Formula E in tv. Ecco una breve guida in 5 punti per godersi il Gran Premio di Roma Eur. E’ un vademecum per non addetti ai lavori, che vogliono gustarsi la diretta di un evento inedito per l’Italia. Con grande copertura delle reti Mediaset.
–1– La programmazione di sabato 14 aprile
– Ore 10.15 – Mediaset Italia 2: Studio Roma, con Ronny Mengo, Irene Saderini, Claudia Peroni e Fabiano Vandone
– Ore 10.30 – Mediaset Italia 2: diretta prove libere 2 Formula E, con telecronaca di Nicola Villani e Francesco Neri
– Ore 11.15 – Mediaset Italia 2: Linea di nuovo a Studio Roma – Ore 12.40 – Italia 1 e Mediaset Italia 2: ancora Studio Roma- – Ore 14.00 – Italia 1 e Mediaset Italia 2: differita qualifiche – – Ore 15.00 – Italia 1 e Mediaset Italia 2: trona Studio Roma- – Ore 16.00 – Italia 1 e Mediaset Italia 2:diretta gara FormulaE – Ore 17.00 – Italia 1 e Mediaset Italia 2: Studio Roma- fine Inviati ai box: Anna Capella, Alessandro Cracco e Marta Rigoni.
–2– Che circuito cittadino è l’Eur
Il circuito è lungo 2,7 km (Misano, per fare unparagone, è 4,2 km). Dovrà essere ripetuto 19 volte. Conta 21 curve, tra cui un tornante insidioso, tratti tortuosi e due curvoni speculari veloci, uno in salita e uno in discesa. Su Viale dell’Industria, dopo la curva 4, si toccherà la velocità più alta, per poi tuffarsi nella stretta curva a sinistra verso il cavalcavia della Cristoforo Colombo. Il circuito attraversa poi il Salone delle Fontane verso la curva 10, per puntare ancora verso Piazza Marconi. Dopo le curve 11 e 12, via di nuovo verso l’arrivo (in un punto diverso dalla partenza), dopo altre 9 curve. Pit lane e i box sono accanto al Palazzo dei Congressi. La gara è divisa in due manche.
–3- Che monoposto sono in gara
E’ praticamente un monomarca Dallara, che progetta con Spark Racing Technology tutti i telai in fibra di carbonio dei team, oltre all’involucro del pacco batteria. Le squadre lavorano su motore, inverter, cambio e sistema di raffreddamento. Il motore elettrico ha una potenza ben lontana da quelli della Formula Uno.
Per regolamento la potenza lè imitata a 180 kW (circa 245 CV) in gara, mentre in prova si arriva a 200 kW (272 CV). C’è poi il fanboost (guarda), un’invenzione molto nazional popolare che a noi non convince troppo. I tre piloti preferiti, scelti dal pubblico attraverso una votazione, disporranno di un boost di potenza in più in una fase della seconda parte di gara. Le batterie delle monoposto hanno una capacità modesta, 28 Kwh, meno di una Nissan Leaf, che ne ha 40. Ma è ovvio che si è puntato a limitare il peso, visto che le manche sono piuttosto brevi.
–4– Per che piloti si può tifare?
Un solo italiano in gara, Luca Filippi, con gran bisogno di fanboost: con la sua Nio (cinese) ha raccolto finora un misero punticino.Contro i 109 del leader della classifica Jean Èric Vergne (altro team cinese, Techeetah), i 79 di Rosenquist (Mahindra) e i 76 di Bird (Virgin Racing).
Mercoledì 11 aprile Filippi con tutta la famiglia della Formula E era in udienza da papa Francesco, raccontandolo in un tweet entusiastico. Speriamo in una bella benedizione..
Come funziona il campionato?
Il punteggio è lo stesso della Formula Uno: 25 punti al primo, poi via via a scalare fino al decimo, cui va un punto. A questi vanno aggiunti i 3 punti per il pilota che ottiene la pole position. E un punto per chi realizza il giro più veloce in gara, purché classificato tra i primi dieci. Dopo Roma, le prossime tappe saranno Parigi, Berlino, Zurigo e New York. Qui, a metà luglio, si concluderà il campionato 2017-2018. A ottobre nuova stagione, con monoposto più performanti e dotate di maggiore autonomia (leggi).