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Famiglie elettriche: i Ferrari, tre auto e presto il trattore

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Papà Piero con la figlia Eleonora e le loro auto: una Tesla Model S e una Opel Cosa-e-

Famiglie elettriche: il papà con la Tesla (la prima arrivata a Modena), seguito dalle due figlie – Chiara e Eleonora – con la e-Golf e la Corsa-e. 

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Il capo-famiglia si chiama Piero Ferrari, è di Maranello, ma non ha a che fare con i bolidi del Cavallino. Lui con l’elettrico ci lavora (ha una società di consulenza, la Pieffe Studio) e ci viaggia. E ora vuole comprare anche un trattore elettrico per l’azienda agricola di famiglia, una farm 4,0 a emissioni zero. Con la sua storia inizia una nuova serie, “Famiglie elettriche”: chi vuole raccontarsi può scrivere a info@vaielettrico.it

famiglie elettricheFamiglie elettriche ” La mia prima Tesla? Era un segnale da dare…”

La scossa per la mobilità elettrica viene da lontano, dall’amore per l’ambiente, coltivato già da adolescente . Piero ha avuto parte attiva in associazioni come Legambiente.  Ma è anche un perito elettrotecnico, con una competenza specifica. A fargli scoccare la scintilla per le auto a batterie è stata l’ammirazione per Eleon Musk:  “Ho iniziato a seguire il progetto Tesla fin dall’inizio, quando arrivò il primo esemplare di Roadster, le prime due posti, già 15 anni fa (circa) è da allora che seguo il progetto. Non mi sono fidato a prenderla ”subito” pur essendocene 2 o 3 in circolazione in Italia. Ci ho riflettuto fino al 2015, perché il fenomeno era prematuro. Anche per un pioniere come me, nonostante avessi una  gran voglia  di smettere di inquinare. E questo è stato il motivo principale che mi ha guidato e che giustifica l’acquisto di un’auto che costa anche il doppio. Ma chi se ne frega dei soldi, si da un segnale forte e coerente verso chi si conosce: famiglia, amici e anche i tanti clienti presenti in tutta Italia”. L’azienda di Piero si occupa di certificazioni.

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Piero Ferrari .

Famiglie elettriche / “Siamo andati ovunque, ora poi è tutto più facile”

“Ho iniziato io in famiglia, una delle prime Tesla  4wd arrivate a Modena era la mia. Non sono uno che gira tantissimo, perché ci tengo alla salute e limito anche i viaggi. Ma sono andato ovunque in Italia: Torino, Trento, l’estrema punta della Puglia e sempre senza problemi.  Salvo il primo mese di ansia. Penso sia normale visto quello che comporta. Ma è un cambiamento facilmente gestibile. Con la famiglia siamo andati fino allo Stretto di Gibilterra e a Berlino. Qualche giro un po’ lungo per vedere se questa cosa era reale o meno. Andando a nord i problemi sono stati a zero, anzi zerissimo. Andando a sud ci vuole più attenzione, più programmazione, ma si fa tutto. C’è da mettere in conto un’oretta e qualcosa in più, ma basta andare a mangiare nel frattempo o ci si organizza la sera in hotel”.

“Oggi le colonnine sono ovunque, qualche anno fa…”

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L’altra figlia di Piero Ferrrari,  Chiara con la sua Volkswagen  Golf elettrica

“Si può viaggiare ovunque, ma non è una macchina da lavoro”, spiega Piero. “Un consulente se la può permettere. Un rappresentante potrebbe avere qualche difficoltà: fermarsi mezz’ora per la ricarica  se i clienti sono lontani l’uno dall’altro può diventare un problema. Ma a parte qualche categoria specifica costretta a spostarsi continuamente o chi corre per scelta – e questo non è il tipo giusto per l’auto elettrica – va bene per tutto, compreso il giro fuori porta. Non c’è proprio motivo per non prenderla  e godersi la vita. Se siamo riusciti sei anni fa a girare l’Europa, tanto più lo si può fare ora che le colonnine sono ovunque. Allora l’unico problema era  trovare i punti di ricarica, ma avendo già due auto a gas è stato un tipo di approccio a cui eravamo già allenati…”.

famiglie elettriche“Manutenzione? Pari quasi a zero, per fortuna”

“Che cosa dire sulla manutenzione?”, continua Piero. È pari a zero, o quasi. Le auto elettriche, ragionando da professionista, sotto sotto sono una cosa stupida. La vera  tecnologia innovativa è nel software, mentre i motori elettrici li conosciamo da sempre. Basti  pensare alla nostra zona, il comprensorio ceramico modenese, dove girano da oltre un secolo senza problemi, 24 ore su 24.  Eppure si leggono tante bufale, nonostante il motore elettrico sia una tecnologia super collaudata, quasi esente da manutenzioneI controlli sono limitati al gas dell’aria condizionata, alle spazzole, al liquido del lavavetri, alle gomme. E neppure le pastiglie dei freni vengono usurate, in confronto a quelle di un mezzo termico. Le mie sono ancora nuove”. Difetti? “Se proprio li vogliamo trovare, sono nell’assistenza: più che una casa automobilistica  Tesla è un’agenzia di software. Con tutto il rispetto per Elon, che ha tutta la mia ammirazione, la carrozzeria quando ho comprato io non era il massimo, anche se non si è mai rotto nulla. I tagliandi? Meno male che non sono da fare, perché il centro assistenza allora non c’era. Hanno poi aperto a Milano, poi Padova ecc. e ne faranno altri, ma la cultura è da venditori più che da meccanici che  gestiscono la manutenzione di un’auto.

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Tre macchine, un solo problema, con la Opel Corsa-e, poi risolto.

Di padre in figlie, sempre in elettrico

E via via tutta la famiglia è diventata elettrica: “Ho parlato con le figlie, sono socie in azienda, volevano anche loro cambiare le auto, una Y10 e una Matiz vecchie di 10 anni.  Si sono prese prima una Golf elettrica e poi, all’inizio di quest’anno, unaa Opel Corsa-e. E così siamo a tre, con completa soddisfazione: non hanno avuto noie particolari, caricano normalmente e hanno anche colonnine gratuite vicino casa. E così sono ben contente anche le mie ragazze. Abbiamo avuto solo un problema con la Opel, per il blocco di un componente ancora indefinito nelle centraline. È stata ferma più di tre mesi ed è stata riconsegnata da poco, non conosciamo ancora il problema perché aspettiamo il report, ma mia figlia ha avuto la sostitutiva. Sono cose che capitano. Queste sono auto a percorrenza più bassa rispetto alla Tesla: ci vai al mare, fanno i loro 200 km, ma finora non sono mai andate oltre. Ma i 200 km li fanno normalmente.

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La Volkswagen e-Golf, terza elettrica nella flotta di famiglia.

No wall-box, ma pannelli sui tetti per auto-produrre

“A livello domestico, in famiglia abbiamo la classica presa Schuko e i pannelli solari in ogni casa. Dove abito io ne ho due e con 8 kW riesco a caricare due auto. Senza wallbox e,dunque,  senza spese aggiuntive. A casa carico 15/20 km all’ora. Quasi tutte le aziende che ho visitato, sia medio piccole con 5-20 dipendenti sia più grandi, si sono tutte attrezzate, anche con il mobility manager per cambiare la flotta da termico a elettrico. C’è chi ha la colonnina e sempre 2/3 prese per i clienti. Nelle imprese emiliano-romagnole c’è molta attenzione, sensibilità e curiosità sul tema. Anche le forze dell’ordine spesso mi fermano per vedere la macchina: mi è successo 5/6 volte in 5 anni, non chiedono i documenti, ma di vedere la  Tesla. A un poliziotto  ho fatto fare un po’ di una superstrada ed è rimasto stupito di come l’auto vede i cartelli e di come reagisce. Meglio di un pilota ligio al codice della strada”.

Ora la passione di Piero è l’agricoltura. E un e-trattore…

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RAMseS, il veicolo agricolo elettrico a cui Piero intendere dare il suo contributo per il recupero

“Molti miei colleghi hanno presa l’auto elettrica – Peugeot a Nissan a Renault e altre marche  – e 2/3 aziende si sono organizzate per vendere colonnine”, continua Piero. “È diventato un business.  Anche nel settore agricolo ci sono due aziende che hanno studiato la trasformazione dei mezzi agricoli da termici a elettrici. Si tratta di una carriola elettrica e di un mezzo per raccogliere la frutta e fare altri lavori  Li ho seguiti anche professionalmente per la sicurezza del prodotto, la corretta esecuzione, il manuale uso e manutenzione e tutta la documentazione prevista”. Ora Piero pensa a un altro passo: Sono prossimo alla pensione e vorrei spostarmi verso la gestione di una farm agricola, insieme a mia figlia, imprenditrice già nel settore. E abbiamo pensato al trattore elettrico”. Piero si è reso disponibile anche per il recupero del vecchio RAMseS.

Famiglie elettriche  Passione che viene da lontano

Piero coltiva  anche la passione per il volo, ma qui i tempi per l’elettrico  non sono ancora maturi. A casa Ferrari non mancano invece la e-mountain bike, per pedalare in Appennino senza sfiancarsi. “Il mio interesse verso l’elettrico è frutto di una visione ecologica, già dall’età di 15 anni ero molto sensibile all’ambiente. Con la famiglia abitavamo in montagna, zona di Polinago e piana di Mocogno, alle pendici del Cimone. Vedendo i fiumi inquinati da allevamenti zootecnici o altro, con mia mamma facemmo la prima denuncia. Il mio primo segnale di quello che sarei stato da adulto. Sono da sempre socio di WWF,  Greenpeace  e Legambiente, per 30 anni, presidente per 2 dell’associazione delle guardie volontarie di Legambiente. Pubblici ufficiali a tutti gli effetti, facendo una concreta attività di controllo del territorio, sanzioni sui rifiuti, controlli su inquinamento. In collaborazione con tutte le forze dell’ordine”.

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12 COMMENTI

  1. Lei è fissato con questo SUV. A molti forse non piacciono o non servono. Come detto quando faranno una sw elettrica con autonomia di almeno 700 km e costi pari a una Termica forse ci penserò. Saluti

    • Lei Simone non è un operaio, si vede lontano un miglio. E come ha dimostrato Vaielettrico con una prova su strada Roma -Reggio Calabria si percorre in poco più di 9 ore e con una termica ci si mette poco meno. Visto che Roma o Milano Reggio-Calabria si fa – come scrive lei stesso – una volta l’anno – in pratica ci sono tutti questi problemi. La Dacia Spring alla fine con i risparmi su tutti i costi operativi (poi se abita Milano ne risparmia tanti di soldoni con quanto costa entrare in centro con la termica)è più conveniente di tante termiche. Insomma il suo è un bluff.

      • Ma se le dico che ora ho una Opel Astra 1.4 sw a metano perché avendo una bambina devo portare appresso biciclettina e quant’altro come fa a dirmi che dovrei comprarmi una Spring che ha un baule ridicolo poco più grande della Panda? Ma leggete attentamente quando uno commenta o scrivete tanto per?

          • Certo, e poi non entra più niente. E non dica che non è vero perché non ci credo. Quando avevo la Leon 1°serie e la bambina appena nata, se mettevo il passeggino la spesa per farcela entrare dovevo fare tetris. Comunque la chiudo qua perché voi elettricisti siete un po come i No Vax ovvero che pensate di avere ragione solo voi…

          • Ecco non avendo ragioni va via, nonostante tante case automobilistiche (anche queste no vax?) hanno già deciso la data ultima di produzione delle auto termiche e la conversione totale all’elettrico

  2. Provengo da anni di veicoli diesel perché per i km che facevo ogni anno era la soluzione più economica e affidabile. Da due anni sono passato al metano su insistenza di mia moglie. Peccato che ora costa 2€/kg! Sinceramente una elettrica che farebbe al caso mio (ho una figlia e avendo anche origini meridionali ci serve una sw per lo spazio abbondante del bagagliaio) non l’hanno ancora prodotta ma anche se ci fosse costerebbe veramente troppo per lo stipendio che prendo, essendo un semplice operaio. Senza contare che prima o poi le agevolazioni che ora si hanno su questi veicoli, quando c’è ne saranno molte di più verranno eliminate (vedi il caso dell’Olanda).
    Per ora ritengo che sia una tecnologia a favore solamente dei più abbienti o degli imprenditori che possono acquistarla come strumento di lavoro scaricandola dalle tasse e cose simili. Senza parlare che se uno deve fare un viaggio un po più lungo se con una termica si fermerebbe solo per 10 minuti per rifare il pieno e al max un caffè, con la elettrica devi aggiungere pure i costi di hotel e ristoranti, cosa non fattibile per una famiglia del ceto medio/basso con gli stipendi sempre più bassi e il costo della vita sempre più alta. W i ricchi che loro possono…..

    • Caro Simone scrive molte cose inesatte. Con gli incentivi, speriamo proprio che siano reintrodotti, per gli “operai” come scrive lei si faceva il pieno di auto elettriche più convenienti delle termiche. Ci sono diversi piccoli Suv elettrici spaziosi, quando già esistono. E sulla ricarica lo ripetiamo da una vita la percorrenza media si affronta facilmente ricaricando a casa e sempre più colonnine trova lungo la strada. E respirare aria pulita fa bene ai polmoni di tutti: ricchi e poveri

      • Come già scritto, un operaio medio guadagna circa 1700€ lordi e tolte le tasse ne porta a casa scarsi 1200€. Tolto l’affitto/mutuo di circa 550 € di media, le spese condominiali perché non tutti hanno il privilegio di vivere in villette o case indipendenti pari a circa 60€ al mese, la spesa, le bollette, spese per andare al lavoro, la scuola per i figli e pregare di stare sempre bene, come può uno comprarsi un’auto elettrica che anche tolto il 50% del costo con gli incentivi va a finire sempre sopra i 25k €? Come può pensare che una famiglia che per fare ad es. Milano-Reggio Calabria per andare a trovare i parenti e fare così l’unica “vacanza” possibile che con un’auto tradizionale magari con 300€ a/r se la cava (l’autostrada costa di più del carburante) e arrivarci con 9/10 ore di media, permettersi altre spese perché deve prenotare un albergo in quanto il viaggio si allungherebbe di altre 10 ore per le ricariche del mezzo facendo sì che sia meglio prendere l’aereo e quindi il discorso ecológico si andrebbe a benedire?
        I polmoni? Ma davvero pensate che i soli veicoli a motore siano la causa dell’inquinamento? Pensate ai sistemi di riscaldamento obsoleti delle case e fabbriche, alle aziende mal gestite che inquinano versando o bruciando tutto lo schifo che producono nell’ambiente. E i mezzi pesanti e autobus?

        • Come già scritto, un operaio medio guadagna circa 1700€ lordi e tolte le tasse ne porta a casa scarsi 1200€. Tolto l’affitto/mutuo di circa 550 € di media, le spese condominiali perché non tutti hanno il privilegio di vivere in villette o case indipendenti pari a circa 60€ al mese, la spesa, le bollette, spese per andare al lavoro, la scuola per i figli e pregare di stare sempre bene, come può uno comprarsi un’auto elettrica che anche tolto il 50% del costo con gli incentivi va a finire sempre sopra i 25k €? Come può pensare che una famiglia che per fare ad es. Milano-Reggio Calabria per andare a trovare i parenti e fare così l’unica “vacanza” possibile che con un’auto tradizionale magari con 300€ a/r se la cava (l’autostrada costa di più del carburante) e arrivarci con 9/10 ore di media, permettersi altre spese perché deve prenotare un albergo in quanto il viaggio si allungherebbe di altre 10 ore per le ricariche del mezzo facendo sì che sia meglio prendere l’aereo e quindi il discorso ecológico si andrebbe a benedire?
          I polmoni? Ma davvero pensate che i soli veicoli a motore siano la causa dell’inquinamento? Pensate ai sistemi di riscaldamento obsoleti delle case e fabbriche, alle aziende mal gestite che inquinano versando o bruciando tutto lo schifo che producono nell’ambiente. E i mezzi pesanti e autobus?
          E comunque ripeto, a me personalmente un SUV piccolo non basta. Si porti lei la famiglia con mezza casa appresso e consideri che al rientro riporta pure mezza campagna del genitore che vi riempie di cose genuine e soprattutto gratuite

          • Raramente ho visto operai con il Suv grande (perchè quello piccolo non basta). Via, siamo seri

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