Se dici Filippo Perini subito parli di design dell’auto. Lui che, in carriera, ha lavorato con mostri sacri come Walter de Silva, venendo chiamato da Alfa Romeo, Audi, Lamborghini, Italdesign e Genesis. Ora l’ultima avventura a bordo di Aehra (clicca qui per scoprire tutto sulla nuova vettura premium elettrica) assieme a un altro designer, Alessandro Serra, con cui Perini ha lavorato a lungo.
Dove riparte con entusiasmo e senza pentimento di aver deciso di sposare la causa elettrica. La nostra intervista (testo e video)
Dottor Perini, da dove nasce l’idea di Aehra?
«Prima di tutto abbiamo cercato di soddisfare le richieste del fondatore, che voleva una macchina molto estrema, avanzata e che risultasse guidata da forme futuristiche. Nello stesso tempo ci chiedeva un oggetto aerodinamico. Dunque, dopo vari tentativi, ovvero, decine, decine di prove abbiamo iniziato a trovare la forma. Noi lavoriamo molto a computer, generiamo le superfici a schermo. Cosa peraltro che abbiamo sempre fatto. E infatti è la prima volta che vediamo la macchina come modello reale. Devo dire che il mio team è stato bravissimo, abbiamo iniziato a mettere giù l’architettura, fissare le proporzioni e piano piano siamo arrivati fino a qui».

Si può dire che è una vettura elettrica che trasmette passione?
«Sì, io uso spesso questa parola (passione ndr), alcuni dicono che è abusata, secondo me no. In Italia viviamo di auto, ci sono sempre piaciute. Personalmente ho avuto la passione per le auto fin da ragazzino. Dunque, perché negarlo. I ragazzi che lavorano con me sono tutti appassionati di auto, sono persone che lavorano anche di notte per mettere a posto qualche cosina che magari non gli piace, inseguono il bello, che di questi tempi è una cosa rara e lo fanno anche sacrificandosi. Quindi per me la passione è alle radici di questo modello».
Se le dicessero: bella sembra una Lamborghini?
«Non è vero, ma quello che posso dire è che avevamo già voglia di fare un cambio radicale nel linguaggio delle superfici. Poi comunque il mondo del lavoro è strano, sono cambiate tante cose, io sono andato in altri brand, abbiamo fatto altri progetti. Parlo al plurale perché sono andato con i miei colleghi e qui abbiamo deciso di utilizzare un linguaggio che non è dissimile, ma è radicalmente diverso. Non è più fatto di spigoli, ma è fatto di superfici molto armoniche e molto morbide. C’è una scultura profonda nel frontale del posteriore, ma la fiancata non ha quasi spigoli, ce n’è uno solo. E questo è qualcosa che rimanda agli anni ’60, alle vetture che amiamo per la loro bellezza e che poi, alla fine, erano solo forma sopra una funzione. Ecco questa è la ricetta che abbiamo trovato».
Qual è il sogno personale per questa vettura?
«Poterla guidare a gennaio del 2026»
E il sogno personale per la risposta del mercato?
«Quando mi hanno coinvolto ho detto che sarebbe stato meglio lasciar perdere, che non ci sarebbe stata possibilità. Invece, il mondo è cambiato e anche una star up come Aehra ha il suo spazio. Ammesso che si possa fare le cose in modo smart, in maniera intelligente, c’è spazio per poter ricavare nel mercato del futuro una nicchia anche per noi. Dunque, il sogno è avere dei clienti che vadano a cercare qualcosa di diverso, avere dei clienti che si riconoscano nel lavoro che facciamo».
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E’ una berlina moderna con celle di densità molto elevata, ma non elevatissima, diciamo 350 pieni con 500 km piacevoli.
“Sembra una Lamborghini” … A quale Lamborghini rassomiglierebbe per curiosità? Alla Egoista? Alla Visione Gran Turismo?
Ragazzi non scherziamo, questo monovolume non si può vedere, ha una linea inguardabile, se avessi un figlio col poster di quest’auto appeso al muro lo abbandonerei in un orfanotrofio…
A me sembra una supposta di 5 mt x 2 mt.
Non dev’essere una bella sensazione.
Lo adotto io non ti preoccupare non si può condannare un figlio se suo padre non ha buon gusto…Scherzi a parte ho avuto il piacere di conoscere Filippo in quanto abbiamo un amico in comune, lo ritengo uno dei migliori designer esistenti.
Ma i gusti sono gusti…
pensavo sui ceci in ginocchio a meditare.. 😂
Oppure per vendicarmi a 18 anni gli compro una Fiat Duna restaurata…
La Duna station wagon però pratica era pratica. Di roba ce ne stava un sacco.
Se vuoi essere veramente crudele meglio la Arna. 🤭
Condivido tutto,, dalla ricerca del bello all’auto cm passione…epperò mercato della e.mobility nn potrà fare numeri interessanti SOLO cm somma di piccole startup di nikkia🤔🥨📈 da noi c vorrebbe una a sorta di….fenomeno di mercato cm il lancio delle mitike 500/600 Fiat negli anni del boom economico💥 💯 allo stato molto…..improvabile 🤷