Fine vita delle batterie: Tesla è stata sanzionata con una multa di 12 milioni in Germania. Motivo: mancato rispetto delle norme sul ritiro degli accumulatori.
Fine vita delle batterie: sanzione di 12 milioni

La notizia è stata rivelata da un giornale tedesco, Die Welt (qui l’articolo). Spulciando il rapporto depositato dalla Casa di Elon Musk a corredo dei dati economici dell’ultimo trimestre, i giornalisti hanno trovato notizia della maxi-multa. Nel dosser, disponibile sul sito dell’organo di vigilanza sulla Borsa, la US Securities and Exchange Commission, si leggono queste testuali parole: “L‘Agenzia federale tedesca per l’ambiente (UBA) ha emesso una multa di 12 milioni di euro contro la nostra filiale in Germania“. La casa automobilistica californiana aggiunge però che si tratta principalmente di “obblighi amministrativi“. E che continuerà a ritirare regolarmente i pacchi-batteria dai veicoli. Specificando di avere giù presentato un ricorso avverso alla decisione dell’UBA. La notizia è stata inclusa nella relazione trimestrale per gli obblighi di trasparenza legati alle possibili voci passive da contabilizzare in futuro.
Un apprendistato complesso con le norme tedesche
Normalmente le Case auto affidano il fine vita delle batterie a società specializzate, ma su questo la Casa di Elon Musk non ha fatto precisazioni. Quel che è certo è che l’apprendistato di Tesla con la normativa tedesca si sta rivelando piuttosto impegnativo. Certo più complicato della convivenza con le normative americane o cinesi (guarda l’articolo), decisamente più lasche.

Ricordiamo che in Germania la Casa americana sta costruendo una grande fabbrica, la Gigafactory Berlin-Brandeburg, destinata a entrare in produzione a inizio 2021. Ma il percorso per attrezzare l’area si è rivelato tutt’altro che semplice, con centinaia di ricorsi in tribunale da parte di associazioni di ambientalisti. Nel mirino il taglio degli alberi per far posto alla fabbrica e il consumo di acqua richiesto dalle future produzioni.
non è opportuno che il ns. ministro degli esteri faccia un visita a Elon Musk per proporre qualche impianto in Italia. Ne abbiamo tanto ma tanto bisogno. Particolare non secondario l’eccentrico Musk non è di certo paragonabile agli indiani delle acciaierie di Taranto.
Col ministro degli esteri che abbiamo, tralasciando Bisconte Tacchia La Pochette, se andiamo da Musk per proporci, le risate le sentiranno fino su Marte.
Meglio non subire una simile umiliazione.
Invece se ci vanno i nostri arraffa-arraffa-rubba-rubba ci facciamo proprio una bella figura. Gente di parola quella, sempre con il contratto per gli italiani in mano, ma giusto prima di andare alla toilette.
Non ha ancora finito di costruire la giga fabbrica che ficcano già le multe ai ai ai…….
LA SOLUZIONE INTELLIGENTE E’ CHIUDERE IL PROGETTO. Non conviene produrre in Germania, anche le Audi sono prodotte in Repubblica Ceka o in Belgio ad Anversa. La Germania non è competitiva come gli USA, dove producono Mercedes, BMW e VW, e prossimamente toccherà anche ad Audi. Tutti i gruppi devono produrre negli USA, nessuno escluso, vedi pure Toyota, Nissan, Honda, Subaru. Di certo c’è che quando, fra 6 mesi, la Giga Berlino sarà ancora chiusa, Musk opterà per modificare ed ampliare la fabbrica Tesla a Tilburg, in Olanda, che era più sensata.
La Germania non ha l’ecosistema adeguato ad una produzione EV. La produzione EV richiede esperti software capaci e sofisticati, cosa che le scuole tedesche non riescono a sfornare. Meglio l’Italia, meglio la Russia con le loro scuole di Hackers,molto meglio il Regno Unito che ha una tradizione avanzata nella elettronica lunga oltre un secolo ed industrie di punta come ARM leader indiscusso nel mondo. La Germania che propone? Poco o nulla, la Grundig? la Telefunken? Pure l’Estonia è più avanti, come Finlandia e Svezia. Musk, con Giga Berlino, avrà grattacapi, esattamente come succederà fra poco con Giga Shanghai.