Dopo il via libera della Ue a fine dicembre, arriva la firma del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Gilberto Pichetto ha firmato il decreto Fer X, provvedimento che vuole spingere la produzione da energie rinnovabili “mature”, con costi di generazione ormai prossimi a quelli di mercato.
Un decreto da lungo atteso dagli operatori che potrebbe dare una spinta al settore e colmare la distanza che ci separa dall’Europa in termini di potenza installata. Perché il decreto, a detta degli esperti, da una risposta importante almeno su due punti: il potenziamento delle tariffe incentivanti e la semplificazione delle procedure amministrative. Ora manca solo il “timbro” della corte dei Conti e quando il decreto sarà pubblicato sul sito del ministero, potranno partire le procedure per l’accesso agli incentivi.
A chi si rivolge e come accedere agli incentivi
Il decreto prevede incentivi per impianti solari fotovoltaici, eolici, idroelettrici e per impianti di trattamento di gas residuati dai processi di depurazione. Per accedere agli incentivi è previsto un doppio meccanismo: accesso diretto e procedure competitive. Chi dispone di un impianto con potenza inferiore a 1 MW non ha obbligo di partecipare a procedure competitive.

Con il via libera al decreto Fer X, l’Unione europea spinge per incrementare le fonti rinnovabili
Il Decreto FER X Transitorio rappresenta un passo significativo verso l’incremento della capacità installata di energie rinnovabili in Italia. Offrendo meccanismi di supporto sia per piccoli che per grandi impianti, il decreto mira a stimolare nuovi investimenti nel settore. L’approvazione da parte della Commissione Europea sottolinea l’importanza di questo provvedimento nel percorso di transizione energetica del Paese.
– Iscriviti alla Newsletter e al nostro canale YouTube –
Forse (chiedo conferma) nell’articolo c’è un refuso sulle tariffe,
mi pare siano più basse (anche se ancora un po’ gonfiate)
== impianti “piccoli” entro 1 MW,
tariffe di riferimento
80e — fotovoltaico Sud italia ( +4e Centro; +10e Nord)
85e — eolico
90e — idroelettrico
85e — gas impianti depurazione
== impianti grandi soggetti ad asta competiva,
possibili ribassi in pratica sino alle tariffe di riferimento “inferiori”,
secondo una procedura un po’ complessa:
65e — fotovoltaico
70e — eolico
80e — idroelettrico
75e — gas impianti depurazione
Testo del Decreto “FER X transitorio” versione 2024-12-31:
https://www.pv-magazine.it/wp-content/uploads/sites/14/2025/02/Fer-X-transitorio-firmato.pdf
al momento è l’articolo che mi ha rallegrato la giornata….che se prima che se ne godano gli effetti passeranno anni…
Ciao Damiano,
mi piace perché sei ottimista e vedi il bicchiere mezzo pieno 🙂
questo mi pare è il “FER-X Transitorio”,
cioè gestisce solo le aste 2024-2025,
poi ci sarà un nuovo decreto “FER X”
entro fine hanno saranno assegnabili o messi in asta contratti pubblici per:
– 10 GW FTV
– 4 GW eolici
– 0,63 GW idro
– 0,02 GW gas da impianti depurazione
============
Se posso fare il “criticone” al decreto,
aggiungere anche un bicchiere mezzo vuoto 🙂
— le tariffe di riferimento di FTV ed Eolico (ora comprensive di rivalutazione con infalzione) per quanto convenienti in senso assoluto, ad oggi sono troppo alte (quasi il doppio che in altri stati) e per assurdo non è così bene; gli stessi operatori di settore chiedevano di abbassarle e/o rendere più competitivo il meccanismo (ora un poco machiavellico) di ribasso delle aste
il decreto “droga” i prezzi italiani anche delle rinnovabili e perdiamo una fetta del risparmio possibile, e avalliamo la stortura che gli impianti possano sopportare ritardi e problemi negli iter di autorizzazione che ne aumentano le spese;
e chi realizza un impianto aspetta a vendere energia a 50e MW-h con i contratti privati PPA, perché spera invece di vincere una asta pubblica, asta che poi arriva in ritardo ma pagherebbe di più (mi ricorda la vicenda degli incentivi auto 2024)
— il Decreto è stato fatto uscire in ritardo di 18 mesi (su 24) con una serie di trucchetti, le aste in pratica saranno quasi a fine 2025
— hanno ridotto i GW di capacità assegnabili, ma questo è dovuto più agli altri decreti del 2024 che hanno limitato gli impianti che otterranno le autorizzazioni, che sono necessarie per partecipare alle aste