Fiat e Alfa solo elettriche dal 2027, Lancia dal 2026

Fiat e Alfa solo elettriche dal 2027. L’annuncio viene da Stellantis, nelle comunicazioni allegate ai risultati 2021 del mega-gruppo francese.

lancia solo elettriche
La slide della presentazione Stellantis che sintetizza risultati e progetti del marchio Fiat. Con la 500 prima tra le elettriche in 12 mercati e il marchio destinato ad essere solo elettrico dal 2027.

Fiat e Alfa  solo elettriche… / Arriva la nuova Panda

La data dell’addio a benzina e gasolio per il principale marchio Italia si avvicina sempre di più. Finora si era parlato genericamente di passare al solo elettrico entro il 2030. Ora esiste una scadenza precisa: tra 5 anni Fiat e Abarth in Europa offriranno in gamma solo EV. Attualmente, la Fiat ha tre modelli elettrici, a partire dalla 500, che anche nel 2021 è stata l’EV della scuderia Stellantis più venduta, con 44.000 unità (è al 6°posto assoluto in Europa). Gli altri due modelli sono veicoli commerciali a batterie, il Ducato e lo Scudo. Secondo voci insistenti, il quarto modello dovrebbe arrivare tra due anni ed essere una EV low-cost con prezzo sotto i 20 mila euro (meno incentivi). Si tratterebbe della nuova Panda, un prodotto che dovrebbe avere una declinazione francese con il marchio Citroen. Il nostro governo farebbe bene ad assicurarsi che queste e-citycar nascano in Italia, magari con batterie prodotte nella Gigafactory di Termoli. Anche perché lo spazio di mercato, in un’offerta che oggi si concentra sui Suv, sarebbe enorme.

fiat e alfa solo elettriche
La slide che conferma il passaggio della Lancia al solo elettrico dal 2026: la base di un rilancio?

Il primo passo dell’Alfa con la Tonale ibrida plug-in

Complessivamente Stellantis entro la fine del prossimo anno intende lanciare 13 nuove  elettriche e 8 ibride plug-in. L’unica EV italiana che rientra in questo programma è la prima Maserati a batterie, che verrà presentata a marzo. Per vedere la prima Lancia EV occorrerà attendere due anni e dovrebbe trattarsi della nuova Ypsilon, verosimilmente sulla stessa base tecnica della Peugeot e-208. Dal 2026, poi, anche questo marchio dovere solo elettrico. Come la Fiat, invece, anche l’Alfa Romeo diventerà una marca solo elettrica dal 2027. La completa trasformazione del marchio del Biscione è in pieno svolgimento, sotto la regia dell’ex capo del marchio Peugeot Jean Louis Imparato. Il primo passo nell’elettrificazione è l’arrivo quest’anno della Tonale ibrida plug-in, un Suv. L’idea è di alzare immagine e prezzi di un marchio uscito molto male da FCA: sarà la volta buona?

Visualizza commenti (14)
  1. Boh ! a me sembra che attualmente in casa Stellantis regnino due cose: 1. la mancanza totale di investimenti che ha permesso di avere utili mostruosi in un anno tragico per le vendite e le consegne di auto. 2. Proclami, proclami, proclami……..

  2. Off topic. La Tonale è davvero orrenda. Inoltre nasce su un pianale sfigato, molto peggiore rispetto al Giorgio di Stelvio e Giulia. Imparato ha dovuto fare tripli salti carpiati per rendere passabile un progetto perdente e dubito ci sia riuscito. Ho letto già molte critiche tra coloro che si aspettavano un look più aderente al prototipo, per me era brutto già quello. Spero che la Tonale non sia l’espressione del nuovo family feeling di Alfa. La versione ibrida è la solita delusione Stellantis, record di bassa efficienza: se con 15.5 kWh si fanno 50 km, la Tesla Model 3, con batteria da 50 kWh, dichiara 491 km di autonomia. Tradotto: con un kWh la Model 3 fa 9,82 Km, la Tonale solo 3,22, ovvero meno di un terzo. Autonomia che, come sappiamo, per le plugin si riduce notevolmente d’inverno. Con un’efficienza così bassa (a cui vanno sommate le perdite dell’inverter), tanto vale camminare a benzina o diesel …

    1. Le vere Alfa erano quelle che uscivano da Arese…in ogni caso esteticamente a me la Tonale piace, mentre per quanto riguarda la parte tecnica sono abbastanza in linea su quello che hai espresso.
      C’è però da dire che una qualsiasi plug in esce con le ossa rotte da un confronto con ev per quanto riguarda l’efficienza, ma non vuol dire automaticamente che per questo tanto vale andare a benzina o diesel, anzi…
      Purtroppo è sempre difficile poter valutare le plug in, penso siano il tipo di trazione che più dipendono da quanta e quale strada si percorre ogni giorno.

      1. Al momento BEV e Plug-in costano uguali. Lo stress d’autonomia, ma anche particolari esigenze di utilizzo, portano a spostare la propria scelta verso la plug-in.
        Plu-in: 1 motore termico, 2 motori elettrici, una batteria medio capiente.
        BEV: 1 motore elettrico, 1 batteria discretamente capiente.
        Messa così non c’è storia.

        1. Daniele io sono un sostenitore delle plugin solo sulla carta, perché poi alla fine ti ritrovi un mezzo che unisce i punti deboli dei 2 mondi (tradotto: tagliandi “doppi”), senza avere quel “risparmio” (teorico?!?) che l’elettrica promette(va) in città e che la plugin anche in modalità “combinata”/standard dovrebbe avere. L’unico vantaggio è – forse – inquinare un po’ meno (anche qui: in teoria). Le uniche plugin serie che ho visto al momento sono 2: la Nissan Note e-power (che però più che plugin è una BEVx, ovvero il motore fa solo da range extender) e il prototipo di Tesla Model 3 HyperHybrid Mark 2 (sì, esiste …) realmente ottimizzato che sembra mantenere la promessa: per 50 km servono 3,65 kWh e 1 l di benzina, col vantaggio in entrambi i casi di non avere alcun problema di sorta con l’autonomia.

          1. Io a suo tempo discussi col mio amico e discutemmo e concordammo l’acquisto SUO della Hyundai Ioniq plug-in (insomma, armiamoci e partite). Era solo 4 o 5 anni fa ma dal punto dell’elettrico come vedi c’è ancor oggi molta perplessità, figurati allora. Nel 2013 quando presi io la Yaris ibrida, non ero certo un precursore ma qua da me eravamo visti con gli occhi di “vedrai,vedrai…”. Nel 2017 o 2018 non ricordo, a parte Tesla, Zoe e Leaf sull’elettrico non avrei consigliato null’altro. Ioniq, batteria da circa 9kWh, 65km in elettrico, inspiegabile cambio a doppia frizione, circa 7km/kWh, direi buono. Ad oggi lui è molto contento, ogni tanto mi spedisce foto sui suoi consumi (80-120 km/l) e mi ha permesso di fidarmi di più sulle batterie. Anno scorso aveva fatto 65.000km per cui più di 800 cicli di batteria, a suo dire autonomia invariata. Anche a fronte di questo l’anno scorso non ho avuto remore a comprare la ZOE.
            Tagliandi Hyundai non li so ma quelli della mia Toyota ibrida sono meno della Dacia Stepway GPL di mia figlia e incommensurabilmente meno di quelli della Mini del suo compagno! Nella mia Yaris non so quando mai abbiano cambiato l’olio, le pastiglie a 120.000km ci hanno consigliato di cambiare quelle dietro, ancora a metà, perchè c’era l’offerta 50% di Toyota. Però, ora, la Plug-in vale solo per proteggersi dall’ansia dell’autonomia.

      2. Kanon la scarsa efficienza di tutte le plugin (hai ragione, vale per tutte!) è dura a spiegarsi perché il peso del motore termico di per sé non giustifica questo scarso rendimento. Mi spiego: la Tonale pesa MENO di una Model 3 quindi in teoria l’efficienza dovrebbe essere la stessa. La batteria più piccola infatti non pregiudica l’efficienza, anzi, in teoria la batteria più capiente va a discapito dell’efficienza perché aumenta il peso. Probabilmente il problema nasce dalla disposizione di questi motori che, concepiti per funzionare in sinergia con l’endotermico, danno il meglio di sé in queste circostanze e non quando vanno in modalità full electric. Ma a questo punto, forse, ha più senso ripartire la trazione per assi: l’elettrico al posteriore, il termico all’anteriore e si lascia all’utente la possibilità di decidere se marciare in modalità solo benzina, solo elettrico o con entrambe. Si avrebbe anche una maggiore razionalità d’uso: vado in città e vado in elettrico, vado fuori città (oppure: non ho più kWh) e vado a benzina, voglio la massima potenza abbino le trazioni. In modalità solo elettrico, con uno schema di questo tipo, non c’è ragione al mondo per cui un’ibrida sia meno efficiente di una elettrica pura: sarà mica che motore, batteria e inverter sono così economici da compromettere l’efficienza?

        1. La ripartizione della trazione per assi dovrebbe essere già cosi per alcuni modelli, se non sbaglio il sistema 4xe di Compass/Renegade prevede già la trazione elettrica al posteriore e termica all’anteriore.
          E ti posso anche dare conferma del sistema ibrido BMW, dove puoi selezionare la trazione posteriore solo elettrica, ibrida su entrambi gli assi ma gestita dall’auto, oppure “save battery” dove funziona solo il termico al anteriore e ricarica anche la batteria.

          1. avevo memoria anche io che qualche plugin era già strutturata in questo modo, ma resto un mistero della fede il perché di una così drammatica inefficacia …

        2. In una Hybrid o Plug-in, tranne toyota che ha una meravigliosa trasmissione epicicloidale (http://eahart.com/prius/psd/ vuole adobe flash player) l’elettrico si porta dietro tutti i ruotismi del cambio fino alla frizione, alla velocità moltiplicata dell’ultimo riduttore.
          Nella presentazione della prima renegade ibrida si parlava di termico anteriore e elettrico posteriore (poche modifiche da fare ahahah), quando il termico deve caricare la batteria deve farlo trasferendo potenza al generatore posteriore attraverso le ruote, per cui c’è un consumo anomalo degli pneumatici. Quelli anteriori devono dar coppia e quelli posteriori frenano.
          Le attuali non sono così. C’è un generatore/motore all’anteriore.

          1. Infatti il modo giusto è questo. E il Renegade ha una batteria da 11,4 kWh con autonomia 50 km, ovvero 4,38 Km con un kWh, meglio di una Tonale ma sempre meno della metà di una Model 3. Ma siamo sicuri che i numeri di VaiElettrico sono giusti (per carità, senza offendere nessuno)? No perché fare una Tonale che fa peggio di una Renegade …

            Su altri siti leggo di 15.5 kWh e 80 km di autonomia, non 50, che porterebbero la percorrenza a 5,16 km per kWh, già altro discorso … Altri siti ancora riportano 80 km in città e 60 km in ciclo misto, quindi autonomie ancora molto basse …

    1. Potrebbero chiudere prima, non è una provocazione. Tavares ha detto chiaramente che avrebbe dato budget ad ogni brand, ma poi se qualcuno avesse performato male l’avrebbe chiuso. Questa è la “last call” per molti brand, sicuramente Lancia e Alfa Romeo sono tra quelli “avvisati”. Ad Alfa Romeo ora servono molte recensioni positive sulla Tonale, perché se poco poco finisce nelle mani di una rivista “indipendente” son dolori … (per inciso, i guai della Giulia sono cominciati quando le riviste serie testarono le versioni di preproduzione evidenziandone i guai dell’elettronica e questo ammazzò il rilancio del brand). Imparato è bene che lo testi molto, moltissimo questo modello prima di farlo uscire, perché se a qualche tester gli si accende la spia gialla è la fine sua e del brand …

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