Firenze, stop ai monopattini in sharing

A partire dal 1° aprile 2026, a Firenze sarà vietato lo sharing dei monopattini elettrici. L’obbiettivo è quello di garantire maggior sicurezza, ma non solo…

 

Difficile far convivere le nuove normativa, la sicurezza stradale e i monopattini elettrici in sharing. Specialmente in una città come Firenze, con un centro storico medievale spesso pieno di turisti.

Per questo l’amministrazione comunale ha citato in primo luogo la sicurezza stradale: il nuovo quadro giuridico nazionale richiede l’obbligo del casco per tutti i conducenti, la copertura assicurativa, l’identificazione del veicolo e limita alcune modalità operative del servizio. Far rispettare le nuove norme a chi offre lo sharing è un conto, vigilare che poi anche chi utilizza i monopattini le rispetti è tutt’altra questione. 

Inoltre, la modalità “free-flow” del noleggio (cioè mezzi sparsi liberamente sul territorio senza stazioni fisse) rende difficile il controllo continuo da parte della Polizia municipale. Il più spesso il Codice della Strada viene impunitamente “trascurato” con comportamenti come circolazione contromano, utilizzo sui marciapiedi, trasporto di due persone sullo stesso monopattino, etc…

Le modalità e il futuro

Il servizio cesserà gradualmente entro il 31 marzo 2026: le aziende che gestiscono il noleggio dovranno disattivare i sistemi informatici, chiudere i rapporti con utenti e fornitori e ritirare i mezzi dal territorio. 

Non si esclude tuttavia che in un futuro la città possa valutare nuove formule più controllate di noleggio dei monopattini, qualora si riescano a gestire adeguatamente gli obblighi normativi e la sicurezza. 

Monopattini no, ma eBike sì!

Per Firenze, la decisione non significa un arretramento rispetto alla mobilità dolce: l’amministrazione intende potenziare il servizio di biciclette in sharing, sia a pedalata muscolare sia elettriche, considerandolo un modello più facilmente governabile e regolabile. 

Dal punto di vista del settore della micromobilità, la scelta mette in evidenza una tensione tra l’innovazione (sharing dei monopattini) e la maturità normativa-operativa: se da un lato questi mezzi rappresentano una risorsa in termini di sostenibilità, dall’altro richiedono che infrastrutture, controlli, regole e comportamenti degli utenti siano allineati. Riassumendo: il monopattino va guadagnato con il rispetto delle regole.

Considerazioni per l’Italia

Sebbene la decisione riguardi specificamente Firenze, è un segnale importante anche per altre città italiane che ospitano servizi di monopattini in sharing. Il nuovo regolamento nazionale — con casco obbligatorio, targa, assicurazione — impone alle aziende modelli di gestione più complessi. 

Per un magazine specializzato in mobilità elettrica ed energie rinnovabili, il caso Firenze invita a riflettere su quanti modelli di sharing siano effettivamente sostenibili e controllabili, e su come le amministrazioni comunali possano valutare non solo l’adozione di tecnologie, ma anche la governance della micromobilità.

Visualizza commenti (2)
  1. Ma le società che hanno investito su questo progetto, che effettivamente è difficile da regolamentare, che fanno dichiarano fallimento e se ne vanno?

  2. Da ex utilizzatore di monopattino (privato):
    Fanno Bene! Li togliessero anche a Bergamo! Sono utilizzati per lo più da gentaglia che non ha la minima idea del rispetto delle regole civili e delle persone.

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