Extinction Rebellion, un gruppo di estremisti dell’ecologia, ha annunciato di avere sabotato 3.600 monopattini elettrici, tra Parigi, Lione e Bordeaux.
Extinction Rebellion: moda, non ecologia
Verrebbe da dire che non si è mai abbastanza ecologisti. I ragazzi di Extinction Rebellion, comunque, pensano che l’immagine green dei monopattini spinti da un motorino a batterie sia solo il frutto di una moda. E che in realtà questa forma di mobilità sia “ecologically catastrophic”. E non si sono limitati a dirlo.
Nei giorni in cui Parigi e le altre principali città della Francia erano bloccate dallo sciopero generale (mezzi pubblici compresi) sono entrati in azione. Cercando di fermare anche i monopattini in sharing, molto richiesti per spostarsi in quel caos. Come? Oscurando il QR Code che gli utilizzatori usano per sbloccare i monopattini, tramite smartphone. Secondo il sito France 24 (qui l’articolo), solo nella capitale il boicottaggio avrebbe bloccato 2 mila monopattini elettrici. Non si è trattato comunque di un danno irreversibile, dato che i mezzi sono stati poi riattivati per il normale uso.
“Solo un giochino per capitalisti green”
Secondo Extinction Rebellion, la micro-mobilità sarebbe addirittura catastrofica per l’ambiente. Altro che “soft” o “green“. Un viaggio in monopattino causerebbe un quarto delle emissioni che deriverebbero dallo stesso tragitto in auto. Ma soprattutto 40 volte di più del percorso fatto con un mezzo pubblico. Per non parlare di una bella camminata a piedi, che sembra la soluzione preferita da Extinction Rebellion. “Il monopattino elettrico è un giochino per capitalisti verdi, non li vogliamo sulle nostre strade“, hanno scritto su Facebook. Aggiungendo che utilizzarli nei giorni dello sciopero equivaleva a boicottare la protesta dei manifestanti.
Gli operatori del servizio di sharing, presi in contropiede, hanno replicato sostenendo che le emissioni sono minime. E che sono state prese tutte le misure necessarie per il riciclo dei mezzi e le batterie a fine vita. I cittadini, nel mezzo, stanno a guardare. Divisi tra chi apprezza i monopattini per la silenziosità e lo spazio minimo che occupano. E chi invece si dice disgustato dal fatto che, spesso, vengono abbandonati senza troppi riguardi in mezzo ai marciapiedi.
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