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Fine del progetto Sion: l’auto solare non si fa

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CHE BOTTO! Il crash-test della Sion diventa il simbolo della fine di un progetto in cui tanti avevano creduto.

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Fine del progetto Sion: Sono Motors, la società tedesca che per 6 anni ha portato avanti il progetto della citycar “solare” getta la spugna e ripiega su altre attività.

fine del progetto Sion
Il piano di restituzione-anticipi di Sono Motors: 30% entro maggio, 40% entro giugno 2024, 30% entro gennaio 2025.

Fine del progetto Sion: anticipi restituiti “entro gennaio 2025”

L’annuncio è arrivato con una nota accompagnata dai dettagli del complesso piano di rimborso degli anticipo già riscossi. Il Payback Plan terminerà a gennaio 2025, creando non poco nervosismo tra chi aveva creduto in un progetto più volte dilazionato. I fondatori, Laurin HahnJona Christians, fanno sapere di aver deciso di orientare il business esclusivamente al retrofit e all’integrazione della tecnologia solare su veicoli di terzi. Evidentemente è fallito anche l’ultimo disperato tentativo di raccogliere altri 3.500 ordini (con anticipo) per finanziare l’ultimo step del progetto Sion. Si era ormai arrivati ai veicoli-pre-serie, ma non ci sono i soldi per far partire la catena di montaggio. “Questo snodo segna un passo significativo nello sviluppo del business di Sono Motors“, spiega Hahn. “È stata una decisione difficile. Nonostante più di 45.000 prenotazioni e pre-ordini per la Sion, siamo costretti a reagire all’attuale crisi del mercato dei capitali e a semplificare l’attività“.

Fine del progetto Sion
La Sion era stata esposta anche a Wall Street, New York.

Con la fine del sogno perdono il posto 300 dipendenti

A farne le spese non saranno solo i clienti, che avevano inutilmente versato l’anticipo per la Sion. E ora attenderanno la restituzione dei soldi non senza patemi. Nella nota si spiega anche che” alla luce della decisione di terminare il programma Sion, la Società prevede l’esodo di circa 300 dipendenti“. Con un terremoto non solo tra il personale, ma anche nel top-management. Thomas Hausch, di fatto il n.3, ha deciso di dimettersi dal ruolo di Chief Operating Officer, pur supportando la difficile transizione dell’azienda nell’uscita dal progetto Sion. “Senza la dedizione professionale e l’eccezionale carattere di Thomas, il nostro programma Sion non sarebbe arrivato così lontano. Siamo così grati per il suo sostegno passato e futuro alla nostra mission“, ha detto Hahn. Comunque la si giri, finisce un sogno: quello dell’auto da 25 mila euro in grado di marciare per tanti km spinta solo dalla luce del sole.

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28 COMMENTI

  1. A me spiace. Ci hanno provato, ma evidentemente non hanno ben calcolato i costi. L’idea non mi sembrava poi così peregrina. Ci sono altri che ci stanno provando e con obiettivi anche più ambiziosi, vedi Aptera o Lightyear. Anch’essi con problemi di capitalizzazione.
    Ma una automobile elettrica da città, minimal e con dei pannelli che permettano di “guadagnare” anche solo 10 Km al giorno, io la compererei.

  2. Cioe’ che solo ad osservare il grafico dell’andamento delle azioni al Nasdaq vien da piangere … il massimo e’ stato registrato solo al collocamento, poi subito un precipitare ad 1/5 del suo valore nel giro di pochi giorni, ed un ulteriore lento e continuo declino fino ad oggi, a 1/50 risp all’esordio. A credere in quest’avventura c’erano evidentemente rimasti solo gli ingenui, gli sprovveduti, i creduloni!

  3. Anzi no, mo dicono che renderanno i denari entro il 2025 … seee, hai voglia!!! Svaniti, ruciati, evaporati al sole, filtrati dal muschio!

  4. …amarezza…
    Spiace veramente per una fine così, che stava maturando da mesi…
    Penso purtroppo che non si siano trovati i grandi investitori per portare avanti il progetto. Arrivato alle Pre-Serie. e con gli stampi pronti… è un vero peccato.
    Personalmente, frasi sulla riga del “hanno intascato i soldi”, o “truffa” le ritengo tendenzialmente meschine.
    A chi scrive queste affermazioni faccio la domanda che mi pongo a volte “chi di noi ci sarebbe riuscito”?
    Mettendomi nei loro panni, ritengo miracoloso il percorso…
    L’idea brillante, era di costruire un veicolo senza fronzoli, il più economico possibile, che potesse guadagnare qualche km di autonomia ogni giorno grazie al sole.
    Sono partiti con crowdfunding, racimolato i fondi per portare avanti lo sviluppo, dopo il primo tour europeo, visti i riscontri, hanno ricominciato tutto daccapo per preparare una produzione con alti volumi… sono cresciuti, hanno pagato studi di progettazione, dipendenti, depositato brevetti, sono arrivati a creare gli stampi per produrre…costruito le pre-serie, fatto i crash test… insomma… hanno fatto un miracolo.

    Purtroppo nel peggior momento storico dal dopoguerra, crisi dovuta al Covid, Guerra ai confini dell’europa… e direi che è già abbastanza, paura nei mercati azionari.
    Purtroppo di Elon Musk ce n’è forse soltanto uno, è stato capace di racimolare per 10 anni fondi per tenere in piedi un’azienda che era costantemente in negativo… e che qui in europa non sarebbe mai nemmeno partita… penso che sia uno dei motivi per cui abbiano provato anche loro a lanciarsi nel Nasdaq e a cercare investitori in USA… ma sfortunatamente con differenti risultati.
    Purtroppo hanno pagato la diffidenza nel cambiamento che è insita chi più chi meno in ognuno di noi.

    Complimenti comunque a Lauren e Jona per averci provato.

  5. Ragazzi decisamente illusi, peccato per loro, che non hanno adeguatamente studiato e analizzato le leggi elementari della fisica e il primo principio della termodinamica. Ma come è stato possibile investire in un progetto così assurdo, sapendo che da un metro quadrato di pannelli, ci estrai al massimo e con condizioni di irraggiamento solo ipotetiche, 200 W? È un po’ come quando si legge che accanto o sopra alle colonnine di ricarica vanno messi i pannelli FV!! Ma suvvia! Ci vorrebbero superfici come campi da calcio, non semplici pensiline. Questa è la realtà!

    • Allora non facciamo di tutta l’erba un fascio….
      È indiscutibile che nessuna auto elettrica si potrà mai muovere ESCLUSIVAMENTE con l’elettricità autoprodotta dai pannelli fotovoltaici montati su di essa come nessuna colonnina di ricarica potrà mai essere alimentata esclusivamente dall’energia prodotta dalla sua pensilina ma questo non vuol dire che non ha senso mettere una pensilina con pannelli fotovoltaici….
      Ok, potranno dare solo una minima parte dell’energia che serve alla colonnina ma è tutta energia a costo 0 ed a impatto 0 quindi per poco che sia tanto di guadagnato…
      Su richiesta un auto già il discorso è diverso perché entra in gioco il fatto che l’auto non è un oggetto statico e che quindi non puoi assicurarti ne l’irraggiamento (cioè di avere sempre l’auto all’aperto e non all’ombra, anzi con qualsiasi auto si cerca sempre di lasciarla al sole il meno possibile per ovvie ragioni) ne tantomeno il corretta direzionamento ed inclinazione per avere rese decenti… Quindi se un pannello montato su di una pensilina produce x lo stesso pannello montato sul tetto dell’auto in condizioni realistiche e non teoriche potrà al massimo dare 1/10….

      L’errore è la truffa di questa auto è quella di averla presentata come auto solare, cioè un auto che si autoproduce la maggior parte dell’energia dai pannelli fotovoltaici che è un obbiettivo irraggiungibile… diverso invece sarebbe stato se l’avessero presentata per quel che è e cioè un auto elettrica normale con in aggiunta dei pannelli che al massimo potranno dare una manciata di km al giorno: come media giornaliera nell’arco di un anno difficile superare quelli che puoi contare con una mano….

  6. E se l’idea di realizzare un’auto a parziale ricarica solare non fosse così interessante?
    Alcune semplici ipotesi:
    un’auto di dimensioni 4x2m, ricoperta completamente di moduli fotovoltaici presenta, al massimo, 3 superfici contemporaneamente illuminate dai raggi solari (ad esempio tetto, fiancata, retro), con uno svantaggio non trascurabile: le celle posizionate sulle superfici verticali sarebbero molto esposte a danneggiamenti per piccoli urti e non riparabili facilmente. Di fatto, la superficie utile per l’installazione delle celle si riduce al tetto ed al cofano, che ipotizziamo di circa 8 mq. Il generatore solare installabile, considerando le migliori celle al silicio esistenti (back contact, n type, con rendimento 23%) è di circa 1,9 kW. Tramite l’utilizzo di un simulatore software, applicato ad un generatore su superficie orizzontale, si ottiene una produzione annuale di circa 2300 kWh/anno (6,3 kWh/giorno), in assenza di ombre ! Attenzione, il rendimento delle celle solari è inversamente proporzionale alla temperatura, In pratica queste funzionano meglio al freddo che al caldo. Ne vale la pena complicarsi la vita, ed incrementare i costi, per vantaggi così piccoli ?

  7. Lo scrissi già tempo fa:
    La promessa di così tanti km con l’energia prodotta dalle celle FV sulla carrozzeria È falsa.
    Il resto è una conseguenza!
    Mi spiace moltissimo per tutte le persone che hanno investito soldi in questo progetto.

  8. Temo che anche i produttori europei, investendo cifre importanti nella conversione della produzione da endotermico ad elettrico, stanno mettendo a rischio la loro continuità aziendale.
    I veicoli elettrici costano troppo per permettere di sostituire i precedenti volumi di vendita.

  9. Salve, in questo commento voglio peccare di maliziosita’, immaginare una vettura sconosciuta che riesca a viaggiare grazie all’ energia solare piuttosto che ricaricarsi esclusivamente via cavo metterebbe in discussione tutti i blasonati costruttori di auto elettriche ” classiche “, magari i loro brevetti vengono venduti al giusto prezzo a qualche colosso automobilistico ( non mi meraviglierebbe se fosse cinese ) oppure come hanno gia’ comunicato applicare la loro tecnologia su auto di terzi ( case automobilistiche o semplici auto di privati cittadini ? ).
    Rimane il fatto che e’ stato bello sognare credendo in un progetto simile e gia’ per questo vanno ringraziati.

  10. Come ampiamente previsto la fabbrica di fumo non poteva andare avanti all’infinito…
    Per 6 anni hanno venduto solo fumo senza nulla di concreto, hanno intascato milioni su milioni senza tirare fuori un prodotto reale…
    E cine tutte le cose basate sul nulla quando è ora di arrivare al concreto non si può cve far finta di fallire per colpa degli altri che non vogliono più darti soldi senza avere nulla in cambio…. d’altronde come poteva finire diversamente??? L’alternativa era tirare fuori davvero un auto reale che altri avrebbero potuto “misurare” e di conseguenza rendersi conto che i numeri dichiarati erano e resteranno solo sulla carta e non realizzabili nella realtà…

  11. E’ un peccato, ovviamente. Sappiamo che non c’è posto per tutti e che non necessariamente vincerà il migliore, però il fatto che Dyson abbia rinunciato, Apple latiti e Foxconn divaghi, sono indice che non basta nemmeno avere le spalle larghe per fare auto elettriche, non è alla fine poi così semplice…
    Se lo fosse e fosse remunerativo, non avremmo avuto (sono generoso e parlo al passato, ma sappiamo che è presente e futuro) i vecchi carmaker storici a piagnucolare quotidianamente.

    • ….lo sospettavo….peccato perché l’idea era tra le migliori sul mercato….per fare un auto così servono una valanga di soldi in organizzazione …fabbriche…logistica ecc….solo Tesla c’è riuscita perché lo stato e il mercato hanno sostenuto all’infinito un progetto che sarebbe fallito subito!

  12. mi lascio andare ad un commento visto ke ho seguito dall’inizio lo sforzo dei ragazzi di Sono motors. nei primi commenti alla notizia del fall.to del progetto Sion nn ho visto sottolineato quanto merita l’errore a mio avviso basilare commesso dallo staff Sono_ In un modo tecnologico ke viaggia alla velocità della luce qualunque progetto tanto diluito nel tempo riskia la fine prima del….debutto🤔📊 E magari adesso la (agguerrita) concorrenza si butterà a piene mani sulle migliori idee per lo sfruttamento dell’energia solare. Col senno di poi sarebbe stato meglio partire a prezzi più realistici anticipando al max il lancio della vettura sul mercato globale🌍 considero inoltre pandemia e guerra – imprevedibili all’avvio del progetto – fattori nn secondari del flop della Sion🤷‍♀️
    Alla prox raga,, avete cmq dimostrato coraggio notevole a livello imprenditoriale💪👏

    • A noi dispiace molto, vedere un sogno di due ragazzi coraggiosi (e tanto incoscienti) naufragare così fa un po’ di tristezza. Però nel comunicato in cui si annuncia la fine della Sion mancano le scuse a chi aveva creduto nel progetto: dedicarsi a forniture a terzi viene presentato come un cambio si strategia, mentre è (purtroppo) una cocente, irrimediabile sconfitta.

  13. Non c’è pericolo tra guerre disastri ecologici e sovrapopolazione il sapiens non ha un futuro a lungo termine solo noi geni facciamo di tutto per distruggere la nostra vera e unica sola casa

  14. Il fallimento di Sion rientra in una catena, ahimè, lunga di società che hanno fatto il passo più lungo della gamba. Lightyear è fallita (ora è stata fatta ripartire, ma chi aveva prenotato e pagato la Lightyear 0 non la vedrà, tranne i pochissimi fortunati che sono stati accontentati per primi). Rivian non se la passa affatto bene e ci sono nuvolosi neri. In Cina pure si assiste ad una selezione. Hengchi (leggasi Evergrande) è in crisi: ha fatto uscire il primo modello, la 5, ma è pieno di difetti che non riesce a risolvere e ha sospeso del tutto la produzione a tempo indefinito (e comunque gli ordini erano crollati). WM Motor, proprietaria del brand Weltmeister (importata anche qui da noi in Italia), è in crisi di vendite. Insomma dopo il fiorire di nuovi brand e startup poi si arriva a fare i conti con la realtà: all’inizio lavorano tutti in perdita ma per raccogliere nuovi investimenti occorre avere sul mercato prodotti convincenti e numeri. E chi non ce la fa, è fuori.

    E anche tra le new entry prossime venture ci sono nubi oscure: Foxconn aveva lanciato il brand Foxtron proponendo la sua gamma elettrica molto interessante. Ma anche per un gigante come lui la sfida può rivelarsi troppo ardua e pare che stia cercando di fare qualcosa di diverso, un po’ come Magna, ovvero costruire auto per terzi, magari offrendo anche consulenza ed expertise sui progetti. Niutron ha rinunciato al lancio del suo suv restituendo interamente il 100% delle caparre. L’operazione è stata posticipata per problemi col partner che doveva occuparsi della produzione. Apple continua a buttarci soldi ma non c’è uno straccio di data e si va di posticipo in posticipo. Il mercato ev sta frenando mentre cresce l’inflazione in USA e in Europa il che preoccupa gli investitori. Anche Tesla ha avuto qualche difficoltà lo scorso anno mancando (di poco, ma è stato notato) gli obiettivi di crescita annunciato l’anno prima.

    La strategia a cui stiamo assistendo è invece un proliferare di sub brand di brand che vanno già forte, in modo da riuscire a segmentare meglio i brand sul mercato e a semplificare la percezione del valore. Nio ora farà 2 sub brand, Alps e Firefly, uno di livello medio e l’altro di livello low cost. BYD e Geely invece hanno appena presentato nuovi brand premium, andando dunque verso l’alto di gamma (tutto sommato in basso erano già coperti). Anche GAC, che da poco ha “divorziato” con Jeep, aveva in passato lanciato dei brand ad-hoc (come Aion). Ford internamente ha spaccato la divisione elettrica da quella termica e Renault potrebbe fare lo stesso, forse con la nascita di un brand ad-hoc per le elettriche.

    Tutti i brand vanno a caccia dell’utente medio e tutti replicano le soluzioni dell’altro: quindi alla fine dal punto di vista stilistico e di soluzioni sono tutte praticamente la copia uno dell’altro, con pochissime eccezioni (che non sfondano).

    Detto ciò, senza voler buttare la croce sui ragazzi di Sono, si sono innamorati di un progetto che secondo me si rivolgeva a una nicchia troppo stretta per poter avere successo. E che non era poi così ambizioso. Non che l’auto elettrica “solare” non abbia senso, ma a quel prezzo le specifiche dell’auto e anche l’estetica erano troppo minimal per l’importo richiesto da un brand che certo non ha poi una rete di officine sul territorio.

    • Non ho seguito particolarmente l’avventura Sono perché ho considerato che con le attuali celle fotovoltaiche i km guadagnati col solare sarebbero stati antieconomici, cioè troppo costosi. Ne riparliamo, dalla Sicilia verso l’equatore, quando riusciremo a sfruttare tutta l’energia che fornisce un metro quadro di superficie esposta al sole, che in condizioni ideali può superare il Kw. Intanto la batteria da oltre 50kwh avrebbero dovuto sempre attaccarla alla spina.

  15. Se i dipendenti del fossile ed delle auto ICE perdono il posto viene giù il mondo, se lo perdono coloro che lavorano per qualcosa che migliori il pianeta, la salute ed il clima, nessuno fa nulla.

    Che mondo di cacao, forse per il bene del pianeta terra è giusto che l’uomo si estingua in quanto una natura così bella, dei paesaggi così stupendi, dei frutti che madre natura ti da senza chiedere nulla ……….non se li merita.

      • Contento per lei. Non sono ironico, ognuno ha una sua storia e io non conosco la sua e quanto la vita le abbia già chiesto.
        A me il conto non è ancora stato presentato e quindi, per il momento, sono immeritatamente a credito.

        • Forse non si tratta di santi che lavorano a miglioramento del pianeta, ma al massimo sognatori che usano soldi altrui per progetti che NESSUN altro considera attuabili. E che alla resa dei conti tali si sono dimostrati. Anche la Eolo avrebbe ‘salvato il pianeta’ se non fosse stata una cialtronata (ad esser buoni).
          Per inciso, perchè poi @caprone non pensa di meritare il mondo in cui ha avuto in sorte di nascere?

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