Marco come Paolo: fatto il bilancio energetico della sua casa senza gas, con fotovoltaico e auto elettrica, dimostra di essersi ripagato l’impianto di autoproduzione in appena tre anni. Senza calcolare nemmeno l’incentivo fiscale e i ricavi per lo scambio sul posto. Squaderna i suoi conti per sementire le troppe fake news diffuse dai media e il luogo comune secondo cui è “tutta roba per ricchi“.
di Marco Di Paola
“Paolo ha mostrato sul vostro sito i dati della sua casa con fotovoltaico più auto elettrica. Anche io vorrei dare il mio contributo, però facendolo in maniera differente, perché c’è tanta disinformazione non solo sulle auto elettriche, ma anche sulle energie rinnovabili.
Una delle critiche spesso avanzate nei confronti delle rinnovabili e delle auto elettriche è che senza gli incentivi governativi per i loro costi troppo alti non sono competitive (ad esempio leggete questo articolo https://scenarieconomici.it/il-grosso-costo-della-conversione-green/ ). Voglio per questo motivo smentire dati alla mano queste false notizie, facendo il bilancio annuale della mia casa zero gas, dopo aver ricevuto i dati della mia ultima bolletta di dicembre e prima che nel mese di giugno riceva l’incentivo sullo scambio sul posto.
Ecco i miei conti, senza incentivo fiscale e ricavi per i kWh venduti al GSE
Premetto: la mia casa è zero gas con un impianto fotovoltaico senza batteria d’accumulo e posseggo una Dacia Spring, che ha percorso in un anno 14416 km, consumando 1552 kw (dati ricavati dalla colonnina di ricarica domestica). Nel 2024 il mio impianto fotovoltaico ha prodotto 9490 kw, che diventano 9369 kw a seguito della conversione da corrente DC (continua) in corrente AC (alternata). Dei 9369 kw prodotti, 4330 sono stati autoconsumati.
Immaginiamo che non esista alcun incentivo e abbia regalato tutta l’energia immessa in rete pari a 5039 kw, (ribadisco non dispongo di una batteria per impianto fotovoltaico). Ho risparmiato sulla bolletta elettrica 1156,65 euro con l’auto consumo, pagandola con il mio fornitore 0.267 centesimi di euro senza spese fisse. Nel 2024 la spesa elettrica della mia casa è stata pari a 1212,56 euro per un nucleo familiare di 5 persone.
Tremila euro all’anno risparmiati. Il sole è gratis: le crisi del gas non mi spaventano
Tenendo conto l’articolo del sole 24 al seguente link https://www.ilsole24ore.com/art/consumi-luce-benzina-ecco-quanto-spende-famiglia-all-anno-AGzSo7P per una famiglia italiana tipo di 4 persone, percorrendo 15 mila km in un anno con l’auto, si ha una spesa energetica di circa 4 mila euro l’anno. In pratica in un solo anno ho risparmiato circa 3 mila euro, anche regalando l’energia immessa in rete e senza calcolare gli sgravi fiscali del 50% su un impianto fotovoltaico.
Vale a dire che un impianto fotovoltaico di 5 kw che oggi costa intorno ai 10 mila euro viene ripagato in circa 3 anni senza alcun incentivo. Nessuna casa alimentata a gas è capace di ottenere una tale performance. Perché il sole tutti giorni splende gratis, il gas lo dobbiamo comprare sempre fino a quando non finisce dall’Algeria, dall’Azerbaijan o dall Quatar, mentre in passato lo importavamo dalla Russia.„
- LE VOSTRE AUTO USATE IN VENDITA raccontate sul nostro canale YouTube da Edoardo. Ma potete essere voi a illustrarle mandando un video a info@vaielettrico.it
Io sinceramente non comprendo se la cosa è voluta oppure semplicemente quelle variabili come la facile replicabilità e i costi da affrontare verso questo passaggio di “indipendenza energetica” per tutti coloro che inviano queste strabilianti testimonianze sul fotovoltaico semplicemente non contano.
Il Sig. Paolo ci menziona tutti i suoi benefici nel passaggio al fotovoltaico per la sua dimora di 250 mq. e oggettivamente dobbiamo dircelo, al giorno d’oggi in una grande città chi non possiede un abitazione di 250 mq. e poi di tutto lo spazio disponibile per ben due pompe di calore; ma di quanti soldi ha investito per tutto questo non ne parla!
Il Sig. Marco snocciola cifre su consumi e risparmi ma prima di questo dovrebbe dire che impianto ha montato e come ottiene acqua calda e riscaldamento e come di consueto quanti soldi ha investito per diventare “no gas”.
Forse rimane difficile capirlo ma in Italia ci sono migliaia di condomini dove ci sono evidenti difficoltà nel replicare queste testimonianze, quindi le falsità sussistono anche per chi con molta leggerezza si fa portavoce e sponsor della propria indipendenza energetica trascurando l’oggettiva possibilità altrui di poter affrontare stessi costi e stesse entità di lavori.
Non vogliamo dire che l’indipendenza energetica è roba da ricchi ma possiamo dire che chi ha una casa indipendente, soldi disponibili e spazio a disposizione è particolarmente agevolato in questo?
Altrimenti sembrano testimonianze filtrate che inducono a pensare che con pochi soldi ti compri fotovoltaico, pompa di calore, accumulo e tante altre cose e soprattutto che non ti serve spazio e lo installi dove vuoi, quando nella realtà le cose sono diverse!
Omer, lei sostanzialmente accusa chi riporta i dati ed i risultati delle proprie esperienze relative ad abitazioni singole ed “elettrificate”, perchè incuranti della maggioranza degli Italiani, che vive in condominio e non si può permettere simili abitazioni. Non ho fatto ricerche statistiche approfondite, ed utilizzo un documento del notariato in cui si afferma che circa 3/4 degli Italiani abita in condominio. Non ho i dati di quanti siano i condomini in stile “palazzone da sette o più piani” oppure di villette a schiera (anche se quest’ultime sono molto simili alle abitazioni singole). In ogni caso, pur semplificando i numeri, 1/4 degli abitanti del paese che non abitano in condominio sono una minoranza, ma assolutamente non trascurabile (circa 15 milioni). Conosco bene cosa significa vivere in condominio all’interno delle grandi città dove non è possibile, per indisponibilità di spazio, autoprodursi l’energia elettrica e magari modificare gli impianti di riscaldamento perchè vetusti.
In questo caso concordo con lei che nelle grandi città non è pensabile “elettrificare” molte abitazioni. Però… ci sono esempi che forse varrebbe la pena valutare. Una soluzioni utilizzata è il teleriscaldamento (per maggiori informazioni c’è un ottimo documento del GSE). Torino, è una città in cui oltre la metà delle abitazioni è teleriscaldata (sì, moltissimi sono palazzoni degli anni ’60). Il rendimento del sistema è eccellente, si ottiene calore ed energia elettrica utilizzando il gas come fonte di energia primaria. Una nota non marginale: Il teleriscaldamento può ancora migliorare il rendimento complessivo del sistema, utilizzando la tecnica del geotermico a grande profondità.
La prima cittadina teleriscaldata in Europa, con geotermico a grande profondità è in Alta Baviera: Geretsried 1).
Nell’articolo citato, il presidente dell’Unione Geotermica Italiana, Bruno Della Vedova, spiega: “Utilizzando tecniche di perforazione avanzate è possibile immettere acqua in profondità e sfruttare questa riserva di calore con dei circuiti chiusi per produrre energia quasi ovunque”.
Un dubbio atroce: non sarà anche colpa nostra, che non sempre scegliamo gli amministratori migliori ?
Comunque, il mio apprezzamento va alle persone come Marco e Paolo, che hanno investito una parte del proprio reddito per migliorare la loro qualità della vita … ed anche la nostra.
1) https://www.ilsole24ore.com/art/energia-potenziale-enorme-geotermico-pulito-AGcw92B
Andrea i non sto accusando ma semplicemente sto evidenziando che far passare il concetto che tutti possono fare quello che hanno fatto il Sig. Paolo e il Sig. Marco, con un pò di volontà, è palesemente sbagliato e fuorviante, ma soprattutto continua sempre a mancare la voce “investimento inziale” in soldoni che stranamente tutti coloro che inviano queste entusiastiche esperienze stranamente omettono e non sono cifre piccole.
Le scelte di costoro sono più che apprezzabili e lo avranno fatto anche con attente valutazioni economiche ma da qui a presentarle come soluzioni che ogni italiano potrebbe e dovrebbe fare ce ne passa, proprio in ragione di quei 3/4 che lei citava.
Non lo devo insegnare io ma lo insegna la storia, la diffusione di massa di un prodotto ha come prima regola la facilità di accesso al bene e la relativa semplicità nell’uso e gli esempi riportati non lo sono per la maggioranza delle persone per tutta una serie di motivi.
Altra cosa di cui nessuno parla qui è l’assicurazione sui pannelli solari in caso di grandine, perché se ti arriva una grandinata come capita da alcuni anni con chicchi grandi come palle da golf che ti arrivano giù ad oltre 100 Km/h tu i pannelli te li giochi e anche quella è una spesa che devi mettere in conto.
Io nel mentre le posso dire che semplicemente cambiando gli infissi con modelli ad alto isolamento, isolando i celetti degli avvolgibili e sostituendo porte di ingresso con modelli coibentati ed al più isolando vecchie intercapedini nei palazzi sui perimetrali, l’isolamento termico e acustico della casa ha dei vantaggi enormi, si alza il livello di rendimento energetico oltre ad abbassare i consumi del riscaldamento.
Se tutti in Italia facessero già solo questa semplice operazione i consumi del riscaldamento si abbasserebbero sensibilmente e lo dico per esperienza diretta.
Il teleriscaldamento ed il geotermico non sono operazioni accessibili al singolo ma devono essere fatte da enti o a limite da comunità, sono ulteriori soluzioni ma anche qui se vogliamo un prodotto atto alla larga diffusione questo attualmente non è possibile.
O sono le istituzioni a farsene carico o a sgravare il più possibile il cittadino dei costi o è impensabile che milioni di italiani possano accedere all’indipendenza energetica o al “no gas” come i signori di cui sopra.
Mi spiace se hai deciso di vivere in un condominio. Io ho deciso di vivere sulle alpi dove una casa indipendente di 100mq costa meno di un monolocale scadente di 50mq in città. Scelte personali, ma non ti devi lamentare.
Ho un impianto da 3kwh installato nel 2018 e pagato 5.400 euro, detrazioni del 50% in dieci a anni, autoconsumo, energia non prelevata e SSP. Conti giusti alla mano, sono rientrato nel 2024 dall’ investimento. Quando scritto sopra sembra tutto bello ma non reale.
Io avevo fatto dei calcoli nel 2020 ma con le variazioni che ci sono state nel 2022 coi prezzi dell’energia e dei carburanti non sono più attendibili. Certamente il recupero della spesa ha subito una accelerazione importante visto che in quell’anno la vendita dell’energia al GSE ha fruttato bene e il risparmio dal non acquisto di energia è stato altissimo. Penso che solo quell’anno è valso come 3 anni normali.
Sicuramente l’ammortamento dell’impianto fotovoltaico è comunque oggi più semplice da raggiungere visti i prezzi più alti del kilowattora e la volatilità dei mercati energetici, che fino a prima della guerra in Ucraina non c’era.
Non per nulla le installazioni si sono moltiplicate
Partendo dal calcolo auto: con 1500kwh ci si percorre generalmente 10700km con una Spring (consumo ciclo misto da dichiarazioni Dacia quindi anche ottimistico) quando li carica i 7,2 kW giornalieri ammesso che rientra a casa in pieno giorno e che in quelle ore gli utilizzatori elettrici di casa siano spenti (ammesso e non concesso che autunno-inverno-primavera la produzione fotovoltaico sia sufficiente)? Perché in caso contrario comincia a scattare anche il contatore come ad amici che con in funzione solo pompa di calore 5,2 kW e asciugatrice a condensazione in inverno facevano saltare fornitura da 6 kw, quindi non carichi dal ‘sole’ ed hai anche interruzione di energia!
I calcoli sono fatti in base al costo dichiarato da un giornale di 4000€ l’anno, ok, ma quanto corrisponde alla sua attuale situazione (latitudine, mq e classe energetica immobile, km percorsi e tipo di veicolo….).
Per l’esperienza che ho di elettricista i calcoli sono troppo ottimistici nonché bonari per la situazione, o quantomeno non verificabili e ripetibili.
Se lei è elettricista come dice, il non sapere usare correttamente le unità di misura del suo lavoro la trovo una mancanza molto grave. L’energia si esprime in kWh, la potenza in kW. Quindi per la spring sono 7,2kWh non kW.
Se i suoi amici fanno saltare il contatore da 6kW ( che eroga 6,6kW sempre e fino a 3h 8kW ) è perché hanno un impianto mal regolato.
La prima regola della PdC è che deve lavorare h24 e non on-off come una caldaia.
Una PdC da 5,2kW ( che sono termici, non elettrici ), come da lei indicato, assorbe tanto allo spunto, poi modula fino ad arrivare a regime ad assorbire 0,7/1kW. In caso SDI freddo intenso e prolungato può arrivare a 2kW.
Dubito assai che l’asciugatrice assorba più di 6kW tanto da fare saltare il contatore.
Da progettista di impianti FV ed idroelettrici sono ansioso di capire come si riescano a produrre 9639/5 = 1927 kWh/kW in Lazio.
Un impianto fisso da 5kW, correttamente orientato a sud e con i moduli inclinati di 35 gradi rispetto al piano orizzontale, riceve una quantità di energia, dal sole, inferiore all’energia generata… a)
Le mie ipotesi:
1) La potenza in corrente alternata (Pca) è pari a 5kW, mentre la potenza dei moduli (Pcc) è maggiore di 5kW. Infatti, con opportuni accorgimenti è possibile dimensionare l’impianto con un rapporto Pcc/Pca fino a 2. In questo caso il prezzo di 10 k€ è verosimile.
2) L’impianto da 5kW (Pcc) utilizza moduli bifacciali, un sistema ad inseguimento biassiale ed è collocato in Sicilia. Il prezzo di 10 k€ è molto basso.
a) dati da PVGIS e PVSYST
Secondo me ci può stare. Il mio impianto fotovoltaico vecchio da 2 kwp, installato nel 2008, con orientamento a est sud-est ed inclinazione di circa 10° mi ha prodotto 2600 kWh ogni anno e sono in Liguria.
Se poi in tre anni abbia recuperato la spesa questo non lo so
Scusate , state tutti contestando il dato dei 5kWp ma il lettore non ha detto di avere un impianto da 5 kW, lui dice che qualcuno con un impianto da 5 kW che costerebbe circa €10.000 se lo ripagherebbe in tre anni . Prima di accusare qualcuno , sarebbe meglio comprendere ciò che si legge .
Sono uno di coloro che hanno “accusato” Marco di aver riportato i dati del suo impianto fotovoltaico in modo incompleto o poco accurato. La mia convinzione, che Marco fosse proprietario di un impianto FV, è basata sulla frase “Premetto: la mia casa è zero gas con un impianto fotovoltaico senza batteria d’accumulo …. Nel 2024 il mio impianto fotovoltaico ha prodotto 9490 kw…”.
In ogni caso, il mio post non voleva essere offensivo o accusatorio, era solo una richiesta di maggiori informazioni, e se è stato interpretato in modo diverso, chiedo scusa.
Quelli che si chiedono come faccia a ricaricare senza accumulo provino a fare il conto sul dato fornito dei chilometri percorsi: meno di 300 a settimana. Le sue esigenze di ricarica sono abbastanza basse, anche se in linea con quelle della grande maggioranza degli automobilisti italiani
Io ho una Tesla Y performance. Caricata dall’impianto fotovoltaico di casa (9KW, no accumulo, net metering)
Nell’ultimo anno ho guidato 12.000km.
Caricati 2142KW nell’auto.
Immessi in rete 3275KW
Bolletta mensile in casa per luce e riscaldamento €2.
Costo ammortizzato in 2 anni.
I consumi di 4330 kwh sembrano verosimili, che poi arrivino tutti dal fotovoltaico SENZA accumulo la vedo grigia. Ipotizzando Napoli, per avere 9300 kwh annui, dovresti avere un impianto di 6.5 kwp, (con 1000 kwh a luglio e 0.43 kwh a dicembre) se anche ci fosse l’inseguitore i 10.000€ mi sembrano pochi. Il sole splende tutti i giorni un fico secco, specie d’inverno, e il frigorifero consuma giorno e notte, indipendentemente dal sole.
L’autore ha certamente la convenzione di “scambio sul posto” (un tecnicismo che se non si ha il fotovoltaico difficilmente si conosce) che consente di compensare i kWh immessi in rete con quelli prelevati.
Conosco bene la tecnica dello scambio sul posto, ed ho un impianto fotovoltaico, ma l’autore si è premurato di escludere lo scambio sul posto nei conti che ha condiviso.
Solo un dubbio, non discuto sui costi e il, risparmio anche se il mio fotovoltaico da 4kw non da una potenza durante la stagione tardo autunnale invernale manco per coprire i bisogni casalinghi da novembre a febbraio /marzo (e ho una batteria da 5kw) , quello che mi fa specie è che luj riesce a ricaricare l’auto senza manco avere una buona batteria di accumulo, forse fa un lavoro a turni e preferisce quelli notturni per ricaricare la macchina dj giorno, ma normalmente dj giorno nelle ore dj massimo irraggiamento si lavora e la vedo difficile ricaricare la notte col fotovoltaico senza batteria di accumulo di almeno 9 kw o più.
Oppure percorre pochi km al giorno, e carica una volta a settimana, sabato o domenica quando è a casa.
P.S. Sarebbe anche utile aggiornare l’articolo scrivendo dove abita l’utente: penso che lo stesso identico impianto fatto nel comune più a Nord d’Italia ed in quello più a Sud, avrebbe una resa differente
La regione di residenza è il Lazio
Interessa anche a me se può aggiungere la zona,
e penso (?) l’impianto sia un poco più grande che 5 KW,
per riuscire a generare 9360 KW-h annui, anche fosse in Sicilia 🙂
PS: 2000e a KW inastallato mi sembra alta come stima prezzo ad oggi o sbaglio?
Produrre 9360kWh all’anno con un impianto da appena 5000kWp cioè con un valore specifico di circa 1900kWh/kWp, la vedo abbastanza difficile nel Lazio anche se fosse esposto pienamente a sud e in vicinanza del mare.
Comunque per chi vuole approfondire, c’è il sito del PVGIS che è un sito europeo che fornisce anche una certificazione valida dei risultati ottenuti.
https://re.jrc.ec.europa.eu/pvg_tools/it/
Potrebbe essere ad inseguimento mono-assiale come il mio.
grazie, trovo il calcolatore solare PVGIS anche facile da usare;
personalmente quando lo interrogo alzo il coefficente di perdite da 14% a 16%, per contare un po’ di sporco sui pannelli e la (ormai molto piccola) usura negli anni,
ti sembra ragionevole?
negli impianti di molti anni fa, pare ci fossero più perdite (inverter e ottimizzazione dei raggruppamenti di celle e pannelli erano meno evoluti) perchè tanto tempo fa qualcuno suggeriva coefficenti di perdite 20%
PS: forse nella lettera hanno fatto una svista scrivendo 5KW, ma i pannelli saranno 7 KW, avrebbe più senso anche il prezzo preventivato
Salve.. vivo in Sicilia e anch’io possiedo un impianto FV da 6.4 kW con accumulo e posso affermare fermamente che i valori riportati non possono essere veritieri. Nel periodo di massima produzione arrivo a 40 kW al giorno ma accade per un totale di 3/4 mesi e in 1 anno riesco a produrre circa 7 Mw.
Nell’ articolo si parla di una media di 24 kW al giorno, eccessivi per un impianto del genere, ma mi risulta ancora più assurdo affermare che in 3 anni si sia ripagato l’ impianto..
Lo dico a lei, ma estendo l’invito ad altri commentatori: non si può accusare nessuno di mentire senza alcuna prova e sulla base di informazioni necessariamente sommarie. E’ legittimo chiedere chiarimenti e portare come esempio risultati diversi, ma usando toni più civili.
Domenico, io vivo in Lombardia, per la precisione a sud di Bergamo, cosa ne pensi se ti dicessi che il mio impianto da 2940 Wp ha prodotto in questi 17 anni una media di 4350 kWh? Dimmelo tu quanto avrebbe dovuto produrre.
… Qui parliamo di valori più del doppio con istallazioni che non arrivano al doppio (3kw contro 5)…e comunque sfiorare 800KWh o 1MWh di produzione mensile costantemente non mi sembra cosa facile.. cmq visto che gli animi si scaldano facilmente e il confronto scade in discorsi da bar auguro a voi e ai vostri impianti e auto a pile tanti MW e tante ricariche…
È un commento inserito da un telefono a pile o un computer a pile?
Il lettore ha riportato dati errati in base alla sua potenza impianto che è di…NON DICHIARATA.
Chissà come fate a dire che non è possibile? I 5kW sono di un ipotetico impianto che non è il suo.