Flop elettrici: con il 2023 finisce l’avvenuta in Europa della Honda E. Lanciata appena tre anni fa, la citycar giapponese non è mai decollata nelle vendite.
Flop elettrici: la piccola giapponese troppo cara per 222 km di autonomia
Troppo cara e con un’autonomia troppo contenuta. Sono i due limiti che hanno impedito alla Honda E di farsi largo sul mercato continentale. 36.600 euro per un’auto con soli 222 km di autonomia omologata sono veramente troppi anche per un’auto dal design originale e dagli spazi interni piuttosto generosi. In Italia nei primi 11 mesi del 2023 se ne sono vendute appena 47 e anche nel resto d’Europa le immatricolazioni sono andata molto a rilento. In Germania, di gran lunga il primo mercato europeo anche per l’elettrico, quest’anno l’hanno acquistata 101 clienti, neppure 10 al mese. Dotata di una batteria da 35,5 kWh, la Honda E è lunga 3,63 metri ed era stata studiata per aggredire il mercato delle piccole elettriche premium. Lo stesso in cui la Fiat 500e (che ha una lunghezza identica) sta ottenendo ben altri risultati, peraltro con un prezzi decisamente inferiori.

Fine di un’epoca: pensionamento vicino per Zoe, Smart EQ…
“Honda continuerà a intensificare i suoi sforzi di elettrificazione nella regione europea”, scrive la Casa giapponese in una nota in cui ha confermato l’uscita di scena della citycar. Adesso però si punta sui Suv, il tipo di veicoli che sta dominando il mercato anche nelle auto a batterie. Nelle piccole elettriche si sta affacciando una nuova generazione di vetture, con prezzi più contenuti e autonomia più assicuranti. La Renault lancerà la nuova R5, avviando al pre-pensionamento la Zoe, mentre la Citroen arriverà con la nuova C3, entrambe con prezzi entro i 25 mila euro, meno incentivi. Ed è sempre più vicina l’uscita della scena della Smart EQ, a due e quattro posti, con la conversione della marca ai soliti Suv. E infine non dovrebbero avere vita lunga la Renault Twingo ZE e la Dacia Spring, sostituiti da modelli più in linea coi tempi.
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Nel business non serve rischiare puntando al First best: basta copiare. Una casa automobilistica seria avrebbe dovuto mettersi sulla scia del modello Tesla e tentare di riprodurlo, magari aggiungendo qualcosa di suo come elemento differenziale. Invece, tutte a fare le brillanti: Honda e Mazda che propongono auto senza autonomia decente, Audi che continua a proporre carrozzoni pesantissimi e zeppi di suppellettili inutili, VW che realizza un’intera gamma di elettriche con la vecchia idea per cui i modelli debbano essere tanti quanti i gusti dei consumatori. E Tesla se la ride di fronte a tanta prosopopeica stupidità.
Ecco, speriamo falliscano tutte ste case che si ostinano a produrre giocattoli a pile a 50.000 euro con prestazioni ridicole! Le auto elettriche non se le fila un cane se non quei 4 fissati che pensano di essere “nel futuro”, quello dove le aziende saranno tutte gambe all’aria.
Attendiamo con fiducia le europee 2024, sperando di mandare a casa tutti questi eco-impallinati del nord europa e che nel contempo le case automobilistiche si SVEGLINO investendo in altre tecnologie che piacciano davvero alla gente, vedasi e-fuel e biocarburanti.
Le macchinine a pile al massimo le regalo a mio nipote di 5 anni per giocare in cortile…
Perfetto, si goda le sue e-fuel, è proprio in quella direzione che sta andando il mondo.
Ti sei mai chiesto perché tuo nipote non gioca con automobiline diesel!?!?
saranno eco-impallinati ma nel nord europa se la passano molto bene rispetto a noi italiani, ognuno ha quel che si merita…
Ne ho vista una l’altro giorno. Il proprietario mi sembrava molto soddisfatto nello stare a culo alla mia model 3 in segno di sfida, con la sua scatoletta che ha pagato la mia stessa cifra e che non va nemmeno la metà (sia di prestazioni che di autonomia) hahahhahah
Il progetto mi è sempre piaciuto, peccato proprio per l’autonomia…
non lo so, resta una roba imbarazzante proprio immettere un prodotto simile sul mercato. NOn è da meno di questa Honda.
Vetturina che mi è sempre piaciuta tantissimo sia dentro sia fuori.
La trazione posteriore, poi, me la rende simpatica d’ufficio.
Impossibile però non unirsi al coro di chi dice che la batteria e la velocità di ricarica all’atto pratico non erano sufficienti in rapporto ad un oggetto a prescindere orribilmente costoso.
Nei miei sogni, l’avrei voluta tantissimo.
Il problema è che è incomprabile anche da usata.
Linea originale, prodotto scarso, prezzo assurdo. Non poteva durare, infatti…
Honda E, auto fantastica nella guida, dal design originale, dotazione di serie da segmento D, purtroppo batteria piccola e non molto efficiente nei consumi, oltre alla ricarica troppo lenta. Avuta per 3 anni 60.000 km percorsi, venduta a malincuore per passare ad una elettrica più adatta anche ai viaggi. Sará probabilmente una delle auto ricercate tra qualche anno.
Ho le mie perplessità sul fatto che sarà ricercata, non più di un qualunque vecchio smartphone, fosse solo per la sua estetica (poco iconica) e la sua storia di scarsissime vendite. Credo che il modello sia invece colpevole della diffidenza che alcuni hanno nutrito negli scorsi anni verso l’elettrico: se il futuro che arriva è una citycar da 37000 euro e autonomia di una bicicletta viva il diesel tutta la vita. La colpa di Honda è che ha investito sulla tecnologia sbagliata: tanta spesa per gli interni, nessun investimento su batteria e powertrain. E qui allargo la riflessione: se dopo le eccellenti auto di Tesla i competitor avessero fatto guerra a Tesla sulla tecnologia oggi si venderebbero solo auto elettriche. Purtroppo solo i cinesi ci si sono messi seriamente d’impegno, i costruttori occidentali hanno provato a rifilare carissimi giocattolini, ovvero il peggio del peggio del concetto di premium.
Addio Honda E, non mi mancherai …
“se dopo le eccellenti auto di Tesla i competitor avessero fatto guerra a Tesla sulla tecnologia ” Guarda Enzo, io leggo le prove e continuo a non trovare tracce di questi vantaggi tecnologici. Vogliamo dire il prezzo? Ok, ma con quali rinunce? Hai mai visto il bracciolo posteriore di una Y ? Fa ridere, su….
-Hai mai visto il bracciolo posteriore di una Y-
Questa frase, per chi ha orecchie per capire, spalanca una finiestra che apre un mondo inespolrato.
Come dite? non capite?
Ovvio, perchè siete (siamo…) dei “povery” e certe cose non possono venire in mente senza un minimo di “esperienza”. 🙂
Il Signor Astuto, concentrandosi sul bracciolo posteriore e ritenendolo cosa importante, ci sta facendo capire che lui è abituato a viaggiare con l’autista.
(ehehe…. ei scherza eh?)
Nell’elettrico non funziona come nel termico. Non basta un design unico e interni chic per rendere una vettura premium. La tecnologia e le caratteristiche tecniche sono l’aspetto preponderante. La 500e ha 42kWh e supera la soglia psicologica dei 300km wltp oltre al design iconico e una storia alle spalle
Conosco solo una persona che ha la 500e e quei 300Km di autonomia a suo dire sono poco veritieri. Poi non so se lui sia stato sfigato sul modell oche possiede
Lui fa 90Km in extraurbano al giorno per lavoro e la ricarica a lavoro tutti i giorni, perché dice che se non lo fa rischia di poter fare il viaggio solo per 2 volte rischiando di restare a piedi o con una ricarica residua troppo bassa.
Magari ha la batteria da 24Kwh…
Potrebbe essere anche con la 42 KWh ricordiamo che la 500e non è un mostro quanto a rendimento
la mia risposta sopra è per te.
DIcevo a prescindere dalla batteria, è proprio il concett odi auto che non arriva neanche a 200Km a essere imbarazzante.
E guarda un po’ la 500 in america sarà venidta con meno kilometri dichiarati che in europa.
“Nell’elettrico non funziona come nel termico.” Credici.
Nel senso che i parametri che guarda il cliente non sono gli stessi. Non mi sembra un’eresia
Progetto nato morto.
Chi ne ha deciso la commercializzazione ha già gatto harakiri?
Il gatto no, dai, povera bestia… 😇