Ford, Kia, Toyota e VW: settimana flash

Ford rinvia il passaggio al solo elettrico – Prezzi e numeri di Kia EV3 – Clienti infuriati con Toyota per l’idrogeno – VW ID.Buzz per Forst / Settimana flash.

fordFord rinvia la conversione al solo elettrico oltre il 2030: si vende poco

Sono passati solo due anni da quando, nel 2022, la Ford annunciò l’intenzione di accelerare il passaggio al solo elettrico in Europa. Il percorso prevedeva che già dal 2026 i nuovi modelli fosse tutti ricaricabili, comprendendo quindi anche le ibride plug-in. Per poi passare al solo elettrico dal 2030. Ma il rallentamento delle vendite sui principali mercato (a cominciare dalla Germania, con la fine degli incentivi) e i ritardi nei lanci dei nuovi modelli hanno indotto a un ripensamento. Lo sviluppo dei modelli termici continuerà oltre le date previste, affiancando la gamma elettrica che man mano si rafforzerà con auto sempre più abbordabili. Dopo la Capri, arriverà la Puma a batterie, seguita da una famiglia di auto di minor prezzo.

fordFord e… / La Kia accelera e svela i prezzi della ‘piccola’ EV3

Tra i modelli in arrivo uno dei più attesi è sicuramente la Kia EV3, un Suv che si colloca tra i segmenti B e C del mercato. In concorrenza con un modello di successo come la Volvo EX30 e con l‘Alfa Romeo Junior. Per ora è stato annunciato il prezzo per il mercato olandese, dove la versione base (la Air) con 58,3 kWh di batterie e 429 km di autonomia partirà da 36.995 euro. M la EV3 sarà disponibile anche con una batteria ben più capace, 81,4 kWh, e autonomie che arriveranno a 571 o 600 km, a seconda delle versioni. La più costosa avrà un prezzo in Olanda di 49.195 euro. In Italia, a causa di un carico fiscale piuttosto elevato, i prezzi dovrebbero essere leggermente superiori. A breve dovrebbe arrivare la comunicazione ufficiale dei listini per il nostro mercato.

Ford

Che delusione l’idrogeno: class action contro Toyota per la Mirai

L’auto a idrogeno continua a incontrare difficoltà e lamentele di tutti i tipi. Un gruppo di proprietari americani della Mirai ha avviato una class action contro il costruttore, la Toyota,  accusato di pubblicità ingannevole. I motivi del ricorso sono diversi. Si va dalla difficoltà di trovare distributori di idrogeno all’autonomia reale della Mirai, inferiore di un centinaio di miglia (circa 160 km) rispetto al dichiarato. Non solo: chi decide di rivendere la Mirai, vista la generale insoddisfazione, si ritrova poi dopo pochi anni un valore fortemente svalutato rispetto al prezzo d’acquisto. In media dopo soli 5 anni si parla di del 19,4% del prezzo pagato per l’acquisto. Ammesso e non concesso che si trovi un compratore.

ID.Buzz VW sempre più utilizzato come company-car

Dopo un avvio stentato, il nuovo Maggiolino elettrico Volkswagen, l’ID.BUzz, sembra prendere quota. Soprattutto come company car, con tanto di scritte della ditta in bella evidenza. In questo caso si tratta della birra Forst. Come sottolinea questo post pubblicato da un pioniere dell’elettrico come Gianfranco Pizzuto su LinkedIn: “UNA BELLA SORPRESAQuesta mattina in centro a Merano mi ha fatto piacere notare che anche la nostra locale birreria, conosciuta in tutta Italia, ha iniziato a consegnare la birra di propria produzione con mezzi elettrici. Un bel messaggio. Abbassare il livello di inquinamento, anche quello acustico!, aumenta la qualità della vita di tutti.

Visualizza commenti (5)
  1. Daniele Sacilotto

    Comunque ste case automobilistiche non le capisco. Hanno sbandierato ai 4 venti il passaggio all’elettrico senza bisogno con anni in anticipo rispetto alla normativa UE però hanno continuato a presentare modelli premium snobbando del tutto le fasce di prezzo popolari. Ma cosa si aspettavano, che all’improvviso tutti avrebbero tranquillamente pagato 50 mila euro un’auto? Adesso si lamentano che l’elettrico non vende. Ma vendere cosa?! La Mach-e a 70 mila euro? Ma dai non vende?

    1. Purtroppo non si costruisce dal nulla una rete di produzione e trasporto energia elettrica ad alta capacità in pochi mesi (a maggior ragione se ci sono procedure tecniche e legislative con iter lunghi…e decreti attuativi che vogliono più impedire che facilitare…visti i grandi interessi economici contrastanti).

      La rete distribuzione idrocarburi ci ha messo 1 secolo a crescere e a raggiungere la necessaria diffusione e funzionalità…
      Solo 30 anni fa avevo ancora problemi nei miei avventurosi giri in auto o moto…in Italia e all’ estero … tra l’ altro Senza i supporti tecnologici disponibili ora (navigatori satellitari, internet e 4G quasi ovunque… traduttori in tempo reale di lingue straniere e pure dialetti ! )

      Le case produttrici hanno sicuramente sottovalutato la relativa “semplicità” delle vetture elettrificate, confondendo la mancanza di molte componenti tradizionali (cambio, frizione etc) per una maggior facilità costruttiva, ignorando completamente la parte SW di gestione delle vetture moderne!
      Già diversi anni fa alcune hakers (White hat) avevano segnalato gravi carenze funzionali delle “normali” vetture ICE con tanta elettronica di controllo a bordo (alterandone funzioni a distanza…o addirittura prendendo il “controllo” di guida) mandando report ai responsabili delle case costruttrici perché prendessero seri provvedimenti in materia.

      Le case hanno dovuto iniziare da modelli segmenti alti : Tesla stessa con S e X copre inizialmente la fascia del lusso … perché vetture super prestazionali ma con autonomia bassissima (rispetto alle tradizionali Supercar ICE) e senza quasi possibilità di ricarica in assenza di rete (cui hanno sopperito costruendo direttamente i superchargers…con ricarica inizialmente gratuita! Quando mai FIAT ha installato distributori carburante nei paesi sperduti dove vendeva le sue utilitarie, camion o trattori?).

      Ora che hanno preso coscienza che le vetture cinesi sono 15 anni di sviluppo avanti (forti di un mercato di miliardi di persone)… devono rivedere le loro prospettive di investimento e “crescita” ( ? )… ma se non si “sposano” con le avversarie…non avranno chances di futuro.

      Ho visto tanti paesi (anche nei Caraibi ad es.) pieni al 90% di auto giapponesi… perché avevano costruito le strade ove usare le loro vetture: europee ed americane con dazi altissimi di importazione
      I cinesi stanno replicando la strategia pure in Africa..
      Sono altri miliardi di potenziali clienti (oltre che fondamentali fornitori di materie prime e prime-seconde)…
      A breve non avremo più spazi disponibili per le vetuste auto ICE europee…che tra l’ altro verranno costruite sempre più al di fuori della comunità europea per motivi di elevati costi (energia, manodopera, leggi anti-inquinamento etc).

      Aspetto 2 o 3 anni…e mi aspetto di vedere situazioni profondamente cambiate in automotive…

      Quando arrivano le novità all’ inizio partono sottotono…poi avviene sempre un ribaltone…

  2. La scusa della Germania… Tutto il mondo è Germania… Le elettriche (incluse quelle di Ford) non si vendono perché in Germania non ci sono più incentivi… Ora li hanno reintrodotti (per le auto aziendali che in Germania è una fetta importante del venduto) così anche questa storia che è tutta colpa della Germania non la sentiremo più. Domani a chi daremo la colpa? A Putin?

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