Finito l’effetto Wroom, ultima App di ricarica con tariffe abbordabili (da 0,40 a 0,50 euro a kWh) su ogni tipologia di colonnina. I nuovi prezzi non vengono comunicati ma gli aumenti scatteranno a breve, assieme al rilascio della nuova app “completamente rinnovata” e ovviamente “migliorata“.
Tutti i dettagli della nuova App Wroom: bravi, bis; mancano solo i nuovi prezzi
La comunicazione agli abbonati è arrivata nel pomeriggio di ieri, 18 luglio, ed esordisce con queste parole: «Siamo entusiasti di annunciarti il rilascio del restyling completo dell’App Wroom!». Molto meno entusiasti gli abbonati, che subito si sono messi in caccia delle nuove tariffe.  Per ora senza risultato.
Il comunicato ufficiale, però, non lascia dubbi: «Sebbene l’aumento dei costi di mercato ci costringa ad adeguare le tariffe, il nostro obiettivo rimane offrire un servizio accessibile e conveniente per tutti i guidatori di veicoli elettrici. Lavoriamo costantemente per mantenere i nostri prezzi competitivi e soddisfare le aspettative degli utenti».
Queste invece la novità del restyling:
–Nuova Interfaccia utente che sarà «più moderna, intuitiva e facile da navigare»
-Miglioramenti delle Prestazioni per garantire una maggiore velocità e fluidità nell’utilizzo dell’App, e senza intoppi.
Nuove Funzionalità :
– Miglioramenti nelle richieste di fatturazione delle ricariche.
– Introduzione delle caratteristiche dei veicoli elettrici.
– Maggiori informazioni durante la ricarica.
– Introduzione dell’RFID Charge Tag con possibilità di richiesta direttamente dall’App (momentaneamente utilizzabile solo dalle colonnine gestite direttamente da Wroom) .
– Miglioramento dei filtri di ricerca.
– Aggiunta di informazioni nella pagina delle colonnine.
Miglioramenti della Sicurezza con nuove misure per proteggere ulteriormente i dati e garantire la privacy durante l’utilizzo dell’App.
Ma le nuove tariffe ce le dite o no?
Per accedere alle nuove funzionalità  e all’interfaccia aggiornata, precisa l’azienda, è necessario «aggiornare l’App alla versione più recente disponibile sullo store di riferimento».
Solo a quel punto, sarà possibile sapere ciò che più interessa: quanto costerà la ricarica.
A nostro parere questo stile di comunicazione dei network della ricarica comincia a diventare irritante. Abbiamo visto di recente i due casi di Ecovillaggio e Powy: tantissime belle chiacchiere, ma senza un solo accenno alle tariffe praticate alle colonnine. Stessa “omertà ” nei rispettivi siti.
E’ mai possibile che l’unico elemento chiave per valutare l’appetibilità di una soluzione di ricarica, il costo, si ottenga soltanto installando l’App (con relativa registrazione) consegnando i dati personali di profilazione dell’utente? L’Antitrust ha nulla da dire in proposito?
Sono andato a controllare il price index a Giugno 2024 di un noto portale Inglese. Prezzi medi (molto allineati) sono 68c/euro per slow charging e 95c/euro per fast (al cambio di oggi). Direi che i prezzi in Italia non sono poi peggio.
Gli utilizzatori inglesi di BEV caricano almeno l’80% a casa, con tariffa notturna agevolata. Del resto, altrimenti, non ha senso dal punto di vista economico.
In GB però la tariffa notturna è veramente molto bassa, a differenza dell’Italia. Intorno ai 7 cent/kWh
Bho. Oggi ho aperto la nuova app e ho caricato in DC alla solita tariffa 0.49€ per kwh.
Un mercato strano quello delle ricariche, perche’ fondamentalmente di prodotto venduto ce n’e’ poco e fare margini per gli operatori sembra oggettivamente difficile se non cercando di vendere servizi aggiuntivi.
Sarebbe interessante sapere qualche numero sui kWh venduti dalla rete di ricariche pubbliche, nei diversi paesi, per capirci di piu’.
Sviluppare e manutenere una rete di ricariche pubbliche capillare sembra onestamente un business molto poco appetibile se non autoproducendo l’energia venduta.
I dati, indicativi e informali ma mai smentiti, li abbiamo scritti molte volte: occupazione media delle colonnine in Italia 2%, in Europa fra l’8 e il 10%. Colonnine guaste, inattive o non collegate fra il 20 e il 25%
Grazie per il reminder.
Con i numeri Europa, parliamo a spanne tra i 30 kWh (AC) e 200 kWh (DC) al giorno per postazione (circa 2.5 ore giorno, 11kWh/h AC, 80kWh/h DC medi). Ovviamente ipotesi di lavoro.
Anche calcolando un ricarico di 50 centesimi al kWh sono numeri che probilmente non coprono lontanamente ammortamenti, manutenzione e gestione infrastruttura APP.
Solo per argomentare la complessita’ del modello di business, ammetto che si tratta di stime molto approssimative.
Un tasso di occupazione vicino a quello medio europeo consentirebbe il rientro dell’investimento sull’intera rete in meno di dieci anni con un ricarico medio di 20-25 centesimi a kWh. Con il tasso di occupazione medio italiano il rientro non arriverà mai. Però non dimentichiamo che molti impianti ben posizionati vantano già oggi tassi di utilizzo ben maggiori (vedi qui: https://www.vaielettrico.it/prima-dellauto-elettrica-dateci-uninfrastruttura-di-ricaricatture/)
Considerando che attualmente le maggiori richieste di energia (e le conseguenti quotazioni GNL) stanno crescendo da tempo…causa estati roventi e forte uso di climatizzatori in molti paesi…ci sta’….
Col grande caldo poi la produzione di energia F.V. diminuisce per eccesso di calore ai pannelli…
Ma avete aperto l’applicazione dopo averla aggiornata???
L’ho usata proprio ieri sera dopo l’aggiornamento. Ho fatto prima una carica AC sempre a 44cts/kwh, e dopo cena una DC 60kw a 49 cts/kwh. I prezzi ci sono, sono nell’app ben visibili prima di avviare ogni ricarica. Quando cambieranno cambieranno.
A me ultimamente il problema pare più vostro, e di tipo pebkac.
Intanto.. speriamo sempre negli aggiornamenti su Tariffe EV
così da avere sempre la situazione costi ricariche/app operatore più conveniente 😉
TariffEV è la vera applicazione fondamentale, mai abbastanza pubblicizzata.
A parte i soliti trollatori e leoni da tastiera…
gli altri utenti del blog han sempre qualcosa di nuovo da suggerire o imparare….
per chi non conosce l’ app .. imparerà ad usarla per prima…in base alle proprie necessità ..
Luca, come sottolineato dalla redazione, il problema è che da una parte annunciano in modo generico degli aumenti, ma dall’altra non li elencano specificamente (nonostante abbiano già definito i nuovi prezzi, sennò non li annuncerebbero…) e non indicano da quale data scatteranno.
Più che altro sono mesi che hanno annunciato i “nuovi” abbonamenti e ancora non se ne vede mezzo. Ma erano già a prezzi imbarazzanti prima non mi aspetto nulla di buono e gliel’ho già scritto più volte.
Ci vorrebbe un Iliad della ricarica pubblica
Che si faccia la propria rete rapidamente (anche a colpi di acquisizioni) e poi venda i kWh a prezzo basso senza roaming.
Chissà … magari Iliad raccoglie il tuo appello…
Fastweb già propone elettricità x casa flat secondo 2 fasce di consumo abituale. ..e forse arriverà anche la flat ricarica BEV.
Sono tanti gli “attori” interessati al nuovo mercato ricarica pubblica…
Ho appena aggiornato l’app, ma quello che ho notato è che le DC sono aumentate di 5cent ogni kWh, mentre le AC sono rimaste ai soliti 44cent a kWh.
scusate se mi ripeto… già scritto in altro commento…. questa mi sembra la modalità pianificata:
gli operatori oligopolisti ENEL (X) + ENI (BeCharge) impongono prezzi elevati a tutti, sia clienti diretti che altre reti di ricarica da loro dipendenti come fornitura (con margini crescenti via via che producono elettricità F.E.R. con prezzi indicizzati GNL !)
ogni tanto qualche nuovo “intermediario” o operatore di ricarica subordinato offre temporanee “tariffe agevolate ” d’ingresso … fino a che non diventa abbastanza diffuso e conosciuto tra gli utenti.
Quando l’intermediario/operatore ha raggiunto un determinato livello di diffusione scattano progressivi aumenti fino a parificare il costo con gli operatori principali.
Restano ampi margini di guadagno per tutti gli altri operatori (SUC Tesla od operatori locali minori , che magari autoproducono F.E.R.) a soddisfare chi se li trova sui percorsi abituali o saltuari.
I costi energetici (tutti !) sono destinati ad aumentare… in primo luogo quelli legati agli idrocarburi… gli altri, se non vengono rapidamente “disgiunti” (in base al reale costo produttivo… visto che c’è ben poco da “incentivare” adesso che hanno margini operativi molto ampi) saranno sempre venduti a caro prezzo, e soltanto chi potrà autoprodurre l’energia necessaria (per l’azienda, la casa e la mobilità ) avrà ancora buone prospettive….
Del resto se i gestori stessi fanno cifre alte, è impensabile che in roaming si possano mantenere la metà o meno.
Io Wroom non l’avevo ancora provata per non fare l’ennesima registrazione. Attendevo al varco l’adeguamento inevitabile.
Endyamar, i due incumbent sono liberissimi di “spennare” i loro clienti finali con le tariffe dirette che vogliono: i loro clienti finali ne trarranno le conclusioni che credono.
Ma quando si tratta di concorrenza tra aziende, ci sono norme precise contro l’abuso di posizione dominante da rispettare e non si può imporre ai concorrenti tariffe di roaming che ne annullino la possibilità di risultare competitivi sul mercato.
Attenzione ai dettagli.
Innanzitutto non puoi farti la tua rete elettrica da vendere ai clienti. Cosa che invece puoi fare in telefonia, sia rete cablata che, soprattutto, cellulare.
E qui parliamo di un gestore di colonnine che decide di applicare una tariffa alla propria colonnina.
Io da azienda privata potrei montare 10 colonnine a 5 euro /kwh.
Nessuno può dirmi che prezzo applicare. Per la libera concorrenza.
Di fatto non li vedo come incumbent i due player coinvolti. Perchè allora Tesla e gli altri cosa sono?
Questi due network applicano la loro tariffa ai loro clienti e applicano una tariffa al roaming. Finita qui.
Se applicassero 0.5 ai propri clienti e 0.6 al roaming allora il player in roaming potrebbe giustamente lamentarsi dell’impossibilità di gestire il suo servizio in roaming. Ma è altro discorso.
E’ un po’ come chiedere a fastweb di usare le loro celle in roaming. Può chiedere X o Y e starà a chi vuole usarle sapere se conviene loro o altro provider con altra infrastruttura.
Ora, forse c’è una regolamentazione nel caso dei provider di ricarica che li obbliga ad un equo prezziario… nel qual caso sono lieto di scoprirla e perdonate l’ignoranza. Ma se non c’è, possono fare queste mosse quanto vogliono. Proprio in virtù della libera concorrenza.
(Detto questo, vogliamo dire che sembra esserci cartello? Bene. In questo caso sì che ci può essere indagine in merito. )
Ma non riconosci che siamo nella stessa situazione degli anni ’90 con il mercato della telefonia fissa?
In base alle regole europee, venne aperto alla concorrenza verso l’unico operatore dell’epoca, e questi contrastò la concorrenza imponendo costi di roaming delle proprie linee di fonia tali da costringere i concorrenti a tenere prezzi per l’utente finale allineati ai suoi (mentre avrebbero potuto tenerli più bassi), minandone la concorrenzialità .
Dopo anni di discussioni, intervenne finalmente l’AGCOM per fissare le regole per un roaming che contemplasse sia le esigenze economiche dell’incumbent che quelle dei concorrenti, permettendo loro di rimanere sul mercato.
Non vedi un parallelo con la situazione delle colonnine di ricarica? Alcuni eventi in ordine cronologico:
https://www.vaielettrico.it/enel-x-way-alza-le-tariffe-e-da-un-giro-di-vite-agli-abbonamenti/
https://www.vaielettrico.it/stangata-bis-sugli-abbonamenti-enel-x-way-vi-pare-giusto/
https://www.vaielettrico.it/be-charge-aumenta-la-quick-sale-065/
https://www.vaielettrico.it/anche-a2a-rincara-gli-abbonamenti-perche/
https://www.vaielettrico.it/cade-lultimo-baluardo-anche-a2a-vola-a-053-e-a-kwh/
https://www.vaielettrico.it/la-ricarica-nel-caos-nemmeno-delle-tariffe-ce-piu-certezza/.
Ovviamente, il tutto in un quadro di prezzo industriale dell’energia elettrica (PUN) rapidamente sceso, dopo la fiammata del 2022 causata dalla scellerata invasione dell’Ucraina da parte della Russia, attorno a un PUN di 0,10 €/kWh o anche meno, e in un quadro governativo – che controlla i duopolisti, lo ricordo – decisamente virato da ottobre 2022 ad un’aperta ostilità verso la mobilità elettrica (e la transizione ecologica in generale).
C’è ovviamente anche chi ci “gioca” sopra: se è vero che A2A ha dovuto aumentare i prezzi in roaming su EnelX e Be Charge perché i duopolisti hanno aumentato le tariffe per il roaming, non si capisce perché A2A li abbia aumentati anche sulle colonnine di sua proprietà in uno scenario, come detto, di PUN calato come detto.
Non è quel che accadde con la telefonia proprio per il motivo citato da me all’inizio. Puoi farti la tua rete di ricarica. Con la telefonia non potevi.
E il parco clienti della telefonia era assegnato all’incumbent perché era frutto di una privatizzazioni.
Sarebbe come se ci fossero state colonnine statali, poi privatizzate e assegnate a uno solo che impone il prezzo a tutti gli altri.
Non è così.
C’è cartello? Pare di sì. Proprio per il tuo esempio di A2A.
E perché tesla vende a meno. Quindi vendere a meno si può.
Perché io da azienda pago un prezzo in qualche modo allineato al pun. Non Certo 1/kwh
La vera concorrenza nei prezzi arriverà quando anche supermercati e discount inizieranno a vendere energia alle colonnine di loro proprietà come avviene in Francia. Primo perché una ricarica fast ben si concilia col tempo di una spesa veloce, secondo perché non essendo il business core per loro la ricarica auto, ma un servizio aggiuntivo per attrarre i clienti, potranno permettersi di spingere al ribasso i prezzi snobbando allegramente il roaming. Terzo perché già ben diffusi sul territorio nazionale. I 2 noti magnacci delle colonnine vedrebbero il deserto e sarebbero costretti a operare con le leggi del mercato anziché dietro direttive politiche
Quando gli italiani sceglieranno politici non legati ai fossili le tariffe scenderanno.
dato che negli ultimi 10 anni sono passati praticamente tutti i partiti al governo ma le tariffe non sono scese … a quali politici non legati ai fossili ti riferisci?
Veramente prima di questo governo le tariffe erano molto più basse e c’erano anche le ricariche gratuite.
Poi, dato che c’è stato tutto questo bisogno di fare l’assalto alla diligenza elettrica è chiaro che le auto elettriche hanno già vinto, basta aspettare che le forze che cercano di fermarle si sfianchino in modo naturale.
Ma infatti… Abbiamo visto governi di sinistra o pseudo tali, vedi Renzi, Letta, Gentiloni, abbiamo avuto i tecnici, Draghi, abbiamo avuto i 5 stelle con Conte ma io tutto questo bengodi non me lo ricordo. Adesso quelli che ci sono, brutti e cattivi sembra che siano la causa di tutti i mali. Il problema grosso a mio parere sono le grandi lobbies che scrivono gli spartiti, poi cambiano i suonatori ma la sinfonia resta uguale
Metta da parte il qualunquismo e dia un’occhiata alle tariffe di due anni fa.
Forse hai vissuto da altre parti oppure non avevi alcuna EV.
Non dica fesserie, per favore: le tariffe non erano mai cresciute fino a 2 anni fa.
Un paio di giorni fa sono io che ho scritto che era un paradiso per chi aveva le ev, prezzi stracciati, ricariche gratis ai supermercati, ricordate quella dell’ Auto Brennero dove avevano organizzato il gruppo whatsapp per tenere sempre la ricarica gratuita occupata? C’è poco da essere qualunquisti, se interessa vi posso dire che non ho votato per il corrente governo e ho la coscienza a posto, però guardo le cose senza pregiudizi ed attualmente il mercato ev è visto come il nuovo business per le big oil che sicuramente non sono Onlus. Ora che il green deal pare sia confermato ( e meno male, almeno in qualche modo si sarà costretti ad adeguarsi) quello che devono incassare sono tranquilli, a mio parere i costi delle ricariche rimarranno artificiosamente alti. Magari mi sbaglio, tempo al tempo
Ilario, sarebbe una strategia commerciale ben illogica investire in colonnine perché “il mercato ev è visto come il nuovo business” e poi tenere prezzi “artificiosamente alti” per rientrare dagli investimenti… a meno che non vi sia un cartello.
Se c’è una ditta al mondo che ha investito nel ramo della ricarica, quella è Tesla, che a settembre 2023 aveva oltre 50.000 colonnine nel mondo. Ebbene, nonostante offra esclusivamente ricariche HPC (le più onerose da installare dal punto di vista infrastrutturale e di manutenzione), in Italia (e probabilmente anche in molti altri paesi) le sue tariffe sono paragonabili o addirittura inferiori alla tariffa per ricariche in AC di praticamente tutti gli altri operatori sul mercato. E CI GUADAGNA pure, e tantissimo!!!
Aspetta un po’ mi pare di ricordare i primi tempi della liberalizzazione della telefonia fissa: tante promesse, poi i fili su cui passavano le comunicazioni erano quelle dell’incumbent.
L’unico modo per venirne a capo è che arrivino nuovi operatori a fare un po’ di concorrenza, ma d’altra parte sembra presto per investire con una penetrazione di auto elettriche così bassa.
Insomma, è passato qualche anno e grazie ad una sapiente opera di sabotaggio siamo ancora al problema dell’uovo e della gallina.
P.S.: non mi sento di biasimare Wroom, hanno resistito finché hanno potuto ma la rete su cui si appoggiano è in mano a un pesce molto più grosso di loro e non possono farci molto.
È esattamente la situazione che è venuta in mente a me: in quel caso, dovette intervenire AGCOM e Antitrust per risolvere la situazione.
Ritengo quindi che AGCOM e Antitrust debbano intervenire oggi per risolvere il problema del roaming sulle colonnine dei due incumbent da parte di altri operatori della ricarica.
I due incumbent posso tranquillamente decidere di alzare le tariffe a dismisura per compiacere madama la marchesa.
Ma in presenza di potenziali concorrenti, le due autorità devono intervenire per consentire loro di poter stare sul mercato individuando prezzi equi di roaming.
Eugenio, è proprio questione di cartello secondo me. Se tutti o quasi, togliamo Tesla che ha un suo ecosistema, praticano un prezzo alto ma allineato allora ecco che sei costretto a subire. O così o non carichi. Se ci fosse un prezzo massimo imposto tutti si lamenterebbero dell’ostacolo al libero mercato. E va bene, stiamo a vedere…