Chiude a Veronafiere la 115ª edizione di Fieragricola, quest’anno focalizzata sulla sostenibilità. In quattro giornate, la rassegna internazionale biennale dedicata all’agricoltura, ha registrato 68mila operatori professionali da 80 nazioni. L’appuntamento è già fissato per l’inizio del 2024, dal 31 gennaio al 3 febbraio, con l’edizione numero 116.
Con oltre 520 espositori e top buyer stranieri da 29 Paesi target, il mondo agricolo è ripartito da Verona. In primo piano quest’anno i temi del digital farming, delle agroenergie e in generale dell’agricoltura sostenibile.
Gli operatori esteri provengono per il 72% dall’Europa, il 12% dall’Africa, l’11% dall’Asia e il 5% dall’America. «Abbiamo visto la prima edizione della Fieragricola del futuro – ha commentato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – che ha mostrato il volto di una rassegna riprogettata, rivitalizzata, aggiornata nei contenuti e inserita con una posizione di leadership sui grandi temi del dibattito agricolo europeo».
Altro dato interessante, sottolinea Mantovani, è la presenza internazionale da molte aree target, come Europa ed Est Europa, Nordafrica, India e Turchia e Centro Sudamerica.
Oltre agli incontri b2b, alle prove dinamiche dei mezzi agricoli e ai concorsi zootecnici, Fieragricola ha dato ampio spazio al confronto tra istituzioni, protagonisti della filiera, aziende, giovani e organizzazioni agricole, con occasioni di incontro e aggiornamento professionale, e con oltre 120 convegni e workshop nei quattro giorni di rassegna.
Tra questi, quello organizzato a Fieragricola da Vaielettrico sul tema del contrasto al cambiamento climatico e della sostenibilità anche grazie alla progressiva elettrificazione in agricoltura.
Il presidente di Veronafiere Maurizio Danese ha voluto sottolinare anche il particolare timing dell’evento di quest’anno: nonostante i venti di guerra, ha detto «in questi giorni a Fieragricola operatori da tutto il mondo hanno testimoniato come l’agricoltura sia un importante ponte di dialogo tra i popoli».