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Fantastica la mia Cupra Born. Ma quel che c’è intorno…

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Alessio ci scrive raccontandoci il suo debutto in auto elettrica, una Cupra Born che guida da settembre percorrendo spesso il tragitto da casa, a Genova, al luogo di lavoro che dista ben 130 km. In pochi mesi si è già fatto un’idea molto precisa dei pregi e dei difetti della transizione all’italiana. Lo ringraziamo e pubblichiamo il suo scritto condividendone in gran parte il contenuto.
di Alessio Nicora
“Mi presento!
Sono il tipico esempio della frase «no, l’elettrico per te non va bene»: non ho possibilità di caricare a casa o in garage e sono tornato da poco in una città che dista 130 km dal mio ufficio, viaggio che faccio raramente in auto ma che quando occorre comporta 260 km di autostrada in giornata.
Negli ultimi 3 anni ho avuto una Seat Ibiza a metano con cui mi sono abituato al bollo ed ai parcheggi gratuiti (abitavo in Piemonte, mentre dove vivo ora il metano non ha agevolazioni), ma soprattutto a rifornimenti ravvicinati dato che l’autonomia era di 300/350 km.
Per quanto sopra, a settembre 2023 mi sono deciso e ho fatto il grande passo: sfruttando una serie di condizioni particolarmente vantaggiose tra cui uno sconto importante del costruttore e le agevolazioni delle città di residenza e lavoro sono entrato nel mondo dell’auto elettrica.

“Cupra? Wow bella, ho visto la pubblicità!”

Tra mille scetticismi attorno a me ho ritirato la mia Cupra Born scoprendo che per il 90% delle persone Cupra = Formentor, cosa che la dice lunga sulla spinta commerciale in Italia dei veicoli 100% elettrici.
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Lo spazio interno, il silenzio, la comodità del pavimento piatto, la possibilità di raffrescamento e riscaldamento anche ad auto ferma mi hanno subito colpito e non nascondo che, avendo un bimbo piccolo, sono state subito motivo di esaltazione da parte di tutta la famiglia.
Per me, invece, lo sono state anche l’accelerazione e soprattutto la dinamica di guida, anni luce avanti non solo dalle ID3 e 500e che avevo utilizzato diverse volte a noleggio, ma anche dalle endotermiche da me possedute e provate.

Software e app: qui casca l’asino

L’aspetto meno soddisfacente è invece quello legato al software e all’app di accompagnamento, entrambi molto indietro rispetto a Tesla e cinesi (smart, BYD). 
Potrei dire che si tratta della stessa poco intuitiva e reattiva interfaccia che avevo sulla Seat Ibiza, aggiornata con le poco intuitive soste per la ricarica se si usa il sempre poco intuitivo e reattivo navigatore di bordo; nessuna indicazione sul preriscaldamento o meno delle batterie, nessun dato approfondito su potenza e storico delle ricariche, impossibile capire se si ha l’ultimo aggiornamento software e come averlo.
 
Stessa cosa dall’applicazione, che utilizzo solo per monitorare la ricarica e per preclimatizzare l’auto, ma che non è nemmeno in grado di chiudere i finestrini se me ne dimentico.
Apple CarPlay e Android Auto mettono una pezza, ma ancora non hanno funzioni dedicate per chi utilizza auto elettriche.
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Qualche ricarica in più per testare l’ecosistema

La prima settimana: un impatto forte, nel bene e nel male

Ho percorso 5000 km in questi 3 mesi, di cui il 90/95% in autostrada, abituandomi a comfort e prestazioni semplicemente inarrivabili per le concorrenti endotermiche e che trovano come rovescio della medaglia un ecosistema ancora acerbo, fatto di ignoranza (nell’accezione propria del termine) e scelte commerciali che non premiano l’intraprendenza di chi sceglie di fare da apripista in questa transizione.
La prima sera sono partito per un viaggio di lavoro da circa 350 km, che prevedeva la sosta notturna in un hotel provvisto di destination charger Tesla che permette di ricaricare gratuitamente pagando il servizio di parcheggio coperto.

Si fa presto a dire pianificazione…

Peccato che la colonnina “aperta” a tutti i veicoli elettrici non volesse funzionare nonostante il tentativo di reset: tra le ironie dei colleghi è bastata una ricarica lampo in autogrill alla prima sosta della mattinata, ma ho imparato subito che la pianificazione che amo può subire imprevisti.
Nella sosta del giorno dopo in un centro commerciale con 6 punti di ricarica gratuiti e 2 a pagamento ho imparato la seconda lezione: cercare di caricare gratuitamente fa perdere un sacco di tempo. Al secondo giro di ricerca mi sono accontentato di pagare la mia ricarica essendo occupate tutte le colonnine gratuite.
Vista la lunghezza totale del viaggio avrete capito che le due ricariche sopra non erano necessarie, ma volevano essere per me un test di pianificazione finalizzato al risparmio ed allo sfruttamento dei cosiddetti tempi morti.

Il primo week end: le tariffe di ricarica a geometria variabile

Concludo la mia prima settimana con un weekend di svago in Toscana prenotando il pernotto in un camping con punti di ricarica disponibili. Solo all’arrivo ho scoperto che l’abitudine della zona è chiedere una tariffa fissa a fronte dell’utilizzo della colonnina: un ristoratore con destination charger Tesla richiedeva una quota di € 20, quindi se ceno 2 ore ricarico 20 kWh a 20 euro… Il camping pretendeva una quota di € 20 per metà batteria o di € 40 per una ricarica del 100%, senza però aver la possibilità di monitorare il quantitativo di energia erogato dalla colonnina.
In entrambi i casi non ho pensato volessero approfittarsene con prezzi spropositati, ma ho percepito totale ignoranza sul tema.

La vita quotidiana: l’ansia da ricarica sparisce, le brutte soprese no

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La Cupra Born di Alessio in un blitz al Supercharger Testa
Nonostante dove vivo non ci sia una capillarità particolarmente alta ho una colonnina in AC davanti casa e nelle zone da me più frequentate; nel mio tragitto autostradale, invece, ho modo di fare la sosta per la colazione davanti a dei bellissimi stalli Ionity.
Con le nuove Free to X nell’autogrill di Ronco Scrivia sono ancora più tranquillo, ma la speranza è una maggiore apertura dei Supercharger Tesla autostradali (Dorno!), che hanno un’esperienza utente di livello superiore a mio parere.
La mia esperienza in elettrico è proseguita con la rimozione delle colonnine gratuite nel supermercato Esselunga vicino casa in favore di stalli Be Charge a pagamento, con l’annuncio di Be Charge stessa di eliminare i piani di abbonamento su cui facevo affidamento e con l’annuncio di A2A di rivedere i prezzi dei suoi stessi piani con un aumento importante per i non abbonati luce/gas di A2A.
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Il sangue freddo di Alessio: arriva alla colonnina con la batteria della sua Cupra Born ormai al lumicino
L’ansia da ricarica inizialmente si fa sentire (il 5% in autostrada nel primo mese di utilizzo è da cuori forti), anche su soggetti che seguono e si preparano a questo cambiamento da tempo, ma tutto passa appena si assimila il concetto di ricarica nei tempi morti: non è più caffè + toilette + rifornimento ma è attacco + caffè + toilette + stacco, vi garantisco che i tempi sono gli stessi.

Pentito? No. Ma se l’Italia non cambia passo…

Il mio consumo medio si è attestato sui 15.5 kWh/100 km che con i prezzi dei migliori abbonamenti si traduce in circa 5 euro/100 km, non male non potendo contare sulla ricarica domestica. Certo, per alcune situazioni di ricarica in città in AC la preparazione e sistemazione del cavo di ricarica diventa creativa…
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Soluzioni creative per la ricarica in città
Un disastro? NO. Rifarei questa scelta senza dubbio, le difficoltà sono tante ma la guida è migliore sotto tutti i punti di vista e per un appassionato di tecnologia e cambiamento come me è impagabile essere parte di questa transizione.
Il futuro italiano non ha ottime premesse: i prezzi di ricarica sono in continua ed ingiustificata salita, un utente medio che non riesce ad aderire all’ormai unico abbonamento conveniente rimasto si attesterebbe su una spesa di circa 8 euro ogni 100 km percorsi.
I prezzi di ricarica senza abbonamento, invece, variano dai 70 agli oltre 90 centesimi di euro/kWh, che portano ad una spesa di circa 15 euro ogni 100 km.
Stiamo parlando di 7/8 volte il costo della corrente casalinga.
Se le autorità per la concorrenza dei mercati e le associazioni dei consumatori non intervengono sarà difficile nel nostro paese invertire la rotta di questa transizione che, volenti o nolenti, non può (e per tutti quelli che l’hanno provata NON DEVE) essere fermata.

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34 COMMENTI

  1. Vogliamo anche affrontare il problema delle colonnine carissime ma occupate inutilmente da chi deve parcheggiare auto termiche e dei vigili urbani che al telefono non hanno mai fatto nulla per rimuoverle o almeno per multare i trasgressori? A me questa situazione inizia a essere frequente quando viaggio per turismo.
    Anche su questo il nostro paese non è ancora maturo. Chi parcheggerebbe un auto su un distributore self di gasolio? Quanti minuti ci vorrebbe per vedere quell’auto rimossa? Organizziamo un test?

  2. Il problema mi pare proprio quello delle colonnine e dei costi di ricarica. Attualmente mi pare sia un far west, senza regole, senza un vero interesse delle aziende a tenere le colonnine accessibili ed efficienti, con costi fuori controllo. Presto finiranno i vantaggi per chi ha l’elettrico: finirà no le ricariche gratis nei supermercati, i parcheggi gratis nelle strisce blu, l’estensione da bollo, e in qualche modo lo Stato dovrà recuperare le accise sui carburanti perse. Occorrono regole ben definite e chiare per le ricariche.

    • Ipotesi B: presto saranno risolti i problemi di affidabilità, migliorato il servizio, aumentata la tassazione sulle auto inquinanti e i forti emettitori di CO2, messe a punto le app e i piani tariffari, . Come è successo per i pagamenti elettronici e la telefonia cellulare, per esempio.

      • A meno che quei genî dei nostri connazionali continuino a votare gentaglla impreparata e con la pistola in canna per festeggiare il Capodanno.

    • Tieni ben presente che le accise sono comunque presenti anche sulla corrente elettrica, anziché averle alla pompa li vedi, per esempio, anche nella bolletta di casa.

    • Personalmente trovo anche più piacevole, meno di rottura rispetto alle termiche, il design che hanno dato alla Cupra

      sulla ID3 ci sono i grossi fari arrotondati che forse cozzano un poco con gli spigoli affilati della fiancata; sulla Cupra il tratto forse (?) è più omogeneo, e anche tradizionale, rassicurante per chi è abituato da una vita alle auto termiche

      anche un pizzico sportivo, il target un po’ è più giovanilistico/ruspante (detto in senso buono), mentre ID3 la vedo con una immagine un poco più “snob” (tra molte virgolette)

      non ricordo poi le differenze di aspetto degli interni (entramibi curati),

      ma avendo per questi target diversi, le Cupra mi pare che hanno promozioni e sconti maggiori sul prezzo di listino rispetto alle ID.3

      per il resto si, la scocca e il power-train sono gli stessi

  3. Ottima descizione dello scenario attuale.
    Purtroppo l’essere umano ha la difficoltà nel manutenere e gestire… l’italiano peggio ancora.
    Va gestito il parco colonnine in modo attivo, non c’è nulla da fare,ora che lentamente i veicoli stanno aumentando, non è ammissibile che si presentino tali disservizi. (parlo per esperienza personale dopo un anno di elettrico con citroen c-zero.)
    Chi non può ricaricare a casa, ovviamente, dovrà avere la possibiità o di caricare al lavoro, o avere delle HPC comode. Poi con un abbonamento i costi si avvicinano alle ricariche casalinghe senza FV.
    Ci siamo quasi, ma purtroppo devono aumentare i costi di manutenzione sulle colonnine esistenti.

  4. Ho solo una domanda..anche io sono passato all’elettrico, e non ti dico le difficoltà soprattutto con l’interoperabilità di a2a su enel, ho una sola domanda. Quale è l’unico abbonamento rimasto conveniente? Da quando posso ricaricare a casa comunque la musica è un’altra.. tutto un altro vivere…comodo ed economico

  5. Il costo delle ricariche pubbliche ucciderà il mercato.
    Lasciamo perdere le persone con garage e PV, che l’auto l’hanno già comprata, ma per chi fa tanta strada o parcheggia in strada, io stesso non consiglio l’elettrico ad amici e parenti.
    Troppo costoso!
    Sui tempi di ricarica, probabilmente é una cosa molto soggettiva, e dipendente da tante variabili, ma non mi sta pesando particolarmente, come la maggior parte di chi guida elettrico.

      • Esattooooo!!! Meno gente le compra e meglio sarà per noi che le vogliamo! A breve partono i nuovi incentivi statali, che spero si vadano a sommare a quelli regionali (sempre se li rinnovano anche per il 2024, parlo più che altro della Lombardia), se poi la concessionaria mi fa anche un altro sconto… 😉

  6. Leggendo queste esperienze mi rendo sempre più conto che ad oggi è sottolineo ad oggi l’auto elettrica per il mio uso sarebbe una follia
    Vi leggo e scrivo in questo momento da Riquewihr ( Alzazia) partito questa mattina da Torino ( pieno a 1,719 euro) piccola sosta in un parcheggio dotato di servizi ( in Svizzera se ne trovano a iosa) 10 minuti scarsi ( tra l’altro pioveva , anche sulle 4 fiammanti colonnine qualche parcheggio più in la) rifatto il pieno qualche km prima dell’hotel 27, 76 litri a 1,83 euro per 538 km percorsi e microcosmo compresa 5,50 ore di viaggio
    Ho una macchina che immette pochissimo inquinamento ( yaris cross) che mi spacca i maroni zero , che anche lei può essere accesa da remoto , non paga bollo e accede in ztl , perché dovrei complicarmi la vita? Anzi fi faccio una domanda, se la maggior parte degli automobilisti avesse auto elettriche , auto ibride ( vere) a metano o GPL siete sicuri che ( almeno per ciò che riguarda il trasporto) non saremmo già a buon punto e senza urtare troppo il prossimo?

    • Visto che esiste la tecnologia, ribalto la domanda: perché devi avere una marmitta che mette gas, polveri e rumore n centro città o nelle tangenziali dove affacciano quei palazzoni delle grandi città? Pensi che si debbano ammalare solo gli altri? Mezz’ora di strizza in attesa di un esame medico li hai mai provati?

      • Con questa storia di ammalarsi un po siete patetici
        Avete mai visto i dati dell’aspettativa di vita tra chi ( la tengo larga) fa lavori manuali e chi lavori “d’ufficio”?
        L’avete vista la differenza di benessere fisico anche rimanendo in vita tra le stesse categorie?
        Già ma certo , si muore solo per le auto che vi passano davanti alla finestra mentre voi faticate a casa schiacciando un tasto del pc
        Ci sono fonderie che lavorano l’acciaio per le auto , miniere di estrazione dei materiali , prodotti chimici per tutte le lavorazioni , fatiche fisiche ( già esistono ancora) per gli assemblaggi ( magari ripetitivi ) rischi alla guida mentre si trasportano componenti e o auto stesse ( termiche o ev per carita), tradotto se siamo così preoccupati per l’umanità andiamo a piedi ( su strade sterrate o lastricate visto come è con cosa vengono prodotti bitume ed asfalto e quanto sono cancerogeni) e aboliamo il lavoro fisico perché si muore prematuramente in alternativa applichiamo le misure di protezione mascherina fp3 o interfacciare per i più timorosi e visti i soldi che girano a palate una bella dacia in Groenlandia dove non grandina l’aria e pulita il terreno e alto rispetto al mare
        Dimenticavo , aboliamo anche sigarette e alcol che sono dannosi, lasciamo solo la cocaina che sembra vada molto in voga tra la gente ” bene” e assolutamente innocua, in più speriamo di non scoprire mai ( come avvenuto per molte altre cose) che l’elettrico sia dannoso per la salute
        Usciamo da questa sicumera del io so e voi no per in fin dei conti ognuno di noi pensa solo a suo orticello solo che alcuni non sono ipocriti e lo ammettono

        • Sta debordando Ivan. Si calmi e si contenga, altrimenti finiamo a parlare di Terrapiatta.

          • Può darsi desti un’altra impressione ma le assicuro che sono calmissimo , piuttosto invece di citarmi fantascienza ( terra piatta) mi risponda sul merito e mi confuti i dati sull’aspettativa di vita
            Attendo fiducioso
            PS per Federico, sa la vera straordinarietà? Che tutto dove ho potuto ( TO/MI) e il pezzo Basel/ Freiburg l’ho percorso con il cruise a 160kmh ( e in Germania pure nella legalita

          • Non faccia i “furbo” ( detto con simpatia) non ho mai messo in dubbio quelli dovuti all’inquinamento ( tutto l’inquinamento) ma lei mi risponda su quelli sul tipo dopo di impiego

          • Usi l’italiano. Cosa vuol dire ” mi risponda su quelli sul tipo dopo di impiego” (???)

          • Non faccia il doppio furbo lo da bene che è il vocabolario automatico ( a proposito di tecnologia) che corregge a muzzu
            Riformulo è Vero o Non è Vero che chi fa lavori manuali ha circa 5 anni in meno di aspettativa di vita ed in condizioni generalmente peggiori di chi fa lavoro ” intellettuale” ?

          • E cosa c’entra con l’inquinamento e le auto elettriche? Lo chieda a un medico del lavoro.
            Ps: io rileggo quello che scrivo, mi sembra corretto verso chi legge. Lei fa il bullo e dà del furbo a me…

          • Visto che legge allora avrà letto che non le ho dato del furbo le ho detto di non farlo
            So che è complicato avere una visione d’insieme e allora proverò a spiegare meglio in modo che anche chi ha due lauree possa capire
            Se alcuni in questo blog associano tutte le morti da inquinamento all’utilizzo di motori termici ( cosa non vera perché un conto è dire l’inquinamento tutto uccide x all’anno un conto è dire l’auto uccide x all’anno) allora io posso tranquillamente farvi notare che molti lavori accorciano la vita ( ed è ampiamente dimostrato , io con i medici del lavoro ci parlo eccome) e quindi chiedere di abolirli , facendo questo credo potreste avere solo automobili di legno ( e nemmeno tutto) e nessn fotovoltaico
            PS se parlasse con un medico del lavoro scoprirebbe che anche i campi magnetici sono dannosi per la salute e nelle aziende vanno misurati ,monitorati e prescritte le contromisure adeguate.
            Ma a voi di ciò che vi importa? E fuori tema, già

          • I campi magnetici sono dannosi, e infatti nelle aziende vanno monitorati. Noi ci occupiamo di auto. Quelle termiche liberano gas dannosi, che infatti sono monitorati e possibilmente vanno eliminati. Visto che siamo d’accordo, possiamo chiudere la discussione

        • Ivan, da oltre 20 anni in famiglia tutti usano la bici per andare al lavoro o a scuola (a meno che non diluvi), singoli percorsi tra 2 e 4 km, si può fare.
          Dal 2007 abbiamo 5 pannelli di solare termico a integrazione del riscaldamento a metano (nessun altro tipo di fuoco), dal 2012 il fotovoltaico, dal 2018 taglio dell’erba a batteria, da 2 anni auto elettrica. Abbiamo annullato molte marmitte, ridotto dove non ancora possibile. Il 202r ci porterà il secondo fotovoltaico e la pompa di calore full electric. NON servono molti soldi, una scelta ha finanziato la successiva. Serve solo la volontà di migliorare per sé e per gli altri.

        • Per paradosso, escludendo i casi estremi di chi stava in fonderia, spesso sono fisicamente più malandati i lavoratori da ufficio, restare seduti ore è innaturale

          lo sanno bene i medici del lavoro aziendali, esiste un consistente fattore di rischio specifico per chi lavora alla scrivania, e peggio del peggio, al PC

          divagazioni a parte, ti doragione, è vero che l’inquinamento dei gas di scarico spesso è relatativo, in molte aree si disperde e altri fattori di vita pesano di più (luogi di lavoro malsani, stare arrabbiati, non dormire, bere alcolici, etc)

          però ci sono casi invece quasi si tocca con mano, e tra l’altro complisce anche i bambini e i fragili, e se non si prova non si risce a capire, con l’aria pesante e il cielo che è letteralmente biancastro invece di azzurro, è la famigerata pianura padana, miglioarata un poco nnegli anni, ma ancora assurda

          e poi probabilmente anche in alcune altre grosse città dove pure il ricambio d’aria è limitato; oltre che in parte anche lungo le principali arterie stradali se sono trafficate

          Qui ci sono due fotografie satellitari della Pianura padana:

          https://www.fanpage.it/milano/la-pianura-padana-soffoca-nello-smog-limpressionante-foto-dal-satellite/

          Qui un ingrandimento della foto in grigio:
          https://www.ecodallecitta.it/smog-citta-della-pianura-padana-tra-le-prime-in-europa-per-morti-da-inquinamento-atmosferico/

          Qui un ingrandimento della foto in rosso:
          https://www.ilsole24ore.com/art/inquinamento-foto-shock-pianura-padana-con-smog-vista-satellite-ACfpaCM?refresh_ce=1

          Non è che ammazza più di tanto (forse toglie 1-2 anni di vita?), ma più che altro fa invecchiare maluccio rispetto a chi respira aria più o meno normale, il particolato ultrafine entra direttamente in circolo dagli alveoli polmonari, è un fattore costante di infiammazione cronica ( o talora anche acuta)

          per restare a tema, come avere un poco di sabbia che continua a entrare nell’olio del motore; il motore per lo più va lo stesso, ma se si può evitare..

          poi chi vorrà si potrà fare male con altre scelte, ma almeno scegliendolo

    • Se ho capito bene, lei ha percorso 538 km con 27 litri di benzina, per un consumo di 19 km al litro: un dato da ottima piccola a benzina, ma nulla di straordinario. In termini di impatto ambientale, un ibrida “vera” come la chiama lei emette gas come una comune auto a benzina, anche le.ibride “false” (o “finte”, faccia lei) che a quanto pare bistratta, in favore della sua auto che paragona a una elettrica in termini di emissioni. E invece inquina, oltre che a monte, pure a valle.

      • 19 km litro… il tutto a 160km orari di cruise! Auto fantastica la sua yaris
        mi auguro il risparmio venga vanificato da numerose multe per eccesso di velocità…🤣

  7. Mi sarei tenuto stretto ancora un po’ la ibiza metano spendendo meno, e meno, e zero panico e infine variabili da pianificare e considerare. Anche considerando il valore poi bassissimo di un un’usato elettrico, che società di noleggio come Hertz stanno ora bloccando l’uso delle elettriche.
    Saluti

  8. Sul costo delle ricariche capisco che c’e’ il costo dell’impianto, ma considerando che non ci sono le accise, il trasporto del carburante (la rete c’e’ gia’) e tutta la struttura di un distributore (l’azienda paga un tot al litro al distributore) e’ evidente che il costo e’ almeno il doppio di quanto dovrebbe essere

    • Ehm… Accise ed IVA ci sono anche sulla corrente elettrica, per uso casalingo (potenza sotto i 3KW mi sembra) sono molto basse, quando si supera si aumenta, per uso aziendale (quindi le colonnine dato che non sono di un cittadino ma di compagnie) è più alto.
      Il resto ci potrebbe anche stare dato che il trasporto della corrente elettrica è ben più semplice.

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