Ford cambia la sua strategia per l’auto green. Abbandona il progetto del Suv elettrico, che per ora sarà solo ibrido, per concentrarsi su veicoli di dimensioni inferiori e “a prezzi più accessibili”
Non è la prima casa automobilistica che rivede le sue “strategie” elettriche. E non è una sorpresa: i costi – ancora troppo alti – per le auto a zero emissioni mal si conciliano con la tendenza del mercato che spinge sulle auto di grandi dimensioni.
Ford annuncia per il 2026 un nuovo veicolo commerciale elettrico e 2 Suv più piccoli l’anno dopo
L’elettrico – e gli automobilisti più giovani – premiano i veicoli di dimensioni inferiori e non solo per una questione di costi. Da qui l’annuncio di Ford che si concentrerà su veicoli più accessibili piuttosto che su veicoli di grandi dimensioni per i clienti privati.
Ford ha fatto sapere di aver cambiato i suoi piani per il Suv elettrico di grandi dimensioni, che verrà realizzato solo in versione ibrida. E annuncia il lancio di un veicolo elettrico professionale nel 2026, seguito da due Suv di dimensioni più contenute nel 2027.
Ford passa dal Suv elettrico di grandi dimensioni a modelli più “contenuti” nei prezzi e misure
La nuova strategia prevede di concentrarsi su veicoli “a un prezzo inferiore e con una migliore autonomia“. Lo ha dichiarato l’ad Jim Farley: “Abbiamo imparato molto, in qualità di numero due americano dei veicoli elettrici, su ciò che i clienti vogliono e su ciò che serve per essere tra i migliori ed essere comunque redditizi“.
Per ridurre i costi rilocalizza negli Usa
Per ridurre i costi, Ford ha comunicato una revisione delle forniture di batterie e il trasferimento della fabbrica in joint venture con la sudcoreana LG dalla Polonia al Michigan.
Anche la joint venture BlueOval (con l’altro gruppo sudcoreano SK) fornirà le batterie elettriche – per i suoi veicoli attuali e futuri – con una produzione rilocalizzata negli Stati Uniti.
Tutte le case costruttrici, TUTTE, si devono rimettere di buzzo buono a fare di nuovo ricerca sui motori termici, perché è quello (plug-in a parte) che il mercato sta ancora chiedendo. E chi è che continua a fare ricerca sui termici attualmente? La Cina.
Ford ha fatto una cag@ta galattica a dismettere Fiesta e Focus.
“…i costi – ancora troppo alti – per le auto a zero emissioni mal si conciliano con la tendenza del mercato che spinge sulle auto di grandi dimensioni.”
Scusate, ma questa non l’ho capita.
Sbaglio, oppure la conciliazione fra costi di auto a zero emissioni e spinta del mercato verso auto di grandi dimensioni l’ha già portata a termine Tesla con le sue Model 3 e Model Y, due auto di segmento D dal prezzo più basso in assoluto rispetto a praticamente tutte le altre termiche ed elettriche di pari segmento?
Diciamo che, a parte forse i marchi cinesi – su cui però pendono sospetti di pesanti interventi di stato per calmierare i costi –, Tesla è al momento l’unica che ha deciso scientemente di rivoluzionare il modo di progettare e costruire auto – a partire dalle gigapresse, per esempio – per contenere i costi produttivi pur scegliendo spesso di produrre in paesi con un costo del lavoro elevato.
Ora la sfida, per Tesla come per tutti gli altri, è entrare nei segmenti C, B e A (dove al momento c’è ancora troppa poca scelta e prezzi abnormi se comparati a quanto è riuscita a fare Tesla con le sue due segmento D), dove occorrerà la stessa capacità di costruire auto tecnologicamente avanzate a prezzi altamente competitivi dimostrata da Tesla con Model 3 e Model Y.
Trovo quindi abbastanza sorprendente che Ford dichiari di volersi concentrare su modelli elettrici low-cost quando con gli attuali modelli di segmento superiore non è riuscita nemmeno ad avvicinarsi al rapporto qualità/prezzo offerto da Model 3 e Model Y.
O Ford ha davvero in animo di rivoluzionare il suo attuale, vecchio modo di progettare, costruire e vendere auto seguendo e ulteriormente innovando l’approccio di Tesla – cosa peraltro che vale per tutti i costruttori occidentali di auto, ancora legati a schemi progettuali e produttivi vecchi aggravati dall’incapacità di scegliere convintamente la rivoluzione elettrica –, oppure anche questo rimarrà un pio desiderio.
secondo me Musk ora è un tantino “distratto” da altri suoi interessi (si sa… i geni a volte sono incostanti… appena hanno un’intuizione… ci si buttano a capofitto, tipo A.I. e BOT antropomorfi ); anche il suo “appoggio” a Trump potrebbe essere un modo per “guidare dall’interno” certe scelte, persino nel partito più a favore del petrolgas USA…
In realtà, se Tesla avesse un CEO molto capace ed un pochino autonomo dovrebbe approfittare esattamente di questo momento in cui la concorrenza è in confusione mentale e strategica (europei e giapponesi), di prezzi eccessivamente alti in tutti i segmenti di mercato e tutte le motorizzazioni, e della guerra commerciale USA/Europa vs Cina , proprio per piazzare adesso un colpo grosso nei segmenti sub. D (magari con una vettura-ponte B/C giusto per “spiazzare” tutte le eventuali concorrenti); prodotta in economia (oramai ha disponibili diverse tipologie di batterie soddisfacenti) potrebbe diventare facilmente la “elettro-Golf” di questo lustro a venire.. (ho citato una vettura che per decenni ha guidato le vendite in Europa .. ma con prospettive di imporsi in tanti mercati di paesi emergenti come Asia/India, Africa, sud America).
Stiamo a vedere se tra le “novità in pentola” c’è almeno il modello intermedio…da presentare a inizio 2025….
Non potrei essere più d’accordo! 👍🏻👌🏻👏🏻
però, francamente, non so se augurarlo veramente…
sarebbe un colpo tremendo anche per Stellantis in Italia…e tutti i dipendenti e l’ indotto…(e quindi un pochino tutti noi italiani…)
Purtroppo è la dura legge dell’economia: se un’industria non riesce ad essere competitiva, è destinata a fallire.
Tutte le case automobilistiche europee sono a rischio: o si svegliano e cambiano mentalità e approccio, oppure…
Il guaio è che mentalità ed approccio possono cambiarli in un weekend.. ma gli studi, gli investimenti ed i necessari brevetti ed impianti per realizzare non si fanno in breve tempo…
sembra si che i programmi per “nuovi” modelli auto siano rallentati in attesa dell’esito delle elezioni USA (gigafactory messico e accordo per importazione)
e in generale sull’assestamento dei vari provvedimenti sui dazi e sugli inecentivi (es un po di progetti fotovoltaici americani sono in stand-by in attesa delle versioni finali dei dazi sui pannelli, nell’immediato i costi dei pannelli “americani” rischiano di trilplicare)
nell’attesa di questi altri mesi, Tesla si gioca il testayling Y (ritocchino alla capienza batterie?) e anche capirà se saranno profittevoli le sue NCM 4680 americane rispetto alla concorrenza di importazione; pare che in Tesla siano riusciti a sistemare il processo di fabbricazione con entrambi gli elettrodi a secco (risparmio di -20% sui costi delle celle batteria, oltre che di energia e spazio per la fabbrica)
Tesla ha con un po’ di anticipo sulle NCM LG che lo stesso processo di fabbricazione lo manderanno a regime progressivamente da oggi (letto che stanno avviando impianto pilota) al 2028
LG però intanto tagliera i costi del 30% su una parte della sua produzione andando a produrre direttamente in Indonesia; la Inster avrà batterie NCM “indonesiane” che la aiuteranno a non costare tanto.. e i dazi europei (solo su Cina) si possono attaccare al tram.. elettrico
mentre IA, BOT, e aggiungo batterie da STORAGE, sono in tumulto e immagino richiedono il massimo impegno impegno, attenzione e investimenti, forse ora Musk è più concentrato su questo (oltre a pararsi le spalle spalleggiando Trump nella campagna elettorale)
lo Storage sta esplodendo quasi in ogni parte del mondo (raddoppio ogni anno), forse è la parte più grande del fatturato Tesla? Tesla sta aprendo una gigafatory per batterie da storage anche in Cina
spero non parta la guerra sulle materie prime fondamentali… Se è vero che Cina non intende più esportare Antimonio (oltre che restrizioni su Gallio e Germanio) mettendo in crisi tante produzioni elettroniche in occidente….(metalli e “terre rare” ne abbiamo…ma non la filiera industriale per lavorarli)
Non è propriamente esatto. Ford ha già battuto Tesla con l’F150: è vero che ne vende meno del Cybertruck (ma solo perché l’F150 è disponibile anche a benzina e quindi chi lo vuole può scegliere tra diverse alimentazioni) ma è anche vero che l’F150 elettrico è ben più economico nel Cybertruck, oltre ad essere ben più affidabile ed essere disponibile da prima dello stesso Cybertruck. Nel campo dei pickup Ford già surclassa Tesla e l’F150 è indubbiamente il miglior pickup elettrico da acquistare oggi negli USA in rapporto al prezzo.
La Ford Capri non mi sembra poi così male come prezzo: in Italia la standard range costa € 42.750 https://www.ford.it/auto/capri#capri , fa i 180 km/h, copre lo 0-100 in 6.4″ e dichiara 500 km di autonomia WLTP con una batteria da 55 kWh. La Model Y a €43.670 fa i 217 km/h ma lo 0-100 è in 6.9″ e l’autonomia omologata WLTP si ferma a 455 km con una batteria più piccola da 50.4 kWh. Nonostante i cavalli in più di Tesla, questi non si avvertono numeri alla mano. Senza considerare che la Ford Capri è sia fuori che dentro molto più bella della Tesla, non che sia migliore ma non mi pare neanche così lontana dalla Model Y, anzi …
Peccato l’ * e la scritta “valori in attesa di omologazione”… staremo a vedere
…intanto 0-100 6,4 NON è la standard range, poi se vogliamo assist alla guida e pompa di calore sono 2.500 euri… i conti vanno fatti bene non come fa comodo
Prenditela con questi qui, non con me: https://listini.vaielettrico.it/auto-elettriche/ford/capri-standard-range-170-cv
Grazie per le informazioni, Enzo… ma la cosa mi confonde ancora di più, se possibile.
Se il F150 Lightning è (ti quoto) “indubbiamente il miglior pickup elettrico da acquistare oggi negli USA in rapporto al prezzo”, perché Ford decide (quoto l’articolo) “che si concentrerà su veicoli più accessibili piuttosto che su veicoli di grandi dimensioni per i clienti privati”? Forse proprio perché, per quanto facciano, (ti quoto nuovamente) “vende meno del Cybertruck”?
Riguardo alla nuova Capri, è un modello nuovo appena creato, ed è abbastanza ovvio che, dato che compete nel settore della Model Y, Ford abbia dovuto farla competitiva con quella, altrimenti…
Ne riparliamo quando avremo dati di vendita da confrontare con quelli di Model Y, e vediamo la nuova Model Y come risponderà.
Secondo me perché ha saturato la nicchia “alta” del mercato e al momento l’unico nicchia dove Ford può espandersi è verso il basso. Ford è un brand “nazional popolare”, come Fiat o Citroen, se uno ha 70 o 80000 euro da spendere per un mezzo difficile che acquisti Ford (ad eccezione dei pickup perché sono oggettivamente molto validi quelli di Ford, da sempre e l’F150 vende complessivamente – elettrico + benzina – più del Cybertrack che è solo elettrico: Ford non può imporre con la violenza ai suoi acquirenti quale alimentazione scegliere e se i suoi scelgono prevalentemente la versione a benzina è così e basta). Nella nicchia 70 / 80k si faranno la guerra brand come BMW, Mercedes, Volvo, Polestar, per Ford non c’è spazio, non a caso Ford ha riscritto il business plan e ha puntato tutto sugli ibridi perché ad oggi il mercato elettrico è troppo piccolo per trovare spazio.
ciao, Tesla Model Y base:
– batteria BYD da 57,5-58 kwh netti;
e penso al restiling verrà aumentata, visto che già la batteria attuale ha a dispozione 67 kwh lordi, non tutti usati
– oppure CATL da circa 59 kwh netti
la Capri difficile faccia meglio come autonomia, anche se la sagoma è qualche cm più stretta della Model Y
Cabri comunque la trovo bella ad es. in blu metallizzato,
hanno fatto una linea più slanciata e interni diversi,
rispetto al telaio-batterie che sono la piattaforma VW ID 5
immagino saranno vincolati (nella sostanza e/o con accordi) a non scendere molto sotto al prezzo della VW ID
Tesla produce auto di segmento D con qualità non da segmento D. Vero che il prezzo è più basso, ma chi compra quelle auto le noleggia e i dati mostrano come il pubblico del leasing europeo sta lentamente cambiando scelte. Il valore residuo sicuramente non aiuta. La mancanza di novità anche, aggiungerei.
Sui processi rivoluzionari, be Automotive New pubblicò un articolo tempo fa: le gigapresse ed il gigacasting hanno notevoli side effect su flessibilità di aggiornamento (notato che il design delle Tesla è fermo) e costi di riparazione (pezzi da fusione grandi e complessi ma da cambiare in blocco in caso di incidenti). Il tutto sta in piedi con volumi enormi fatto con pochissimi modelli. Inizialmente aveva senso, Tesla era monopolista delle elettriche, ma già ora, senza crescita di vendite, il modello di business sembra mostrare crepe.
Io aspetto di vedere la prossima generazione di auto Tesla prima di decidere se hanno rivoluzionato o meno. Tesla dovrebbe aggiornare tutte le sue auto e lanciarne di nuove per coprire altri segmenti di mercato.
I dazi le hanno dato un assist insperato. Devono approfittarne però, come hanno fatto con i green credit.
Ford è già presente nel segmento “centrale”/premium del listino con 3 proposte come Mustang, F150 e Capri. Aggiungere ulteriori proposte in questo segmento sarebbe inutile e creerebbe solo confusione. Da qui la domanda: ci espandiamo in alto o in basso?
Il problema è che i numeri dicono che in alto non si vende. Chi ha i soldi veri non vuole sentirsi un camperista alle colonnine o impazzire con tessere e curve di ricarica, non è abbagliato da qualche centinaio d’euro risparmiato forse a fine anno ed inoltre è preoccupato che la sua auto elettrica pagata tanti soldi si svaluti molto più velocemente dopo 3 anni quando vorrà rivenderla, per non parlare del sound godurioso di un V6 o un V8 che è certamente diverso dal sound di un 3 cilindri 1000 cc. Questo è un grande no all’elettrico e i numeri più recenti confermano questo no in tutti i mercati, anche in Cina, dove l’elettrico si arriva a vendere fino a una certa soglia (l’equivalente di 50000 dollari) e non oltre (e questo discorso si riallaccia alla richiesta di Blume di insistere sul ban del 2035 così da “””obbligare per legge””” i ricchi a comprare le elettriche, visto che la ID.7 non se l’è filata proprio nessuno).
Cosa resta? La fascia sub-premium, ovvero quella che va dai 30000 ai 40000. Il segmento ora presidiato negli USA solo da GM che pure riesce a fare margini e dove l’elettrico ha più senso, magari come cittadina tuttofare o come seconda auto e dove un’eventuale svalutazione non è poi un trauma. Segmento ancora trascurato da Tesla, con poca concorrenza negli USA e dove si può dire qualcosa di accettabile nell’attesa arrivino batterie allo stato solido e una migliore infrastruttura di ricarica. In pratica Ford sta andando nell’unica fascia oggi possibile.
P.s.: il trasferimento della produzione di batterie dalla Polonia agli USA è dovuto solo agli incentivi riconosciuti dagli USA per le batterie prodotte in casa.
Meglio tardi che mai, ma non ci volevano degli esperti…. Amministratori e manager a dir poco dilettanti
Manda un curriculum che sei bravo tu.😉