinsieme ti sbagli.
Ci sono centrali nucleari che fanno cogenerazione.
Ci sono persino centrali nucleari che fanno esclusivamente teleriscaldamento, senza produrre elettricità.
Purtroppo si tratta di contributi attualmente abbastanza piccoli, ma a mio avviso vale la pena di sottolinearli per il potenziale futuro (magari anche solo adattando alcune delle centrali termoelettriche esistenti, ove abbia senso farlo).
È sorprendente quanta energia occorra per scaldare edifici.
occhio a non confondere tra energia termica primaria (tanta e sprecona) ed energia elettrica finale (efficiente e ne basta poca)
== esempio per i riscaldamenti in italia,
a spanne 300 TW-h termici annui (tanti); con il miglioramento dell’isolamento degli edifici scenderanno ad esempio a 200 TW-h
ma soprattutto con l’elettrificazione si vanno a usare le pompe di calore, e allora di eletricità ne bastano 60-80 TW-h (molti meno)
== esempio per autotrazione
a spanne 300 TW-h termici annui “primari”, forse 400 TW-h “primari” contando anche le raffinerie dei carburanti; con elettrificazione diventano circa 80-100 TW-h annui (molti meno)
Si ok, ma 200 TWh sono comunque tantissimi anche se si usano pompe di calore.
Vediamo di impiegare in modo proficuo anche una parte dell’energia termica “sprecona”, per favore.
70 TW-h di elettricità, non 200,
con pompe di calore per i riscaldamenti nazionali
la pompa di calore fa questo “trucco”:
– prende dalla rete 70 unità di energia elettrica,
– sottrae 130 unità di energia termica dall’aria fuori la casa
– porta dentro la casa 70+130 = 200 unità di energia
– intanto i muri della casa disperdono verso l’esterno le 200 unità, così hai un equilibrio con il lavoro della pompa
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energia sprecona termica per me è più furbo non generarla
dove sembra “inevitabile” è nei processi industriali e nella combustione di bioenergie (biomasse legnose e biometano, diciamo circa a zero emissioni nette di Co2); dove tecnicamente vale la pena, si prova a recuperare il calore
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all’estero hanno già esempi del futuro:
pompe di calore elettriche di taglia industriale che da una posizione “remota” riscaldano interi palazzi o quartieri, per i palazzi meno adatti ad avere pompe di calore nei singoli appartamenti
quando possibile, nel circuito integrano anche calore di recupero da un area industriale o da datacenter
siccome in estate quando la pompa di calore deve invece raffrescare, il calore di recupero industriale diventa un impiccio, in alcuni impianti molto avanzati il calore estivo lo dirottano ad accumuli termici stagionali sotterranei con discreta efficenza, cioè enormi grosse cisterne in cemento interrate contenenti acqua o direttamente masse di terreno o acqua nel sottosuolo senza opere murarie
== per sostituire 3 KW-h di energia termica fossile di energia cosidetta “primaria”, tipicamente serve circa 1 KW-h di energia elettrica rinnovabile
cioè le percentuali sui consumi primari non si calcolano come hai scritto, le quote di energia elettrica rinnovabile “valgono triplo”, andrebbe applicato un 3x
== IEA Outook 2024 ha dati a cavallo del 2023, già obsoleti, considera il FTV raddoppia in 2-3 anni
== IEA poi sulle stime future per le rinnovabili è famosa per cannarle mostruosamente al ribasso
GRAFICO
linea blu marcata sono le installazioni annuali di FTV,
altre linee sono le previsioni IEA fatte ogni anno
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a spanne, a livello di tutto il pianeta:
– a fine 2022 c’erano 1200 Giga-Watt potenza di FTV
– a fine 2024 erano circa 2250 Giga-Watt
cioè in 2 anni un quasi raddoppio
nel solo 2024 ne sono stati aggiunti 600-700 Giga-Watt
se ho capito, la cifra balla un poco perché una parte non essendo di grossi impianti può sfuggire ai conteggi e non è ancora ufficiale, vedi il caso del Pakistan
nel caso dell’Eolico nell’ultima decade invece c’è un raddoppio circa ogni 5 anni e rotti, comunque anche lì è un bel ritmo
le intallazioni si sono sbloccate quando sono scesi i prezzi degli impianti, all’incirca direi dal 2018-2019 per FTV e poco prima per Eolico
per le batterie invece la data di calo dei prezzi sotto alla soglia di aperta convenienza, è il 2024, la corsa alle installazioni è appena iniziata e sembra sarà anche questa un altra crescita di tipo esponenziale anno su anno
godiamoci lo spettacolo, siamo nel mezzo di una transizione energetica molto veloce, chissà potrebbe compiersi magari anche già nei prossimi 15 anni