La Germania è già in fuga. Ha esitato parecchio davanti all’affacciarsi dell’elettrico, temendo di perdere gli enormi profitti assicurati dal suo dominio assoluto nel diesel. Ha lasciato andare avanti Tesla, Renault, Nissan, poi…
Certo, una bella resistenza a Bruxelles quando si tratta di fissare i limiti per le emissioni del prossimo decennio il governo di Berlino la fa ancora. La transizione verso l’elettrico dev’essere la più lenta possibile, per ammortizzare ancora di più gli investimenti sulle motorizzazioni tradizionali. Ma nel frattempo si liberano enormi investimenti sulle auto a batterie, con l’intento dichiarato di conquistare la leadership anche qui. E come al solito il made in Germany marcia compatto: governo, industrie e sindacati uniti in un’unica direzione. Che significa più opportunità e più posti di lavoro. Da ultimo ecco altri due segnali forti, in arrivo dal gruppo Volkswagen e dal governo di Angela Merkel.
Altro che nicchia, una fabbrica da 330mila auto
Il più grande stabilimento di auto elettriche del Gruppo sta nascendo a Zwickau: in futuro, fino a 330.000 veicoli elettrici l’anno usciranno dalla linea di produzione, più che in qualunque altra fabbrica Volkswagen. Attualmente a Zwickau vengono prodotte le Golf berlina e Variant. A fine 2019, tra poco più di un anno, è programmato l’avvio della produzione della ID., il primo modello della Volkswagen basato sulla nuova piattaforma modulare elettrica MEB. A sviluppo concluso, sei modelli elettrici di tre Marche del Gruppo verranno prodotti nello stabilimento a partire dal 2021. Tra queste anche un modello delle dimensioni della Polo, da vendere a meno di 20 mila euro (guarda) . “L’avvio di produzione aprirà una nuova era per la Volkswagen, comparabile con quella del primo Maggiolino o della prima Golf”, dice Thomas Ulbrich, responsabile della Mobilità Elettrica. “Vogliamo portare l’elettrico fuori dalla sua nicchia e renderlo sostenibile per milioni di persone. Stabilimenti di produzione efficienti e moderni ne saranno la chiave“.
Qui il comunicato completo della Volkswagen
Alle batterie pensa il governo
Se i grandi costruttori chiamano, il governo risponde. Il ministro dell’Industria, Peter Altmeier, questa settimana ha messo in chiaro che la Germania vuole che il 30% della produzione globale di batterie si svolga in Europa entro il 2030. Ovviamente con la Germania a far la parte del leone, con un investimento iniziale di un miliardo di euro. Altmeier sta lavorando per convincere Elon Musk a insediare proprio in Germania la Gigafactory europea di Tesla. Ma il progetto è molto più vasto e Altmeier presto lo dettaglieranno in un grande evento sul tema delle batterie organizzato con il commissario Ue Maroš Šefčovič a Berlino. L’Europa ha in corso un suo progetto sulle batterie denominato EBA, European Battery Alliance (guarda), in cui tedeschi e francesi fanno la parte del leone. L’Italia? Praticamente non pervenuta.