Fiere senza ricarica: Diego, un lettore, ci segnala il caso di Piacenza con un grande parcheggio e una sola colonnina in AC, fuori servizio. Vaielettrico risponde. Ricodiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it
Fiere senza ricarica: 2.800 posti-auto e una colonnina in AC fuori servizio, possibile?
“Sono stato recentemente ad una fiera presso PiacenzaExpo. E ho constatato che nel parcheggio con 2.400 posti auto per i visitatori e 400 posti per gli espositori, vi è solo una colonnina di ricarica con due uscite AC 22kW. Colonnina che purtroppo era temporaneamente fuori sevizio. La cosa paradossale è che, dentro alla fiera,in ogni singolo stand, vi è una presa industriale di potenza adeguata per un ricarica auto… Avevo programmato di andare con la mia Nissan LEAF, ma ho preferito andare con l’auto a benzina insieme ad un collega. Aggiungo che avevo chiesto informazioni al Comune di Piacenza e sono stati molto disponibili nel fornire dati delle colonnine della città. Ma purtroppo, in Fiera, ce n’era solo una temporaneamente guasta”. Diego Maggiolini
Giri tra gli stand e intanto lentamente ricarichi…
Risposta. Si sente dire spesso che le colonnine andrebbero collocate soprattutto nei grandi luoghi di aggregazione e che cosa c’è di meglio di un centro fieristico? Servirebbe una buona dotazione di ricariche lente, per rifiornire nel tempo che si passa tra gli stand, a bassa potenza e a prezzi al kWh contenuti. Un problema nelle fiere c’è ed è legato al fatto che questi parcheggi sono occupati in genere solo quando ci sono delle manifestazioni. E quindo le ricariche funzionerebbero solo in certi periodi dell’anno. Proprio per questo, secondo noi, dovrebbero essere gli enti fieristici ad individuare soluzioni di ricarica che richiedano investimenti contenuti. Ma assicurino comunque un servizio a espositori e visitatori. Tenendo conto che spesso si tratta di persone che vengono da Paesi in cui l’auto elettrica è molto più diffusa che da noi.
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Al racconto del nostro amico, provate ad aggiungere alla fine, a mò di commento, un ricchissimo e cubitale “ECCHISENEFREGA!!!
Provate poi a rileggere la sua breve esposizione.
Vi renderete conto che, magicamente, lo scritto avrà assunto un plastico e definitivo senso compiuto!
Noi lo diciamo a lei, riguardo a tutti, dico tutti, i suoi commenti.
Risposta banale, ma scrivere all’ente Piacenza Expo per lamentarsi di questa mancanza? Sul sito vedo tutti i contatti, se ricevono ripetute richieste in tal senso potrebbero mettere questa necessità in lista….
In Italia la maggior parte dei parcheggi dei quartieri fieristici NON é dotata di colonnine di ricarica per veicoli elettici .
Risultano molto divertenti le fiere in cui si espongono colonnine di ricarica per auto elettriche in quartieri fieristici senza nemmeno una colonnina lenta 🙂
Vergognoso ma comunque a 100 metri hai il nuovo Supercharger Tesla (DC) che ora costa € 0,42 per Tesla e credo 0,60 per gli altri se non ti abboni
-E quindo le ricariche funzionerebbero solo in certi periodi dell’anno-
Oppure con un’abile “cartolarizzazione” della cosa si trasforma il problema in una risorsa, facendo diventare il parcheggio una sorta di “fabbrica della ricarica” nei “tempi morti” rispetto a date e orari delle fiere.
Sostanzialmente tutte le notti (occhio e croce) e durante non pochi giorni infrasettimanali.
mica poco.
Il tutto collegato col capoluogo da apposita navetta elettrica, magari in futuro a guida autonoma, che per esempio ti scodella alla più vicina fermata dell’autobus di una certa importanza.
O in piazza della stazione, che a piacenza è relativamente vicina al centro.
E comunque Piacenza è quasi più piccola di casa mia, andiamo, bastano tre fermate fatte bene e l’hai coperta tutta.
Occhio e croce si potrebbe già iniziare con meno di un milione di euro.
Ci faremo sta cinquantina di postazioni da 16 a 32 ampere variabili, con sistema di bilanciamento e contabilizzazione, più ovviamente la sua cabina di media tensione, annessi e connessi?
E nel “mijone” ci sta dentro anche la navetta elettrica.
Col prezzo di una stazione HPC un po’ bella (e magari mezza finanziata dalla UE), si fa un progetto pilota che rischia seriamente di funzionare e non la solita cappella votiva nel deserto (cattedrale sarebbe troppo, valà)
Invece alla fiera della mobilità elettrica a Bologna era uguale , ZERO ricariche
Due cose vanno fatte urgentemente in Italia:
La prima: incentivare la copertura di capannoni (da fiere, GDO e industriali/artigianali) con impianti FV (magari anche con C.E.R. appositamente realizzate).
La seconda: copiare la legge francese sulla copertura con pergole FV dei parcheggi relativi a queste grandi aree (già cementate e magari dotate di cabine alimentazione adeguate per l’ uso fieristico e/o commerciale).
Potrebbero essere realizzate anche da utilities che vogliono creare propri parchi FV ma non hanno trovato aree “vergini” disponibili (per problemi paesaggistici, agricoli o non idonei per problemi geo-idroligici).
Nel caso di una zona fieristica “minore” comunque dovrebbero comunque esserci impianti FV per alimentarle quando operative, ma a servizio della rete quando non ci sono fiere.
Per le ricariche in tal caso basterebbe chiamassero in servizio come E-Gap o simili per fornire una temporanea copertura HPC all’ evento (esattamente come viene fatto con shelter mobili nella telefonia cellulare).
Ma farle tutte a pagamento però no a gratis
Ovviamente..ma a prezzi umani.. perché no?
Già solo lo scorso anno ti avrei detto che non c’era necessità di una legge per la copertura dei parcheggi, ma alla luce del calo di installazione del 2025 secondo me è ora di passare dalla spinta della convenienza economica all’obbligo di legge.
Infatti un governo “illuminato” (😂😂) dovrebbe fare in modo di aumentare al massimo l’ “autarchia” energetica dell’Italia, facendo in modo che le aree disponibili (pubbliche e private) adatte venissero impiegate: doppio uso nel caso di parcheggi e “fabbriche di elettroni”… ma anche i tanti tetti di capannoni, anche quelli dismessi da tempo immemore.. ne vedo tantissimi, che potrebbero smetter di essere “eco-mostri” per diventare “eco-centrali” con FV sul tetto e terreni annessi e BESS per bilanciare i carichi di rete (ed evitare i crash di Spagna/Portogallo (causati comunque da concatenazione di eventi, oltre che cattive procedure di bilanciamento, così come anche il recente blackout dell’area Cannes durante il Festival.. Bisogna premunirsi non solo da eventi accidentali ma anche di casi malevoli … purtroppo).
Poi facciamo pure il giro di tutti i paesi “..stan” a contrattar gas e petrolio .. ma cerchiamo di relegarlo sempre ad una quota “di riserva” (come fosse un generatore di corrente in caso d’emergenza):
https://www.ilsole24ore.com/art/al-via-viaggio-meloni-samarcanda-e-astana-perche-l-italia-guarda-attenzione-crescente-all-asia-centrale-