Silenziose, eco compatibili, senza vibrazioni ma soprattutto facili da usare. Questa caratteristica, secondo Michele Solari di Barchelettriche, è il punto di forza delle barche elettriche per far diventare pop la nautica. Lui ci crede, leggete la sua storia.
Hanno fatto navigare le loro prime barche elettriche sui laghi, ma l’obiettivo è farle scivolare sempre di più tra le onde marine: “Il nostro modello è universale, deve andare in ogni condizione. Pensiamo e siamo convinti che per la nautica elettrica ci sarà un forte sviluppo sul mare grazie alla possibilità di poter allargare il numero di utilizzatori”. Filosofia di Michele Solari, responsabile commerciale di Barchelettriche, che individua il punto di forza della propulsione elettrica nella facilità di manovra che può rendere popolare questa navigazione.
Un approccio pop: “Puntiamo alla nautica per tutti, aperta alle famiglie e ai sempre più numerosi over 65. La nautica oggi ha un carattere quasi aristocratico, destinato ad una piccola élite e non solo in termini economici – sottolinea Solari -, un muro che si può abbattere grazie alla maggiore manovrabilità ed usabilità offerta dalle barche elettriche”. Senza dimenticare gli odori, i rumori e le vibrazioni dei motori a scoppio che allontanano una fetta, non piccola, di possibili diportisti.
Per iniziare l’attività Michele e il suo socio hanno girato mezzo mondo – dalla Scandinavia agli Stati Uniti – con l’obiettivo di studiare le soluzioni migliori per il mercato italiano. In Francia hanno trovato un partner: Alize-Electronic, 27 anni di esperienza nella costruzione di barche elettriche, cantiere localizzato nel dipartimento delle Alpi dell’Alta Provenza, non lontano dai più grandi bacini artificiali francesi. Una collaborazione che porta alle prime esperienze. “Al Lago Maggiore con il Cantiere del Verbano a Baveno dove hanno offerto il noleggio della nostra barca. Un’esperienza molto positiva, rispetto a quella endotermica dove l’utilizzatore cerca la velocità e così aumentano i rischi e spesso i danni con danneggiamenti delle eliche e degli scafi. Con la barca elettrica si va più tranquilli”.
Un’altra esperienza interessante è quella nel Lago di Mergozzo – vicino a quello Maggiore – con lo chef stellato Marco Sacco che si è inventato i pic-nic con menù d’autore e in barca elettrica. Cibo, ambiente e mobilità sostenibile.
Il turismo e il noleggio la leva per crescere
La società “si rivolge a tutti”, ma punta soprattutto a realizzare basi di noleggio vendendo le barche e creando collaborazioni con una lunga serie di operatori turistici: “Hotel, ristoranti, noleggiatori, camping, lidi e stabilimenti balneari, cantieri nautici e anche circoli velici per chi non fa attività velica”. Si punta ad una struttura presente in tutta Italia e non solo nei laghi. “Rispetto ad automotive abbiamo il vantaggio che esistono già le infrastrutture di ricarica. Tutti i porticcioli sono dotati della presa – sottolinea Michele – . Bisogna naturalmente intendersi su cosa si vuole fare: in Liguria è possibile spostarsi da porto a porto, ma non posso certo fare la traversata ed approdare in Sardegna“. C’è tanto lavoro da fare, aspettare che calino i prezzi delle batterie e che si sviluppi la tecnologia, ma Michele spalma ottimismo: “Siamo in ritardo, ma ho la sensazione che si sta accelerando”.
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