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FAAM (Gruppo Seri): prima Gigafactory italiana nell’ex Whirpool

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gigafactory italiana
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Una Gigafactory italiana a Caserta sull’area ex Whirpool di Teverola. Non è un sogno ma un’ipotesi più che concreta. Il progetto è stato presentato la settimana scorsa al Ministero dello sviluppo economico da FAAM (Gruppo Seri Industrial). Beneficerà di un contributo europeo di 505 milioni di euro, nell’ambito del programma Ipcei di Battery 2030.

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La prima tranche è un impanto pilota ormai in fase di completamento. L’investimento è di 50 milioni di euro. Produrrà batterie customizzate con chimica litio-ferro-fosfato (LifePo4) per complessivi 300 MWh annui. L’impianto è quasi ultimato e entrerà in funzione entro la prima metà di quest’anno. Comprende quattro linee: produzione dell’anodo, produzione de caltodo, confezione delle celle e assemblaggio dei pacchi batteria. La produzione di questo primo impianto sarà rivolta principalmente ai settori navale e difesa.

Entro il 2023 8 GWh di celle LifePO4

La fase 2, oggetto del documento presentato al Mise, prevede una produzione annua di 8 GWh e comprenderà anche il primo impianto in Italia di trattamento e riciclo di batterie al litio a fine vita, con nuove tecnologie ecosostenibili. Si rivolgerà anche al settore dell’automotive.

Dopo l’incontro al Mise il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, ha spiegato i progetti, denominati Teverola 1 e Teverola 2. La conclusione con la messa a regime della prim Gigafactroty Italiana è prevista per il 2023. L’azienda promotrice è l’Investment Company Seri della famiglia campana Civitillo, quotata in Borsa nel segmento MTA. Affitterà l’ex impianto Whirpool di oltre 236 mila metri quadrati, dei quali oltre 82 mila coperti. Il nuovo insediamento darà occupazione a 675 addetti, 175 dei quali ex dipendenti Whirpool.

Dall’Europa 505 milioni di finanziamento

«Anche grazie ai finanziamenti nell’ambito del Progetto di Interesse Comune Europeo (IPCEI) approvato nel 2020 dal Mise di concerto con la Commissione europea  da qui al 2023 la Seri Industrial Spa completerà il progetto della Gigafactory italiana» ha commentato il ministro Stefano Patuanelli .

L’azienda FAAM con sede a Monterubbiano (Fermo), produce batterie per autotrazione  dal 2008, quando ha iniziato a equipaggiare i bus elettrici torinesi. «Grazie a una joint venture con l’organizzazione governativa argentina JEMSE _ si legge nel sito _  FAAM potrà avere accesso alla materia prima, ovvero il carbonato di litio, e controllare quindi tutta la filiera».

Riciclo dei metalli ecosostenibile

Con il progetto Celiem, condiviso con importanti case automobilistiche internazionali, «recupererà tutti i metalli utilizzati, compreso il litio, attraverso un sistema idrometallurgico».

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7 COMMENTI

  1. Quando si converte uno stabilimento produttivo da un settore in contrazione ad uno in espansione trovo corretto che ci siano investimenti o sussidi pubblici. È quando vengono erogati fondi ad aziende sull’orlo del fallimento che non capisco.

  2. dai… Speriamo non sia la solita cattedrale nel deserto all’italiana giusto per sfruttare i finanziamenti pubblici. FAAM è una realtà solida,
    Una chiosa sui bus elettrici di Torino: hanno interrotto il servizio da qualche mese, causa covid, pare.
    Però erano belli da vedere quando da sotto il pianale scendeva la piastra a induzione per la ricarica fino a toccare l’asfalto. Li ho sempre trovati all’avanguardia.

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