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Fa 6 mila km/mese, che auto scegliere? Vaielettrico risponde

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Fa 6 mila km al mese e vorrebbe un’auto elettrica, ma quale scegliere? Con la domanda di Giorgio proseguiamo il nostro botta e risposta con i lettori.

Fa 6 mila km al mese e sta pensando a una e-Up

Salve, vi espongo le mie necessità. Per lavoro faccio ogni giorno minimo 250 km 125+125km a/r. Circa 6000 km al mese. attualmente la ditta mi da una Clio con Arval. Ho una colonnina pubblica vicino casa e al lavoro ho a disposizione  sia 220 v 16 A che 380 V. quindi potrei ricaricare sia all’andata che al ritorno. Che macchina scegliere ? Una Volkswagen e-Up mi piacerebbe. Giorgio Sette.

La Volkswagen e-Up può arrivare a costare meno di 10 mila euro, tra incentivi nazionali e locali.

Risponde Paolo Mariano. Se percorre ogni giorno 125 km per recarsi sul luogo di lavoro, tendo a immaginare che questi km siano di autostrada. Una Volkswagen e-Up (qui in uno dei nostri test di consumo con temperature invernali) sulla carta può garantire, anche d’inverno, di poter coprire, a normali velocità da codice, la distanza. Sarebbe tuttavia preferibile far poi montare una wallbox in azienda in modo da poter sfruttare la ricarica a 7,4 kW durante la permanenza al lavoro. Vedrei però, con la scelta di questo modello, un problema sulla gestione della ricarica presso il domicilio. Dice di avere una colonnina pubblica vicino casa. Immagino quindi che non abbia la possibilità di ricaricare in garage. Tenga presente che è sconsigliabile basare i suoi spostamenti su un’infrastruttura della quale non ha il controllo esclusivo. Quando lei rientra a casa la sera, deve poter avere la certezza di poter ricaricare. E quella colonnina la potrebbe trovare occupata o temporaneamente non funzionante. Inoltre, se anche questo non accadesse mai, quella colonnina è appunto pubblica, e non privata. Per cui non sarebbe corretto monopolizzarne l’utilizzo.

Fa 6 mila km al mese: serve un’auto con più autonomia

Ultimo, ma non meno importante aspetto: una ricarica di circa 5 ore ripristinerebbe totalmente la batteria. Immaginando che lei rientri ad esempio la sera diciamo alle 20.00 e colleghi l’auto in carica, dovrebbe andare a scollegarla all’una del mattino per parcheggiarla poi in un altro posto. Gli stalli infatti possono essere occupati solo per il tempo necessario alla carica, non oltre. E rallentare la potenza di assorbimento per garantire che la ricarica continui fino al mattino non è un comportamento corretto. fa 6 mila kmTuttavia, al di là di questi aspetti, dobbiamo anche considerare che Volkswagen e-Up non nasce esattamente con l’autostrada come suo habitat naturale, al di là dell’autonomia. Se lei fa 6 mila km al mese, idealmente dovrebbe a mio avviso rivolgersi a modelli del segmento C, la cui autonomia garantisca il percorso lavoro – casa – lavoro (250 km di autostrada), più i suoi spostamenti extra nel luogo dove vive. Tipicamente guarderei ad auto elettriche la cui autonomia omologata non sia inferiore ai 400 km. Restando in casa Volkswagen, una ID.3. O almeno punterei su modelli come la Renault Zoe, che sfiorano questo range  (393 km nella versione con batteria da 52 kWh).

A certe condizioni l’elettrica non è consigliabile, a meno…

Diversamente potrebbe andare incontro ad alcuni disagi o a veri e propri problemi. Non ha la possibilità di installare un punto di ricarica presso il suo domicilio? O modelli di categoria superiore a e-Up non sono ipotizzabili? Forse eviterei per il momento la scelta di un’elettrica. Ma se posso darle un consiglio si assicuri che in azienda effettuino correttamente i calcoli sui costi dell’elettrica rispetto alla controparte termica. Potrebbero scoprire di poterle offrire di più spendendo meno. Nella maggior parte dei casi nemmeno le aziende sono abituate a pensare al costo dell’auto come una componente del costo totale. E se lo fanno non realizzano immediatamente che i costi di gestione di un’elettrica sono inferiori a quelli della controparte termica.

Un noleggio a lungo termine? Non ci siamo ancora…

Lei fa 6 mila km al mese, 72.000 km all’anno. Purtroppo, soprattutto con questi chilometraggi, a oggi il noleggio a lungo termine di un’auto elettrica nella maggior parte dei casi non è conveniente rispetto all’acquisto. I noleggiatori, non disponendo di un grande “storico” del valore residuo (l’usato) delle auto elettriche dopo 3-4 anni di utilizzo. E finiscono per assegnare prudenzialmente valori residui molto bassi. E questo si riflette negativamente sugli importi dei canoni. Dico purtroppo perché la propensione all’acquisto di un’auto da parte delle aziende è bassa. Le aziende ragionano sempre guidate dalle dinamiche legate all’auto termica. E in questo momento, come già visto, vista la normativa fiscale, finiscono in molti casi per noleggiare auto ibride plug-in. Ma un ruolo importante nell’informazione ai fleet manager lo possono avere anche i dipendenti, che come lei dispongono di auto aziendale. Se, a loro volta, sono informati e si prendono il tempo per farsi qualche conto.

 

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50 COMMENTI

  1. Comprerò un’auto elettrica quando a ogni distributore ci saranno 5 o 6 colonnine di ricarica rapida. Ora come ora dovrei pagare un’auto molto più di un’altra per poi vivere nell’angoscia della ricarica. L’alternativa, che non credo possibile, sarebbe quella di avere batterie portatili e intercambiabili tipo quelle delle biciclette a pedalata assistita

    • In futuro con ogni probabilità non ci saranno più molti distributori dello stampo tradizionale. Per le esigenze quotidiane bastano ricariche lente, anche la Siemens, e credo li avremo a casa/vicino ai posti di parcheggio. Per i lunghi viaggi ci sono le ricariche ultraveloci in autostrada. Servirà qualcosa in mezzo tanto da giustificare l’investimento? Con le batterie sempre più capienti?

  2. Io ho Evo Electric da due mesi 40kw 276km dichiarati che arrivano 296 in eco percorrendo 60km viaggiando senza grandi accorgimenti se non quelli dovuti alla strada percorsa che tra l’altro è quasi totalmente extraurbana i km percorsi si allineano con quelli previsti di autonomia.
    Mi sono accorto che ovviamente il climatizzatore influenza negativamente l’autonomia, almeno come previsione di percorrenza totale di circa 20 km. Mentre i sistema di riscaldamento sedili non evidenzia penalizzazioni.
    Ma questo è ancora da verificare in quanto non mi sono ancora messo a fare i calcoli dei kW su km nelle varie situazioni.
    Sinceramente anche se la mia esperienza è limitata per lunghe percorrenze io mi sentirei di consigliare un auto che possa provvedere la possibilità di un’ upgrade del pacco batterie così da avere un costo iniziale un po’ più abbordabile, se non ho capito male dovrebbe essere fattibile con la id3 ma non conosco i particolari.
    Per quanto riguarda la Tesla direi che siamo su un’ altro pianeta bisogna guardare in faccia alla realtà .
    Prima di arrivare ad un esborso simile ho comprato e rottamato due smax della Ford.

  3. Io affitterei una stanza per fare da lun-ven a 2-5 km da lavoro così al mattino invece di fare 2 ore in auto, faccio 10 minuti in bici. Nella vita non c’è solo il costo chilometrico, ma ci sono le tonnellate di ore spese chiusi dentro una scatola da sardine, qualsiasi sia il motore.

    Se invece i 250 km giornalieri sono in giro per clienti / fornitori, allora il discorso cambia.
    Perché fare 250 km per andare a lavoro e stare chiusi in ufficio è secondo me una soluzione molto stupida. Anche a livello dirigenziale (vicino di casa che si spara a volte 300 km a/r per andare a lavoro e stare chiuso in un ufficio contabilità).

  4. Nel suo caso guarderei alla renault per la batteria a noleggio…dopo un paio di anni di uso intenso sarebbe alla soglia dei 160mila km per cui la batteria della up è garantita…inoltre la up per fare tutti quei km forse non ha una seduta adeguata (o magari si può adeguare con un supporto lombare

  5. Tesla unica vera auto che sostituisce il parco a combustibile anche la SR con il risparmio nel mese ti paghi le rate, basta tagliandi, basta bolli, con le altre elettriche potresti essere limitato come prestazioni, tempi di percorrenza, autonomia sopratutto di inverno. La e-up comunque è una ottima auto ma devi poter partire con abitacolo e batterie calde perché non ha un circuito per poter fare 250 chilometri in inverno, in estate con andature da extraurbane o tangenziale puoi fare tranquillamente oltre i 300 chilometri….

  6. Ho una leaf 40 kW da circa due anni e mezzo. Non ho visto il meccanico( tagliandi manutenzione ecc) ; di assicurazione pago 155,00 euro; bollo esente. Carico a casa . Ho fatto circa 80.000 km con i conti della serva ho risparmiato circa 3000.00 euro di gasolio ( pagando incluse le bollette elettriche di casa).

    • Complimenti! A dimostrazione che percorrenze importanti si possono realizzare anche con una macchina che ha meno autonomia della e-Up e che carica in ChaDeMo.

  7. Buongiorno, vorrei chiedervi, parlate spesso di far arrivare la ricarica fino all’80%, questa viene programmata/gestita dall’auto o va fatto tramite wall box-caricatore-colonnina, se fosse il secondo caso, questo dipende in qualche maniera dal modo (modo2, modo3)? Va verificato che l’auto abbia questa opzione? (stavo pensando alla Twingo ZE) Grazie.
    Rinnovo i complimenti x il sito, riuscite a rendere più chiare delle perplessità che naturalmente una persona pur di mente aperta si pone nel considerare la mobilità elettrica, soprattutto per vostra esperienza diretta, e devo dire che anche un buon 80% dei commenti ha un atteggiamento costruttivo, infatti vale la pena leggerli. Dario

    • Buon giorno Dario,
      la ricarica all’80% si può limitare normalmente dall’auto stessa.
      Nel caso della Twingo non saprei dirle se è prevista l’opzione
      Grazie per i complimenti. Cerchiamo di fare del nostro meglio. Ma molti dei suggerimenti per migliorarci arrivano dai lettori stessi. Grazie a lei, quindi!

  8. La materia “costi” dell’elettrico, è tema sicuramente affascinante, ma credo sia necessario esercitare anche l’arte del dubbio.
    Oggi, dato il parco elettrico circolante piuttosto esiguo, paghiamo un kW molto poco, e ciò si traduce in una spinta fortemente emotiva verso l’acquisto.
    Ma in condizioni diverse, cioè con un parco circolante del 25/30% del totale, chi può garantire che tale costo rimanga così accessibile?
    Già oggi, sull’autostrada, un kW, costa quasi due euro, e la resa chilometrica rispetto ai carburanti tradizionali, non è esaltante.
    In definitiva ritengo che l’obiettivo di un’aliquota sensibile di elettrico, sia giustamente perseguibile, ma occorrono ancora tempi lunghi e investimenti cospicui nelle infrastrutture, ad oggi, inesistenti.
    Qualcuno dimentica, o scopre casualmente, andandoci in vacanza, che esistono intere regioni ove anche il trasporto ferroviario è ultracentenario, e le autostrade semplicemente non esistono.
    Non bisogna poi dimenticare che nel nostro amatissimo Paese, ogni cambiamento importante, è intrinsecamente più complicato, da litigi, burocrazia, collusioni quando non malaffare vero e proprio.
    Personalmente, crederò alla volontà politica di cambiamento, quando vedrò circolare un buon numero di autobus urbani, taxi, e furgoni da trasporto alimentati elettricamente.

    • Angelo, Santo cielo, ma che autostrada percorri, per trovare il kWh a 2 euro?
      Sulla A22 il kWh è GRATIS! Altrove invece, circa 0,30 €.
      Svegliaaaa!

    • Con abbonamento flat un kWh, anche in autostrada (colonnine FAST), il costo può scendere fino a 0,167 Euro/ kWh.

    • Buon giorno Angelo, lei ha pienamente ragione ad affermare che il domani potrebbe riservarci parecchie sorprese, una di queste potrebbe essere l’aumento del costo dell’energia come dice lei, anche se ne dubito fortemente, a mio parere potrebbe essere più probabile un super-bollo. Ma anche le auto termiche non sono esenti da ciò, ammettiamo che dal primo gennaio 2022 nel capoluogo della provincia dove abita non sarà più consentito l’accesso alle termiche, presumo che si arrabbierebbe non poco soprattutto se due anni prima avesse cambiato auto, come può capire anche questa potrebbe essere una sorpresa che ci riserva il domani. Quindi quale è la scelta migliore oggi? E domani? Per quanto riguarda l’oggi è semplice, prendo un foglio di calcolo, da una parte ci metto una ICE e dall’altra una EV con tutti i costi di una e dell’altra e alla fine tiro una riga e decido cosa acquistare, si ricordi di aggiungere pure i costi sociali di entrambe le automobili. E per il domani? Sinceramente non lo so, ancora non so leggere nella sfera di cristallo.

  9. In attesa che le ev migliorino (ammesso che possano farlo) io a questo punto andrei di noleggio a lungo termine di un buon disel euro 6 temp e nel frattempo starei a vedere come si sviluppa la cosa….

  10. Ti serve una macina chilometri a gasolio, un’automobile comoda che non ti affatichi alla guida.
    Una BMW 320 se non addirittura una 520.
    Un usato recentissimo ti permette di risparmiare bei soldini.

    • 6000 km mese e ti chiedi cosa comprare? Un diesel euro 6 d temp.
      Tanto con quelle percorrenze in 3 anni la macchina è da cambiare e a quel punto si valuterà in che direzione è andato il mondo, le leggi, le infrastrutture..

  11. Bisogna anche calcolare la comodità dell’ auto, io ho una Zoe elettrica e faccio 3.000 km al mese, ho dovuto mettere un piccolo cuscino perché non ha il lombare. Come fai con una E-Up che è ancora più piccola? Ho anche una Scenic Diesel che uso un paio di volte a settimana, con regolazione elettrica del sedile con anche il massaggio, con quella puoi fare tutta la strada che vuoi e scendi riposato.

  12. Ricarica a casa e’ questo il problema dell’ elettrico ….mancanza e inadeguatezza della rete .
    Se volete una vettura elettrica con una ricarica in 8 ore dovete avere almeno 11 kW 4 dedicati alla casa e 7,4 alla vettura se volete una Zoe o qualche vettura che carica a 22 kW o vi fate rete dedicata o di kW Ve ne servono almeno 26 in 400 volt trifase , quando avrete chiesto cosa vi costa ad Enel per portare quei kW poi vediamo se quello che risparmiare con l’ energia in quanti anni lo recuperate .
    Perché se avete la fortuna di avere un allaccio vicino magari 3000 euro vi bastano , se e’ lontano ci possono volere tra i 3000 e i 15000 euro …..più avete impianto elettrico in ogni caso da rifare .
    Se non lo volete adeguare o aumentare i kW vi dovete rassegnare a ricaricare in 25 ore e se per voi e’ normale per me non lo e’ …..per le aziende lo trovo ottimo perche’ hanno già linee adeguate ma per il comune privato il discorso non e’ così semplice come di fanno credere in molti …..e le colonnine pubbliche data la diffusione delle vetture se le lasciate in carica oltre il completamento vi faranno pagare una penale …..a me non sembra tutto così bello perché l’ auto e’ oggetto di movimento e libertà , qui sei ostaggio della vettura e dei punti di ricarica sempre siano liberi .

    • Andrea, stando a quel che scrive, sembra proprio che lei non abbia alcuna esperienza di auto elettriche, ma si limiti a buttar giù quattro conti a tavolino. Legga qui le testimonianze di chi la possiede e la usa abitualmente: 4-6 kW e una wall box intelligente sono più che sufficienti a garantire ogni mattina una carica dell’80% che è il massimo consigliato nell’utilizzo quotidiano. A meno che lei debba percorrere 300 e passa chilometri al giorno, cioè circa 100 mila all’anno, e non voglia mai ricaricare in un impianto pubblico. Le sembra credibile? Conosce qualcuno che con l’auto termica faccia il pieno di benzina ogni giorno?

      • Io vorrei passare all’elettrico (ora ho una Fiesta van 1500 td), purtroppo sono uno di quei sfortunati che mediamente fa più di 300 km al giorno, i fatidici 100 mila l’anno, la maggior parte in extraurbano, poche autostrade. Sono ad un bivio. Ho provato la Zoe (macchina perfetta sia per l’uso richiesto che per il budget), con una ricarica a casa con wall box intelligente con impianto portato a 6kw e una ricarica in pausa pranzo di un’oretta magari a 22kw dovrei farcela? O forse dovrei ancora aspettare un paio di anni che i costi delle vetture diminuiscano e aumentino le percorrenze? Sono stanco di buttare via soldi, tra gasolio (7500€) e manutenzione ordinaria e straordinaria (3500€)

        • Lei, Alberto, è una caso limite. Ha valutato un’auto con più autonomia? Costerebbe di più, ma con le sue percorrenze annue ammortizzerebbe in fretta la spesa iniziale.

          • Ho dato un’occhiata anche alla Id3 da 77 kw, oltre però il budget anche se comprensivo di incentivi diventerebbe per me proibitivo. Per quello che prima ho scritto forse è meglio aspettare ancora un anno/due. Altra domanda ma con i 100km annui quanto tempo durerà un pacco batteria? La Zoe prendendole a noleggio mi garantisce la sostituzione, le altre case fanno qualcosa di simile?

          • Di solito il periodo di un noleggio a lungo termine è di 3-4 anni. Un periodo in cui il deterioramento della batteria non crea particolari problemi.

          • La vita delle batterie si misura in cicli di carica e scarica. In genere 1.500 cicli (se ricarica correttamente). Faccia i suoi calcoli.

          • Possiamo considerare anche 1000 cicli di vita, considerando a fine vita una perdita di autonomia di 20-30%. Una batteria buona può andare oltre, come dice Degli Esposti, ma voglio essere prudente.
            Per un’auto con 300 km di autonomia sono quasi 300 mila km di vita utile.
            Questo se scaricassi sempre a fondo. Se le batterie non sono scaricate a fondo il numero di “cicli equivalenti” aumenta.
            Insomma con 100 mila km l’anno con un’auto con 300 km di autonomia si può pensare che la batteria duri 3-4 anni

  13. Io non che megan sia con le caratteristiche che ha ad oggi si vedrebbero in giro solo megan.. Con una particolarità quando si ritornerà alla normalità molte autovetture con certe caratteristiche anche in piccoli capoluoghi non vi entreranno più.

  14. Nulla da dire sul fatto che le auto elettriche rappresentino, probabilmente, il futuro prossimo della mobilità e un miglioramento delle condizioni atmosferiche e di salute (sui consumi e i costi aspetterei la riprova tra una ventina d’anni).
    Però rendiamoci conto : abbiamo vissuto gli ultimi vent’anni, automobilisticamente, puntando soprattutto a migliorare i consumi. Siamo arrivati a produrre auto che facessero anche 1000km con un pieno (della durata di 2/3 minuti) e , di colpo, ci ritroviamo a fare i calcoli della serva sul chilometro in più o in meno che mi rimane a fine giornata in un’elettrica, dopo averla caricata per ore nel garage di casa, la sera prima.
    Siamo passati dalla frase “scordati di fare il pieno” a “se un giorno non ricarichi sei a piedi”.
    Questa sarebbe l’ emancipazione automobilistica?
    Mi ricorda tanto l’evoluzione dei cellulari.
    Sempre più performanti ma con una continua necessità di essere ricaricati, di fatto rendendoci un po’ “succubi” del loro continuo bisogno di energia (che, fino a prova contraria, sempre da petrolio e carbone arriva).
    Ben venga l’elettrico ma me lo immaginavo più “smart”.
    Il futuro sarà migliore, spero.

    • Il futuro sarà sicuramente migliore. Ma per curiosità: quando il suo cellulare è in ricarica lei si blocca a guardarlo o fa altro e se ne dimentica? Pensa che con l’auto che ricarica in garage le cose vadano diversamente?

    • Ran = zavorra.
      C’è chi ne ha 4 di elettriche in garage. E da anni. Matera, Praga, Berlino, sempre da Bologna, NO PROBLEM!!!
      E per alcune, a costo ZERO!

  15. Ho una VW e-Up, Faccio a periodi di ca. 7-14 giorni consecutivi 115km, 90% in autostrada, di andata e di ritorno. A velocità intorno a 100km/h in autostrada consumo con riscaldamento e tutti i comfort ca. 15kWh/100km per ca. 17kWh a tragitto. Carico durante la giornata lavorativa tramite presa Siemens e adattatore originale VW e recupero quanto consumato in meno di 8 ore. La velocità di carica è di 2,2-2,3kWh/ora per 8-10 ore, sono regolati gli Ampere esattamente a 10,00A. Ritorno a casa e senza problemi ricarico, sempre con la Siemens. Se ho fretta vado a 120km/h, il consumo per tratta così diventa di 22-25kWh, risparmio qualche minuto, nessun problema. 130km/h causano consumi troppo alti, l’aerodinamica è da vettura cittadina.
    Limito la carica ad 80% in ambedue i sensi del cammino, non serve fare il pieno. Quanto dura una ricarca – ca. 30 secondi per aprire il cofano e inserire la spina.
    A fine mese in tasca mi trovo una simpatica differenza che copre l’extra costo dell’auto – fate voi i conti. Col meccanico prendo un caffè ognitanto. Non ci vedremo per la cinghia della distribuzione fra 3 anni, ne per il cambio olio, frizione, freni, cambio, regolatore pressione, cinghie e valvole varie, revisione bombole come prima quando andavo a metano (VW Caddy, un dissanguamento lento ma continuo). Non perdo più 30 minuti per il pieno.
    Prossima cosa è il fotovoltaico a casa mia.

    • Pensa un po…io ho una megane e il meccanico non mi vede per cinghia( ogni 10 anni) frizione( e perche poi dovrebbe vedermi????) Olio freni ( quanto olio cambiava lei?) Freni ( le elettriche nn li hanno??? Ad ogni modo cambio le pastiglie (65 euro brembo) ogni 4 anni e circa 80000km) valvole ( e perche dovrei???), cambio olio motore ogni 2 anni al costo totale di 100 euro.
      Ma guarda un po, in cambio faccio 850 km con un pieno e se mi serve in 2 minuti lo posso rifare.

      • Ma vai mona! , Si vede che non hai capito una cippa , il signore qui fa 6mila km Almese che sono ben di più dei tuoi 80mila km in 4 anni o sbaglio??
        Vedremo fra 5 anni quanto sarà ancora conveniente la tua Megane, io ho una clio gt e non vedo l’ora di levarmela.

      • Ciao, comunque l’olio va cambiato almeno ogni anno, anche se fai pochi km, le elettche i freni li hanno, ma la maggior parte delle volte frenano con motore elettrico che funge da freno.

    • Il fatto è che come giustamente viene fatto notare a quanto pare non carica a casa. Questo è molto limitante con così tanti km.
      Potesse caricare a casa non ci sarebbero problemi.

      • Molto d’accordo, la ricarica a casa permette di assorbire comodamente gli imprevisti. Basterebbe una presa Siemens.

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