Flash, tre notizie in pillole. Problemi per Tesla con le nuove batterie , i concessionari Cadillac contro l’elettrico e i nuovi test “estremi” della Skoda.
Flash 1 / Dubbi sulle batterie Tesla montate in Cina
I media cinesi hanno messo nel mirino le nuove batterie montate a Shangai sul Model 3 Standard Range Plus e ora in arrivo anche in Europa. Il problema: dimostrerebbero un rendimento troppo scarso alle basse temperature. La versione più economica della berlina Tesla, secondo il sito di notizie automobilistiche d1ev , avrebbe anche il problema che le celle non accettano ricariche al 100%. Si tratta della batterie LFP (Litio Ferro Fosfato) prodotte da CATL. Decisamente più economiche degli accumulatori precedenti, al punto da consentire a Tesla di abbassare dell’8% il prezzo dell’auto in Cina. Oltre ad aumentare a 468 km l’autonomia dichiarata (standard NEDC). Sempre secondo d1ev, Tesla avrebbe avuto un po’ troppa fretta di montare le nuove celle, abbreviando i tempi di collaudo. Le batterie litio-ferro-fosfato hanno il vantaggio di essere notevolmente più economiche e più robuste delle celle agli ioni di litio con catodo NCM o NCA. Il loro svantaggio deriva però dal maggior peso. Qui altre info.
Flash 2/ Concessionari anti-elettrico: ciao Cadillac
Si leggono spesso racconti di concessionari auto scettici sull’elettrico, impegnati a sconsigliarne l’acquisto ai loro clienti. Una storia esemplare arriva dagli USA, dove la Cadillac ha deciso di prendere il toro per le corna, ponendo i suoi dealer davanti a un bivio. Ovvero scegliere se spesare la causa delle EV spendendo almeno 200.000 dollari per caricatori, attrezzature e formazione. Oppure rinunciare immediatamente al mandato ricevendo fino a 500 mila dollari di indennizzo.

Risultato dell’aut aut: circa 150 degli 880 concessionari hanno scelto di andarsene, in disaccordo anche con la decisione di General Motors di trasformare il marchio Cadillac in solo-elettrico. In realtà, per consentire ai dealer di smaltire le scorte e trovare altre attività per i loro dipendenti, le insegne dai saloni saranno tolte solo a fine 2021. Ma la decisione è comunque presa.
3/ I test estremi dei Skoda per le nuove elettriche
Come reagiscono carrozzeria, motori e, soprattutto, batterie con variazioni violenta della temperatura? Ormai le Case auto non hanno più bisogno di mandare i loro collaudatori nelle piste innevate del nord della Scandinavia o nel caldo torrido dei deserti africani. Ne dà un saggio la Skoda, svelando come funziona la Camera Climatica in cui è possibile testare qualunque scenario e simulare in 25 giorni l’usura di 4 anni.
La costruzione della camera climatica ha richiesto poco più di un anno. La struttura è perfettamente isolata e dotata di un set di 28 emettitori di luce ad alogenuri metallici che hanno una potenza di 2,5 o 4 kW. Sono dispositivi speciali, in grado di emettere una luce il cui spettro si avvicina moltissimo a quello della luce solare reale. “Possiamo simulare un clima desertico o una notte gelida in montagna. Durante un test passiamo da una giornata calda dell’Arizona, con 42° C all’ombra e intensità della luce solare fino a 1.000 W/mq, a un clima in stile Florida con umidità estrema. Fino a una notte alpina quando la colonnina di mercurio scende a -10° C” spiega Dalibor Kopáč, Coordinatore dei test (qui altre info).
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