“Di fatto ti obbligano ad immatricolare almeno il 20% di elettrico”
Mancano pochi giorni al 2025 e Fusilli fa presente quanto l’anno sia delicato dal punto di vista dei costruttori, già provati dal calo di vendite di quest’anno: “C’è un clamoroso errore di prospettiva quando si parla di crisi dell’auto europea. Si parla tanto del 2035, la data che dovrebbe segnare la fine delle vendite di vetture con motore endotermico nell’Unione Europea (ma non la loro circolazione, va ricordato). Ma non si guarda ad una pericolosa scadenza molto più vicina: il 2025, anno in cui scatteranno i nuovi limiti imposti dalla regolamentazione CAFE (Corporate Average Fuel Economy)“. Che cosa accedrà dunque l’anno prossimo?. ” In base alla normativa, le Case europee dovranno ridurre le emissioni medie dei veicoli nuovi da 116 grammi/km a 94,6 g/km. L’eventuale mancato rispetto dei limiti può portare a sanzioni fino a 95 euro per ogni grammo per km in eccesso, moltiplicato per il numero di veicoli commercializzati. Di fatto verrà richiesto all’industria europea di immatricolare più del 20% di vetture elettriche.
Fa paura il 2025 – Due scenari: o paghi maxi-multe o riduci la produzione
Fusilli si chiede:“Quello imposto dalla normativa può essere definito un obiettivo ragionevole, visto che al momento la quota di mercato dei veicoli elettrici in Europa è inferiore al 15%? Quale sarà il risultato? I costruttori europei dovranno scegliere tra due opzioni, entrambe autolesioniste e con forte impatto sul sistema industriale: 1) Pagare multe fino a 16 miliardi (13 miliardi per le auto e più di 3 per i van) che sottrarranno così risorse alla accelerazione della transizione ed a nuovi investimenti. 2) Decidere, per non pagare le multe, di ridurre le vendite di vetture non elettriche. L’Acea, l’Associazione dei Costruttori Europei dell’Auto, ha stimato che occorrerebbe stoppare la produzione di 2 milioni di automobili e di 700 mila van. significherebbe chiudere oltre otto fabbriche per un anno. Un black scenario che avrebbe ripercussioni drammatiche sull’occupazione e sull’economia europea“.
C’è un termine che dovrebbe essere nel vocabolario di ogni imprenditore, di ogni manager e di ogni politico: LUNGIMIRANZA.
Il termine del 2025 non è arrivato ieri, ma 6 anni fa.
Se ognuno di loro avesse lavorato per agevolare la transizione anziché ostacolarla, non si starebbe qui a parlare di questo oggi.
– Politici che demonizzano le auto elettriche e che si arroccano nello status quo
– Reti di vendita che sconsigliano i veicoli ecologici
– Giornalisti che spalano letame ovunque
– Automobilisti che parcheggiano impuniti negli stalli di ricarica
….
Con queste condizioni si farà sempre fatica a vendere veicoli ecologici
Elettriche, termiche o ibride che siano sta di fatto che nei paesi “ricchi” per i neo 18-enni sembra prendere la patente non è più una priorità. Quindi meno patenti = meno auto vendute.
Lo scrivo dopo aver letto alcuni interessanti articoli on-line.
Inoltre con quello che costano le auto nuove, chi ce l’ha ancora ben funzionante se la tiene stretta, seppure vecchia e fossile….e tote i bàle i ànsa (e tutte le altre balle avanzano, come si suol dire…)
Ma chi sono i costruttori? Ho l’idea che ci sia qualcosa che sfugge e paragoni il “costruttore” al bangalino del negozietto sotto casa che ammucchia in 4 mura un pó di tutto e rischia sempre di stare fuori norma.
L’automotive europea rappresenta da anni un rifermento, le normative europee hanno portato con le loro evoluzioni limiti sempre più stringenti e questo non lo hanno chiesto di certo i costruttori.
Questa idea curiosa che i costruttori amino darsi martellate sugli zebedei mi pare sia preponderante solo qui, come pure che sempre i costruttori cambino tecnologie o modelli come le cassette di frutta del bengalese.
La crociata green deal è squisitamente UE e se qualcuno ha fatto male i calcoli tra quello che desiderava fosse venduto e quello che invece si sta vedendo se ne deve fare carico.
I cinesi di BYD vengono nel vecchio continente con l’ibrido noi invece pretendiamo di fare elettrico a tutto spiano senza neanche avere una filiera consolidata delle materie prime e una fornitura interna di batterie.
La realtà è che i costruttori fanno i costruttori e burocrati fanno i burocrati. Adesso i nodi sono venuti al pettine.
I costruttori stanno avvisandi i burocrati che le stime che l’UE si prefissava per la vendita di elettriche non esiste è irreale.
Quindi se non verrà fatta una revisione di questi numeri per mantenerli ed evitare multe il risultato saranno comunque tagli.
C’è un mercato che attualmente non vuole l’auto elettrica per i più svariati motivi e se l’UE continuerà ad imporre la sua visione commerciale il risultato sarà un tracollo.
Qui non si sta parlando ai Tavares di turno ma a marchi che hanno investito sull’elettrico ma che non vedono i ritorno sperati e quindi tutto si rallenta.
O l’UE aggiusta il tiro o saranno problemi per migliaia di persone.
Omer stava Esattamente ai Costruttori seguire i vari filoni tecnologici del mercato… non stare seduti nel proprio comodo “guscio” abituale.
Se i concorrenti (Tesla & cinesi vari) si “inventano” vetture con tecnologie diverse, le devi rincorrere Subito sul quel terreno… finché sei a tempo, altrimenti il divario diventa (com’è difatti successo) incolmabile.
Sarebbe come se in F1 la Ferrari avesse continuato a costruire le proprie vetture col motore davanti mentre gli inglesi facevano super aerodinamiche vetture a motore posteriore (per dirla come Enzo Ferrari “il carro avanti ai buoi” .. ci volle parecchia insistenza degli ingegneri – tra cui l’ing. Carlo Chiti, ricordato giorni fa per il centenario della nascita).
I colpevoli son tutti i costruttori europei (ed USA) rimasti a lucrare sulle “vecchie glorie”, appoggiati dalla sorella industria petrolifera certo indisposta a seguire strade nuove di sviluppo.
Gli “altri” lo hanno fatto… e adesso sta a noi raggiungerli.
Era previdibilissimo, nonostante tutto ci siamo suicidati, e i cinesi ringraziano. Gli operai e gli azionisti ringraziano.
Ringraziamo per questo scenario anche tutta la ciurma di prezzolati:
– politici;
– giornalisti;
– opinionisti;
– scienziati venduti.
Intanto la termodinamica del pianeta va per la sua strada, ed i danni ed i morti dovuti agli estremi climatici continuano a non essere pagati dai veri responsabili, e neppure dai loro amici.
E’ il problema di dover rispondere a degli azionisti, che ragionano unicamente nel far fruttare i loro investimenti ignorando totalmente che dietro quei profitti ci sono aziende reali, con persone e famiglie.
Ormai è diventato quasi normale accettare che se un’azienda aveva previsto un certo aumento dei guadagni (e ci sarebbe da parlare giorni sulla crescita infinita in un mondo finito) e il risultato è sempre positivissimo ma minore dell’atteso, si licenzia allegramente per garantire il guadagno previsto agli azionisti.
PS: e non sto suggerendo di passare al comunismo, ma un azionariato diffuso o dei dipendenti (per citare due delle forme esistenti) già sarebbe un’evoluzione. Ma presuppone una drastica riduzione dell’avidità.
Perfettamente d’accordo. Non comunismo, bensì capitalismo etico!
Una considerazione aggiuntiva: la soluzione 2 non significa vendere meno auto punto, bensì meno auto termiche e quelle di Stellantis sono pure con le emissioni tra le più alte (a ulteriore dimostrazione che gli investimenti in ricerca&sviluppo li hanno dimenticati da anni). Secondo me l’errore delle case big Europee è proprio continuare a voler lucrare da vecchie tecnologie senza investire abbastanza nelle nuove. La Avenger avrebbero dovuto farla solo elettrica, non indugiare e proporre la benzina che ha venduto parecchio peggiorando la loro posizione in termini di emissioni. Chi investe sul futuro fa piattaforme BEV native come Volvo EX30, Kia EV3.
Non ce la fanno proprio…
Anche Fusilli è fedele alla linea di dare la colpa alla legislazione europea, mentre sono oltre trent’anni che il cammino verso emissioni sempre più basse è tracciato, trent’anni in cui l’industria automobilistica si è sempre adeguata di malissima voglia, e anche il punto di arrivo a emissioni di CO2 pari a zero ha iniziato ad essere discusso almeno quindici anni fa.
Mi spiace solo e soltanto per i lavoratori del settore, perché, per colpa di una gestione cieca e avida (fu proprio il suo capo De Meo a dire che, con lui, Renault aveva toccato gli utili più elevati di sempre pur vendendo un milione di auto in meno – vedi https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2023/09/04/luca_de_meo_intervista_monaco_.html), invece di guidare l’industria automobilistica europea (con la sua sbandierata “superiorità”) verso il futuro, la stanno portando al massacro.
Ottima analisi, posso chiedere, per curiosità, di che cosa si occupa nella vita?
In base ai previsionali che io vedo dove lavoro ci saranno tagli pesanti sulle produzioni. Il parco mezzi invenduti a piazzale è alto ( di qualsiasi mezzo) , gli altri anni a Dicembre si svuotava lo stock ora non si sa dove buttare il prodotto, i veicoli costano troppo e quindi si taglia. Per gli operai sono già schedulate 64 giornate di CiGO per il 2025 + le giornate di ferie previste da calendario, per gli impiegati le giornate di Cigo programmate sono 37 . Io al momento me la cavo ,finché si spara, ma altre plant del gruppo chiudono dal 18 Dicembre al 3 Febbraio e sono quelle legate all’auto motive , Agricolo ed industriale.
Abbassare i prezzi e ridurre un po’ i margini non è previsto ovviamente, piuttosto si fa marcire la merce nei piazzali, tipo le arance o i pomodori…
Nessun costruttore europeo si è seriamente impegnato nello sviluppo di motorizzazioni/veicoli realmente rispondenti ai crescenti criteri di riduzione inquinanti (inizialmente si son fatti “pescare” quasi tutti con defeat devices per “raggirare” ai controlli); comodissima scusa adesso dire che è colpa della Commissione Europea, dell’imposizione del passaggio all’elettrico (in vigore dopo il 2035! ) quando il drastico calo di vendite su tutti i mercati lo hanno Ora! coi motori attuali! (in Stellantis addirittura non si son posti il problema di produrre nuovi modelli adeguati agli attuali stipendi italiani, lasciandoli a guardar vetrine piene di SUV sempre più costosi).
Visto che il “sentiero di discesa ” inquinanti era tracciato da molti anni (ossia ben prima che i cinesi e Tesla iniziassero ad “invaderci” con le BEV) come mai non sono stati in grado di proporre vetture adeguate neppure alle normative Euro7 che inizialmente erano più stringenti come criteri rispetto a questo “Euro6-bis” chiamato Euro7 ? Avrebbero potuto almeno “copiare” Toyota con i motori ibridi… ci sarebbero rientrati molto più facilmente, senza aver necessità di grandi e sofisticate batterie e complessi SW gestionali di motore/inverter/batterie richiesti dalle BEV.
Tavares è solo la prima “MariaAntonietta” a finir sul patibolo… seguiranno altri…
Noi italiani siam sempre troppo impegnati a guardare “in casa nostra” ma occorre vedere anche i disastri commerciali su altri mercati (USA, Cina ad esempio) cui rischia di seguire a breve quelli delle filiali sudamericane… che altresì saranno “attaccabili” da più economiche vetture di costruzione asiatica (cinese), per non parlare del mercato africano che, privo di infrastrutture com’è, farà comunque prima a sviluppare locali centrali di produzione FER (e conseguenti punti di ricarica BEV & motocicli elettrici) piuttosto che ad idrocarburi (pur producendoli!)… ovviamente con l’aiutino del governo di Pechino che fa da anni molti affari per procurarsi materie prime e terreni agricoli.. e futuri clienti.
L’unico che ci aveva provato seriamente era Diess, con la prima piattaforma MEB. Ma è stato silurato anche grazie ai sindacati VW, che insieme agli azionisti volevano l’uovo oggi. E si sta vedendo quanto poco siano lungimiranti proprio i sindacati, visti i problemi in cui è finita VW oggi.
gli azionisti delle varie case si son voluti mangiar tutto il pollaio.. altro che politica dell’uovo oggi o gallina domani…
Interessante vedere cosa accadrà per il resto non hanno voluto adeguarsi per tempo i vecchi costruttori al contrario dei cinesi come byd che vende solo elettrico e plug-in o tesla che anche in questo è avanti anni luce non avendo il minimo problema al riguardo delle normative. Staremo a vedere come andrà e mi aspetto se non qualche decina di migliaia di elettriche al mese almeno ben sopra le 10k unità (seppur sempre poche).
ii vedo inee il rapporto di acquisto nuove/usate che ora è 4:1p assare a 7 o 8:1 … chi non ha acquistato una elettrica prima ben difficilmente la comprerà ora se non a fronte di un taglio monstre del listino
Sono esterrefatto: ho scoperto solo adesso, in questo preciso momento, che l’anno prossimo è il 2025!
Dovevano dirle in anticipo questo cose, non sorprendere i costruttori di automobili in questo modo subdolo e meschino, macchinando nell’ombra, cambiando le lancette dell’orologio di notte senza che nessun Tavares le veda!
Tavares lo diceva senza peli sulla lingua fin da quando sono state stabilite queste regole: seguiremo le leggi, ma saranno gli utenti a pagare.
Almeno non facciamo finta che nessuno lo avesse preannunciato.
Farla pagare totalmente agli utenti è stata una scelta (non del solo Tavares che alla fine è un dipendente) non una necessità: vedi utili, invariati o in crescita. Vale anche per gli altri.
Bhe questo era un disastro annunciato visto il dilettantismo della commissione UE …. Mario Draghi nel suo report sulla competitività dell’Ue è lapidario: “Il settore automobilistico è un esempio chiave della mancanza di pianificazione Ue, che applica una politica climatica senza una politica industriale”. Ed ora si raccolgono i cocci con buona pace di cittadini e ambiene.
“…della mancanza di pianificazione…”
quindi serve più pianificazione:
regole, tempi certi, controlli intermedi vincolanti.
ok.
e all’italiano medio questo va benissimo, vero?
regole generali….uuuuuh, troppo rigide,
quindi vogliamo più regole….
ma capisci cosa significa quel testo?
stiamo parlando di Europa non di Italia. all’italiano medio potrebbenchae andar bene se gli stipendi fossero “europei” o i prezzi fossero “cinesi” e magari a besserk sconti e colonnjne comebin Norvegia.
Aspettando che ciò avvenga stiamo in sperazosa attesa … altro dubito si possa fare
Però Antonio, non è che possiamo imputare tutto alla UE, e i poveri costruttori sono solo vittime, ti pare? Le prime regolamentazioni Euro 1 sono del 1992. Quanto tempo è stato dato ai costruttori per adeguarsi? Secondo il clima, pure troppo.
Proprietario indisponente a parte, Tesla è li a dimostrare che certe scelte si possono fare, e sono pure redditizie. Ed è successo per di più partendo da un mercato dove – California a parte – non esisteva al tempo degli inizi (parliamo del 2003, la Model S è del 2009) la minima piaficazione politica. Non fare auto elettriche è stata una scelta precisa da parte dei costruttori, non prendiamoci in giro.
Luca non ci stiamo prendendo in giro, in Europa è avvenuta la famosa “tempesta perfetta” … da una parte una commissione UE che sotto le spinte dell’onda ecologista ha dettato regole “severe” senza occuparsi (come detto anche da Draghi) che vi fosse a monte una “politica industriale” atta a recepirle nei tempi da loro stabiliti e demandando agli stati il compito di incentivare le vendite e costruire le infrastrutture adeguate … della serie “pensateci voi che a noi ci viene da ridere”, dall’altra le case automobilistiche hanno investito si ma col freno tirato e senza coordinazione fra di loro, cercando di fare modelli “buoni” per tutti i gusti ovvero impiantando motori elettrici su automobili pensate per un motore endotermico e calcando pesantemente sui prezzi, con l’idea che con il dicktat europeo i cittadini si sarebbero adeguati e bovinamente sarebbero passati alla nuova tecnologia ingrassando i profitti e gli azionisti, sottovalutando l’impatto di auto come tesla e le varie cinesi;
in mezzo a tutto ciò c’erano (e ci sono) gli automobilisti europei che stanno fronteggiando, soprattutto nelle nazioni del sud e dell’EST Europa, una perdita del potere d’acquisto dei loro salari/pensioni a causa dell’inflazione e dell’aumento dei costi energetici dovuti alla guerra in Ucraina, che hanno dirottato i loro acquisti all’usato o a soluzioni low cost come le Dacia o le MG e comunque restando soprattutto sulle citycar sotto i 18 – 20K.
Morale della favola ora l’Europa è bloccata, da una parte abbiamo le industrie dell’automotive che per evitare multe, dato che le elettriche non sono vendibili nei numeri richiesti da Bruxeless, ridurranno la produzione concentrandosi sul segmento luxury che porta a guadagni superiori e i cittadini che si rifugeranno ancor più sull’usato o sul mantenimento delle loro attuali auto rimandando l’acquisto a tempi migliori con tutte le drammatiche conseguenze economiche e sociali che questo comporterà.
https://www.quotidiano.net/cronaca/cera-una-volta-leuropa-auto-27162eaf
giuro ! non l’ho scritto io … ma mi ricorda altri commenti che ho scritto in passato….
Sarebbe ora che i venditori nelle concessionarie cominciassero a fare il loro lavoro! Non solo fare i commessi e scrivere sul contratto quello che la gente vuole. Perché una gran percentuale di clienti, e lo abbiamo sempre detto (non tutti) hanno la situazione ideale per godersi una bev…
Ma i venditori vogliono vendere le ice per poter poi mungere a vita i clienti con i tagliandi e ricambi..
Quindi carissimi venditori, cominciate a fare informazione quella seria e non fake.. fate il vostro lavoro.. chiedete che uso ne fanno, se hanno un box e vedrete che la maggioranza é ignorante e se gli fate vedere i vantaggi delle bev probabilmente quella percentuale cresce…ecco la soluzione del problema multe del 2025.
Si vende più facilmente ai gonzi che a quelli che capiscono.
Ma lei compera quello che le dice il venditore o quello che vuole lei? Io di solito vado dal venditore e gli dico io Voglio……Voglio……… Voglio….. Poi un bravo venditore ti deve sapere vendere cani e porci soprattutto ciò che non serve e non è necessario 🤣. Secondo me l’ elettrico lo prendi perché devi essere personalmente convinto non perché te lo consiglia un concessionario. Io ho preso un pick up il venditore ha solo letto la scheda tecnica con le caratteristiche e gli accessori presenti + prezzo e loro sconto se si pagava in cash oppure prezzo se con loro finanziamento ma io sapevo già cosa mi piaceva e ho trattato sul prezzo del pronta consegna da esposizione
Eraldo quello é il commesso.. 2 etti di prosciutto crudo, miraccomando senza grasso e tagliato fine… Il professionista invece cerca di capire cosa é meglio per te e ti spiega i vantaggi.. ecco chi é un vero venditore.. un vero venditore fa scoprire una cosa nuova ad una persona che non lo sapeva.. altrimenti basta vendere dal web..
“…cosa é meglio per te…”
veramente…cosa è meglio, nell’ordine
per le sue tasche
per quelle dell’azienda
e Poi per quelle di chi compra.
si chiama capitalismo,
ammantarlo di buoni propositi non né riduce i limiti intrinseci.
…c’è una terza via, molto semplice in teoria: togliere quei 10.000 euro che mediamente sono caricati inutilmente su una BEV e invitare i venditori a fare il loro mestiere e cioè vendere auto (anche) elettriche.
Concordo pienamente!
Finora sia i costruttori che i loro rivenditori hanno puntato a vendere automobili a combustibili fossili pensando di poter ritardare a loro piacimento la scadenza del 2025, ora che siamo arrivati a fine anno si sono resi conto della leggerezza che hanno commesso e vogliono cercare di scaricare le loro colpe facendo leva su licenziamenti o chiusure di stabilimenti; è troppo facile così…
Il mondo non è giusto: vince chi ha il coltello dalla parte del manico e i costruttori d’auto hanno sempre avuto i politici dalla parte della mazzetta.
Effettivamente gli unici stabilimenti che lavorano a pieno regime sono quelli delle auto elettriche.. ops! il primo ad essere chiuso da VW è proprio quello vetrina dell’elettrico! Allora forse non è solo questione di motorizzazione! ..ma no, facciamo sempre i tifosi, come allo stadio..
sarà anche “troppo facile” ma è anche tremendamente vero e i politici (sia quelli dei vari paesi sia quelli di Bruxelles) non possono fare spallucce e dire … vabbè sono fatti loro, soprattutto in un anno dove in Germania si vota e la Francia ha un governo che sta in piedi solo connla stampella di Le Pen
Si sembra facile!
Poi chi glielo va a dire che quest’anno non possono cambiarsi lo yacht da 50 metri? Quello vecchio ha già due anni. Devi capire anche le loro esigenze.
io penso che il problema non siano tanto i Tavares,
quanto piuttosto chi detiene il grosso delle azioni delle aziende:
se le azioni fossero in mano a Big Oil
non credo che potrebbe andare tanto diversamente da come va.
ma la mia è chiaramente solo una “ipotesi”,
si capisce,
non si è mai visto che Fiat fosse anche in mano, per una parte, al fondo libico e il figliolo del dittatore libico bazzicasse i campi da calcio di Vinovo in pantaloncini e maglietta… sarebbe stata una cosa che i giornalisti avrebbero subito visto capito collegato e segnalato.
VERO? 🙂
Quindi anche Elon non esce con una macchina da 20K€ perchè è connivente con i petrolieri?
Il grosso problema dei complottisti è che non conoscono quanto sia complicato fare DAVVERO le cose, non solo sognarle.
Ben dopo il passaggio del Colonnello nell’azionariato, la FIAT proponeva le Panda Electra. VERO?
epperò:
– Huyndai Inster (Coreana, non Cinese) batteria NMC 49 kwh, listino 27 K
– Peugeot 208 NMC 50 kwh, listino (base) 35 K
..ci ballano quei 8K di troppo.. anche contando le scocche di dimensioni leggermente diverse, facciamo 6-7K di troppo?
Stavo per scriverlo. Devono venderne 1 su 5 perciò ogni elettrica venduta “sbloccherà” la possibilità di vendere 4 termiche. Che abbassino il listino. Tanto anche vendendo a prezzo di costo ci avranno guadagnato lo stesso risparmiando sulle multe e marginando sul restante 80% di venduto termico. O forse temono che con la parità di prezzo inizierebbero a venderne troppe…
E se il problema non fosse il prezzo d’acquisto ma fosse che la gente non le vuole? Come fai a costringere una persona a comprare un’elettrica per vendere successivamente 4 termiche ad altri?
Si cominciasse a fare informazione corretta sull’ elettrico, se stiamo alle megabufale raccontate in questi ultimi 4 anni dai media ci credo che nessuno le vuole comprare…
Ma secondo te quando il digitale a preso il sopravvento sulla pellicola, lo smartphone sul cellulare, il DVD sulle VHS c’è stato bisogno di fare molta informazione oppure sono tecnologie che miglioravano le precedenti e rendevano più comoda la vita? Quando una tecnologia e migliore e ti semplifica la vita non ha bisogno di nulla ma si impone per superiorità intrinseca, mentre invece se te la vogliono imporre…
Forse chi acquista auto della facia D si le comprerebbe, purtroppo questa fascia copre solo il 7.7% delle immatricolazioni (tesla incluse) il grosso sono la facia A – B e in parte la C dove il delta costo è ancora significativo e i risparmi (dato che in media queste auto fanno molti meno Km) assai minore.
per cui la “disinformazione” può aver fatto qualche danno ma sicuramente, se anche non ci fosse stata, i numeri ipotizzati 3 – 4 anni fa sarebbero comunque stati irraggiungibili, come peraltro mi aspetto che siano quelli previsti per 2030 (4.6 milioni di BEV circolanti contro le attuali 250000).
Occorre guardare in faccia alla realtà senza pensare di risolvere i problemi solo cercando sempre “il nemico”.
Se le auto elettriche fossero davvero convenienti per tutti il “nemico” potrebbe dire quel che vuole la realtà parlerebbe da sola purtroppo molto spesso la realtà parla di costi troppo elevati (rispetto al reddito disponibile), di insicurezza sul futuro, di ricariche pubbliche insufficienti (soprattutto le più economiche AC), di bonus ” a sorpresa” che forse manco ci saranno in futuro ecc.
Il 3 giugno abbiamo avuto la prova che a prezzi ragionevoli l’elettrico si vende. Se venisse pubblicizzato a pari prezzo del diesel la gente quantomeno inizierebbe a informarsi. Nessuno è contento di pagare la benzina 1,75 al litro e di gente che vive in periferia con posto auto privato ce n’è tantissima. Cominciamo a fare informazione a questi
Daniele no per favore, a giugno aabimo avuto solo una grande abbuffata dopo mesi divstenti seguita da atrsim di stenti in 9 ore hanno venduto le bev che avrebbero venduto in 6 o più mesi tutto li, se guardi il comulato a novembre è mpre inchiodato af fatidico 4% ..a giugno hanno vno tle bev a chi le voleva già prendere ma ce così hanno risparmiato più gli autonolggi