Home VaiEnergy Fotovoltaico + casa e auto elettriche: l’energia mi costa in tutto1.140 euro

Fotovoltaico + casa e auto elettriche: l’energia mi costa in tutto1.140 euro

58
fotovoltaico casa e auto elettriche
Fotovoltaico più auto elettrica: un connubio perfetto

Paolo ha chiuso il cerchio della sua personale sostenibilità energetica con fotovoltaico + casa e auto 100% elettriche. Pur vivendo nel cuore della Pianura Padana, con forti escursioni termiche e basso irraggiamento solare,  ha già ammortizzato l’investimento nell’impianto fotovoltaico e oggi la sua bolletta energetica complessiva è di appena 1.140 euro annui. Risparmio a parte, sottolinea i benefici per la qualità dell’aria e e il bilanciamento della rete elettrica. Un modello vincente, che il governo dovrebbe sostenere con più convinzione. 

Ecco i conti del mio personale bilancio energetico

fotovoltaico casa e auto elettriche
Una Kia e-Niro con batteria da 64 kWh, come quella del nostro Paolo

                                                 di Paolo Subiaco

“Buon anno a tutti e grazie per i vostri articoli sempre utili e carichi di contenuti.
Vorrei condividere con i vostri lettori il bilancio consumi della mia casa ed auto elettrica.
Abito con mia moglie in provincia di Treviso, ho una casa singola di circa 250mq del 1992 che è stata ristrutturata 7 anni fa per avere un migliore isolamento termico (cappotto termico esterno) e per non utilizzare più il gas come fonte primaria di energia termica: ho infatti due pompe di calore, una per il riscaldamento (da 8kWt, consuma al massimo 3kW) ed una per l’acqua calda sanitaria, un impianto fotovoltaico sul tetto da 7.2kWp con inverter da 6kW, ed un contratto energia elettrica 100% rinnovabile con potenza di 5kW (potenza disponibile 5500W, oppure 6350W per max 2 ore ogni 4).
Ho inoltre una Kia eNiro del 2021 con accumulatore da 64kWh netti.

Ho schematizzato nell’immagine qui sotto l’energia prodotta, importata, autoconsumata, i relativi costi, eccetera.

E’ un bilancio provvisorio in cui ho stimato al ribasso il rimborso GSE (che in realtà dovrebbe essere superiore) per l’energia immessa in rete, e l’importo della prossima bolletta relativa all’energia elettrica di dicembre. Ho inoltre riportato i grafici dei consumi mensili della pompa di calore per il riscaldamento e raffrescamento, e l’energia mensile utilizzata per ricaricare l’auto, suddivisa poi in energia proveniente dal fotovoltaico ed energia proveniente dalla rete.

Gli sbalzi tra estate e inverno: ma così stabilizzo la rete

Si può notare come in Pianura Padana sia molto più alto il fabbisogno energetico in inverno per il riscaldamento domestico, rispetto al raffrescamento estivo.
In questa situazione le ricariche dell’auto in inverno avvengono utilizzando quasi esclusivamente energia dalla rete in quanto tutta l’energia prodotta dal fotovoltaico viene utilizzata nel mio caso dalla pompa di calore.

D’estate invece l’auto risulta un’ottima soluzione non solo per viaggiare in modo economico (l’energia dal sole costa di solito dai 6 ai 12 centesimi al kWh, nel senso che se non ricaricassi l’auto tale energia immessa in rete verrebbe retribuita dal GSE), ma anche per stabilizzare la rete: in particolar nel mese di maggio, quando l’irraggiamento solare è forte e le temperature sono basse, spesso l’energia dagli impianti fotovoltaici tende a superare l’energia consumata, portando l’inverter solare a ridurre la potenza immessa in rete per non oltrepassare la tensione di 253V (230V + 10%): in queste situazioni sarebbe auspicabile che venissero utilizzate le auto come sistema per ridurre la tensione di rete accumulando l’energia che altrimenti sarebbe persa.

fotovoltaico casa e auto elettriche

Sempre per rimanere in tema, durante l’anno si sono spesso verificati dei periodi in cui il costo orario dell’energia (all’ingrosso) risultava quasi nullo: questa situazione si verificava in particolare nei weekend dei mesi di maggior produzione con temperature miti, oppure in periodo autunnale quando erano in corso importanti perturbazioni nell’Europa centrale con forti produzioni dagli impianti eolici.

Anche in questo caso sarebbe auspicabile ricaricare l’auto, per sfruttare l’energia a basso costo, cosi come sarebbe utile che anche i clienti domestici pagassero l’energia in base al prezzo orario, anziché alle fasce orarie, al fine di migliorare la stabilità della rete consentendo di consumare energia a prezzi agevolati nelle ore in cui è maggiormente disponibile e ridurre i consumi nelle ore di punta (prima mattina e sera).

bolletta

L’accumulo domestico? Ho già l’auto, a me non converrebbe

Le condizioni di prezzi favorevoli saranno sempre più disponibili in futuro, anche se l’Italia sta affrontando con lentezza la transizione energetica rispetto ad altri paesi europei: infatti se in Europa nel 2024 il costo medio dell’energia elettrica è scesa del 16% rispetto al 2023, in Italia osserviamo un progressivo aumento dei prezzi in quanto dipendiamo ancora troppo dal gas.

Quando finalmente avremo anche noi una discreta capacità eolica e fotovoltaica, avremo anche noi i prezzi dell’energia negativi o azzerati come succede spesso in altri paesi europei nelle situazioni favorevoli per eolico o fotovoltaico!

Termino con un parere relativo all’accumulo domestico, che ritengo superfluo ed economicamente sconveniente quando la pompa di calore è gestita in modo ottimizzato (inseguendo la produzione del fotovoltaico), raffrescando casa attraverso l’impianto a pavimento, e le ricariche all’auto possono essere fatte anche di giorno.

Da aprile a ottobre l’energia importata dalla rete per il funzionamento di casa risulta mediamente inferiore ai 5kWh, corrispondenti a 1.3€ al giorno. Se avessi un accumulo potrei quindi risparmiare 1.3€ * 200 giorni = 260€ a fronte di un mancato introito dalla vendita di energia di 5kWh * 200 giorni * 1.15 (perdite per caricare e scaricare l’accumulo domestico * 0.10€/kWh = 115€, quindi avrei un beneficio di 260-115=145€ all’anno.

Ma quanto sarebbe il tempo di rientro per l’installazione di un accumulo statico da 10kWh se il beneficio (sovrastimato) è di 145€ all’anno?

Una boccata d’aria pulita per la Pianura Padana

Per il bene dei cittadini della Pianura Padana, auspico un cambio di mentalità da parte del Governo al fine di consentire l’installazione di nuovi parchi eolici offshore al Nord, installazione di parchi fotovoltaici con tracking per avere una maggior produzione durante le prime ore del giorno e il tardo pomeriggio, ed una maggior coscienza da parte di tutti i cittadini riguardo i temi ambientali.

Viviamo in uno dei territori più inquinati, cerchiamo di utilizzare le nuove tecnologie quando dobbiamo cambiare caldaia e auto! Serviranno tanti anni, ma quando avremo finalmente smesso di bruciare combustibili fossili e legnosi, potremo finalmente arieggiare casa senza il problema della puzza dovuta alle polveri sottili che ogni anno causa la morte di almeno 60mila italiani.

Spero che le informazioni riportate siano abbastanza comprensibili e possano essere utili a chi vuole valutare i benefici economici (oltre a quelli ambientali!) offerti dal fotovoltaico e dall’auto elettrica.

  • LE VOSTRE AUTO USATE IN VENDITA raccontate sul nostro canale YouTube da Edoardo. Ma potete essere voi a illustrarle mandando un video a info@vaielettrico.it

– Iscriviti alla Newsletter e al canale YouTube di Vaielettrico –

Apri commenti

58 COMMENTI

  1. Mi associo ai ringraziamenti. Molto utile anche per me che ho da tempo in progetto l’acquisto di una casa in campagna dove andare in pensione per fare esattamente la stessa cosa. Anche per me sarebbe l’ideale se ci dessi un’idea delle spese che hai affrontato, anche in maniera grossolana.

    Ho anche intenzione di creare un locale isolato termicamente da destinare ad idroponico per consumo familiare, alimentato unicamente a fotovoltaico, un ulteriore passo avanti sul piano della sostenibilità e dell’autonomia. In passato per varie ragioni ho contribuito a mantenere per un anno una serra idroponica completamente autonoma e ho visto che è abbastanza banale (ed economica).

    Grazie anche ai tanti commentatori che hanno aggiunto informazioni utili a realizzare progetti analoghi.

  2. Impianto FV già ammortizzato??? Ho seri dubbi e nel momento in cui si fa un bilancio bisogna riportare tutto… ovvio che se l’impianto me l’hanno regalato alla fine ci guadagno… quanto al discorso green, andate a vedere quanto è energivoro il processo di produzione dei pannelli FV e quale energia è stata utilizzata per produrli…(e quali normative sono state utilizzate) stessa cosa per la batteria dell’auto.

    • Ancora queste panzane propinate senza quantificare nulla?
      Come se l’estrazione e il trasporto di petrolio e gas non sia (sempre più) energivora? E ancora peggio, non sono né infiniti né si possono riciclare.

      Ogni tanto pensare un briciolo fuori dalla scatola potrebbe anche tornare utile, eh!?

    • Buongiorno Kendric, oggi come sta?
      e oggi cosa sei? un installatore di pompe di calore? o un ingegnere? un’altra volta eri medico? perché non astronauta?

    • Tutta invidia e paura.

      Invidia perché Paolo paga solo 1140 euro alle feroci dittature del Golfo e di Mosca, mentre Luigi si svena.

      Paura perché Luigi ha capito che il suo governo è rimasto indietro rispetto a Paolo.

    • @ Luigi
      Le riporto, di seguito, il link di un documento in cui è riportato l’ ” energy payback” dei moduli solari, in funzione della tecnologia. Come potrà verificare è di circa 2 anni. Il documento è del NREL, un presigioso ente di ricerca.
      Lei quali fonti ha utilizzato? Il documento citato è del 2004, quando l’efficienza dei moduli era inferiore al 14%, attualmente i moduli commerciali hanno rendimenti superiori al 22%. Lascio a Lei fare i calcoli attualizzati.

      P.S. Il mio impianto FV, installato nel 2008, produce in una giornata di sole (dello stesso mese, naturalmente) la stessa quantità di energia dopo circa 15 anni. I moduli sono monocristallini n-type.

      Lei quali fonti ha utilizzato per affermare che: ” …andate a vedere quanto è energivoro il processo di produzione dei pannelli FV e quale energia è stata utilizzata per produrli…” ?
      A proposito di batterie, se vuole, posso elencarle decine di documenti che riportano il “payback” energetico (dal pozzo alla ruota), delle migliori università del mondo.

      https://www.nrel.gov/docs/fy04osti/35489.pdf

      • Ciao Andrea,
        nei report recenti di IEA siamo tra 4 e 12 mesi

        – in questa scheda IEA aggiornata nel 2023,
        stimano 1 anno affinché venga restituita l’energia usata in fase di produzione, nel caso di un impianto FTV in località con bassa insolazione come in nord europa, con resa 976 KW-h annui per 1 KWpicco
        https://iea-pvps.org/wp-content/uploads/2024/09/Task-12-Fact-Sheet-Italian.pdf

        – in questo report del 2022 più esteso, stimano anche meno
        https://www.iea.org/reports/solar-pv-global-supply-chains/executive-summary

        poi ci sono altre fonti che usando i dati dei report di sostenibilità dei grossi brand, calano ulteriormente, alla nostra latitudine stimano 3 mesi;
        che diventano 4-5 mesi includendo nel debito anche la fabbricazione di inverter, sostegni, cablaggi, oltre al trasporto

        Non solo è aumentata la resa per metro quadro, ma hanno anche reso più sottile lo strato di silicio, anche nei pannelli in silicio cristallino, così hanno tagliato sia i consumi energetici della fase di produzione che i costi

        poi ad oggi questa sempre meno energia usata per produrli, per i brand più noti è spesso energia certificata da fonti rinnovabili, a bassissima impronta carbonica

  3. Vi dico l’ultima e poi mi cheto anche perché sembra che io sia bastion contrario ma provate a riflettere e documentarvi, oggi parliamo di surriscaldamento della terra e quindi inquinamento negli anni 70 si parlava del raffreddamento della terra!! Ricercate pure e leggete c’è qualcosa che non quadra.
    Poi vogliamo le BEV ok non ci saranno problemi ma per quanto riguarda l’inquinamento ho i miei dubbi.

    • L’inquinamento avviene ad esempio quando si rilascia in atmosfera altre sostanze tossiche (ad esempio nitrati, polveri sottili, benzoapirene, che sono 3 prodotti della combustione cancerogeni).
      Poi ci sono alcuni gas climalteranti che favoriscono il surriscaldamento dell’atmosfera: CO2 non è un inquinante, essendo un gas molto inerte, inodore, insapore, che non reagisce con niente.
      Se analizziamo il problema delle nostre città, c’e’ un evidente problema di surriscadalmento (estati sempre più calde), ma il problema più grande è l’inquinamento (90mila morti premature ogni anno, in Italia, a causa dell’inquinamento atmosferico.
      Se questi problemi non erano molto sentiti negli anni ’70 è perché da li in poi c’e’ stato una crescita esponenziale delle emissioni di CO2, una crescita della popolazione (+8 milioni) e dei veicoli.
      Dove sono i dubbi riguardo l’inquinamento? Lei dove abita? Io purtroppo in Pianura Padana.

  4. Allora qui mi sembra che siano tutti fenomeni, scusate se intervengo così, mi presento sono un installatore quindi mastico ogni giorno e mi confronto con vari tecnici su impianti a bassa temperatura con acqua in mandata di 38° riscaldamento e per il raffrescamento parliamo in gergo 7°/12° per problemi di condensa abbinato esclusivamente al deumidificatore se non volete la piscina in casa, abbinata alla pompa di calore diciamo per una abitazione di circa 100/130mq 6kw di potenza con un picco dei consumi pari a circa 3kw orari, come ci insegna la pompa di calore o PDC deve esclusivamente lavorare in continuo anche perché far risalire la temperatura di 1°/2° non è così imminente come potrebbe essere per una (caldaia che lavora a 65°) poi per completare l’opera dobbiamo installare altra pompa di calore con accumulo per la produzione di acqua calda sanitaria parliamo di circa 700 watt ovviamente con resistenza elettrica opzionale pari a 1,5 kW quale può essere esclusa, comunque per la produzione per acqua calda pari a 50° su accumulo di 300lt normale la PDC ci impiega circa 7 ore, poi e qui alzo le mani dobbiamo ricaricare la BEV ok abbiamo un impianto fotovoltaico mediamente di 6kw con accumulo ( obbligatorio anche perché la legge è cambiata e lo scambio sul posto non è più possibile cioè la corrente prodotta in eccesso non ve la paga più nessuno quindi meglio consumarla) detto ciò chi ha la possibilità ben per lui di stare in una villetta sicuramente è avvantaggiato ma per chi abita in condominio le spese si moltiplicano in maniera esponenziale non è più conveniente certi tipi di impianti.
    Ha mio avviso pensando in larga scala ci potrebbe essere modo per passare all’ elettrico ma il costo deve essere abbattuto in maniera decisa e credo ci sia una maniera sola per poter arrivare a tale obbiettivo anche se non sarete d’accordo è il nucleare finte inesauribile.
    Ad oggi solo l’ Italia a prodotto il 70% della corrente con il gas naturale.
    La Gran Bretagna che ha investito molto più di noi nelle rinnovabili a prodotto con il gas naturale il 28% dell’ elettricità con gas naturale e l’inquinamento è sempre troppo elevato.

    • L’Italia ha prodotto il 45% dell’elettricità con il gas naturale e il 42% da fonti rinnovabili. Questi sono i dati ufficiali di Terna

      • Se avessimo prodotto il 42% da fonti rinnovabili non avremo il problema dei costi così alti, avremmo sicuramente impianti molto visibili tra pannelli solari, eolico, centrali idroelettriche ecc ecc non mi sembra di vederne molte.

    • Da quello che so, lo scambio sul posto, da giugno 2022 funziona cosi (e di questo ne sono certo: basta vedere il resoconto del GSE):
      se non hai eccedenze ti pagano l’energia immessa pari al prezzo zonale orario + bonus del 5% (ad esempio se il prezzo zonale orario è 0.10, il GSE ti da 0.105€/kWh), che è un buon prezzo!
      Con il ritiro dedicato sarà meno conveniente, in quanto pagheranno l’energia immessa al prezzo orario (quindi si perde il 5% di bonus) e quanto ricevuto dal GSE andrà dichiarato (e quindi si pagherà l’IRPEF su tale rendita).
      Quindi, prendendo 0.10€ come prezzo orario, diciamo che la rendita netta sarà di circa 0.06€/kWh che non è molto, ma sicuramente NON è quello che lei definisce “NIENTE”. Mi sbaglio?

    • Un installatore che manda acqua a 38°C nel radiante, non ha capito come funziona il radiante ed una PdC.
      Se ho una PdC per il radiante, la stessa produce ACS, non ne occorrono 2.
      Una PdC da 6kWh termici che assorbe 3kW di potenza è una ciofeca, un COP 2 non lo fa nemmeno la più scrausa, almeno 3/3,5 quindi a regime non assorbe più di 2kW nel momento peggiore. Normalmente sta a 1kW.

      La corrente prodotta con il FV, quando terminerà l’SSP per tutti ( ovvero dopo 15 anni dall’installazione), c’è il RiD e viene pagato al PUN. Eviti di dire sciocchezze dicendo che non lo pagano più.
      Queste sono le frottole che dice ai suoi potenziali clienti?
      In Italia le rinnovabili producono circa il 46% di energia elettrica all’anno.

    • Vedo che già Athos l’ha fatto presente ma, io, che da tempo mi sto informando su certi funzionamenti e certi dati trovo i suoi tutti gonfiati in peggio, esclusi quelli delle rinnovabili.
      Diciamo che ha parlato di certi argomenti qualificandosi come installatore, senza però specificare di cosa… che so, magari di tapparelle.
      Pur sempre una onorevole professione, intendiamoci.

  5. Ciao Paolo, ottimo risultato!
    Io sono in una situazione similare alla tua: villa unifamiliare del 1960, di circa 270 metri, A4 dopo la ristrutturazione (fatta 2019/2020, quindi senza il 110%), in Toscana.
    2 PDC (ma la mia per il riscaldamento è da 16kw), riscaldamento e raffrescamento a pavimento, no gas, FV 6kw (SSP almeno finchè durerà, quindi no accumulo perchè non rientrerei mai della spesa) e contratto di 4,5.

    • Vorrei solo capire perché dice di avere un contratto da 4,5 kW e 6 kW di fotovoltaico. Io ho un fotovoltaico da 5,6 kW ed Enel per allacciarlo mi ha portato il contratto a 5,6 kW perché mi hanno detto che non può avere una potenza inferiore a quella del fotovoltaico. Sarà vero ?

      • Lo dice perchè è così.
        Cosa c’entrano i kw di produzione (fino a 20 kw), con i kw di consumo ?
        Il contratto prevede il limite che puoi prelevare dalla rete senza far saltare il contatore (nel caso tuo immagino che prima fosse 3kw)
        Ciò non ha niente a che vedere con quello che invece ti produce il FV.
        Puoi tranquillamente avere un contratto di 3 kw di consumo e un FV di 5,6 kw: durante la produzione avrai una soglia di consumo (oltre la quale il contatore salterebbe) di 3+produzione FV e quando il FV non produrrà avrai una soglia di solo 3 kw (cioè il contratto che avevi stipulato con Enel, nel caso tuo).
        Per essere semplice al massimo, non ti ho considerato il 10% di tolleranza

        • Mi piacciono queste risposte ” perché è così ” . Oggi ho chiesto ad un capo tecnico dell’ Enel che conosco, incontrato mentre ero a passeggio : mi conferma che è vero, in quanto se l’impianto è da 6 kW il contatore deve essere da 6 kW perché il circuito di sgancio non tiene conto del verso della corrente. Ipotesi possibile, io ho un contratto da 4,5 kW e un impianto FV da 6 kW, in un giorno estivo, sole a picco, il mio impianto produce il massimo, in casa ho tutto spento e quindi invia i 6 kW verso la rete, a questo punto si supera la potenza contrattuale e il contatore sgancia. Confermo quello che dice Edwin, la potenza dipende dall’inverter e non dai pannelli installati, un po’ di potenza in più è meglio, infatti a me sul nuovo impianto hanno messo inverter da 3,6 kW e pannelli per 3690 W mentre sull’impianto che avevo già 2 kW sia di pannelli che di inverter

          • Va beneeeee……lascia stare. Qua già in 2 ti diciamo che abbiamo il contratto con meno kw dell’impianto FV montato, si vede che l’Enel dalle parti nostre la pensa diversamente.

          • Ilario, potenza in prelievo e potenza in immissione sono 2 cose diverse.
            Il tecnico che hai interpellato non sa di cosa sta parlando.
            Invece di chiedere ad un tecnico di Enel ( Enel? il distributore, normalmente è e-distribuzione, Iren, Acea, etc etc, ma non Enel ) chiedi a chi gli impianti li realizza.

        • Egr Sig. Lillo la ringrazio per il suo interesse ma se permette credo di più a Enel che mi deve fare la connessione che a lei che non so chi sia. Grazie

          • Ilario, le dico quello che ho capito io: ci sono due contatori, e come ha scritto Paolo possono avere due potenze diverse. Quello che conta l’energia immessa sarà dimensionato per la potenza dell’impianto FV, quello di fornitura resta alla potenza contrattuale che si è sempre avuto, anzi per aumentarla si paga anche il disturbo al distributore.

          • Gentile Ilario, ma ci mancherebbe!
            Lei faccia pure come meglio le pare, mica lo fa con i soldi miei.
            Anzi, sa che le dico: è un gran bene che qualcuno da spolpare lo trovino sempre, altrimenti magari gli verrebbe in mente di aumentare i prezzi a tutti.
            Singolare, però, che lei prima venga qui a chiedere come sia possibile una cosa e poi, quando le diamo la risposta, non ci creda.

        • Vorrei rispondere ad Athos e a Leonardo .
          1) Il tecnico con il quale ho parlato è di e – distribuzione, non un venditore, ed è l capo, quello che deve mandare fra due giorni l’operaio ad attivare l’impianto riprogrammando il contatore.
          Comunque stamattina ho contattato anche il progettista dell’impianto, l’ingegnere che ha fatto tutte le pratiche e mi ha confermato che è così.
          2) non ci sono due contatori. I due contatori io li ho perché ho un impianto del 2018 incentivato col secondo conto energia, e in questo caso avevano installato un contatore di produzione subito a valle dell’ inverter, collegato con cavo antifrode e avevano riprogrammato il contatore di casa per renderlo bidirezionale conteggiando prelievo ed immissione. Per il fotovoltaico che ho installato adesso non serve installare un contatore di produzione perché non c’è incentivo ma bisogna riprogrammare il contatore di casa perché mentre prima con 2 kW di fotovoltaico il il contatore da 3 kW era sufficiente, adesso avendo 5,6 kW totali non va più bene e bisogna salire di potenza. In breve la potenza di prelievo deve essere maggiore o uguale a quella del generatore fotovoltaico ( infatti io per 100 € in più avrei comprato l’inverter da 5 kW al posto di quello da 3,6 ma non ho potuto farlo perché a casa mia la linea non consente di avere più di 6 kW monofase ed io sarei arrivato coi 2 inverter a 7 kW nominali, pur non avendo i pannelli, fa fede la potenza dell’inverter). Per sapere quanta potenza è generata dall’impianto con incentivo e dal secondo senza incentivi basta fare due semplici sottrazioni. Scusate se mi permetto e sembro irrispettoso ma mi fido più di chi i lavori li fa, e sono certo di chi sia e che responsabilità abbia piuttosto che di chi scrive su un forum dicendo tutto quello che vuole. Buona giornata

          • Grazie, ma si renderà ben conto che il suo setup è ben particolare e se non ci fornisce questi dettagli del tutto non secondari, come può non aspettarsi delle risposte imprecise?
            Poi occorre anche distinguere tra potenza che può gestire il contatore e quella contrattuale, che sarebbe un altro discorso interessante da fare, ad esempio se paradossalmente lei non pagasse le bollette credo che il suo contatore potrebbe subire un taglio della potenza prelevabile, cosa che il distributore può fare facilmente da remoto.
            Altra domanda interessante: lei ha Enel sia come distributore che come fornitore? Insomma le cose possono assumere sfaccettature interessanti, e purtroppo sappiamo bene per vissuto comune come Enel la pensi rispetto a certi trattamenti e riguardi verso alcuni suoi clienti, ma questo aprirebbe ancora un altro discorso.

      • La potenza nominale dell’utenza elettrica dipende dall’inverter che vuoi metterci, non dalla potenza di picco dei pannelli che alimentano l’inverter.

        Sopratto se hai anche accumulo e quindi un inverter ibrido, la potenza di picco dei pannelli può essere anche di molto superiore all’utenza elettrica, proprio perché l’inverter ibrido scarica la potenza prima sulla casa (carico), poi nelle batterie (buffer), infine l’eventuale eccesso sulla rete pubblica (rispettando il limite massimo contrattuale, oppure, alcuni ultimi modelli, inseguendo la tensione massima accettata per il tipo di utenza, per non “staccare” mai).

        • Risposta per Leonardo: io avevo come fornitore Enel servizio elettrico, quello del mercato tutelato. Ora che non c’è più mi hanno passato in automatico con le tutele graduali, con E- on. Quando parlo di Enel per il fotovoltaico mi riferivo a Enel distribuzione, ovviamente visto che comunque la rete è loro e l’allaccio del fotovoltaico come la gestione dei guasti spetta a loro. E- on è semplicemente un commerciale che ha vinto la gara in questa provincia. Come ho detto il discorso della potenza è prettamente tecnico , il contatore e’ bidirezionale quindi fa il doppio conteggio sia in entrata che in uscita, e fin qui ci siamo. Quello che loro dicono è relativo allo sgancio per supero potenza, pare che sia non impostabile su due diverse soglie per prelievo e immissione quindi se voglio immettere in rete fino a 5,6 kW devo potere prelevare anche 5,6 kW. Questo mi hanno detto e questo vi dico, anzi non è che me lo hanno detto, ho già pagato in anticipo per l’aumento di potenza da 3 kW a 6 in quanto gli scaglioni vanno a incrementi di 0,5 kW. E come ho già detto non vedo perché dovrei dubitare di uno che queste cose le gestisce per professione . Ma forse come diceva quella pubblicità della banca ” la mia Enel è diversa… “

          • Ilario, non ho alcun dubbio che Enel chieda l’aumento di potenza prima dell’allaccio, tanto pagano gli utenti. Vorrà contribuire o no a questi poveri produttori che non vendono più kWh come una volta? 😉

    • Il prezzo dell’energia all’ingrosso (PUN o prezzo zonale) varia in funzione del carico e della produzione. In alcune circostanze (tanto solo o tanto vento, e consumi bassi), le centrali a gas vengono fatte funzionare al minimo ed il prezzo dell’energia cala drasticamente.
      Ci sono alcuni contratti che consentono anche ai privati di pagare l’energia in base al prezzo orario: sarebbe bello che fosse cosi per tutti i contratti di fornitura, in modo da responsabilizzare tutti i cittadini a consumare preferibilmente quando c’e’ tanta energia e risparmiare quando ce n’è poca.

  6. Trovandomi in situazione simile, anche se essendo in condominio ho potuto installare solo 2.5kwp, mi ha incuriosito molto il passaggio sulla “ottimizzazione della pdc seguendo il solare”, cosa intendi esattamente?
    Nel mio caso anche a produzione massima non coprirei i 3/3.5 kwh della pdc ma poco importa, quello che non capisco (è vorrei prendere spunto) è come fai a gestire riscaldamento/raffrescamento a pavimento tenendoli accesi solo quando c’è il sole… Nel giro di un paio d’ore in estate la casa inizia a scaldarsi velocemente anche dj sera, il cappotto ha accumulato comunque parecchio calore e all’esterno fa cmq molto caldo, stesso discorso in inverno, spegnere al tramonto significa svegliarsi comunque con un freddo boia la mattina e non si sentirebbe beneficio della riaccensione prima di mezzogiorno/primo pomeriggio, in questa maniera il consumo di energia della pdc è molto maggiore che a tenerla sempre accesa, ok forse in inverno riesci a coprire comunque col fotovoltaico per quel paio d’ore di picco ma il resto della giornata?

    Gestendola così, a meno di lavorare sempre da casa, sarebbe poco confortevole esattamente nelle ore in cui si rientra per tornare confortevole quando in casa non c’è nessuno per lavoro/scuola e quant’altro, dato che non mi sa l’impressione di sparare cavolate nel mucchio, immagino di perdermi qualcosa nel ragionamento, io al contrario un piccolo accumulo sto valutando di metterlo proprio per la bassa produzione di picco, per assurdo se accendo i fornelli anche a giugno a mezzogiorno cmq prelevo qualcosa dalla rete rimettendo poi tutto in scambio sul posto appena si spegne, idem per la pdc che nel mio caso (come credo sia la maggioranza) funzionano a piccole tratte alla. Bisogna per non far scendere/salire la temperatura interna.
    Riesce a chiarirmi le idee?

    • Ciao Xardus, la PDC innanzitutto va usata non on-off ma a curva (quindi deve stare sempre accesa, poi ci penserà lei a mantenere la temperatura desiderata nelle varie ore della giornata, eventualmente partendo per ripristinarla).
      Io di PDC ne ho due e sono entrambe collegate al FV, lavorano “inseguendo” la sua produzione e massimizzandola. Sono programmate in questo modo.
      Ovvio che poi lavorano anche in assenza di produzione FV, altrimenti la sera staresti al fresco/caldo e, nel mio caso, anche senza acqua calda…
      Immagino che ormai tutte le PDC abbiano questa funzione, le mie sono di 5 anni fa…. allora, quello delle PDC, era un mondo assai più sconosciuto di oggi…

    • Concordo con quanto dice Lillo.
      Molte pompe di calore hanno una porta di comunicazione Modbus che ne consente il controllo. Io uso un controller domotico opensource, Domoticz, per controllare la mia pompa di calore in base alle condizioni interne alla casa ed in base alla potenza disponibile dal fotovoltaico.
      Trovi maggiori info all’indirizzo
      https://www.creasol.it/it/support/domotics-home-automation-and-diy/controlling-heat-pump-to-maximize-power-consumption-from-photovoltaic
      D’estate non accendo MAI la pompa di calore di notte: funziona tutto il giorno, raffreddando il pavimento con acqua a temperature fino a 15 gradi, e questo è sufficiente per non avere caldo di notte grazie all’inerzia termica del massetto (che funziona da accumulatore termico).
      In pieno inverno funziona quasi continuamente (riducendo la potenza o spegnendosi nelle ore di punta 7-9 e 18-22), aumentando la potenza durante le ore di sole.
      Nelle mezze stagioni di solito funziona solo di giorno. Tutto ovviamente in modo automatico, in base a fotovoltaico e temperature in casa.

  7. Che interventi fare e TEMPI DI RIENTRO
    Aggiunto all’articolo altre considerazioni personali: ribadisco che non sono un tecnico, quindi quello che scrivo va valutato attentamente.
    1. se non ti produci energia, la devi acquistare. L’energia elettrica costa molto, perciò l’impianto fotovoltaico si ripaga in pochi anni, grazie anche alla detrazione fiscale.
    2. se produci l’energia e poi la disperdi, non hai fatto un grande affare: in particolare la casa va coibentata. Se hai un sottotetto non abitato, isolarlo posando dei pannelli XPS diventa una scelta mooolto conveniente e fai-da-te. Se hai un sottotetto non agibile, c’e’ la soluzione dell’insufflaggio di materiale isolante (palline di carta, o nel caso si abbiano caminetti/stufe a biomassa, fiocchi di lana di roccia o vetro).
    3. il cappotto termico costa molto, ma per case datate come la mia è indispensabile per avere un basso consumo energetico d’inverno e poter quindi utilizzare una pompa di calore per il riscaldamento. In alternativa si possono rivestire internamente tutte le pareti.
    4. il riscaldamento a pavimento è un altro elemento essenziale… chi acquista una casa che non ha ci pensi: se vuoi togliere il pavimento vecchio, installa anche l’impianto a pavimento. In alternativa si può installare anche un impianto radiante a soffitto, che funziona benissimo d’estate, un po’ meno d’inverno (quando ti siedi a tavola sentirai probabilmente le gambe fredde).
    Soprattutto l’impianto radiante a pavimento ti consente di accumulare energia evitando nelle mezze stagioni ed in estate di accendere la pompa di calore di notte (quando il fotovoltaico non produce).
    5. Sempre per chi deve ristrutturare casa, consiglio vivamente l’installazione della ventilazione meccanica controllata (VMC), eventualmente con chiller per deumidificare. E’ una soluzione ottima per avere il ricambio d’aria necessario a non avere muffa in casa ed avere aria fresca. D’estate può essere utilizzato per raffrescare e deumidificare l’aria (per cui non serve installare degli split in giro per casa).

    • Con la sola VMC non condizioni l’aria, ma hai dei ricambi costanti per non avere l’aria carica di umidità e quindi muffa sulle pareti…..

      • Infatti ha scritto “eventualmente con chiller per deumidificare”.
        Comunque la VMC centralizzata oltre a effettuare il ricambio d’aria costante, aiuta molto il riscaldamento perché permette di recuperare il calore dell’aria espulsa preriscaldando l’aria in ingresso.
        Alla fine, il salto termico che deve fare la PdC è limitato a pochi gradi.

  8. Complimenti per la sua abitazione ma come si dice è una mosca bianca in mezzo alla nube nera quindi non facilmente riconoscibile…..
    Il problema vero e proprio che la stragrande maggioranza degli italiani viviamo in palazzi/condomini e quindi non è possibile applicare i lavori da lei svolti. Comunque ripeto ben per lei e ancora complimenti ma dobbiamo pensare su larga scala e non al caso singolo.

    • io direi: che inizino a farlo quelli che possono, poi con la tecnologia in continua evoluzione ci potranno arrivare tutti o quasi.
      Sia gli impianti fotovoltaici che le pompe di calore dovrebbero costare più o meno almeno il 30% in meno di quanto le ho pagate io. Intendo il 30% in meno tutto compreso eh!
      Io a parte l’auto elettrica che non ho ho quasi tutto uguale a Paolo.
      Fotovoltaico, pompa di calore, no batteria (e sì, giusto sarebbe poter usare un auto elettrica con la bidirezionale invece delle assurdamente costose batterie).
      Io ho pagato (estate 2023 ma diventato il tutto attivo solo ad aprile 2024) il fotovoltaico 6.160 kWp (14 pannelli Hyundai da 440 watt l’uno), inverterSolar Edge Wave 6000H e 14 ottimizzatori (assolutamente indispensabili per la massima produzione e per la sicurezza dell’impianto) sempre Solaredge 12.000 euro ma secondo me 8.000 e rotti sarebbero giusti.
      Pompa di calore Panasonic AQUAREA GEN K 9 kwt montata in retrofit sui termosifoni (8 di varia taglia in base ai locali) per un appartamento (quasi 100 metri quadri) in condominio di 6 unità, anche quella 12.000 euro ma pure quella non sarebbe da pagare più di 9.000 euro. Certo è che per la pompa di calore va visto che non ci siano troppe complicazioni e comunque come nel mio caso non serve un locale tecnico. Unità esterna in terrazzo giusto dietro al muro dove sta la caldaia per cui un percorso brevissimo per vari tubi di collegamento, mentre l’unità interna al posto della caldaia a metano.
      Non dico che sia facile, perché bisogna sbattersi un po’ tra il trovare quella giusta per te, chi te la monta, e avere la concezione che il tutto elettrico richiede anche un adeguamento dell’impianto elettrico con passaggio di più linee di corrente. Per la pompa di calore due linee. Una linea (fase, neutro, e terra) da 2,5 mm e una da 4,0 mm come richiesto da Panasonic. Mentre per il piano ad induzione minimo va messa una linea con cavi da 4,0 mm, io li ho messi da 6,0 mm cambiando anche il quadro elettrico (da 8 a 16 moduli) e la linea montante (i cavi che partono dal contatore e che vanno al quadro elettrico di casa) sostituendo i cavi da 6,0 mm con quelli da 10 mm. Fornitura contatore passata da 3 kW a 4,5 kw

  9. Aggiungo all’articolo alcune CONSIDERAZIONI SUL FOTOVOLTAICO:
    1. avere le falde a est e ovest come nel mio caso va benissimo in estate, ma va male in inverno in cui il sole sorge a sud-est e tramonta a sud-ovest
    2. per chi intende installare il fotovoltaico, raccomando di installare più pannelli possibili, perché il fabbisogno energetico aumenterà sempre e ampliare l’impianto un domani potrebbe essere molto più costoso che installare subito più pannelli. Chi è in monofase ha il limite di 6kW per l’inverter, e considerando che d’estate fa caldo ed i pannelli rendono meno, chi ha una falda a sud può installare sicuramente moduli per almeno 7.5kWp, chi ha le falde a est e ovest può installare anche 9kWp. Verificate con il vostro tecnico!
    3. considerate gli ombreggiamenti che potete avere soprattutto in inverno, con il sole basso: se avete camini, alberi, o l’antenna TV con i pannelli sotto, problemi con piccioni sporcaccioni, valutate la possibilità di installare moduli fotovoltaici con ottimizzatori (solaredge, huawei, tico, …) in modo da avere sempre la massima produzione anche in caso di ombreggiamenti, oppure microinverter con MPPT per ogni ingresso.
    4. i tempi sono maturi per lo storage domestico, che potete sempre installare facilmente più avanti se avrete optato per un inverter che supporti l’accumulo.
    Scegliete un inverter senza ventola (indice di maggiore efficienza).
    5. Non avendo alcuno storage non so bene le caratteristiche dei vari prodotti, ma tenete presente che la conversione DC/DC per caricare la batteria (quindi inverter ibrido in grado di caricare la batteria partendo dalla tensione dei pannelli fotovoltaici) è più efficiente della conversione AC/DC (ricarica batteria a partire dai 230Vac, ovvero quello che fanno gli inverter retrofit e i Tesla Powerwall), quindi in teoria è meglio dotarsi di inverter ibrido per un futuro accoppiamento ad una batteria.

  10. Peccato che Non abbia Scritto quanto gli sono Costati i Pannelli solari da 7 kw e Nemmeno le Pompe di Calore ,ma in Tutta la sua Bravura e Tutti i Soldi che ha Speso ( e ne ha Certamente Tanti ) Non abbia nemmeno pensato alle Batterie di Accumulo per quando l’ Energia Accumulata Non viene Tutta Consumata !! In Ogni Caso Noi poveri Cristiani come si dice con i piedi per terra … Non potremo Mai Permetterci Tutto questo … Ne’ una Casa da 250 metri Quadri , Ne’ i Pannelli Solari e le Pompe di Calore E Ancora Meno l’ Acquisto di un’ Auto Elettrica !!!!!!!

    • Qui, Florio, sul costo di FV e PDC, ti sbagli.
      Indubbiamente il Superbonus 110% (stupidaggine immane) ha drogato per anni i prezzi ma da un pò sto vedendo che si sta tornando a prezzi umani.
      Circa l’accumulo, dico solo che prima del 110% non lo metteva nessuno e le batterie te le tiravano dietro (per 15kw ci volevano 4000 euro), partito il 110% tutti le consigliavano e ci volevano 15mila euro per mettere 10kw di batterie … ma pensa te come si cambia facilmente idea, eh ???
      Visto io con i miei occhi il mio FV passare da un costo di 8000 euro a oltre 20000 euro….
      Adesso siamo tornati che se gli fai il fotovoltaico da 6kw, quasi quasi una
      batteria da 5kw te la aggiungono di regalo..

    • Vedi quello che ho scritto io in risposta.
      Appartamento di 96 metri quadri, fotovoltaico e pompa di calore

    • Però anche i cristiani con i piedi per terra dovrebbero leggere gli articoli prima di commentarli. Paolo ha spiegato perchè ha deciso di non mettere l’accumulo.

      • Con SSP, finchè dura, l’accumulo te lo fa il gestore gratuitamente o quasi (si pagano 36 euro annui per il conteggio sul contatore di produzione).

        • Il GSE, contrariamente a quanto comunicato il 27/11/2024, ha confermato che sarà possibile continuare a sottoscrivere convenzioni di Scambio sul Posto (SSP), per i nuovi impianti, anche dopo il 1° gennaio 2025. Non sarà più possibile farlo trascorsi 90 giorni dall’entrata in vigore del Decreto FerX (in fase di approvazione ?) , così come disposto dall’art. 9 comma 2 del D.Lgs. 199/21.
          Dopo questo periodo sarà possibile attivare il “Ritiro Dedicato” (RiD), oppure partecipare ad una “Comunità Energetica Rinnovabile” CER (i Gruppi di Auconsumatori Collettivi sono simili alle CER, con partecipanti limitati ai soli abitanti di un condominio).

          ARERA, con la Delibera 457/2024, ha stabilito che al aggiungimento del limite di quindici anni dalla stipula, tutte le convenzioni di Scambio sul Posto non potranno più essere rinnovate e saranno sostituite con il “Ritiro dedicato”.

          Al 31/12/2024 sono state cancellate circa 70.000 convenzioni SSP esistenti, stipulate da 15 anni ed oltre, (compresa la mia, attivata nel 2008).

    • @Florio Non voglio sapere quanto paghi di IRPEF in un anno, e nemmeno quanta IRPEF riesci a detrarre con la denuncia dei redditi, ma in genere con la possibilità di detrarre il 50% del costo dell’impianto in 10 anni, il risparmio energetico dovuto alla produzione e quindi bollette dell’energia più leggere e la vendita di energia in eccedenza l’impianto fotovoltaico si ripaga nell’arco temporale al massimo in sei anni. Dal settimo anno al 30-40esimo è tutto quasi gratis (ho un impianto dal 2007 e non ho mai sostituito ne inverter ne pannelli ma quando avevo verificato la fattibilità dell’investimento avevo programmato la sostituzione sia di un inverter che quella di un paio di pannelli).
      Per farti un’esempio, mio cugino ha impiegato 15 anni per decidere di installare un impianto FV perché lo riteneva antieconomico, oggi dopo in solo anno e 1/2 di produzione si è reso conto di aver sbagliato a non installarlo 15 anni fa.

  11. Riconosco che lei ha fatto un ottimo lavoro e i dati sembrano veritieri, tuttavia, anche se non rilevante, non ha considerato che l’energia venduta al GSE e da questi retribuita viene tassata come “altri redditi” sommandosi al reddito , ovviamente se, come da obbligo di legge, viene dichiarata.
    Aggiungo che io ho una situazione simile alla sua e posso confermare tutto, tuttavia l’ultimo fornitore di energia elettrica (IGL) mi ha letteralmente trombato facendomi pagare la luce oltre 0,50 €/kWh, ovviamente disdettato.
    Comunque complimenti per l’impegno.

    • Ciao Salvatore, il “contributo in conto scambio” non è rilevante ai fini fiscali per un privato.
      Sono le mere eccedenze che devono essere dichiarate e conseguentemente tassate.
      Nel caso di Paolo non c’è da tassare nulla: ha immesso 3000 kw e ne ha prelevati dalla rete oltre 5000 kw. Il contributo in conto scambio ottenuto (i 400 euro annui stimati da Paolo) è esentasse.

  12. Complimenti per averci pensato innanzitutto. Conosco molte persone che avrebbero le possibilità economiche per farlo ma non gliene importa un fico secco.
    Prima che arrivi la raffica di commenti su quanto tu sia ricco e fortunato riprendo ciò che disse Nicola Armaroli. Intanto incomincino coloro che se lo possono permettere.
    Poi con le economie di scala scenderanno i prezzi e gradualmente sempre più persone potranno accedervi. Quando la diffusione sarà importante il mercato si indirizzerà sempre di più sull’elettrificazione

    • Chi può, DEVE FARLO!

      E avrà anche la mia riconoscenza.

      Farà l’interesse di tutti noi.
      Altro che invidie e rimbrotti.
      L’aria è di tutti, ricordiamocelo.

  13. Complimenti sinceri per il tuo impegno sei stato davvero lungimirante. Riesci anche a proporci degli schemi degli investimenti che hai dovuto sostenere , con eventuali detrazioni ? Il vero primo guadagno è l’aria che non sporchi , quasi più nulla gas il secondo ma in totale riesci ad arrivare all’ abbattimento dell’investimento ?

Rispondi