Sentenza del Tar della Sardegna: per l’installazione di fotovoltaico in area industriale, sui tetti dei capannoni o all’interno della proprietà, non occorre l’autorizzazione unica, in quanto si tratta di “attività edilizia libera”
Una sentenza che dovrebbe consentire alle imprese di diventare indipendenti energeticamente in tempi brevi. Per il Tribunale amministrativo della Sardegna non ci sono dubbi. Per installare un impianto fotovoltaico all’interno di un’area industriale non è più necessaria “l’autorizzazione unica”, perché dal 2023 “la realizzazione di questi impianti è attività edilizia libera, equiparata alla manutenzione ordinaria“.
Lo ha stabilito il Tar Sardegna nella sentenza 790/2024 a cui aveva fatto ricorso una impresa dopo il provvedimento negativo di autorizzazione unica da parte della Regione. La decisione negativa era stata presa nei confronti di un impianto fotovoltaico da realizzare in area a destinazione industriale.
I giudici hanno deliberato che si può applicare l’articolo 22-bis del Dlgs 199/2021, nel quale si introducono le procedure semplificate per l’installazione di impianti fotovoltaici. Quindi, l’installazione dei pannelli solari non è più soggetta al rilascio dell’autorizzazione unica.
Fotovoltaico su aree industriale: si può costruire su terreno agricolo a 500 metri anche vicino a un bene tutelato
Rimangono valide le norme sulle valutazioni ambientali, nonché il coinvolgimento delle Soprintendenze ma soltanto nel caso in cui le aree interessate dall’intervento siano sottoposte a vincolo paesaggistico. E nel caso di immobili che abbaio un “valore” dal punto di vista dell’architettura industriale.
Un altro tribunale amministrativo, questa volta in Toscana, ha stabilito che è consentito realizzare un impianto fotovoltaico a terra su un terreno agricolo entro 500 metri da zone industriali (secondo il decreto legislativo 199/2021), anche se l’impianto dista meno di 500 metri da un bene tutelato.
Ma tu guarda sulla tua proprietà quanti intralci per poterti mettere quattro pannelli FV.
“Non disturbiamo chi vuole fare” chi lo ha detto?
Lo stesso che a settembre disse che Unicredit è una grande banca italiana che comprava una banca tedesca e ne era orgoglioso e ora insinua che non sia italiana nonostante BPM abbia una percentuale di azionisti esteri più alta e invoca la Golden Power da parte del Governo benché sia di competenza BCE la sua applicazione.
Sempre lui, sempre coerente, sempre sul pezzo, sempre oggettivo.
Il punto è che l’energia autoprodotta non può essere tassata.
puoi tassare la ricchezza che genera una bolletta più bassa
minore importazione di fossili
lavoro , per installazione e manutenzione rinnovabili
maggiore capacità di spesa visto il risparmio di chi investe in rinnovabili
Lollo, urge un decreto per bloccare tutti questi potenziali disertori!
già il grosso del lavoro sporco per ENI è riuscito a farlo:
con il DL agricoltora diprimavera scorsa ha vietato l’agrivoltaico a pannelli bassi, quello che aveva iter semplificato, bassi costi e non usava incentivi; non contento, ha passato in rassegna anche le eccezioni, per limitare anche quelle
agrivoltaico con pannelli bassi era ancora permesso nei 500 metri di terreni attorno alle aree industriali (e mi pare nei 300 metri dalle autorstrade), sono fasce di terreno considerate non di pregio, magari pure parzialmente inquinate, sfruttabili per il fotovoltaico, in gergo soprannominate “solar belt”, cintura solare, perché fornirebbero energia proprio vicino/intorno agli “utilizzatori” (le industrie) e alle cabine di allaccio alla rete media/alta tensione
mi pare che nel DL agricoltura ha modificato (i suoi tecnici, non lui che non sa far di conto) anche la definizione delle fasce attorno alle aree industriali, restringendole, ora i 500 metri non si contano più dal confine dell’area industriale, ma si misureranno a partire dagli impianti contenuti nell’area industriali
è un livello di accanimento e malizia notevole.. roba da azzeccagarbugli dell’ottocento.. purtoppo li abbiamo votati e non si schiodano finché non finiscono di rubarsi anche le piastrelle e di ricevere i pacchi natalizi ENI
Io confido sul fatto che le autarchie storicamente finiscano sempre come le piastre di Petri. Peccato che Lollo non farà la fine di noi batteri.