Finisce in Nord Europa l’usato elettrico italiano

Finisce in Nord Europa l’usato elettrico italiano. Lo rivela uno studio di AutoProff, il marketplace B2B di AutoScout24 riservato ai professionisti del settore.

Finisce in Nord Europa
Una Audi Q4 usata, del 2022, in vendita su Autoscout 24.

Finisce in Nord Europa l’80% delle EV ritirate dai dealer: si spuntano prezzi migliori

Secondo lo studio, nei primi 10 mesi dell’anno oltre l’80% delle auto elettriche usate vendute da rivenditori italiani sono state acquistate da dealer esteri. In particolare da quelli dei Paesi del Nord Europa come Danimarca e Olanda. Nazioni dove secondo gli ultimi dati Eurostat, le vetture totalmente elettriche in circolazione raggiungono rispettivamente il 7,1% e del 5% sul totale, contro lo 0,53% italiano. E anche se si guarda al dato delle importazioni, ben il 94% delle auto acquistate dall’estero da dealer italiani è benzina (67%) o diesel (27%). Un segnale evidente di come nel nostro Paese non ci sia ancora una domanda sensibile di vetture elettriche e di come gli italiani non vogliano rinunciare alle auto tradizionali. Entrando nel dettaglio dell’analisi di AutoProff, il prezzo medio delle auto elettriche esportate da rivenditori italiani all’estero è pari a 33.100 euro, e i brand più venduti sono BMW, Audi e Volkswagen. Tesla non si serve di concessionari e i dealer delle altre marche sono piuttosto restii a ritirarne l’usato.

Finisce in Nord Europa
Percentuale di auto elettriche e ibride plug-in sul totale circolante. Fonte: Eurostat.

Esportiamo EV di seconda mano e importiamo auto a benzina e diesel

La morale della favola è che nell’usato esportiamo auto elettriche ed importiamo veicoli a benzina o diesel. Spiega infatti Sergio Lanfranchi, del Centro Studi AutoScout24: “L’analisi mette in evidenza come dealer e rivenditori italiani, grazie alle opportunità del mercato B2B, traggano vantaggio dalla crescente domanda di elettriche nel Nord Europa. Mercati come la Danimarca e l’Olanda, sono molto ricettivi, grazie alle numerose agevolazioni fiscali e alle infrastrutture di ricarica ben sviluppate. Utilizzando piattaforme di aste B2B online che operano in tutta Europa, i dealer italiani possono vendere auto elettriche nuove, usate o a km zero, in modo semplice e rapido. Raggiungendo un pubblico più ampio e ottenendo margini di profitto adeguati. Allo stesso modo possono importare a prezzi vantaggiosi auto recenti con alimentazioni tradizionali, molto apprezzate dai clienti finali italiani”. In sostanza: ci guadagnano tutti, tranne la qualità dell’aria che respiriamo.

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Visualizza commenti (49)
  1. Tempo fa in una concessionaria vidi che avevano una Kia e-niro usata, chiesi informazioni e mi disse che era stata venduta…
    …in Olanda.

    1. Edoardo Scortese

      È andata ancora “bene”. Io mi ero informato per una EV6 e il venditore ha provato a piazzarmi la Sportage…

    1. Con la differenza che i cubani sono costretti dalle sanzioni statunitensi, gli italiani il “bloqueo” ce l’hanno in testa.

  2. Purtroppo è riguardo l’usato sto toccando con mano (a livello professionale) i costi di smaltimento di una batteria a fine vita o inefficiente…da paura !
    Per chi acquista un’auto , a differenza di chi la noleggia , sarà obbligatorio considerare questo esborso assolutamente considerevole

    1. Sandro GANNAU

      Ma che dici? Le batterie sostituite vengono ritirate dalla casa stessa, che ha l’obbligo di smaltirle/riciclare.

      1. Per ora è così (ma solo sulla carta) perché le case adesso pagano fior di soldoni a smaltirle (more/less dai 5 ai 10€ al kg a seconda della chimica e dello stato…e ho forti sentori che il giro si stia già incagliando …gli costa troppo insomma !).

        1. penso che stai parlando di costi per batterie di altro settore, e magari più piccole

          per le Bev:

          – con NMC i materiali che si recuperano (es. 1500e), circa coprono le spese di trasporto ai centri riciclaggio, e piu batterie esauste ci saranno da riciclare e più il conto sarà in leggero attivo efficentando le operazioni; in USA già ora te le pagano con una quotazione on-line e ritiro organizzato

          – con LFP si recuperano meno materiali pregiati, forse qui ci può essere un piccolo passivo con le spese di trasporto, ma è a carico dei costruttori, il privato non cambia da sè la batteria in garage, quando ne acquista una nuova in officina ritirano la vecchia;
          in caso di auto incidentata, la pratica passa al demolitore (che ha accordi con la filiera), o se si vuole tenere la batteria, per farci un accumulo stazionario o vendere on line i moduli (ci sono fior di siti e annunci e pagano bene), sarebbe per scelta, ammesso che a te come privato te la lascino tenere (le batterie usate in vendita on line forse sono di demolitori)

          – trasmissione “rai replay – la scossa elettrica”, parla il proprietario di del primo impianto pilota di riciclo batterie EV italiano, spiega che ora Stellantis non ha ancora una vera filera del riciclo, e paga per dargli le batterie, ma che quando saranno tante non sarà così, l’impianto pagherà per avere le batterie dai costruttori, perchè rivendendo i materiali che estrae fa business

          anche i costi di spedizione/trasporto, con le casse speciali (ma soprattutto per il trasporto internazionale a lungo raggio), andranno a calare quando si organizzano su numeri più consistenti,
          cioè se trasportare per Italia un’auto intera caricata su una bisarca costa 300e a un privato, non è che ai professionisti trasportare una batteria può costare molto di più, e se si organizzano direi di meno

      2. Finora è così ma si sta incagliando la faccenda perchè la case costruttrici pagano un prezzo salatissimo per dismetterle (dai 5 ai 10 € al kg a seconda dello stato delle batterie o della chimica) …quando smaltire una batteria inefficiente o ancor peggio danneggiata ti costa qualche migliaio di euro (devi considerare imballi particolari con vermiculite e di dimensioni appositi, trasporti dedicati in adr e smaltimento finale) , secondo te chi rimarrà con il cerino in mano ? O costruttori ?!? Facile immaginarlo…e le premesse , in questo business, ci sono tutte (purtroppo) !

          1. Si sono obbligate ma si trovano già magazzini pieni di batterie inefficienti su cui devono pagare soldoni per smaltirle …quanto dura ? Da quello che ho sentito poco…ci sono al vaglio diverse soluzioni ma tutte senza costi extra per chi produce auto e indovini a carico di chi ?

    2. Guido Baccarini

      “smaltimento”?
      Caspita, come faremo ad attuare il regolamento UE 2023/1542 che impone una bella percentuale di metalli riciclati nelle nuove batterie, se smaltiamo le precedenti anziché riciclarle pur valendo più di mille euri anche se esauste?
      Lei sta parlando di batterie al litio di auto che sono state completamente distrutte da un incendio dove non è riciclabile nulla?

      1. A parte quelle incendiate che smaltirle costa un botto , ma anche quelle cortocircuitate o anche solo inefficienti…non esiste che ti diano soldi !!!
        Se sei fortunato (e parliamo di efficienti alemno la 50% per esempio che verranno destinate come UPS) e a seconda della chimica , fai a costo zero…per il resto paghi eccome e a seconda appunto dello stato e della chimica e considera che le LFP (vedi ultime tendenze in automotive) sono più economiche da costruire ma le più costose da smaltire…se parliamo poi di litio primario (non automotive in questo caso) costa uno sproposito…altro che ricavare denaro…in Europa nessuno paga un centesimo per ricevere batterie da smaltire !!!

        1. bah… ci sono già gruppi industriali pronti a buttarsi su questo settore, non vedo tutti questi problemi, anzi.
          Per esempio il gruppo Seval che ha già dato il via ai lavori di realizzazione dei due siti a tecnologia innovativa che a Colico e a Balvano (Potenza) sono destinati al riciclaggio di batterie a ioni di litio per i settori dell’automotive, dell’accumulo e della mobilità elettrica leggera.
          Ma le stesse case case automobilistiche Volkswagen e Mercedes-Benz hanno già progetti di riciclo, ma anche società del settore come Northvolt, giovani start-up e Università tra cui anche l’italiana AraBat e la svedese Chalmers University of Technology utilizzando acidi vegetali per processi di riciclaggio sostenibili.
          l’Istituto svedese afferma di aver messo a punto un processo che consente di recuperare il 100% dell’alluminio e il 98% del litio dalle batterie delle auto elettriche, riducendo al minimo la perdita delle altre materie prime di alto valore come nichel, cobalto e manganese.

          1. In Europa ci sono 5-6-7 siti ad oggi certificati a tale attività…ad oggi ti danno le briciole per batterie NMC-NCA-LTO e simili…ma quando gli proponi LFP-MFP-LMO (senza nickel e cobalto per intenderci) paghi fior di soldoni e il futuro di gran parte dell’automotive si sta dirigendo verso queste ultimi versioni per motivi di costi…senza considerare che le batterie vanno imballate con regole e materiali appositi , trasporti in adr , etc !

    3. Lele, tu devi sapere una cosa. Quando sarà venderò il pacco batteria per i minerali che contiene e la sostituirò con un’altra. Non a caso è di moda il furto dei pacchi batteria specie sulle hybrid oltre al catalizzatore.
      Non capisco perché incutere timore ai possibili acquirenti con queste notizie.
      D’altra parte se ti si rompe il cambio automatico o il motore è questi ultimi non sono riparabili anche la loro sostituzione è un bel impegno.

      1. Incutere timore ?!? A che pro scusa ??? se mi consenti io ho solo divulgato una informazione e reale visto che ero a una convention la settimana scorsa avente oggetto questo tema e con gli addetti ai lavori in ambito europeo …e mi spiace contraddirti ma tu non venderai il tuo pacco batterie bensì a breve pagherai perchè qualcuno te li ritiri (ovviamente se di tua proprietà)!
        ps. I furti delle batterie sulle hibryd avvengono perchè a qualcuno gli si cicca la sua di batteria e ne commissiona una sul mercato dei furti (come un fanale di una BMW per intenderci) semplicemente perchè nuove costano un botto…mica per dismetterle !!!
        Discorso diverso per i catalizzatori visto che nel loro ceramico vi sono metalli nobili (es. rodio e palladio) o addirittura preziosi (platinoidi) …questa è un’altra storia !

          1. Bufala ?!? scusi Massimo chi me lo fa fare di condividere una informazione di questo tipo ? Sono dentro in questa topica da un Anno e mi creda la situazione non è rosea e di sicuro peggiorerà dal punto di vista economica !
            Le dico solo che se trova una Società in Europa che paga le batterie LFP inefficienti , diventiama ricchi (a meno che non lo sia già e mi fa solo piacere) in 6 Mesi perchè vi sono tantissime tonnellate anche qui in Italia da smaltire !
            Ad ogni modo ho già scritto a basta anche perchè il committente di questi business plan non sarebbe contento…mica voglio convincere nessuno (lo scoprirete/mo vivendo come diceva un famoso cantante) !!

  3. Direi che vanno dove c’è richiesta…
    Qui da noi in questo periodo storico si riuscirebbero a fare affari d’oro con l’usato… ma l’ostinazione delle nostre menti non lo permette… meglio un bel diesel.
    Capisco chi abita nei grandi centri urbani dove ad oggi è ancora difficile elettrificarsi (no box, colonnine distanti…. ), ma tendenzialmente nemmeno chi ha la possibilità di caricare a casa si accorge degli innumerevoli vantaggi…
    Poveri noi…

    1. Potrebbe andare peggio. Potremmo importare scorie radioattive, tombarle in modo illegale e poi costruirci un reattore nucleare sopra, così per un secolo nessun giudice avrebbe da ridire.

  4. Chiedo venia, Vi giuro che l’intento non è malvagio. È solo per capire: stiamo parlando di vetture acquistate e immatricolate in Italia con i sussidi italiani?

    Sono assolutamente convinto che le macchine rimangano immatricolate in Italia per il numero di anni minimo richiesto dalle varie leggi. Ma solo per capire: Sta di fatto che sono macchine acquistate coi sussidi italiani, che rimangono in Italia due o tre anni e poi vanno all’estero?

    Bell’affare, mannaggia.

    1. Bella riflessione.
      ma direi di sì.
      poi cade anche il mito “più auto nuove ev si vendono e più auto usate ev si troveranno nel mercato dell’usato”.
      Ecco perché quando ho provato a cercare usato Ev ho trovato solo prezzi alti da concessionario.

    2. Se usufruisci degli incentivi l’auto te la devi tenere almeno 2 anni, indipendente dalla motorizzazione (se non ricordo male).

      1. Si, ma lo scopo del gioco dovrebbe essere che comunque l’automobile elettrica acquistata con incentivi italiani rimanga ragionevolmente in Italia per tutta la sua vita a dare il suo contributo a “non inquinare”, diciamo cosi.

        Qui invece il discorso è che i denari li caccia l’Italia e invece il “non inquinamento” se lo cuccano i maledetti olandesi (vi ho mai detto gli olandesi mi stanno cordialmente…? 😂😂😂)

    3. Guido Baccarini

      Non credo ma soltanto per una ragione: il deprezzamento che hai nei primi due anni supera largamente qualsiasi incentivo (Spring a parte).
      Prendiamo una ID.3 pagata 30k anzichè 40k, dopo due anni vale meno di 25k, in acquisto, ma in vendita non a un privato ma ad una organizzazione che le spedisce all’estero, quanto te la possono pagare? Non credo più di 20k. A quel punto tu ti trovi che hai 20k in tasca con i quali… che fai? Cosa ci compri? Una Picanto 1.0 GPL costa, già scontata, 18k. Ma è due classi inferiore alla ID.3.
      Con Tesla il giochino è ancora più complicato perchè è fuori dal giro dei concessionari e anche le problematiche di farsi riconoscere da Tesla XXX (dove XXX è il paese di destinazione) che l’acquisto è regolare, far si che la SIM dati funzioni regolarmente, che l’assistenza eventuale e la garanzia siano ancora operanti etc. etc. … insomma, Tesla è il classico muro di gomma che non aiuta.
      Diversamente avresti ragione.

      1. Alessandro D.

        Se rispondevi a me, i sa che non hai colto quello che volevo dire. Colpa mia che mi son spiegato male ovviamente.
        Il pessimo affare lo fa lo stato (e cioè noi tutti in ultima analisi), che sovvenziona un mezzo che poi non rimane qui, ma finisce nei perfidi Pesi Basssi a “non inquinare”.

  5. Molto sostenibile ed ecologico portare in Nord Europa auto elettriche usate…..Mettiamo anche questo nel bilancio globale?

    1. Mah. elettriche o no, nuove o usate, le auto vanno comunque trasportate per terra (anche all’interno dello stesso paese) o per mare.
      Forse nel nord Europa non hanno mai comprato auto italiane? Solo Volvo?

    2. Quindi le auto prodotte in Italia come arrivano nel resto dell’Europa? In volo?
      O le auto termiche che compri in Italia, prodotte quando va bene in polonia e germania, come arrivano qui da noi?
      Ma ragionare prima di scrivere?

      1. Ma si, facciamo girare il mondo alle merci, inquiniamo a dismisura e poi fermiamo gli euro 4…..
        Si chiama libero mercato, lo so, ma se vogliamo migliorare il clima dobbiamo intervenire in tutti i settori, altrimenti il bilancio finale non cambia, anzi peggiora…

          1. Neutralità climatica entro il 2050….vorrei proprio crederci, ma siccome comanda il denaro e le multinazionali…..e siccome di soldi in tasca la gente ne ha pochi e i governi meno ancora…..anzi quello italiano ha un debito pubblico catastrofico…..

          2. Noi diamo ogni anno molti soldi all’Europa che poi in parte ridistribuisce…..
            Le rate per la restituzione dei fondi del Pnrr, provenienti dall’Unione Europea, andranno pagate nell’arco di un ventennio: dal 2033 al 2052. Non si tratta di somme di denaro prestate “a strozzinaggio e per di più, una discreta parte di queste non andrà restituita
            Secondo voi saremo in grado di restituire o diventeranno altri debiti per i nostri figli??

          3. Dipende da come saranno investiti. Faccio un esempio: se io ottengo un prestito al tasso dell’1% e acquisto un immobile che mi rende il 5% all’anno di affitto, avrò una rendita netta del 4% all’anno. Quindi dipende da noi essere in grado di restituirli.

          4. I vari governi in Italia non hanno fatto altro che aumentare i debito pubblico anno dopo anno….
            Secondo lei con i PNNR come andrà a finire?
            Mangiano quello che possono e ai posteri rimarranno i debiti…..

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